Olgiate Molgora

Olgiate Molgora
comune
Olgiate Molgora – Stemma
Olgiate Molgora – Veduta
Olgiate Molgora – Veduta
Località San Zeno
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Lombardia
Provincia Lecco
Amministrazione
SindacoGiovanni Battista Bernocco (Olgiate rinasce) dal 6-6-2016
Territorio
Coordinate45°44′N 9°24′E / 45.733333°N 9.4°E45.733333; 9.4 (Olgiate Molgora)
Altitudine287 m s.l.m.
Superficie7,09 km²
Abitanti6 509[1] (31-12-2019)
Densità918,05 ab./km²
FrazioniBeolco, Borlengo, Buttero, Canova, Monastirolo, Mondonico, Monticello, Olcellera, Olgiate Vecchio, Pianezzo, Pilata, Porchera, Regondino, San Zeno, Vallicelli, Valmara
Comuni confinantiAiruno, Brivio, Calco, Colle Brianza, La Valletta Brianza, Merate, Montevecchia, Santa Maria Hoè
Altre informazioni
Cod. postale23887
Prefisso039
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT097058
Cod. catastaleG026
TargaLC
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 477 GG[3]
Nome abitantiolgiatesi
Patronosan Zenone
Giorno festivo12 aprile
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Olgiate Molgora
Olgiate Molgora
Olgiate Molgora – Mappa
Olgiate Molgora – Mappa
Posizione del comune di Olgiate Molgora nella provincia di Lecco
Sito istituzionale

Olgiate Mòlgora (Ulgiàa in dialetto brianzolo,[4][5] pronuncia fonetica IPA: /ulˈʤaa/, e semplicemente Olgiate fino al 1863) è un comune italiano di 6 443 abitanti della provincia di Lecco in Lombardia, entro il distretto del Meratese situato a 287 metri s.l.m. La superficie del territorio corrisponde a circa 7,2 chilometri quadrati.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione meteorologica di Milano Brera.

Olgiate Molgora, secondo la classificazione dei climi di Köppen, gode di un tipico clima temperato delle medie latitudini, piovoso o generalmente umido in tutte le stagioni e con estati molto calde.

Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi, e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il toponimo Olgiate deriverebbe del celtico olca e indicherebbe una zona pianeggiante oggetto di aratura[6].

L'aggiunta di Molgora, in riferimento all'omonimo torrente che attraversa il territorio, avvenne nel 1863, per distinguersi da Olgiate Comasco e Olgiate Olona.[7]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio olgiatese fu abitato fin dai tempi più remoti. Ancora oggi sono conservate diverse testimonianze romane ed altomedievali, la maggior parte delle quali si trovano a Beolco. Questa frazione custodisce una bella ara romana di epoca ignota e, nella chiesa di S. Pietro risalente all'XI-XII secolo, la celebre lapide funeraria di Aldo e Grauso, nobili longobardi qui sepolti verso il 700 e ricordati da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum. Beolco fu uno dei principali centri altomedievali della Brianza, tanto da dare i natali a Ferlinda, moglie dell'ultimo conte di Lecco, morto nel 975, e divenne sede di un canonicato privato, fondato forse dalla stessa Ferlinda, morta senza eredi diretti. Altri centri antichi sono Pianezzo e Porchera (Vicus Porcarius in un documento del 960) entrambi di origini romane, Olgiate vecchio (attuale villa Sommi Picenardi) e Borlengo (presso S. Zeno), nuclei di probabile origine longobarda o franca. Uno sviluppo agricolo della zona fu promosso dalla regina longobarda Teodolinda, la quale avviò una bonifica di una zona paludosa che, a causa dello straripamento dell'Adda, si veniva a formare tra Beolco e Casternago[6]. A tal fine, le sponde dell'Adda alla convergenza dei colli di Monte e Buonmartino vennero sbancate, provocando un allargamento dell'alveo che permise di evitare l'allagamento delle terre.[6].

La ricchezza della storia di Olgiate Molgora si riflette nell'alto numero di frazioni e cascine sparse nell'intero territorio comunale. Molti di questi nuclei hanno avuto una storia ed uno sviluppo urbanistico peculiari. Per esempio, nel basso medioevo si svilupparono centri abitati come Mondonico o Olcellera, con funzione di colonizzazione agraria dei territori acquitrinosi. Alcuni insediamenti furono fondati o sviluppati da monasteri importanti; Porchera, infeudata all'abbazia di San Pietro al Monte di Civate, e ancora Olcellera, soggetta al monastero di San Dionigi di Milano per via di una donazione da parte dell'arcivescovo Ariberto da Intimiano (cessione suggellata da Corrado II in un documento datato 23 marzo 1026[6]). Altri nuclei abitati piuttosto consistenti, come Canova e Pilata, furono edificati da contadini emigrati dai vicini nuclei di Beolco e Olgiate, allora residenze di nobili o ecclesiastici quali i Vimercati, i Calchi o i Cittadini, mentre il nucleo di Monticello sembra essere stato fondato da famiglie provenienti dal Monte di Brianza e dalla Valletta di Hoè.

