Norman René

Norman René (Bristol, 1951New York, 24 maggio 1996) è stato un regista statunitense.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo aver abbandonato gli studi di psicologia dopo un anno alla Università Johns Hopkins, René studiò teatro e recitazione all'Università Carnegie Mellon. Dopo la laurea nel 1974, René si trasferì a New York, dove fondò una compagnia teatrale nell'Off off Broadway con Julie Hagerty, Judith Ivey, Treat Williams, Mark Linn-Baker e John Glover. Nel 1979 conobbe il drammaturgo Craig Lucas, con cui collaborò nel 1981 per la rivista musicale Marry Me a Little, con un testo scritto da Lucas intorno a diverse canzoni di Stephen Sondheim; René diresse il progetto. Successivamente, René diresse altre tre opere teatrali di Lucas durante gli anni 80: Persons (1981), Blue Window (1984) e Three Postcards (1987). Nel 1990 diresse il suo più grande successo commerciale e artistico, la pièce di Lucas Prelude to a Kiss, per cui vinse l'Obie Award alla migliore regia. Due anni dopo diresse anche l'adattamento cinematografico della pièce, con Alec Baldwin e Meg Ryan. Sempre nel 1990 diresse il suo primo film, Chi mi dici di Willy?, il primo film statunitense ad affrontare il tema dell'AIDS: il film vinse il premio del pubblico al Sundance Film Festival.[1]

Dichiaratamente omosessuale, René ebbe una lunga relazione con l'attore Kevin McKenna. Morì nel 1996 per complicazioni legate all'AIDS.[2]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Regista[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Produttore[modifica | modifica wikitesto]

  • Doppia anima (Prelude to a Kiss), regia di Norman René (1992)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Gay Essential Films To Watch - Longtime Companion, su The Gay Essential Film Blog, 5 novembre 2016. URL consultato il 25 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 7 marzo 2020).
  2. ^ (EN) Stephen Holden, Norman Rene, 45, Director, Dies; He Elicited Naturalistic Acting, in The New York Times, 26 maggio 1996. URL consultato il 24 giugno 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN66668406 · ISNI (EN0000 0000 8146 5862 · LCCN (ENn82112159 · GND (DE142117277 · BNF (FRcb14052412b (data) · J9U (ENHE987007442104605171 · WorldCat Identities (ENlccn-n82112159