Palazzo Davia Bargellini

Palazzo Davia Bargellini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneEmilia-Romagna
LocalitàBologna
Indirizzostrada Maggiore, 44
Informazioni generali
CondizioniIn uso
CostruzioneXVII secolo
Stilerinascimentale
Usomuseo
Realizzazione
ArchitettoBartolomeo Provaglia

Il palazzo Davia Bargellini è un edificio storico del Seicento dalla struttura possente, situato in strada Maggiore, nel centro di Bologna, in Emilia-Romagna. Oggi è sede del Museo civico d'arte industriale.

Il palazzo fu costruito per volere di Camillo Bargellini a partire dal 1638, su disegno dell'architetto Bartolomeo Provaglia[1] che rinuncia alla classica struttura con portico per evidenziarne l'unicità e la gravosità, in uno spazio lasciato aperto dal portico antistante la basilica di Santa Maria dei Servi.

Il portale della struttura possente del palazzo è caratterizzato dalle grandiose figure in macigno dei telamoni, eseguite nello stesso anno: la figura di destra è opera di Gabriele Brunelli, quella di sinistra del suo allievo Francesco Agnesini. I lavori di costruzione si concludono nel 1658.[1]

Lo scalone, voluto da Vincenzo Bargellini nel 1730 circa, è ideato da Carlo Francesco Dotti e costruito dal Alfonso Torreggiani; esso presenta i decori in stucco di Giuseppe Borelli.

Dal 1920, per volere del Soprintendente alle Gallerie dell'epoca Francesco Malaguzzi Valeri, sorse il museo che ancora oggi richiama nel suo allestimento l'idea originale. [1]

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Pietro Maria Alemagna, Il tesoro nascosto dei palazzi di Bologna dal '500 all' '800: scaloni e scale delle meraviglie (PDF), su www.comune.bologna.it. URL consultato il 28 marzo 2021.
  • Umberto Beseghi, Palazzi di Bologna, Bologna, Tamari, 1956, pp. 253-259
  • Bologna. Guida di architettura, progetto editoriale e fotografie di Lorenzo Capellini, coordinamento editoriale di Giuliano Gresleri, Torino, U. Allemandi, 2004, p. 127, 155
  • Gabriele Bonazzi, Bologna in duecento voci. Dizionario minimo di storia, cultura, umori di una città davvero europea, Sala Bolognese, A. Forni, 2011, pp. 162-163
  • Luigi Bortolotti, Bologna dentro le mura. Nella storia e nell'arte, Bologna, La grafica emiliana, 1977, p. 144
  • Tiziano Costa, Le grandi famiglie di Bologna. Palazzi, personaggi e storie, Bologna, Costa, 2007, p. 36
  • Giampiero Cuppini, I palazzi senatorii a Bologna. Architettura come immagine del potere, Bologna, Zanichelli, 1974, pp. 111-118, 234-245
  • Elena Gottarelli, Lo scalone del palazzo Davia Bargellini: uno spazio felliniano, in Bologna incontri, 2 (1975), p. 17
  • Anna Maria Matteucci, I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento. Da Mauro Tesi ad Antonio Basoli, Milano, Electa, 2002, pp. 313-317
  • MiBACT (a cura di), La grande decorazione a Bologna: chiese e palazzi del Sei e Settecento, Mappe tematiche della città di Bologna. Itinerari artistici, vol. 1, Bologna, Costa, 2000, pp. 15-16
  • MiBACT (a cura di), Dal Romanico al primo Quattrocento gotico, Mappe tematiche della città di Bologna. Itinerari artistici, vol. 2, progetto e ideazione Jadranka Bentini, Bologna, Costa, 2002, p. 23
  • Renzo Grandi (a cura di), Museo Civico d'Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Bologna, Comune di Bologna, 1987
  • Palazzi bolognesi. Dimore storiche dal Medioevo all'Ottocento, introduzione di Eugenio Riccomini, Zola Predosa, L'inchiostroblu, 2000, pp. 74-76
  • Giampiero Cuppini, Claudia De Lorenzi, Matteo Grilli (a cura di), Gli scaloni monumentali dei palazzi storici di Bologna, Bologna, Patron, 2008, pp. 49-60, 148-149

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