Una rivolta capeggiata da Giovanni da Cicognola contro i feudatari del luogo fu repressa nel sangue: chi non morì durante gli scontri fu messo al rogo davanti al monastero di Santa Maria Hoe o lasciato morire di stenti nelle prigioni del castello di Viganò[6].

Dagli Statuti delle strade milanesi del 1345 emerge che i nuclei autonomi più importanti erano Beolco, Porchera, Olgiate e Mondonico, accanto ai centri minori di Pianezzo e Monticello. Nel corso dei secoli Olgiate, Pianezzo, Porchera, Mondonico, Olcellera e Borlengo divennero comuni autonomi, ai quali nel XVII secolo si aggiunse Valicelli, piccola cascina nei pressi di S. Zeno. Sembra, inoltre, che le frazioni di Monticello, Brugo, Buonmartino, Pilata, Stalli e Beolco abbiamo vissuto una breve stagione di autonomia amministrativa tra il Quattrocento e il Cinquecento. Gli austriaci fusero tutte queste entità autonome in due comuni (Olgiate e Mondonico).

Al tempo di Francesco Sforza, la zona dell'olgiatese costituì un feudo dei Del Corno[6]. Con l'unione, da parte di Gian Galeazzo Maria Sforza, delle pievi di Brivio, Missaglia, Oggiono e Garlate nel cosiddetto "Feudo delle Quattro Pievi", nel 1491 il territorio fu infeudato da Bartolomeo Calco[6].

Nel 1646 Olgiate ottenne il riscatto dall'infeudazione[6].

Nel 1854 nel Dizionario corografico della Lombardia, di Olgiate Molgora viene scritto[8]:

«OLGlATE. Provincia di Como (diocesi di Milano), distretto (Xll) di Brivio. comune con convocato, che colle frazioni di Beolco. Monticello. Cassina-Pilata, Cassina-Nuova, Brugo, Buon Martino e Cassina Pianezza fa 977 abitanti.

Superficie pertiche 5713. Estimo scudi 58,015. 4.

Villaggio della Brianza, unito alla parrocchia di Calco, da cui dista un miglio, e tre miglia a ponente da Brivio. Sta in un'amena posizione; dalla villeggiatura Sala si ha un bel punto di vista. Un miglio a borea di questo villaggio ovvi il casale di Olchielera.»

Nel 1863, dopo l'Unità d'Italia, il comune di Olgiate assunse la denominazione di Olgiate Molgora, per distinguersi da altre località omonime.[7]

Nel 1927 furono aggregati a Olgiate Molgora i comuni di Calco e Mondonico;[9] in conseguenza di ciò, l'anno successivo il comune di Olgiate Molgora mutò la propria denominazione in Olgiate Calco.[10]

Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1953, venne ricostituito il comune di Calco, e Olgiate Calco recuperò la denominazione di Olgiate Molgora.[11]

