Muggia

Muggia
comune
(IT) Muggia
(SL) Milje
Muggia – Stemma
Muggia – Bandiera
Muggia – Veduta
Muggia – Veduta
Il mandracchio
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Friuli-Venezia Giulia
Provincia Trieste
Amministrazione
SindacoPaolo Polidori (centro-destra) dal 5-10-2021
Lingue ufficialiitaliano, sloveno
Data di istituzione1954
Territorio
Coordinate45°36′N 13°46′E / 45.6°N 13.766667°E45.6; 13.766667 (Muggia)
Altitudinem s.l.m.
Superficie13,85 km²
Abitanti12 839[1] (31-12-2023)
Densità927 ab./km²
FrazioniAquilinia-Stramare, Belpoggio, Chiampore, Farnei, Fontanella, Lazzaretto, San Bartolomeo, San Floriano, San Rocco, Piasò, Pisciolon, Punta Sottile, Rabuiese, Riostorto, Santa Barbara, Vanisella, Vignano, Zindis
Comuni confinantiAncarano (SLO), Capodistria (SLO), San Dorligo della Valle, Trieste
Altre informazioni
Cod. postale34015
Prefisso040
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT032003
Cod. catastaleF795
TargaTS
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 104 GG[3]
Nome abitantimuggesani (mujesani in istroveneto)
Patronosanti Giovanni e Paolo
Giorno festivo26 giugno
PIL(nominale) €228.610.356
PIL procapite(nominale) €17.238 [1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Muggia
Muggia
Muggia – Mappa
Muggia – Mappa
Posizione del comune di Muggia nell'ex provincia di Trieste
Sito istituzionale

Muggia (Muja in dialetto istroveneto e in dialetto triestino, Milje in sloveno[4]) è un comune italiano di 12 839 abitanti del Friuli-Venezia Giulia. È il comune situato più a meridione della regione Friuli-Venezia Giulia ed è assieme a San Dorligo della Valle l'unico comune dell'Istria rimasto italiano.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale muggesano si allunga sul versante settentrionale dell'omonimo promontorio, tra i Monti di Muggia e le acque del Vallone di Muggia che lo separano dalla città di Trieste. Il capoluogo, esposto a nord-est, sorge sul mare e si estende sulle colline e valli retrostanti. Il territorio comunale è caratterizzato da un tipico paesaggio collinare costiero, digradante verso il golfo di Trieste: dalle propaggini occidentali del promontorio si può godere dello spettacolo (cosa che avviene in pochi altri luoghi dell'Italia) del tramonto sul mare Adriatico. È l'unico lembo d'Istria – insieme ad una sezione del comune di San Dorligo della Valle/Dolina – rimasto alla Repubblica italiana dopo la seconda guerra mondiale ed in seguito al Memorandum di Londra ratificato dal Trattato di Osimo (1975).

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Muggia presenta un clima temperato a estate calda, tipico dei litorali adriatici da Trieste a Pescara. Nonostante la sua collocazione, Muggia episodicamente è stata interessata da precipitazioni nevose anche intense: si ricordano in particolare quelle del 7 gennaio 2003 e del 10 marzo 2010. Come altre località costiere dell'Adriatico settentrionale, a Muggia in più occasioni si è presentato il fenomeno dell'acqua alta (la "colma"), particolarmente nella zona del centro cittadino.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Muggia sorse probabilmente come castelliere (villaggio fortificato) protostorico (età del ferro, VIII-VI secolo a.C.).

La cittadina sorse sicuramente sul colle di 172 m denominato oggi “Muggia Vecchia”. Nei pressi della cittadina furono rinvenute iscrizioni romane, un orologio solare, frammenti di mosaico e mattoni con bollo di fabbrica. Il primo documento certo in cui appare il nome di Muggia risale all’anno 931 e concerne la donazione fatta dai re d’Italia Ugo e Lotario al Patriarca di Aquileia dei “Castellum Mugla“.

