Nirvana (gruppo musicale)

Nirvana
I Nirvana in concerto agli MTV Video Music Awards 1992
Paese d'origineBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenereGrunge[1][2]
Rock alternativo[1]
Punk rock[3][4][5]
Periodo di attività musicale1987 – 1994
EtichettaSub Pop Records
Geffen Records
Album pubblicati12
Studio3
Live3
Raccolte6
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Sito ufficiale

I Nirvana sono stati un gruppo rock alternativo statunitense originario di Aberdeen, nello Stato di Washington, tra gli esponenti di maggior successo del così detto grunge. Sono stati attivi tra il 1987 e il 1994, anno della morte del frontman Kurt Cobain, e hanno segnato culturalmente e socialmente l'epoca della Generazione X americana.[1][2][6][7] La band entra nella Rock & Roll Hall of Fame nel 2014.[8]

Storia e stile del gruppo[modifica | modifica wikitesto]

Il cartello d'ingresso della città di Aberdeen sottotitolato Come as You Are

Alla fine degli anni '80 Aberdeen è una cittadina di 9.000 abitanti situata a 70 km da Olympia, capitale dello Stato, e oltre 170 da Seattle. Qui, nel 1985, Kurt Cobain incontra Dale Crover e Greg Hokanson, con cui forma i Fecal Matter.[9] Il trio registra un paio di demo a casa della zia di Cobain, Mary. Il secondo, Illiteracy Will Prevail, contiene i brani Downer e Spank Thru, che faranno parte del repertorio dei Nirvana.[1][10][11] Buzz Osborne, cantante e chitarrista dei concittadini Melvins, band di cui Cobain è grande fan, lo presenta a Krist Novoselic, come lui interessato al punk.[1] I due fondano un gruppo chiamato The Stiff Woodies, poi cambiato in Nirvana.[12] Il nome viene scelto per comunicare un senso di pace e benessere, distinto dall'attitudine di gruppi come gli Angry Samoans.[13]

«Nirvana significa liberazione dal dolore, dalla sofferenza e dal mondo esterno e questo si avvicina al mio concetto di punk»

Poco dopo il primo concerto con questo nome, entra Chad Channing come batterista.

Il primo singolo della band è Love Buzz (Sub Pop Records 1988) cover dell'omonimo brano degli Shocking Blue che riceve una buona accoglienza.[1] Segue l'album di debutto Bleach (Sub Pop Records 1989) prodotto da Jack Endino e influenzato dal suono dei Melvins[14] e dallo sludge metal.[15][16] Il titolo dell'album è ispirato ad una campagna anti AIDS che invitava i tossicodipendenti a pulire gli aghi con la candeggina.[17] La canzone About a Girl è dedicata alla compagna di Cobain, la fotografa Tracy Marander.[18] L'amico Jason Everman, poi secondo chitarrista del gruppo, paga i 600 dollari necessari alla registrazione del disco.[19] Sull'evolvere dello stile del gruppo Cobain dichiara:[20]

«Le prime canzoni erano molto aggressive, ma man mano che passava il tempo sono diventate sempre più pop allo stesso modo in cui sono diventato più allegro. Adesso le canzoni parlano dei problemi delle relazioni sentimentali»

Dopo una serie di avvicendamenti alla batteria (Dale Crover dei Melvins, Dan Peters dei Mudhoney) entra in pianta stabile Dave Grohl, già nel gruppo punk hardcore Scream.[21][22]

«In un paio di minuti capimmo che era il batterista giusto per noi»

Il passaggio del gruppo dall'etichetta indipendente Sub Pop ad una major avviene grazie all'intercessione della bassista Kim Gordon dei Sonic Youth e ai consigli della manager Susan Silver,[23] sfruttando la scia delle band di Seattle quali Soundgarden ed Alice in Chains, già sotto contratto rispettivamente con A&M e Columbia.[24] Pur essendo la band presentata dai media mainstream come fautrice dell'esplosione del fenomeno grunge, va detto che la stessa è stata possibile grazie ad una scena musicale particolarmente fertile e vivace fin dalla metà degli anni Ottanta, che ha ottenuto l'attenzione delle major discografiche e dei media nazionali ben prima del successo di Nevermind:

«Il disco cruciale fu l'esordio degli Alice In Chains (Facelift, 1990, ndr): fece capire che c'era aria nuova, che si stava creando un'alternativa. I Nirvana si trovarono nel mezzo di tutto ciò e giocarono bene le loro carte, favoriti da una personalità iconica come quella di Kurt Cobain. Credo che chiunque si uccida quando è giovane e all'apice del successo sia destinato al mito, al di là dei suoi meriti. A parte ciò, i Nirvana hanno costruito la loro fama compiendo tutte le mosse giuste: la firma con una major, la scelta di un grande produttore e la pubblicazione di un disco "commerciale" come Nevermind, che ha appunto venduto milioni di copie. Probabilmente la loro caratteristica più speciale era la voce di Kurt, differente da quella di chiunque altro»

«Quando si tratta di grunge o anche solo Seattle, una è stata la band fautrice della musica di quel periodo. Non erano i Nirvana, ma i Mudhoney. I Nirvana hanno esportato il grunge nel mondo, ma i Mudhoney erano la band di quel momento e di quel suono»

Tra le influenze musicali del gruppo vi sono Black Sabbath, Pixies, Cheap Trick, The Vaselines, Meat Puppets, Devo e The Raincoats:[1][25]

«Il suono dei Nirvana è tipo i Black Sabbath che suonano i Knack, i Black Flag, i Led Zeppelin e gli Stooges, con un pizzico di Bay City Rollers

Esce il secondo album, Nevermind (Geffen Records 1991),[26] prodotto da Butch Vig[27] e registrato ai Sound City Studios di Van Nuys. Trainato dal singolo Smells Like Teen Spirit, il cui titolo è ispirato ad una scritta sul muro di Kathleen Hanna delle Bikini Kill e il cui video viene trasmesso in heavy rotation su MTV, il disco ottiene un enorme successo commerciale in tutto il mondo[28][29] e nel gennaio 1992 conquista la prima posizione nella classifica Billboard 200, scalzando Dangerous di Michael Jackson.[30][31][32] Applaudito dalla critica,[33][34][35][36] è considerato l'album più rappresentativo della scena cosiddetta grunge e uno dei più significativi del decennio.[37][38][39][40][41][42] Tra le influenze dichiarate del disco ci sono i Pixies:[43]

«Fondamentalmente stavo rubando dai Pixies, utilizzando il loro senso della dinamica, con suoni morbidi e tranquilli e poi pesanti e duri»

«Quello del gran successo è stato un bel periodo, ma non sapevamo esattamente cosa stava accadendo. Eravamo in tour in posti relativamente piccoli quando abbiamo appreso di essere in heavy rotation su MTV. Quel che potevamo fare era lavorare sodo e cercare di suonare bene ogni sera.»

La band diventa celebre nel giro di poche settimane, e Cobain compare sulle copertine delle principali riviste, da Rolling Stone a Spin, da The Face a Sassy. La dichiarata attitudine punk e il sopraggiunto status di rockstar sembrano però due dimensioni difficili da conciliare per la band:[44][45]

«Quando hanno cominciato a criticare Nevermind l'ho capito perché non puoi davvero essere un punk e poi vendere 20 milioni di dischi, quasi rinneghi il successo e te ne discosti. Credo che questo sia il motivo di aver scelto Steve Albini come produttore dell'album successivo, In Utero, per fare un disco con un suono più sporco e più semplice.»

«La fama e il successo, per quanto da loro stessi perseguiti, furono così improvvisi da metterli in una condizione scomoda. D'un tratto erano molto più grandi dei loro predecessori, di band che avevano sempre messo su un piedistallo»

La band partecipa a Rock for choice (1991) serie di concerti di sensibilizzazione sui diritti alla libertà sessuale e riproduttiva delle donne organizzata dalle L7.

