Niccolò Tornabuoni

Niccolò Tornabuoni
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricopertiVescovo di Sansepolcro (1560-1598)
 
Natoa Firenze
Nominato vescovo29 maggio 1560
Deceduto13 aprile 1598 a Sansepolcro
 

Niccolò Tornabuoni (Firenze, ... – Sansepolcro, 13 aprile 1598) è stato un vescovo cattolico italiano.

Stemma dei Tornabuoni

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Firenze dalla nobile famiglia Tornabuoni, Niccolò avvia la carriera ecclesiastica. Il 9 maggio 1560 è eletto vescovo di Sansepolcro[1]. Si dice sia stato lui a introdurre, nel 1570, il tabacco in Toscana.[2]

Vescovo di Sansepolcro[modifica | modifica wikitesto]

Il Tornabuoni trascorre il suo intero episcopato nella sede altotiberina di Sansepolcro, dove rimane per ben 38 anni, visitando più volte il territorio della diocesi, che si estende sull'Appennino tra Toscana e Romagna, e applicando alla vita diocesana i dettami del Concilio di Trento. Rientrano nell'azione di rinnovamento conciliare della diocesi le nuove costituzioni per i mansionari della cattedrale promulgate il 13 dicembre 1566[3], l'erezione della collegiata di Pieve Santo Stefano il 12 maggio 1569[4] e la promulgazione di nuove costituzioni per il capitolo della cattedrale[5].

Sul piano della vita religiosa dei laici interviene più volte a regolamentare le confraternite. Nel 1564 promuove la fondazione della Compagnia della Visitazione, i cui membri fanno visita ai carcerati. Nel 1565 approva la fondazione della Compagnia del Volto Santo[6].

Nella relazione ad limina del 1595 fa riferimento all'insegnamento della dottrina ai fanciulli nei giorni festivi e all'applicazione dei decreti del Concilio di Trento, alla celebrazione del sinodo e alla visita a tutta la diocesi. Scrive che è difficile istituire un seminario vero secondo quanto disposto dal Concilio, «propter dięcesis angustiam et ecclesiarum tenuitatem», per cui paga un maestro di grammatica e uno di canto con uno stipendio onesto per istruire i chierici che servono nelle chiese[7].

Gli ultimi cinque anni di episcopato sono caratterizzati da una minore attività, a motivo dell'età avanzata. Muore a Sansepolcro il 13 aprile 1598, largamente rimpianto dalla cittadinanza: il comune decreta il lutto cittadino, con la chiusura dei negozi fino a esequie avvenute e per il funerale fa distribuire luminarie allevarie confraternite[8].

Visite pastorali e sinodi diocesani[modifica | modifica wikitesto]

Due gli strumenti privilegiati dal Tornabuoni per la riforma della diocesi: la visita pastorale e il sinodo diocesano. Il vescovo compie ben 10 visite pastorali, negli anni 1563, 1566, 1568, 1571, 1573, 1574, 1576, 1582, 1584 e 1593[9]. Quattro i sinodi diocesani convocati e presieduti dal Tornabuoni: nel 1574, nel 1578, nel 1583 e nel 1590[10].

La memoria[modifica | modifica wikitesto]

Il comune di San Giustino ha intitolato al nome di Niccolò Tornabuoni una delle principali vie del capoluogo, a ricordo del fatto che fu proprio il vescovo di Sansepolcro a promuovere la coltivazione del tabacco a Cospaia, il cui territorio è stato diviso nel 1826 tra i comuni di San Giustino, al quale passò il paese di Cospaia, e Sansepolcro, a cui fu attribuita buona parte del territorio di pianura verso il Tevere.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Ercole Agnoletti, I Vescovi di Sansepolcro, I, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1972, pp. 42-43.
  2. ^ Cfr. tornabuòna, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'11 settembre 2020.
  3. ^ Sansepolcro, Archivio Vescovile, Decreti dell'ordinario e sua curia, tomo I, n. 163.
  4. ^ Ercole Agnoletti, La Collegiata di Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1968, p. 6.
  5. ^ Ercole Agnoletti, I Vescovi di Sansepolcro, I, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1972, p. 49.
  6. ^ Ercole Agnoletti, I vescovi di Sansepolcro, I, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1972, pp. 48-48.
  7. ^ Città del Vaticano, Archivio Segreto Vaticano, , Congregazione Concistoriale, Relationes Diocesium, 158A, c. 8rv.
  8. ^ Sansepolcro, Archivio Storico Comunale, serie II, 23, c. 174r.
  9. ^ La documentazione è conservata in Sansepolcro, Archivio Vescovile, fondo Visite pastorali, serie Visite pastorali di mons. Tornabuoni.
  10. ^ Ercole Agnoletti, I Vescovi di Sansepolcro, I, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1972, pp. 56-67.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Angelo Tafi, Immagine di Borgo Sansepolcro, Cortona, Calosci, 1994.
  • Ercole Agnoletti, Le memorie di Sansepolcro, Sansepolcro, Tipografia Arti Grafiche, 1986.
  • Ercole Agnoletti, I Vescovi di Sansepolcro, I, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1972.
  • Ivano Ricci, Borgo Sansepolcro.Monografia storico-artistica, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1932.
  • Ivano Ricci, L'abbazia camaldolese e la cattedrale di S. Sepolcro, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1942.
  • Ivano Ricci, Storia di (Borgo) Sansepolcro, Sansepolcro, Tipografia Boncompagni, 1956.
  • Lorenzo Coleschi, Storia della città di Sansepolcro, Città di Castello, Scipione Lapi, 1886.
  • Pietro Farulli, Annali e memorie dell’antica e nobile città di S. Sepolcro, Foligno, Niccolò Campitelli, 1713.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Sansepolcro Successore
Filippo Tornabuoni 29 maggio 1560 - 13 aprile 1598 Alessandro Borghi