Dopo l'inizio della penetrazione romana nel Friuli e la fondazione di Aquileia nel 181 a.C., il territorio muggesano venne conquistato insieme al resto dell'Istria con le campagne condotte nel 178-177 a.C. I Romani vi posero un accampamento in posizione elevata, Castrum Muglae, per difendere le vie di comunicazione con la colonia dalle incursioni degli istri. Lungo la costa esistevano altri insediamenti con ville, approdi, moli (nella baia di san Bartolomeo, a Punta Sottile e a Aquilinia-Stramare).

Dopo la caduta dell'Impero romano d'Occidente, a Muggia si avvicendarono le dominazioni del goto Teodorico, dei Longobardi, dei Bizantini e dei Franchi. Nel 931 fu donata dai re d'Italia Ugo e Lotario al Patriarcato di Aquileia. Nel 1354 subì un attacco da parte dei Genovesi e scelse di passare nel 1420 con la Repubblica di Venezia.

Alla fine del XV secolo l'abitato sul colle, l'odierna Muggia Vecchia, perse progressivamente importanza, col trasferimento di buona parte degli abitanti sulla riva del mare, presso il "Borgolauro", dove tuttora si trova il centro cittadino.

Dopo la fine della Repubblica di Venezia (1797) e la breve parentesi del Regno italico napoleonico (1805-1814), Muggia passò sotto il dominio asburgico, sotto il quale sviluppò una fiorente industria cantieristica navale. Questa prima industrializzazione, unita all'impetuosa crescita economica che stava interessando la vicina Trieste mutarono radicalmente il tessuto economico e sociale muggesano, fino ad allora incentrato sulla pesca e sul commercio di piccolo cabotaggio. Nei primi decenni del XX secolo la cittadina si affermò definitivamente come cantieristico, grazie all'apertura Cantiere San Rocco e dell'antistante Cantiere "San Marco" di Trieste, facendo di Muggia un centro operaio e proletario.

Alla fine dell'Ottocento il dialetto muglisano, una parlata ladina simile al friulano, si estinse. Le testimonianze delle ultime persone che parlavano il Muglisano sono state raccolte dall'abate Jacopo Cavalli nel 1889[5]. L'ultimo dei "Muglisani" fu Niccolò Bortoloni che fu una delle fonti, la più attendibile, a cui attinse il Cavalli e che morì all'inizio del 1898[6]. Va rilevato che per lungo tempo prima d'estinguersi il muglisano aveva convissuto con l'attuale muggesano, dialetto di tipo istro-veneto.

Storia contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la prima guerra mondiale il territorio di Muggia passò come l'intera Venezia Giulia al Regno d'Italia e nel 1919 l'ex Campo di aviazione austro-ungarico di Zaule del 1911 ospitava la 38ª Squadriglia del Regio Esercito italiano fino al 20 dicembre 1920 e la 77ª Squadriglia aeroplani fino al maggio 1919, dal 28 febbraio 1919 il I Gruppo fino a maggio e da giugno la 91ª Squadriglia.

Nel 1923 il comune di Muggia cedette parti delle frazioni di Albaro Vescovà e di Valle Oltra al comune di Capodistria[7].

Dopo l'8 settembre 1943 il territorio subì l'occupazione militare tedesca diventando parte dell'Adriatisches Küstenland. Durante la Guerra di Liberazione Muggia, forte della sua tradizione proletaria ed antifascista, fu tra i più attivi centri della Resistenza istriana come dimostrato dalla Medaglia d'Argento al Valor Militare (la massima onorificenza non fu concessa a causa dei movimenti filo-jugoslavi) e dalle vicende umane di Alma Vivoda, Natale Colarich e Luigi Frausin.

