NGC 2419

NGC 2419
Ammasso globulare
NGC 2419
Scoperta
ScopritoreWilliam Herschel
Data1788
Dati osservativi
(epoca J2000)
CostellazioneLince
Ascensione retta07h 38m 08,5s
Declinazione+38° 52′ 55″
Distanza275.000 al dal Sole
300.000 dal Centro Galattico a.l.
(84.200 pc dal Sole
91.500 dal Centro Galattico pc)
Magnitudine apparente (V)9,06
Dimensione apparente (V)6'
Caratteristiche fisiche
TipoAmmasso globulare
ClasseII
Dimensioni260 a.l.
(80 pc)
Età stimata6,5 miliardi di anni
Altre designazioni
GCI 112, C 25
Mappa di localizzazione
NGC 2419
Categoria di ammassi globulari

Coordinate: Carta celeste 07h 38m 08.5s, +38° 52′ 55″

NGC 2419, (noto anche come C 25), è un ammasso globulare visibile nella costellazione della Lince.

Si trova ad una distanza di circa 300.000 anni luce (84,2 kpc) dal Centro galattico, e poco meno dal Sole. Pur trovandosi a una distanza assimilabile alle Nubi di Magellano, NGC 2419 segue in realtà un'orbita eccentrica intorno al nucleo della Via Lattea che completa in circa 3 miliardi di anni[1]. Per tale caratteristica è stato soprannominato "Vagabondo Intergalattico". Pur non essendo intrinsecamente più luminoso di altri ammassi globulari della Via Lattea, per un gioco di prospettiva, dalla Galassia di Andromeda potrebbe apparire come il più grande e il più luminoso[1].

Ritenuto un possibile nucleo di un'antica galassia satellite spogliata marealmente dalla Via Lattea[2], analisi successive sulla popolazione stellare, hanno sfavorito tale interpretazione[3]. Questo globulare risulta essere, infatti, composto da due popolazioni separate di stelle giganti rosse, una delle quali è insolitamente ricca di elio, prevalentemente al centro dell'ammasso[4]. NGC 2419 ha molte 'blue straggler' e un ramo orizzontale ben popolato che si estende dalle stelle RR Lyrae fino a una coda estremamente blu che termina con il "gancio blu". Il ramo della giganti rosse (RGB) è stretto, escludendo significativa dispersione di metallicità[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ferris, Timothy. Seeing in the Dark. 2002. p. 244
  2. ^ (EN) Sidney Van Den Bergh, A. D. Mackey, Globular clusters and the formation of the outer Galactic halo, in Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, vol. 354, n. 3, novembre 2004, DOI:10.1111/j.1365-2966.2004.08228.x.
  3. ^ (EN) Vincenzo Ripepi, Gisella Clementini e Marcella Di Criscienzo, On the Remote Galactic Globular Cluster NGC 2419*, in The Astrophysical Journal, vol. 667, n. 1, 10 settembre 2007, pp. L61, DOI:10.1086/522000. URL consultato il 23 aprile 2023.
  4. ^ (EN) The two mysterious populations of NGC 2419, su www.spacetelescope.org. URL consultato il 23 aprile 2023.
  5. ^ Vincenzo Ripepi, Gisella Clementini e Marcella Di Criscienzo, On the Remote Galactic Globular Cluster NGC 2419, in The Astrophysical Journal, vol. 667, n. 1, 10 settembre 2007, pp. L61–L64, DOI:10.1086/522000. URL consultato il 23 aprile 2023.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Catalogo NGC/IC online, su ngcicproject.org. URL consultato il 7 settembre 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  • Tirion, Rappaport, Lovi, Uranometria 2000.0, William-Bell inc. ISBN 0-943396-14-X

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