Dopo il matrimonio di Kurt Cobain con la cantante delle Hole, Courtney Love, e la nascita della figlia Frances Bean,[46][47] la band si esibisce in uno dei concerti più memorabili della sua storia Reading Festival[48] e agli MTV Video Music Awards,[49] dove suonano Lithium,[50] l'ultimo singolo, anziché Rape me, canzone sullo stupro, sgradita ai dirigenti dell'emittente. La serata è segnata da problemi tecnici, nervosismo e provocazioni, nonché da un diverbio con Axl Rose nel backstage.[51]

Esce poi la raccolta di rarità Incesticide (Geffen Records, 1992),[52] contenente sia singoli ed EP già pubblicati, tra cui Sliver e Dive, sia tracce di alcune sessioni con la BBC, tra cui Been a Son e Aneurysm, sia cover di The Vaselines e Devo.

Il terzo album, In Utero (Geffen Records 1993) debutta alla posizione numero uno della Billboard 200 e ottiene una buona accoglienza di critica, pur non eguagliando il successo del predecessore.[53][54] L'esperienza con il produttore Steve Albini, già con i Pixies,[55][56] pur fortemente voluto da Cobain, non si rivela del tutto positiva e soddisfacente per la band, che opta per una lavorazione ulteriore delle tracce[57][58]

«Fu Kurt a contattarmi. Volevano fare un disco più primitivo, e con primitivo non intendo rudimentale, ma un disco dove il suono della band viene fuori senza mezzi termini. (...) Non ero un fan della band prima di iniziare a lavorare al disco, non li conoscevo bene, ma avevo capito il filone, quella sorta di garage, grunge, punk alla Seattle, ibrido tra Stooges e Melvins. Questa è l'impressione che mi fecero ad un primo ascolto, non troppo attento.»

In giugno la band partecipa a sorpresa al Mia Zapata benefit a Seattle,[59] concerto organizzato per finanziare le indagini sull'assassinio di Mia Zapata, cantante della band The Gits, stuprata e uccisa a Seattle. In autunno la band intraprende un grande tour negli Stati Uniti, arruolando Pat Smear, ex Germs, come secondo chitarrista,[60] e si esibisce in un concerto acustico per la serie MTV Unplugged. Tranne All Apologies e Come as You Are, la band esclude dalla scaletta i brani più famosi del repertorio.

I Nirvana ospiti nel programma televisivo italiano Tunnel nel 1994, ultima apparizione pubblica di Kurt Cobain

Nel 1994 la band parte per il tour europeo, che viene sospeso dopo pochi mesi per problemi di salute di Cobain, ricoverato a Roma per intossicazione da farmaci e alcolici.[61][62] In aprile Cobain, da qualche tempo ripiombato nella dipendenza da eroina, viene trovato morto nella sua casa di Seattle. Stando ad indagini, ricostruzioni e referti, trattasi di suicidio.[63]

MTV Unplugged in New York (Geffen Records 1994) che contiene cover di Meat Puppets, David Bowie e Lead Belly, si rivela essere l'album-testamento dei Nirvana e una delle esibizioni più intense e acclamate della serie.[45][64][65] È il primo di una lunga serie di uscite postume.

«Quando lo abbiamo registrato, non era certo concepito per essere l'ultima cosa che facevano. Era pensato come un'altra cosa in una lunga e splendida carriera. Perciò, in quel momento, non eravamo consapevoli di stare registrando quello che sarebbe stato l'ultimo disco dei Nirvana. Non abbiamo trattenuto i ricordi come avremmo voluto. Solo con il senno di poi sarebbe diventato ciò che è diventato.»

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Nirvana.

