Nizami Ganjavi

Neẓāmi-ye Ganjavī

Neẓāmi-ye Ganjavī (in persiano نظامی گنجوی‎; azero: Nizami Gəncəvi), o Nezāmī (in persiano نظامی‎) (nome completo: Jamal al-Dīn Abū Muḥammad Ilyās ibn Yūsuf ibn Zakī ibn Muʿayyid; Gəncə, 11411209) è stato un poeta persiano, tra maggiori poeti epico-romanzeschi della letteratura persiana, che portò uno stile realistico e colloquiale nell'epica persiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

La sua eredità è apprezzata e condivisa da Iran, Tagikistan, Afghanistan e Azerbaigian, che lo celebra come suo poeta nazionale, benché Neẓāmi scrivesse in lingua persiana. Nezami è anche pronunciato Nizami in alcune letterature occidentali, russe, azere e in alcuni dialetti persiani.

Nezami nacque a Gəncə, nell'attuale Azerbaigian, dove visse fino alla morte. Operò presso corti locali dedicando le sue opere a vari principi-committenti. È l'autore di un celeberrimo "Quintetto" (Khamse) di mathnavi (lunghi poemi in distici a rima baciata), di argomento prevalentemente romanzesco e epico, che furono oggetto nei secoli seguenti di numerose imitazioni (Amir Khosrow di Delhi, Jami, Hatefi) non solo nelle lettere persiane, ma anche in quelle turche (Ahmedi, Nava'i), e fornirono materiale pressoché inesauribile all'arte dei miniaturisti.

Statua di Nizami Ganjavi a Villa Borghese (Roma)

I poemi del Quintetto sono i seguenti:

  • Makhzan al-asrār (Emporio dei segreti) di argomento mistico-religioso;
  • Khosrow e Shirin, di tono romanzesco, il cui titolo deriva dai nomi di una delle più celebri coppie delle lettere persiane;
  • Layla e Majnun, altro romanzo in versi, che ha per protagonista un'altra coppia celebre già nota alla tradizione letteraria araba;
  • Eskandar-name (Alessandreide), che narra la vicenda orientale di Alessandro in oltre 10 000 versi, diviso a sua volta in due parti: lo Sharaf-name (Lìbro della gloria), sulle imprese guerresche del greco re; Eqbal-name (Libro della fortuna) sull'Alessandro filosofo e profeta (identificato dagli esegeti con il coranico Dhu l-Qarnayn della sūra XVIII del Corano), e
  • Haft Peykar (Le sette effigi), "romanzo di formazione" che ha per protagonista il sovrano sasanide Bahram Gur (Vahram V) del IV secolo. In quest'ultima opera viene narrata una delle più antiche versioni conosciute della storia di Turandot, nome persiano che significa "figlia del Turan"[1].

Dediche[modifica | modifica wikitesto]

Nezāmī nel rovescio della vecchia banconota da 500 manat.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Haft Peykar, in Encyclopaedia Iranica. URL consultato il 27 marzo 2021.
  2. ^ (AZ) Azərbaycan Respublikasının Mərkəzi Bankı - Dövriyyədən çıxarılmış əskinaslar - AZM, su web.archive.org, 19 gennaio 2010. URL consultato il 9 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2010).
  3. ^ (AZ) Azərbaycan Respublikasının Mərkəzi Bankı - 1992-2010-cu illərdə dövriyyəyə buraxılmış sikkələr, su web.archive.org, 19 gennaio 2010. URL consultato il 9 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2010).
  4. ^ (EN) News.Az - Nizami Ganjavi 'one of most prominent figures in Azerbaijani culture' - PHOTOS, su web.archive.org, 26 dicembre 2013. URL consultato il 9 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 26 dicembre 2013).
  5. ^ (EN) M.P.C. 18454 del 27 giugno 1991

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Opere di riferimento sulla letteratura persiana medievale:

  • A. Pagliaro - A. Bausani, Letteratura persiana, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1968
  • E.G. Browne, A Literary History of Persia, 4 voll., Cambridge 1951-53 (più volte ristampato)
  • J. Rypka, A History of Iranian Literature, Reidel Publishing Company, London 1968
  • A. J. Arberry, Classical Persian Literature, London 1958
  • A. Pagliaro - A. Bausani, La letteratura persiana, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1968
  • A. M. Piemontese, Storia della letteratura persiana, 2 voll., Fratelli Fabbri, Milano 1970
  • C. Saccone, Storia tematica della letteratura persiana classica vol. I: Viaggi e visioni di re sufi profeti, Luni, Milano-Trento 1999; vol. II: Il maestro sufi e la bella cristiana. Poetica della perversione nella Persia medievale, Carocci, Roma 2005; vol. III: Il re dei belli, il re del mondo. Teologia del potere e della bellezza nella poesia persiana medievale, Aracne, Roma 2014

Studi e articoli in italiano su Nizami sono leggibili in:

  • AA.VV., Colloquio sul poeta persiano Nizami e la leggenda iranica di Alessandro Magno, Ed. dell'Accademia Nazionale dei Lincei, Roma 1977
  • C. Saccone, Viaggi e visioni di re sufi profeti, Luni, Milano-Trento 1999
  • A. Bausani, Il pazzo sacro nell'islam, Luni. Milano-Trento 2000
  • J.C. Buergel, Il discorso è nave, il significato un mare. Saggi sull'amore e il viaggio nella poesia persiana medievale, Carocci, Roma 2006
  • C. Saccone (a cura), Alessandro/Dhu 'l-Qarnayn in viaggio fra i due mari, numero monografico di Quaderni di Studi Indo-Mediterranei, I (2008)

Traduzioni italiane:

  • Nezami, Le sette principesse, a cura di A. Bausani, Rizzoli-BUR, Milano 1996 (prima ed. 1982)
  • Nezami, Leylà e Majnun, a cura di G. Calasso, Adelphi, Milano 1985
  • Nezami, Il libro della fortuna di Alessandro, a cura di C. Saccone, Rizzoli-BUR 2002 (prima ed. 1997)
  • Nezami, Khosrow e Sirin, a cura di Daniela Meneghini, Ariele, Milano 2017

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