Operazione Tracer

Operazione Tracer
parte Gibilterra nella seconda guerra mondiale
Uno degli ingressi ritrovati nel 1997
Data1941–1942
LuogoGibilterra
EsitoSolamente ben pianificata ma mai avvenuta
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
6 uomini
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L'operazione Tracer fu un'operazione militare di tipo "stay-behind" che avrebbe avuto seguito solo in caso di invasione da parte delle Potenze dell'Asse a Gibilterra, una colonia e base militare appartenente alla Gran Bretagna, durante la seconda guerra mondiale.[1][2]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I due piani della struttura costruita

L'idea del piano venne ripreso dallo schema del 1940 elaborato da parte della Germania per catturare Gibilterra, denominata codice operazione Felix.[3][4]

L'operazione Tracer è stato il frutto dell'ammiraglio John Henry Godfrey (1888–1971), direttore della Naval Intelligence Division (NID), la "divisione d'intelligence navale" dell'ammiragliato britannico.[5] Nel 1941 decise di istituire un posto di osservazione segreto a Gibilterra che doveva rimanere operativo anche se questa fosse caduta nelle mani del nemico. Dalla struttura, i movimenti delle navi nemiche sarebbero stati riportati nel Regno Unito.

Godfrey ha chiesto l'assistenza di diversi consulenti distinti per portare a termine il progetto. Il piano era così segreto che Godfrey ha tenuto riunioni con i suoi consulenti presso la sua residenza privata piuttosto che a Whitehall al numero civico 36 di Curzon Street, Mayfair, Central London.[3][4][6][7][8][9]

Posto di osservazione orientale con pezzi di camuffamento
La scalinata che porta alla radio e ai servizi igienici

La decisione è stata fatta per costruire la struttura utilizzando il sistema esistente di tunnel per shelter di Lord Airey, il rifugio militare sotterraneo appena a nord della batteria di Lord Airey.[2][6][7] La batteria di artiglieria si trovava alla cresta superiore della Rocca di Gibilterra, vicino all'estremità meridionale di quella che oggi è la Riserva Naturale della Riserva Superiore.

La costruzione della struttura sotterranea è iniziata alla fine del 1941 e fu completata alla fine dell'estate 1942. Le camere servivano come doppio posto di osservazione, con una fessura di osservazione che si affaccia sulla baia di Gibilterra e un'ampia apertura sul mare Mediterraneo. Sei uomini sono stati selezionati per l'operazione, un funzionario esecutivo come leader, due medici e tre operatori radio. Tutti e sei uomini avevano il compito di monitorare i movimenti delle navi ben consapevoli del fatto che non avrebbero potuto metter piede fuori dalla grotta.[10] Essi avevano deciso volontariamente di essere rinchiusi all'interno della grotta anche nel caso che Gibilterra cadesse nelle mani delle potenze dell'Asse. Gli uomini capirono che dovevano rimanere sigillati all'interno dell'impianto per circa un anno, anche se potrebbe essere molto più lungo.

Quando verso la fine del 1941 l'ipotesi di un'invasione parve fondata, l'idea di una serie di posti segreti d'osservazione (basati a Gibilterra, Malta e Aden) confluì nell'operazione Tracer. A Gibilterra i lavori iniziarono immediatamente sotto la direzione di Geoffrey Birley e del suo ingegnere Fordham che scelsero come futura casa dei volontari una sezione della punta meridionale della rocca, già oggetto di uno studio per costruirvi un tunnel antiaereo. Test delle attrezzature radio iniziarono nel gennaio 1942 sotto la supervisione del colonnello dell'MI6 Gambier-Parry. Come supervisore medico venne scelto un superstite della fallimentare avventura di Robert Falcon Scott al Polo sud, Murray Levick, che preparò psicologicamente e fisicamente i sei volontari per partecipare all'operazione, che iniziò nell'estate 1942 ma che non ebbe mai modo di rendersi utile dato che non ci furono invasioni.[10]

Vennero immagazzinati viveri per un soggiorno di sette anni in totale. Tuttavia, il piano non fu mai attivato. Il direttore dell'intelligence navale ordinò di distribuire le disposizioni nel complesso e nella grotta sigillata. Rumori di un complesso segreto, eventualmente definito "Stay Behind Cave", circolavano da decenni a Gibilterra, fino alla scoperta delle camere nel 1997 da parte del gruppo Caving di Gibilterra.[2][9][11] L'autenticità del sito è stata confermata da uno dei costruttori nel 1998 e un decennio dopo da uno dei medici. Quel medico, l'ultimo membro sopravvissuto della squadra Tracer, è morto nel 2010.[8][12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) John Roach, Neandertals' Last Stand was in Gibraltar, Study Suggests, in National Geographic News, National Geographic Society, 10 ottobre 2006. URL consultato il 25 ottobre 2012.
  2. ^ a b c (EN) Operation Tracer – Stay Behind Cave, su DiscoverGibraltar.com. URL consultato il 30 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2013). Fare clic su Operation Tracer – Stay Behind Cave.
  3. ^ a b (EN) Operation Tracer, su DiscoverGibraltar.com. URL consultato il 9 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2013). Fare clic su Operation Tracer – Stay Behind Cave, poi su Click here for general information about Operation Tracer.
  4. ^ a b (EN) Neill Rush, Operation Tracer – Stay Behind Cave, su About Our Rock. URL consultato il 19 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2012).
  5. ^ (EN) The Papers of Admiral John Henry Godfrey, su janus.lib.cam.ac.uk, Janus. URL consultato il 29 ottobre 2012.
  6. ^ a b (EN) Charles Langbridge Morgan, Tracer – Naval Intelligence Division document #ADM 223/464, su DiscoverGibraltar.com, Naval Intelligence Division, National Archives, pp. 268-270. URL consultato il 29 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2013).
  7. ^ a b (EN) Stay Behind Cave – Entrance, su DiscoverGibraltar.com. URL consultato il 9 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 settembre 2013). fare clic su Operation Tracer – Stay Behind Cave, poi su Click here for details of Stay Behind Cave discovered in 1996.
  8. ^ a b (EN) He volunteered to be buried alive, in The New Zealand Herald, 5 febbraio 2007. URL consultato il 18 novembre 2012.
  9. ^ a b (EN) Stay Behind Cave – The Unique Finding of a Forgotten Story, su georeme.co.uk, Gibraltar Heritage – The Magazine of the Gibraltar Government Heritage Division, 2002. URL consultato il 12 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 gennaio 2012).
  10. ^ a b (EN) Gibraltar Magazine - Operation Tracer, 1997
  11. ^ Filmato audio (EN) Tom Finlayson, Operation Tracer – Stay Behind Cave, su YouTube, 1998. URL consultato il 30 ottobre 2012.
  12. ^ (EN) Surgeon Lt-Cdr Bruce Cooper, in The Daily Telegraph, 3 gennaio 2011. URL consultato il 12 novembre 2012.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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