A seguito del trattato di pace di Parigi del 1947 Muggia venne inclusa nella "zona A" del Territorio Libero di Trieste.
Le ulteriori rettifiche territoriali previste dal Memorandum di Londra, con la definitiva assegnazione della Zona B del Territorio Libero di Trieste all'amministrazione jugoslava, furono effettuate a spese di Muggia (più di 10 km² circa con 3 500 abitanti) perdendo le frazioni di Albaro Vescovà, dei Monti di Muggia e la zona di Punta Grossa che sino ad allora si trovavano nella Zona A del Territorio Libero di Trieste.
Le principali frazioni e località perdute nel 1954 furono, Albaro Vescovà (Škofije), Barisoni (Barizoni), Bosini (Bosinj), San Colombano (Kolomban), Crevatini (Hrvatini), Elleri (Elerji), Faiti (Fajti), Plavia Monte d'Oro (Plavje), Premanzano (Premančan) e Punta Grossa (Debeli Rtič). Il comune muggesano, nonostante costituisse uno dei pochissimi lembi della regione istriana rimasti sotto sovranità italiana, perse in occasione delle modifiche confinarie dell'ottobre 1954 un terzo del suo territorio. In quest'occasione oltre 2700 persone decisero di lasciare le località, oramai jugoslave, per riparare in Italia.

Verso la fine degli anni sessanta il settore cantieristico, fino ad allora motore di traino dell'economia locale, iniziò a mostrare i primi segnali di crisi con la chiusura del Felszegi nel 1968, seguito nei decenni successivi dal San Rocco e dal San Marco di Trieste. Il 10 novembre 1975 fu firmato il trattato di Osimo da delegati italiani e jugoslavi per accordarsi riguardo al confine tra zona A e zona B amministrate da Italia e Jugoslavia.

Nel dicembre 2007, con l'ingresso della Slovenia nello spazio Schengen la frontiera che separava la città dal resto dell'Istria è di fatto scomparsa. Oggi la cittadina di Muggia è un centro turistico e commerciale, grazie all'apertura del confine ed ai progetti di collaborazione transfrontaliera.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto dell'11 marzo 1937[8] e regie lettere patenti del 22 settembre 1939.[9]

«D'oro, al castello di rosso, triturrito. Ornamenti esteriori di Comune.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Muggia è tra le città decorate al valor militare per la guerra di liberazione, insignita della medaglia d'argento al valor militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per l'attività nella lotta partigiana dopo l'8 settembre 1943 durante la fase finale della seconda guerra mondiale[10]:

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La basilica di Muggia vecchia
Il castello di Muggia visto dal porto

Parco archeologico e Santuario di Muggia Vecchia[modifica | modifica wikitesto]

Sul colle Muggia Vecchia è stato realizzato il Parco archeologico di Muggia Vecchia (Castrum Muglae), che ospita la basilica di Santa Maria Assunta, unico edificio rimasto in piedi, ed i resti archeologici dell'abitato medioevale.

Si riteneva che l'abitato di Muggia Vecchia cessò di essere luogo abitato, dopo la sua distruzione avvenuta da parte dei genovesi e di Pagano Doria nel 1353; invece fu distrutta, lasciando in piedi la basilichetta, dai triestini in perenne lotta contro i muggesani, causa le saline[11].

Prima dell'attuale chiesa doveva esserci una precedente del VIII o IX secolo, della quale esistono alcuni elementi: l'ambone, il leggio e due grandi e larghe transenne o balaustre di marmo a pluteo di arte longobarda databili al periodo longobardo di re Liutprando VIII secolo o comunque al periodo della Rinascenza liutprandea VIII-IX secolo[12][13][14], a destra ed a sinistra dell'ingresso, dopo il rifacimento avvenuto nel secolo XIII. I resti del borgo medioevale sono stati rimessi in luce dalle indagini archeologiche: un tratto di strada su cui si aprivano diverse distinte case, su un lato della strada appoggiate alle mura di cinta, un'abitazione che conserva resti del piano superiore, accessibile da una scala esterna in muratura e presumibilmente sede dell'officina di un fabbro al piano terra.

