Cappella della Madonna di Loreto (San Miniato)

Cappella della Madonna di Loreto
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàSan Miniato
Indirizzovia vittime del Duomo, 8 ipogeo del Palazzo comunale
Coordinate43°40′46.78″N 10°51′09.83″E / 43.67966°N 10.85273°E43.67966; 10.85273
Religionecattolica
TitolareMadonna di Loreto
Diocesi San Miniato
Inizio costruzione1285
Completamento1295
Sito webwww.comune.san-miniato.pi.it/ospiti/smsm/home.htm
L'altare
Affreschi

La cappella della Madonna di Loreto (chiamata anche oratorio del Loretino) si trova a San Miniato, in provincia di Pisa, diocesi di San Miniato.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio fu costruito nel 1285-1295 come cappella privata dell'attiguo palazzo del Popolo. Nel 1399 vi fu trasferito un venerato crocifisso ligneo (Crocifisso di Castelvecchio), proveniente dalla pieve dei Santi Giusto e Clemente: per l'occasione la cappella fu ampliata e dotata della cancellata in ferro battuto del senese Conte di Lello. Nei primi decenni del Quattrocento l'oratorio si arricchì degli affreschi sulla volta e sulle cappelle laterali, mentre un secolo dopo era eseguito da maestranze fiorentine il grandioso altare ligneo con pannelli dipinti dallo Spillo, in quegli anni attivo a San Miniato. La costruzione dell'altare adempiva un voto dell'Opera del Duomo per la fine della pestilenza del 1527.

Nel 1718 il crocifisso fu posto nel santuario ad esso dedicato e sostituito da una Madonna di Loreto (col cambio del nome della cappella).

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

All'interno si accede da un piccolo portale sormontato da una terracotta con Cristo in pietà.

Una bella cancellata in ferro battuto battuto chiude il presbiterio ed è opera di Conte di Lello Orlandi (XIV secolo). Le pareti e la volta a vele sono ornate da affreschi del primo Quattrocento con Storie della vita di Cristo. Nelle vele si trovano medaglioni con gli Evangelisti, Re David e la Sibilla Eritrea. Sulla parete est la Natività con l'annuncio ai pastori, una frammentaria Strage degli Innocenti, l'Adorazione dei Magi e la Presentazione al Tempio. Sull'altro lato l'Ultima Cena, Cristo nell'orto, l'Arresto di Cristo e la Flagellazione. Gli studi più recenti circoscrivono l'opera al 1413 circa e alcuni documenti riferiscono almeno una parte dei dipinti al pratese Arrigo di Niccolò. Accanto a lui operarono altre mani, tra cui forse quella del conterraneo Pietro di Miniato.

La parete di fondo è occupata da un ricco altare cinquecentesco di legno dorato e intagliato, che conteneva il crocifisso. L'ancona, a più riquadri, è opera di Francesco d'Agnolo, il fratello di Andrea del Sarto. Vi sono rappresentati, nei vari riquadri, San Miniato con la spada, San Genesio musico, l'Angelo annunciante e la Vergine annunziata, oltre a due Angeli adoranti. Negli scomparti della predella il Martirio di san Miniato, l'Andata al Calvario, la Deposizione e seppellimento di Cristo, il Noli me tangere e il Martirio di san Genesio. Si tratta di scene che completano quelle degli affreschi, con l'eccezione della Crocifissione che era rappresentata dalla scultura lignea.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Oratorio del Loretino di San Miniato, materiale informativo in loco.
  • Toscana. Guida d'Italia (Guida rossa), Touring Club Italiano, Milano 2003. ISBN 88-365-2767-1

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