Nunzio Bava

«Le radici della mia anima sono profondamente attaccate alla mia terra di Calabria»

Nunzio Bava (Bagaladi, 1906Reggio Calabria, 1994) è stato un pittore italiano, considerato il più importante pittore verista del Novecento calabrese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

VIve l'infanzia a Bagaladi e si trasferisce poi a Reggio Calabria dove frequenta l'ambiente artistico ed in particolare Umberto Marasco, un bravo decoratore che egli definì il proprio "maestro". Frequenta la scuola d'arte Mattia Preti di Reggio, collabora in questo periodo con disegni di paesaggi calabrese e figure ispirate al costume calabrese a diversi quotidiani e periodici.

Produzione artistica[modifica | modifica wikitesto]

Trasferitosi in Umbria dipinge un centinaio di opere di paesaggio umbro. Dipinse poi a Reggio Calabria quattro grandi composizioni d'arte sacra per la Cattedrale di Reggio Calabria, e altre nel Santuario di San Paolo, nella Chiesa del Carmine e nella Cattolica dei Greci. Dipinse inoltre bozzetti e cartoni per vetrate e mosaici per altre chiese reggine.

Il quadro I lavoratori è una delle opere più importanti dell'artista.

Ha simpatia per i macchiaioli, per la pittura luministica. Partecipa a 150 mostre nazionali e ne allestisce di personali in diverse città. Ha ricevuto tra gli altri i seguenti premi:

Nunzio Bava muore nel 1994 a Reggio Calabria. Si sono occupati di lui importanti testate nazionali ed internazionali tra cui: il Dizionario illustratori pittori e incisori italiani moderni di Comanducci, Gli anni 60 dell'Arte Italiana, la Peinture Italienne Contemporaine, Italy Today, l'Arte Italiana nel Mondo, Silloges Conviviale, Dizionario dei Maestri d'Arte, Critica Europea, Pittori Italiani Contemporanei, Artisti degli anni '70, Mercato artisti 800-900, L'Elite Selezione Arte Italiana.

Nel 2006 è stata allestita una mostra retrospettiva dell'artista presso il Castello Aragonese di Reggio Calabria.

«Bava rimane soprattutto il cantore di un'epoca e di una società; i suoi spaccati di vita calabrese: barche adagiate al sole del pomeriggio, contadini intenti in una lotta atavica con una terra avara o ritratti in un momento di riposo, casolari sperduti tra gli alberi in un sottofondo di silenzio sono colti nel loro hic et nunc: isole di tempo che permangono, innalzate a dignità artistica, a testimoniare un passato perduto di cui tutti ci sentiamo un po' figli.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ugo Campisani, Artisti calabresi, Ottocento e Novecento, pittori, scultori, storia, opere, Cosenza, Luigi Pellegrini editore, 2005, pp. 44-49.
  • Anna Foti, Due tele acquerellate del verista reggino Nunzio Bava a palazzo Piacentini, in ReggioTV, 15 agosto 2013.
  • Enzo Le Pera, Enciclopedia dell'arte di Calabria, Ottocento e Novecento, Rubbettino 2008

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN81226124 · ISNI (EN0000 0000 5755 745X · GND (DE136969917 · WorldCat Identities (ENviaf-81226124