Gli scavi hanno rimesso in luce anche tracce di frequentazione nell'VIII secolo d.C., ovvero una cava da cui furono scavate lastre di Arenaria, successivamente sistemata con murature di contenimento. I rinvenimenti testimoniano la presenza di un centro abitato del periodo risalente l'età del ferro, collocabile tra l'VIII e VI-V secolo a.C.

L'attuale borgo di Muggia Vecchia è una località sorta relativamente di recente.

Castello di Muggia[modifica | modifica wikitesto]

Il castello si affaccia in posizione elevata sul porto, è di proprietà dello scultore Villi Bossi e di sua moglie Gabriella, e viene aperto al pubblico in particolari occasioni, specie per iniziative culturali e musicali. Il primo nucleo del castello fu una torre fatta erigere dal patriarca di Aquileia, Marquardo di Randeck, nel 1374, nella zona chiamata Borgolauro. Successivamente venne aggiunto un quadrilatero di mura e delle torri di guardia per ospitare una guarnigione di soldati, la cui costruzione si protrasse sino al 1399. I merli della torre sono piani, ovvero di tipo guelfo. Nel 1701 fu avviato un primo progetto di restauro, curato dal conte Giovanni Polcenigo, che però fu effettuato solo nel 1735, su spinta del governo della Serenissima, nella cui orbita Muggia gravitava. Nell'Ottocento, il castello ricadde in uno stato di abbandono, nel quale rimase sostanzialmente sin quasi alla fine del secondo millennio, quando gli attuali proprietari lo riportarono all'originale splendore.

Duomo di Muggia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Duomo di Muggia.

Il duomo dei Santi Giovanni e Paolo, fu consacrato nel 1293. L'attuale facciata, in stile gotico veneziano, è opera del XV secolo e richiama quella della cattedrale dell'Assunzione di Maria di Ossero.

Chiesa di San Francesco d'Assisi[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa di san Francesco d'Assisi

Oggi suffraganea della parrocchia dei Santi Giovanni e Paolo, era annessa all'antico chiostro di un convento dei padri minori conventuali francescani insediatisi a Muggia tra il 1330 e il 1340. L'edificio fu completato nel 1410-11. A pianta rettangolare con abside poligonale, conserva una tempera trecentesca con la Madonna allattante, di scuola bolognese o marchigiana; una quattrocentesca Pietà o Vesperbild di scuola salisburghese; una pala seicentesca, la Madonna della Cintola, di Pietro Liberi (1614-1687). Nella chiesa è esposta una collezione di presepi da varie parti d'Italia e del mondo.

Chiesa del Santissimo Crocifisso[modifica | modifica wikitesto]

Un tempo nota come chiesa della Visitazione di Maria Vergine, fu completata il 1º novembre 1347 per volontà di ser Raffaele di ser Steno, un sostenitore del partito filo veneto che voleva impossessarsi di Muggia. Al suo interno un'epigrafe in caratteri gotici con lo stemma di ser Raffaele attesta la data di costruzione e la dedica alla Vergine. L'altare barocco, realizzato nel XVIII secolo, è affiancato da quattro fanali da processione. È conosciuta oggi come "Chiesa del Cristo".

Chiesa di San Matteo a Zindis[modifica | modifica wikitesto]

I lavori della chiesa, su progetto degli architetti Carlo Celli e Dario Tognon, iniziarono nel 1970; contestualmente alla consacrazione dell'edificio (il 7 ottobre 1973), iniziò l'attività indipendente della nuova parrocchia di Zindis-San Rocco-Lazzaretto.

Chiesa di San Rocco a San Rocco[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1631 era stata eretta nella zona vicino al mare una chiesa dedicata al santo, per grazie ottenute dopo la grande epidemia di peste di quegli anni. Essa fu poi conglobata nel 1857 nell'area del cantiere navale ''San Rocco'', all'epoca in fase di costruzione. Per far spazio a un bacino cantieristico, il vecchio luogo di culto fu demolito e l'attuale chiesetta di San Rocco fu edificata nel 1864. Dipende dalla parrocchia di San Matteo Apostolo di Zindis.

