Palazzo dell'Aeronautica (Roma)

Palazzo dell'Aeronautica
Vista prospettica del Palazzo dell'Aeronautica da viale del Pretoriano
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
IndirizzoViale dell'Università
Coordinate41°54′08.06″N 12°30′30.16″E / 41.902238°N 12.508377°E41.902238; 12.508377
Informazioni generali
Condizioniin uso
Inaugurazione28 ottobre 1931
Realizzazione
ArchitettoRoberto Marino

Palazzo dell'Aeronautica è un edificio di Roma, sede dello Stato maggiore dell'Aeronautica Militare. Fino al 1947 è stato sede del Ministero dell'aeronautica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'allora ministro dell'aeronautica Italo Balbo per la progettazione si rivolse ad un architetto di soli 28 anni, Roberto Marino. I lavori furono ultimati in due anni ed il palazzo è il primo in Italia ad essere costruito interamente in cemento armato con colonne portanti di 40 metri e articolato su otto corpi di fabbrica con fondazioni di 21 metri di profondità e una platea in calcestruzzo spessa un metro e mezzo e ampia 10.500 metri quadri.[1] I lavori iniziarono il 2 agosto del 1929 e procedettero con velocità, in alcuni periodi per 24 ore di seguito con tre turni di lavoro di otto ore ciascuno. La struttura venne inaugurata ufficialmente il 28 ottobre 1931 come sede della Regia Aeronautica legando così questa cerimonia con il IX anniversario della marcia su Roma e quindi all'inizio dell'era fascista.

La costruzione era parte di un agglomerato polifunzionale chiamato Cittadella Aeronautica costituito dalla Scuola di guerra aerea, dall'Istituto di medicina legale e dalla Caserma "G.Romagnoli". L'edificio è sede istituzionale dell'Aeronautica Militare e si trova nelle vicinanze della stazione di Roma Termini e dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza".

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Il complesso architettonico nel 1930, appena completato

L'edificio è disegnato con linee larghe e l'interno con grandi sale. Le maniglie sono stilizzate con un profilo alare o con il motivo del "bastone di Comando", allora segno distintivo degli ufficiali piloti, riproposto come elegante abbellimento delle ringhiere dello Scalone d’Onore, delle porte a vetri delle Sale degli Eroi e delle Nuvole ed è anche riportato nelle coperture dei caloriferi installati presso le Sale d’Onore.

La Sala Italia, la Sala Europa e la Sala delle Cartine sono istoriate con pitture murali di carattere geografico, astronomico e storico. L’ultima delle tre sale citate, in particolare, rappresenta le due Crociere Atlantiche guidate dallo stesso Balbo nel 1930 e nel 1933, rispettivamente in Brasile e negli Stati Uniti d'America detta anche del decennale. Le tre sale costituivano le tre anticamere di accesso alla piccola stanza di Italo Balbo, sulla cui parete era posta la scritta "Oltre il destino".

Dal progetto iniziale redatto dal Genio Aeronautico, subentrarono consistenti varianti in opera poiché, sebbene in un primo tempo fosse prevista una struttura architettonica e muraria tradizionale, Italo Balbo richiese espressamente e categoricamente la disponibilità di ampissimi spazi di lavoro privi di muri divisori ma delimitati da tramezzi in legno e vetrate, sul modello degli uffici americani, di cui Balbo aveva avuto modo di constatare, personalmente, l’estrema versatilità, funzionalità ed efficacia. Per tali ragioni, non potendo variare le connotazioni del progetto esterno, l'architetto Marino fu costretto a riprogettare a pezzi la fabbrica e a calcolare letteralmente, giorno per giorno, le strutture in cemento.

L'ingresso sul viale Pretoriano, denominato dei "Tre Archi" per il colonnato centrale che adorna la facciata principale del Palazzo, dove sono riportati, incisi su lastre di travertino applicate alla facciata principale, i nomi di coloro che hanno perso la vita in attività di volo, dal 1907 in poi.[1] Il Lapidario dei Tre Archi è pertanto considerato il monumento ai Caduti dell’Aeronautica Militare che, in tale contesto, ne onora la memoria in occasione degli anniversari più importanti della Forza Armata. Il 28 marzo 2003, nella ricorrenza dell'80º anniversario della costituzione dell’Aeronautica Militare venne simbolicamente accesa una lampada votiva posta al centro del colonnato.[1]

L'edificio copre una superficie di circa 8000 metri quadri e nell'area circostante sono stati eretti più tardi altri fabbricati, per enti dell'Aeronautica Militare, tutti progettati, con lo stesso carattere architettonico, dallo stesso architetto Marino.

Biblioteca[modifica | modifica wikitesto]

Tra le costruzioni, a pochi passi dal Palazzo dell'Aeronautica, l'edificio oggi occupato dalla Biblioteca Centrale dell'Aeronautica Militare costruito nel 1934 con finalità formative dei piloti della Regia Aeronautica, la cosiddetta "Scuola di Guerra Aerea", poi trasferita prima della seconda guerra mondiale a Firenze nell'Istituto di scienze militari aeronautiche.[2]

La Biblioteca Centrale costituisce, con l'Archivio Storico dell'Aeronautica militare, la prima sezione dell'Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare a sua volta incardinato nell'Ufficio Generale per la Comunicazione dell'Aeronautica Militare che dipende dal capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare.[2]

La Biblioteca ha una raccolta di circa 40.000 volumi. Il nucleo centrale di quanto posseduto della biblioteca risale alla costituzione dell'Ufficio Storico, istituito nel 1926, a tre anni dalla nascita della Regia Aeronautica costituita il 28 marzo 1923. La biblioteca è specializzata in pubblicazioni storico-aeronautiche e tecnico militari, con oltre 20.000 volumi plurilingue, ma non mancano volumi di letteratura generalista, storica e artistica e importanti collezioni enciclopediche. La collezione è arricchita da importanti donazioni private tra le quali quella del generale Mario Ajmone Cat, oltre alle donazioni effettuate dai moltissimi autori che pubblicano dopo aver studiato, in sala studio o per corrispondenza, sulle fonti dell'Archivio Storico dell'Aeronautica Militare.[2]

Tra le finalità della biblioteca la promozione e la valorizzazione della cultura aeronautica e della storia dell'aviazione e dell'Aeronautica italiana attraverso l'acquisizione, la conservazione, il restauro e la divulgazione del proprio patrimonio librario, l'aggiornamento culturale e storico-aeronautico del personale delle forze armate e l'orientamento e il coordinamento delle biblioteche militari dei reparti dell'Aeronautica Militare.[2]

La Biblioteca effettua servizio di libera consultazione aperta al pubblico, e di prestito per il solo personale dell'Aeronautica Militare ed aderisce al Servizio bibliotecario nazionale, ma non partecipa al prestito interbibliotecario.[2]

Alla biblioteca è annessa anche la locale emeroteca con importanti collezioni storico militari ove sono custodite anche le raccolte dei bollettini e delle Gazzette ufficiali.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Lo Stato Maggiore A.M., su aeronautica.difesa.it. URL consultato il 5 ottobre 2020.
  2. ^ a b c d e f La Biblioteca Centrale dell'Aeronautica Militare

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]