Alla morte di Cobain, i Nirvana si sciolgono in via definitiva e i membri superstiti proseguono la loro carriera musicale seguendo strade separate: Grohl nei Foo Fighters e Novoselic in progetti vari. Si ritroveranno nel 2012 a New York in occasione del concerto in memoria delle vittime dell'uragano Sandy, con alla voce lo storico membro dei Beatles Paul McCartney. Lo stesso quartetto si esibisce poco dopo al Saturday Night Live.[66] Nel 2020, in occasione di un altro show benefico a Los Angeles, si esibiscono con St Vincent e Beck.[67]

Eredità musicale e culturale[modifica | modifica wikitesto]

Come altre band coeve della scena di Seattle, i Nirvana hanno fortemente influenzato numerose rock band attive dalla metà degli anni novanta,[68] tra cui Bush, Nickelback, Seether, Silverchair, Queens of the Stone Age, Weezer, Powderfinger, The Pretty Reckless, Lifehouse e Thirty Seconds to Mars.[43][69]

Memorabilia dei Nirvana, MoPop Museum, Seattle. Foto Razvan Orendovici.

Nella cultura di massa, i Nirvana sono considerati una delle band più rappresentative della cosiddetta Generazione X, con Cobain elevato a icona e portavoce, in parte suo malgrado.[70][71] Uno degli elementi di discontinuità più significativi rispetto alla scena rock precedente è la messa in discussione di certi stereotipi di stampo macho-sessista, certamente influenzata dalla frequentazione con Tobi Vail delle Bikini Kill, band di punta del movimento punk femminista riot grrrl originatosi nella vicina Olympia, capitale dello Stato:

«Passando molto tempo con amiche donne finii per comprendere a quanta mancanza di rispetto, a quanta oppressione erano sottoposte. Voglio dire, le parole 't**ia* e 'pu**ana* erano d'uso comune, ricorrenti. Anche se ho ascoltato molto band come Aerosmith e Led Zeppelin, e alcune delle loro melodie mi piacevano, dopo anni ho realizzato quanto la loro musica avesse a che fare con il sessismo. Il modo in cui scrivevano dei loro ca**i e del fare sesso. Ho cominciato a rendermi conto di ciò che mi infastidiva così tanto negli ultimi anni di liceo»

C'è, inoltre, una significativa componente di immedesimazione che connette i Nirvana ad un pubblico che nella loro musica e nei loro testi ritrova la rabbia, la frustrazione, il senso di inadeguatezza e di impotenza:[72][73]

«Ricevo ancora email dai fan e quando sono in pubblico la gente mi si avvicina per dirmi quanto i Nirvana hanno cambiato loro la vita. La musica crea una connessione profonda con le persone, è una cosa molto personale e non potrei definirla perché cambia da persona a persona. È l'energia e l'onestà. Kurt diceva di amare i testi criptici e di non avere pretese di grandi messaggi o cose simili. Lasciava spazio all'interpretazione e forse questa è una delle chiavi per capire la connessione delle persone alle nostre canzoni.»

Parte integrante della cultura pop, i Nirvana sono presenti in produzioni cinematografiche e televisive, quali la serie Cold Case - Delitti irrisolti,[74] I Simpson, serie animata che omaggia la band nella puntata Lo show degli anni novanta,[75] e il cinecomic The Batman (USA 2022) che utilizza il brano Something in the way nella colonna sonora.

Il Museum of Pop Culture di Seattle (MoPop) ospita, nella sezione dedicata alla musica, una selezione di memorabilia della band.[76]

Formazione[modifica | modifica wikitesto]

Ultima formazione

Ex componenti[modifica | modifica wikitesto]

Turnisti

Cronologia della formazione[modifica | modifica wikitesto]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Discografia dei Nirvana.

