Paolo Gaffuri

Paolo Gaffuri

Paolo Gaffuri (Bergamo, 16 novembre 1849Bergamo, 3 marzo 1931) è stato un editore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Paolo Gaffuri iniziò giovanissimo, nel 1861, a lavora come apprendista presso la tipografia Pagnoncelli ritirando poi nel 1873 la tipografia Sonzogni fondando la società in accomandita semplice Gaffuri e Gatti nella zona della fiera alessandrina spostandosi poi in via Masone[1]. La casa editrice subì nel 1875, un insuccesso con la pubblicazione del testo di Federico Alborghetti su Simone Mayr e Gaetano Donizetti portandolo per alcuni anni a stampare solo materiale didattico e cancelleria perfino carta da parati, avendo molte richieste di fornitura di materiale soprattutto verso il mercato milanese[2]. La Gaffuri e Gatti non ebbe fortuna, Gaffuri era ancora troppo giovane e inesperto. La società chiuse i battenti nel 1882.[3].

Nel 1883 aprì in via Lazzaro, una nuova società consociata: la Fratelli Cattaneo avente il progetto di stampare almanacchi da vendere anche negli stati dove erano migrati gli italiani in cerca di lavoro: Spagna, Brasile e Argentina. La società, che era già presente sul territorio, pubblicava almanacchi e calendari acquistandoli a Milano e rivendendoli a Bergamo. Gaffuri riuscì a convincere di invertire la produzione, stampando quindi il materiale a Bergamo per esser poi venduto sul milanese.
Con l'arrivo di Arcangelo Ghisleri iniziò la stampa di materiale didattico come le cartine storico-geografiche materiale richiesto nei nuovi programmi scolastici. Sarà proprio Ghisleri a testimoniare l'attenzione che Paolo Gaffuri aveva verso le nuove materie e come si voleva informare sulle mappe geografiche e sui testi pubblicati all'estero[4].

Fondò l'Istituto italiano di arti grafiche nel 1873[5] e, con Arcangelo Ghisleri, la rivista Emporium. Diresse l'istituto fino al 1910. Raccolse una collezione, dispersa tra l'Accademia di Brera, la sede milanese del Touring Club Italiano e la Biblioteca Angelo Mai, che "deve essere considerata come una fonte importante, e in larga parte inesplorata, di informazioni sull'editoria popolare" [6].

Lapide Paolo Gaffuri

Nel 1915 Paolo Gaffuri fu licenziato dalla società da lui stesso creata, grande fu il suo rammarico:

«Sortirò dall’azienda che ho creata, povero, cacciato con le forme più odiose […] espulso come un ingombro, perseguitato […] poi sarà quel che sarà per me e per l’Istituto”»

Bergamo, a riconoscenza delle sue grandi capacità imprenditoriali e editoriali che portarono la cittadina al centro dell'editoria lombarda, gli intitolò una via nel quartiere di Loreto.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Paolo Gaffuri, su archivio.museodellestorie.bergamo.it, Archivio fotografico delle storie di Bergamo. URL consultato l'11 dicembre 2018.
  2. ^ Paolo Gaffuri e la “Gaffuri e Gatti” nella Bergamo del secondo Ottocento (PDF), su archiviobergamasco.it, Archivio Bergamasco. URL consultato l'11 dicembre 2018.
  3. ^ Arcangelo Ghisleri, In morte di Paolo Gaffuri (ricordi personali), n. 73, «Emporium», 1931, p. 190.
  4. ^ (d’ora in avanti BCBg), Archivio Paolo Gaffuri, Faldone I, Archivio Paolo Gaffuri, Biblioteca civica di Angelo Mai.
  5. ^ Istituto italiano di arti grafiche, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  6. ^ Edoardo Barbieri, Francesco Novati e l'editoria popolare, in Produzione e circolazione del libro a Brescia tra Quattro e Cinquecento. Atti della seconda Giornata di studi: " Libri e lettori a Brescia tra Medioevo ed età moderna", Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore, 4 marzo 2004, a cura di Valentina Grohovaz, Milano, Vita e Pensiero, 2006, p. 146

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ghisleri Arcangelo, In morte di Paolo Gaffuri (ricordi personali), Emporium 73, 1931, p. 189-92.
  • Locatelli Sara, Gaffuri, il tipografo che conquistò il mondo, settimanale d'informazione Bergamo, 1998, p. 28-29.
  • Mangini Giorgio, Editoria e impegno civile. L’incontro tra Arcangelo Ghisleri e Paolo Gaffuri, Archivio Storico Bergamasco 5, 1985, p. 11-76.
  • Pelandi Luigi, Paolo Gaffuri (contributo alla storia di Bergamo - 1860-1915), Rivista di Bergamo 9(pubblicato anche come estratto col titolo In memoria del Cav. Uff. Paolo Gaffuri), 1931, p. 145-155.
  • Pelandi Luigi, Stampa e stampatori bergamaschi, Atti dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo»29 (poi ripubblicato come Editori e stampatori bergamaschi dal Quattrocento ad oggi, Bergamo, Secomandi, 1957)., 1955-56, p. 19-62.
  • Pezzotta Mario, Paolo Gaffuri, un pioniere dell’editoria italiana, Il giornale di Bergamo, 1976.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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