Mura megalitiche di Altamura

Mura megalitiche di Altamura
Le mura megalitiche nei pressi di via Cassano (Altamura)
Localizzazione
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegionePuglia
CittàAltamura
IndirizzoVia Mura Megalitiche
Coordinate40°49′48.87″N 16°33′47.59″E / 40.830241°N 16.56322°E40.830241; 16.56322
Informazioni generali
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Le mura megalitiche di Altamura sono un sito archeologico situato alla periferia della città di Altamura. Erano le mura di cinta della città antica di Altamura, e risalirebbero, secondo studi archeologici, al IV secolo a.C. ca. Oggi restano solo alcune parti del muro originario, il quale si estendeva per una lunghezza di circa 3,6 km. Erano alte circa 4 metri, mentre la base delle mura superava i 5 metri.[1] Pochi ruderi delle mura megalitiche si sono conservati anche all'interno della città medievale, e cioè all'interno di Palazzo De Angelis Viti (ex Del Balzo) e sulla parte meridionale del muro di cinta di Altamura, costruito, in fondazione, sulle preesistenti mura megalitiche e ancor oggi visibile in alcuni ruderi isolati.[2]

Le mura megalitiche sono spesso confuse con il muro di cinta del centro storico odierno, del quale oggi restano dei frammenti in alcune parti. La differenza tra i due muri è sostanziale: le mura megalitiche fanno riferimento alla città antica, la quale fu in seguito abbandonata o saccheggiata, mentre le mura di cinta del centro storico si riferiscono al periodo successivo alla fondazione di Altamura da parte del re Federico II di Svevia (dal XIII secolo d.C. in avanti).

La testimonianza di Cesare Orlandi[modifica | modifica wikitesto]

Cesare Orlandi, all'interno della sua opera Delle città d'Italia (1770), cita il muro e ipotizza, assai verosimilmente, che il nome della città di Altamura derivi dalle sue possenti mura megalitiche. Inoltre riferisce di una grande quantità di reperti che allora si ritrovavano nei pressi delle mura, dei quali oggi non resta che una parte.

«Secondo la comune opinione è stata detta Altamura per esser posta sul sito più eminente di un antico muro, il quale sussiste, e stimasi anteriore di tempo alla riedificazione di questa Città, fattane dall'imperador Federigo II. Questo antico muro, formato di grosse pietre quadre, contiene tre miglia, e più di circonferenza; cominciando dalla sommità e stendendosi per le radici del Colle, rivolte verso Settentrione. Un tal muro conserva sino al presente gli antichi avanzi di tre sue Porte, e raccoglie alcune stradette, e pozzi atterrati. Lungo il piede al di fuori di questo muro, e nelle di lui adiacenze si rinvengono di tempo in tempo, sotto lo scavo, degli antichi sepolcri, con entro ossa umane, delle medaglie di prezioso, e di basso metallo, Greche e Romane; utensili di casa, lucerne perpetue, con de' stoppini di amianto: bacili, urne lacrimali [..]. Da simili ritrovamenti con fondamento si arguisce, che un tal vecchio muro fosse recinto di Città destrutta.»

Le Carte Rocca[modifica | modifica wikitesto]

Nella carta Rocca P33, commissionata da Angelo Rocca e conservata nella Biblioteca Angelica di Roma, sono visibili alcuni cippi che erano presenti alla fine del Cinquecento (data del disegno) in corrispondenza delle mura megalitiche e che oggi non esistono più.[4]

Le porte[modifica | modifica wikitesto]

Le mura megalitiche di Altamura avevano delle porte, delle quali resta oggi Porta Alba (meglio nota come Porta Aurea).[2] Il nome della porta è quasi sicuramente nato nel II millennio d.C.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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