Oreste Leonardi
Oreste Leonardi | |
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Oreste Leonardi, in alto al centro | |
Nascita | Torino, 10 giugno 1926 |
Morte | Roma, 16 marzo 1978 |
Cause della morte | assassinio |
Dati militari | |
Paese servito | Italia |
Forza armata | Esercito Italiano |
Arma | Arma dei Carabinieri |
Anni di servizio | 1946 - 1978 |
Grado | Maresciallo maggiore |
Decorazioni | medaglia d'oro al valor civile |
Fonte Carabinieri.it | |
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Oreste Leonardi (Torino, 10 giugno 1926 – Roma, 16 marzo 1978) è stato un carabiniere italiano, capo della scorta di Aldo Moro; fu ucciso nell'agguato di via Fani.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Rimase orfano del padre Ernesto, brigadiere dell'Arma dei Carabinieri morto per tumore durante la seconda guerra mondiale nel febbraio 1944, quando frequentava il secondo anno di Ginnasio[1]. Terminò allora gli studi e nel 1946 seguì le orme paterne arruolandosi nell'Arma dei Carabinieri[2]. Dopo aver prestato servizio in diverse sedi fu assegnato a Viterbo, dove ad una festa di carnevale conobbe Ileana Lattanzi, che sposò dopo dieci mesi di fidanzamento e dalla quale ebbe in seguito due figli: Sandro e Cinzia[3].
Nella stessa sede divenne istruttore presso la Scuola sabotatori del Centro militare di paracadutismo a Viterbo. Nel 1963 fu assegnato alla scorta di Aldo Moro, con il quale strinse un forte legame affettivo e di fiducia[3].
Raggiunse il grado di maresciallo maggiore nel 1973[2].
La morte[modifica | modifica wikitesto]
Il 16 marzo 1978 era a Roma, capo della scorta del presidente democristiano; sedeva sul sedile anteriore destro della Fiat 130 che trasportava il politico dalla sua abitazione alla sede della Camera dei deputati. Giunti in via Mario Fani, l'auto di Moro e quella della scorta furono bloccate e fatte oggetto di un attacco armato con armi automatiche da parte di almeno quattro terroristi appartenenti alle Brigate Rosse, i quali uccisero i cinque uomini di scorta e rapirono il politico, successivamente a sua volta ucciso. Fu probabilmente il primo ad essere colpito dal fuoco dei terroristi; Leonardi, la cui pistola Colt 38 si trovava in un borsello riposto sotto il sedile, fu colto di sorpresa e non ebbe modo di rispondere al fuoco; secondo il racconto di Valerio Morucci, uno dei due brigatisti che spararono da sinistra sulla Fiat 130, egli prima di morire riuscì a girarsi per far abbassare il Presidente e proteggere la sua incolumità[4]. Morì con 9 proiettili in corpo di cui uno che lo colpì all'altezza del cuore.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
— Roma, 16 febbraio 1979
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ “L'Ombra di Aldo Moro”, 44 anni dopo: ritratto del caposcorta Oreste Leonardi, su Affaritaliani.it, 9 maggio 2022. URL consultato il 23 settembre 2023.
- ^ a b SAN - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo - Per non dimenticare - Oreste Leonardi, su memoria.san.beniculturali.it. URL consultato il 4 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2016).
- ^ a b Fonte: "La Storia siamo noi" Archiviato il 31 maggio 2008 in Internet Archive., puntata "Quelli di via Fani"
- ^ R.Drake, Il caso Aldo Moro, p. 143.
- ^ Fonte: Presidenza della Repubblica italiana
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
- Strage di via Fani
- Domenico Ricci
- Raffaele Iozzino
- Giulio Rivera
- Francesco Zizzi
- Aldo Moro
- Vittime delle Brigate Rosse
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Scheda Valor Militare sul sito dei Carabinieri, su carabinieri.it.
- Scheda sul sito dei Carabinieri, su carabinieri.it.
- Scheda sul sito della Presidenza della Repubblica Italiana, su quirinale.it.
- Il Carabiniere - anno 2013 - maggio - cronache - figli della notte, su carabinieri.it. URL consultato il 4 aprile 2016.
- Leonardi e Ricci, su carabinieri.it. URL consultato il 4 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 19 marzo 2016).
- sito della Associazione Italiana Vittime del Terrorismo, su vittimeterrorismo.it. URL consultato il 4 aprile 2016 (archiviato dall'url originale l'8 marzo 2016).