Palazzo Mazzetti

Palazzo Mazzetti
Ingresso di palazzo Mazzetti
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
LocalitàAsti
IndirizzoCorso Vittorio Alfieri 357
Coordinate44°53′57.79″N 8°12′01.79″E / 44.899386°N 8.200497°E44.899386; 8.200497
Caratteristiche
TipoArte, archeologia
Apertura1937
Visitatori15 827 (2022)
Sito web

Il palazzo Mazzetti è un palazzo barocco di Asti, che si affaccia sulla Contrada Maestra (l'attuale Corso Alfieri). È la sede della pinacoteca civica di Asti[1].

La costruzione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma dei Mazzetti in una incisione del 1806 di Stefano Giuseppe Incisa

Secondo il Gabiani, il palazzo è stato costruito sul sedime di una massiccia casaforte appartenente alla famiglia Turco. Nel 1442, compare un atto di acquisto di beni e fondi della famiglia Turco, da parte dei Mazzetti di Frinco. È in base a questo documento che il Gabiani ipotizza anche la cessione del Palazzo, anche se nell'atto non ne viene fatta alcuna citazione.

Secondo le ultime supposizioni, è probabile, che prima della costruzione, esistessero delle piccole abitazioni, poco per volta acquistate dai Mazzetti, e nel seicento, cominciò l'accorpamento degli stabili con la costruzione del Palazzo. Nel 1730 ci fu la realizzazione della galleria al primo piano, e proseguì nel 1751 con la realizzazione della facciata, dell'atrio, dello scalone e degli ambienti a est della galleria.

Il Museo e la Pinacoteca[modifica | modifica wikitesto]

La galleria Mazzetti

Acquistato dalla Cassa di Risparmio di Asti del 1937, tre anni dopo questa concesse al Comune di allestirci il Museo e la Pinacoteca Civica. Dal 2001 di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, nel dicembre 2011 riapre a pubblico completamente riallestito e restaurato[2].

All'interno è visitabile il piano cantinato, con le dispense e la ghiacciaia e l'esposizione archeologica permanente "Souvenir m'en doit", il piano nobile con gli ambienti storici e il secondo piano allestito a sola Pinacoteca. Nelle Collezioni Civiche vi sono diverse sezioni esposte[3]:

Il Palazzo è anche sede di importanti mostre, nazionali ed internazionali.

La famiglia Mazzetti[modifica | modifica wikitesto]

Era una famiglia nobile proveniente da Chieri e stabilitasi ad Asti nel XV secolo, quando Nicoletto e Domenico Mazzetti acquistarono alcune proprietà dalla famiglia Turco. La loro attività era quella di mercanti e prestatori di denaro. I Mazzetti a Frinco avevano il privilegio di battere moneta; questo avvenne fino al 1614, con la revoca del duca Carlo Emanuele I di Savoia, per le continue frodi e falsificazioni[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ MUSEO CIVICO E PINACOTECA DI PALAZZO MAZZETTI, su piemonte.abbonamentomusei.it. URL consultato il 2 ottobre 2018.
  2. ^ La Fondazione anima la cultura di Asti, in Il Giornale delle Fondazioni, 10 febbraio 2012. URL consultato il 2 ottobre 2018.
  3. ^ Asti, il rilancio di Palazzo Mazzetti per le collezioni di arte antica e moderna, in Repubblica.it, 25 gennaio 2017. URL consultato il 2 ottobre 2018.
  4. ^ Andrea Rocco e Vittoria Villani, Storia del museo e degli allestimenti, Museo Civico di Palazzo Mazzetti, 2021. URL consultato il 23 giugno 2021.
  5. ^ Palazzo Mazzetti, ad Asti: monete false e vere opere d’arte | Italian Ways, su www.italianways.com. URL consultato il 2 ottobre 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gabiani Nicola, Le torri le case-forti ed i palazzi nobili medievali in Asti, A.Forni ed. 1978
  • Bera G., Asti edifici e palazzi nel medioevo, Gribaudo Editore Se Di Co Lorenzo Fornaca Asti 2004
  • S.G. Incisa, Asti nelle sue chiese ed iscrizioni, C.R.A. 1974

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN269979805 · WorldCat Identities (ENlccn-n2012067036