Attualmente Olgiate Molgora conta più di 6 000 abitanti.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Parrocchiale di San Zeno (XVIII secolo)[12]
  • Parrocchiale di Maria Madre della Chiesa (1978)
  • Chiesa di San Miro (XVII-XVIII secolo)[13]
  • Chiesa di San Pietro (XI-XII secolo), la cui zona absidale ospita sculture romaniche[14]
  • Chiesa di San Carlo al Foppone (1630)[15]
  • Chiesa di San Biagio (1536)[16]
  • Chiesa della Beata Vergine Addolorata (1587)[17]
  • Chiesa di San Michele (XVI secolo)[18]
  • Chiesa dei SS. Rocco e Sebastiano (1919)[19]
  • Oratorio di San Giuseppe, realizzato attorno al 1840[20]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Torre di Porchera, edificata nel XIII secolo[21] ma rimaneggiata nel XV secolo[22].
  • Villa Sala Sommi Picenardi (XVII secolo),[23] immersa in un giardino formale,[24][6] ospita una collezione di modellini di mobili.[6] La villa, che si presenta in stile neoclassico, originariamente era un edificio barocco.[24] La villa ospita la chiesetta dedicata ai santi Ambrogio e Galdino (1702).[24]
  • Villa Gola (XVI secolo), detta "il Buttero"[25], dimora della nobile famiglia dei Gola, tra i quali il pittore Emilio[6]. La villa nacque a partire da un primo nucleo del XV secolo, eretto laddove si trovava una torre della famiglia Calchi.[24] Ulteriori strutture vennero aggiunte nei secoli XVI, XVIII e XIX.[24] Il cardinal Dugnani fu il committente della cappella dedicata a Santa Maria della Neve (inizio XIX secolo).[24]
  • Cascina Buon Martino[26]
  • Cascina Casino (XVIII secolo)[27]
  • Villa Maria (XVII-XVIII secolo)[28]
  • Villa Guzzoni, all'interno della quale si trova la chiesetta dei Santi Pietro e Paolo.[29]
  • Villa Gerli (XVIII secolo)[30]
  • Villa Lucini
  • Villa del Corno-Porchera
  • Municipio: Via Stazione 20, Olgiate Molgora
  • Casa all'indirizzo Via Oratorio 6 (XIX secolo)[31]
  • Casa Riva[32]
  • Casa Bonfanti[33]
  • Esedra di Piazza IV Novembre (1922-1924)[34]
  • Biblioteca Civica Marco Sommi Picenardi (1922-1932)[35]
  • Stazione di Servizio di Via Nazionale[36] ed ex-sede del Consorzio Agrario[37], entrambe realizzate nella prima metà del Novecento.

Altro[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruderi delle fortificazioni del periodo medievale[6]

Società[modifica | modifica wikitesto]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Arcidiocesi di Milano.
La chiesa intitolata a Maria Madre della Chiesa.
La chiesa di San Zeno.

Il paese è costituito di due parrocchie: Maria Madre della Chiesa e San Zeno. La parrocchia di Maria Madre della Chiesa è molto recente, è stata fondata il 24 settembre 1970; il primo parroco è stato don Natale Beretta che ha guidato la parrocchia fino al 2005. La chiesa parrocchiale è stata costruita nel 1978-1979. Fanno parte del territorio parrocchiale la chiesa di San Rocco in Canova, la chiesa di San Pietro di Beolco e la chiesa privata della Madonna della Neve al Buttero. La chiesa di Pianezzo, dedicata a San Michele, fu eretta verso la fine del Cinquecento ed è soggetta alla parrocchia di Pagnano. La parrocchia di San Zeno fu eretta il 31 ottobre 1585: si trattava di una piccola chiesa vicina all'abitato di Borlengo, esistente almeno dal XIII secolo. Il primo parroco fu don Francesco Laino, fino al 1586. Alla parrocchia di San Zeno sono soggette le chiese dei Santi Rocco e Sebastiano di Monticello, San Biagio di Mondonico, Santa Maria Addolorata di Porchera, San Carlo al Foppone e la chiesa privata di Villa Sommi Picenardi dedicata ai Santi Ambrogio e Galdino; erano inoltre parte della parrocchia le chiese, oggi sconsacrate, di San Giuseppe al Monastirolo, Santa Croce al Casino e San Luigi Gonzaga in Villa Maria a Mondonico. La costruzione dell'attuale chiesa parrocchiale iniziò nel 1750 e terminò nel 1816, che sostituì la vecchia chiesa di San Zeno, ormai troppo piccola per tutti i cred e diventata ora casa Canonica

Festa del patrono

Il 12 aprile viene celebrata la festa di S. Zeno, patrono della parrocchia. In questa occasione avviene, come per tradizione, la calata dal campanile, alto più di 30 m. La calata avviene a doppia corda ed è possibile calarsi dal mattino alla sera.

Inoltre, è ricorrenza di questa festa che si radunino moto e auto d'epoca, permettendo ai preti della parrocchia di fare io giro del paese a bordo di una di esse.

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[39]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Gli stranieri residenti nel comune sono 713, ovvero l'11,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti:[40]

  1. Romania, 153
  2. Marocco, 107
  3. Albania, 92
  4. India, 59
  5. Senegal, 50
  6. Perù, 41
  7. Costa d'Avorio, 28
  8. Ecuador, 25
  9. Sri Lanka, 21
  10. Egitto, 20

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Dialetto brianzolo.

Oltre alla lingua italiana, a Olgiate Molgora è utilizzato il locale dialetto brianzolo, una variante della lingua lombarda. Come tutti i dialetti lombardi occidentali, anche il brianzolo è sostanzialmente una lingua romanza derivata dal latino[41].

