Orfeo Locatelli

Orfeo Locatelli (Bergamo, 17 dicembre 1919Bergamo, 2000) è stato un pittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato da una famiglia di pittori e decoratori, come i cugini Romualdo e Raffaello Locatelli, si iscrisse nel 1936 all'Accademia Carrara, terminando gli studi nel 1938 sotto Contardo Barbieri. L'attività espositiva fu da subito intensa ma subì una lunga battuta d'arresto, circa sei anni, a causa dello scoppio del conflitto, per poi riprendere senza interruzione nel dopoguerra. Insegnò disegno in diverse scuole a Bergamo[1][2].

Esposizioni e premi[modifica | modifica wikitesto]

Partecipò alla prima edizione del Premio Bergamo (1939) con le opere Foro romano e Dintorni di Bergamo, al Concorso Bergamo antica (1940), al Premio Golfo della Spezia e al Premio Dalmine (1953), che vinse ex aequo con Giuseppe Guerreschi[1][2].

Nel 1950 fu presente al Premio di Pittura Città di Lodi[3], mentre nel 1960 espose alla IX Mostra d'arte biennale Città di Melzo con l'opera Cantiere a Lovere, acquistata dalla Provincia di Milano per la propria collezione d'arte ed esposta nel 1988 alla mostra Il Novecento a Palazzo Isimbardi, curata da Raffaele De Grada junior[4].

Stile pittorico[modifica | modifica wikitesto]

Impegnato soprattutto nella pittura ad olio e nei monotipi, Locatelli ebbe come soggetto costante il paesaggio, colto nei suoi aspetti più tranquilli, poetici ed evocativi. La sua tecnica non conobbe particolari svolte, mantenendosi sempre piuttosto costante[1].

Opere in musei e collezioni[modifica | modifica wikitesto]

Un suo olio (Giovane donna) è conservato nella galleria dell'Accademia Carrara a Bergamo[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Alda Pollastri, p. 86.
  2. ^ a b Francesco Rossi, pp. 223-224.
  3. ^ Sara Fontana, Pittura, scultura e promozione artistica a Lodi e sul territorio nella prima metà del Novecento, in Sergio Rebora (a cura di), Ottocento Novecento. Arte a Lodi tra due secoli, Skira, 2007, p. 51, ISBN 978-88-6130-475-8.
  4. ^ Alda Pollastri, pp. 87, 227.
  5. ^ Giovane donna - Locatelli Orfeo, su lombardiabeniculturali.it. URL consultato il 18 marzo 2015.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Raffaele De Grada (a cura di), Il Novecento a Palazzo Isimbardi, Fabbri Editori, 1988.
  • Marco Lorandi, Fernando Rea, Chiara Tellini Perina (a cura di), Il Premio Bergamo 1939-1942, Electa, 1993, ISBN 88-435-4616-3.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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