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

Videografia[modifica | modifica wikitesto]

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Anno Premio Categoria
1992 MTV Video Music Awards[77][78] Miglior nuovo artista (Smells Like Teen Spirit)
1992 MTV Video Music Awards Miglior video musicale alternativo (Smells Like Teen Spirit)
1993 MTV Video Music Awards[79] Miglior video musicale alternativo (In Bloom)
1994 MTV Video Music Awards Miglior video musicale alternativo (Heart-Shaped Box)
1994 MTV Video Music Awards[80] Miglior direzione artistica in un video (Heart-Shaped Box)
1996 Grammy Award[1] Miglior album alternativo (MTV Unplugged In New York)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Stephen Thomas Erlewine, Nirvana, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 27 dicembre 2012. Modifica su Wikidata
  2. ^ a b Claudio Fabretti, Dario Ingiusto, Salvatore Setola, Nirvana su Ondarock, su ondarock.it. URL consultato il 2 gennaio 2010.
  3. ^ Darcey Steinke, Smashing Their Heads on the Punk Rock, su Spin, ottobre 1993. URL consultato il 20 luglio 2021.
  4. ^ Geoffrey Himes, The Curmudgeon: Why Hüsker Dü—Not Nirvana—Were the Real Kings of Punk's Second Wave, su Paste, 20 febbraio 2018. URL consultato il 28 agosto 2022 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2022).
  5. ^ Alan McGee, Nirvana: punk's last hurrah, su The Guardian, 30 novembre 2006. URL consultato il 28 agosto 2022.
  6. ^ Nirvana catalogue to be released on vinyl, CBC.ca, 21 marzo 2009. URL consultato il 7 marzo 2012.
  7. ^ 10 years later, music keeps Cobain alive - Entertainment - Music - TODAYshow.com, su web.archive.org, 8 dicembre 2010. URL consultato il 7 gennaio 2022 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2012).
  8. ^ Nirvana | Rock & Roll Hall of Fame, su rockhall.com. URL consultato il 23 maggio 2022.
  9. ^ (EN) Before Nirvana: Kurt Cobain Forms 'Fecal Matter', su Museum of Pop Culture. URL consultato il 23 maggio 2022.
  10. ^ Nirvana: La vera storia, p. 42.
  11. ^ Everett True, Nirvana. La vera storia, Mondadori, 2008, 978-88-04-57401-9, pp. 30–31.
  12. ^ Troy Smith, Nirvana : the chosen rejects, 1st ed, St. Martin's Griffin, 2004, ISBN 0-312-20663-1, OCLC 41368230. URL consultato il 22 maggio 2022.
  13. ^ Michael Azerrad Come as You Are: The Story of Nirvana, Doubleday, 1994. ISBN 0-385-47199-8, p. 62.
  14. ^ Nirvana: La vera storia, p. 102.
  15. ^ Nirvana: La vera storia, p. 103.
  16. ^ Nirvana: La vera storia, pag. 104.
  17. ^ (EN) Michael Azerrad, Come As You Are: The Story of Nirvana, Crown, 23 gennaio 2013, ISBN 978-0-307-83373-0. URL consultato il 22 maggio 2022.
  18. ^ Nirvana: La vera storia, p. 91.
  19. ^ Come As You Are, p. 91.
  20. ^ John Robb, White Heat, Sounds, 21 ottobre 1989.
  21. ^ Come As You Are, p. 151.
  22. ^ Come As You Are, p. 154.
  23. ^ Krist Novoselic thanks Susan Silver at Nirvana's Rock & Roll Hall of Fame Induction Ceremony. URL consultato il 23 maggio 2022.
  24. ^ Cles, tipografo trentino Mondadori, Diari, 7. rist, Mondadori, 2007, ISBN 978-88-04-53240-8, OCLC 799717114. URL consultato il 23 maggio 2022.
  25. ^ David Fricke, Kurt Cobain: The Rolling Stone Interview, Rolling Stone, 27 gennaio 1994.
  26. ^ (EN) William Goodman, William Goodman, Nirvana’s ‘Nevermind’ Turns 25: Classic Track-by-Track Review, su Billboard, 23 settembre 2016. URL consultato il 23 maggio 2022.
  27. ^ Come As You Are, pp. 164–165.
  28. ^ Come As You Are, p. 203.
  29. ^ James Lyons, Selling Seattle: Representing Contemporary Urban America, Wallflower, 2004. ISBN 1-903364-96-5, p. 120.