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Molte sono le iniziative culturali rilevanti che hanno luogo a Olgiate Molgora.

  • marzo: Yurtakids
  • 12 aprile: festa di S. Zeno
  • 2 giugno: festa dell'arte promossa da Pro Loco Olgiate Molgora
  • maggio - giugno: La Sbiellata Sanzenese - Festival musicale (2010-2019)
  • fine giugno: "Il Giardino delle Esperidi"
  • prima settimana di settembre: Rassegna Teatrale "L'Ultima Luna d'Estate"
  • settembre: "Concorso nazionale di pittura Emilio Gola" - Biennale, ultima edizione 2019
  • Autunno: Festival musicale "Parco della musica"
  • ultima domenica di novembre: open day della biblioteca comunale

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Strade provinciali della provincia di Lecco.

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Olgiate-Calco-Brivio.

Il paese è dotato di una propria stazione ferroviaria, sulla linea Lecco-Milano.

Ospedali[modifica | modifica wikitesto]

  • Ospedale "San Leopoldo Mandic" di Merate - 4 km da Olgiate Molgora

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ [1] - Popolazione residente al 31 dicembre 2019.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 452, ISBN 88-11-30500-4.
  5. ^ Amanzio Aondio - Felice Bassani (a cura di), Dialetto da salvare, Oggiono, Cattaneo Editore, 1983, p. 221.
  6. ^ a b c d e f g h i j k l Borghese, pp. 339-340.
  7. ^ a b Regio Decreto 8 febbraio 1863, n. 1192
  8. ^ A. Bianchi-Giovini e Massimo Fabi (a cura di), DIZIONARIO COROGRAFICO-UNIVERSALE DELL’ITALIA SISTEMATICAMENTE SUDDIVISO SECONDO L'ATTUALE PARTIZIONE POLITICA D’OGNI SINGOLO STATO ITALIANO COMPILATO DA PARECCHI DOTTI ITALIANI (PDF), in Stabilimento di Givelli Giuseppe, Primo Parte Prima Lombardia.
  9. ^ Regio Decreto 2 giugno 1927, n. 1032
  10. ^ Regio Decreto 15 gennaio 1928, n. 79
  11. ^ D.P.R. 30 maggio 1953, n. 616
  12. ^ Parrocchiale di S. Zeno - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  13. ^ Chiesa di S. Miro, su lombardiabeniculturali.it.
  14. ^ Belloni et al., p. 124.
  15. ^ Chiesa di S. Carlo al Foppone, su lombardiabeniculturali.it.
  16. ^ Chiesa di S. Biagio, su lombardiabeniculturali.it.
  17. ^ Chiesa della Baeta Vergine Addolorata, su lombardiabeniculturali.it.
  18. ^ Chiesa di S. Michele, su lombardiabeniculturali.it.
  19. ^ Chiesa dei SS. Rocco e Sebastiano - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  20. ^ Oratorio di S. Giuseppe, su lombardiabeniculturali.it.
  21. ^ Torre di Porchera, su www.comune.olgiatemolgora.lc.it. URL consultato il 5 luglio 2022.
  22. ^ Torre di Porchera, su lombardiabeniculturali.it.
  23. ^ Villa Sala Sommi Picenardi - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  24. ^ a b c d e f Belloni et al., p. 250.
  25. ^ Villa Buttero - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  26. ^ Cascina Buon Martino - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  27. ^ Cascina Casino - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  28. ^ Villa Maria - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  29. ^ Villa Guzzoni - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  30. ^ Villa Gerli - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  31. ^ Casa Via Oratorio 6, su lombardiabeniculturali.it.
  32. ^ Casa Riva, su lombardiabeniculturali.it.
  33. ^ Casa Bonfanti, su lombardiabeniculturali.it.
  34. ^ Esedra Piazza IV Novembre, su lombardiabeniculturali.it.
  35. ^ Biblioteca Civica Marco Sommi Picenardi - complesso, su lombardiabeniculturali.it.
  36. ^ Stazione di Servizio Via Nazionale, su lombardiabeniculturali.it.
  37. ^ Consorzio Agrario (ex), su lombardiabeniculturali.it.
  38. ^ Unione terminata nel 1953.
  39. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  40. ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2010 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 22 agosto 2013 (archiviato il 25 gennaio 2012).
  41. ^ Glauco Sanga, Dialettologia lombarda, Pavia, Università di Pavia, 1984.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
  • Lorenzo Brusetti e Massimo Cogliati, Olgiate Molgora, una storia in cammino, Bellavite Editore, Missaglia, 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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