  30. ^ The Billboard 200, Billboard, 11 gennaio 1992.
  31. ^ Come As You Are, p. 239.
  32. ^ (EN) Krist Novoselic on the Lasting Impact of Nirvana, su SPIN, 6 dicembre 2020. URL consultato il 23 maggio 2022.
  33. ^ (EN) Lou Thomas, BBC - Music - Review of Nirvana - Nevermind, su bbc.co.uk. URL consultato il 24 maggio 2022.
  34. ^ (EN) Condé Nast, Nirvana: Nevermind [20th Anniversary Edition], su Pitchfork. URL consultato il 24 maggio 2022.
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  37. ^ (EN) Alec Chillingworth published, Every song on Nirvana's Nevermind, ranked from worst to best, su loudersound, 24 settembre 2021. URL consultato il 24 maggio 2022.
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  39. ^ (EN) David Browne,Suzy Exposito,Sarah Grant,Andy Greene,Kory Grow,Joseph Hudak,Daniel Kreps,Angie Martoccio,Jason Newman,Hank Shteamer,Brittany Spanos,Simon Vozick-Levinson, David Browne, Suzy Exposito, Sarah Grant, Andy Greene, Kory Grow, 50 Greatest Grunge Albums, su Rolling Stone, 1º aprile 2019. URL consultato il 24 maggio 2022.
  40. ^ (EN) Greg Pratopublished, 10 grunge albums you should definitely own, su loudersound, 3 giugno 2021. URL consultato il 24 maggio 2022.
  41. ^ (EN) 15 Essential Grunge Albums, su Revolver, 1º novembre 2021. URL consultato il 24 maggio 2022.
  42. ^ (EN) Rolling Stone, Rolling Stone, 100 Best Albums of the '90s, su Rolling Stone, 4 ottobre 2019. URL consultato il 24 maggio 2022.
  43. ^ a b (EN) 11 bands and artists who wouldn’t be here without Nirvana, su Kerrang!. URL consultato il 24 maggio 2022.
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  46. ^ Come As You Are, p. 256.
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  48. ^ (EN) Loveline Archive, su lovelinearchive.com. URL consultato il 2 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2008).
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  50. ^ (EN) What Nirvana's Lithium says about religion and mental health, su Radio X. URL consultato il 23 maggio 2022.
  51. ^ Charles Cross, Heavier Than Heaven: A Biography of Kurt Cobain. Hyperion, 2001. ISBN 0-7868-8402-9.
  52. ^ (EN) Incesticide, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 2 gennaio 2010.
  53. ^ (EN) In Numero Uno, su ew.com. URL consultato il 10 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 21 maggio 2012).
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  56. ^ Jim DeRogatis, Milk It!: Collected Musings on the Alternative Music Explosion of the 90's, Cambridge: Da Capo, 2003, ISBN 0-306-81271-1, p. 4.
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  77. ^ (EN) 34th Grammy Awards – 1992, su rockonthenet.com. URL consultato il 16 gennaio 2010.
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Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) 1996 – Chuck Crisafulli, TEEN SPIRIT: The Stories Behind Every Nirvana Song. Fireside. 978-06-84-83356-9.
  • (EN) 2002 – Kurt Thomas e Troy Smith, Nirvana, The Chosen Rejects. St. Martin's Griffin. 978-03-12-20663-5.
  • (EN) 2003 – Charles R. Cross, Cobain Unseen. Little Brown and Company. 978-03-16-03372-5.
  • 2005 – Charles R. Cross, Cobain, Più pesante del cielo, Arcana, ISBN 978-88-7966-381-6.
  • 2008 – Everett True, Nirvana: La vera storia, Mondadori, ISBN 978-88-04-57401-9.
  • 2000 – Michael Azerrad, Come As You Are. Nirvana. La vera storia, Arcana, ISBN 978-88-7966-048-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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