La chiesetta di San Sebastiano

Chiesetta di San Sebastiano[modifica | modifica wikitesto]

L'edificio sorge sulla salita Ubaldini, a metà strada tra il centro di Muggia e Muggia Vecchia, lungo l'antico percorso penitenziale noto come "Strada del perdòn": da qui il remoto soprannome di "Cesa de mezo" (chiesa di mezzo). Costruita con ogni probabilità dopo la peste del 1446, ha pianta rettangolare con facciata a capanna e un piccolo rosone. All'interno alcune rustiche statue della Madonna del Buon Consiglio, di San Michele, San Biagio, San Sebastiano e Sant'Antonio abate.

Chiesa di Santa Barbara[modifica | modifica wikitesto]

Posta nell'omonima frazione, la chiesa di Santa Barbara fu costruita nella seconda metà dell'Ottocento lì dove è accertato che nel XVII secolo esisteva una piccola cappella.

Chiesa di San Benedetto Abate ad Aquilinia[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa della frazione di Aquilinia, una struttura prefabbricata, fu costruita nel 1962 ed aperta al culto dal vescovo Antonio Santin il 29 luglio dello stesso anno. È stata eretta a parrocchiale il 21 marzo 1964.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[15]

Lingue e dialetti[modifica | modifica wikitesto]

Muggia fa parte dei comuni del Friuli-Venezia Giulia in cui vige la tutela della comunità slovena[16]. Tuttavia, pur esistendo un ufficio dedicato alla minoranza slovena, non viene applicato il bilinguismo visivo previsto dalla legge.[senza fonte]

La popolazione è quasi per la sua totalità di madrelingua italiana. È altresì molto diffuso il dialetto muggesano (mujesan), una varietà locale di transizione tra il dialetto triestino, ormai dominante, e l'istroveneto.

La minoranza slovena storica è concentrata soprattutto nella zona di Rabuiese/Rabujez, Vignano/Vinjan, Belpoggio/Beloglav e nelle frazioni di Santa Barbara/Korošci ed Aquilinia/Žavlje.

% Ripartizione linguistica (gruppi principali)[17]
95,30% madrelingua italiana
4,70% madrelingua slovena

La popolazione è omogenea quasi completamente di nazionalità italiana, al 1 gennaio 2019 i cittadini stranieri residenti a muggia erano 336 il 2,6% del totale, con le più grandi comunità straniere essere quella serba seguita da quella slovena e croata [2]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

  • Carnevale muggesano

Gli statuti del 1420 parlano della festa di Carnevale che si svolgeva a Muggia e Nicolò Manzuoli nella sua Nova descrittione dell'Istria (1611) menziona il "ballo della verdura" che si teneva nella piazza principale, danza che lo storico ipotizzava avesse remote origini greche. Un altro storico, Prospero Petronio, avalla tale tesi (1681) rifacendosi a una antica tradizione secondo la quale gli Argonauti sarebbero approdati in Istria (Zubini 2008). Il sapore di un multicolore spettacolo popolare è però rimasto la caratteristica principale di questa festa. Il Carnevale moderno fu istituzionalizzato nel 1954 dal sindaco Giordano Pacco ed è organizzato come un concorso a premi per carri e gruppi in costume che, bandito dall'apposito comitato organizzatore, sfila per le strade di Muggia la domenica di carnevale; le compagnie carnevalesche sono (in ordine alfabetico) : Bellezze Naturali, Bora, Brivido, Bulli & Pupe, Lampo, Mandrioi, Ongia, Trottola; molte compagnie si sono sciolte nel corso dei decenni.

La Brivido e l'Ongia sono le compagnie che sfilano da più anni, in forte competizione l'una con l'altra. La Brivido ha un punto in più rispetto all'Ongia, avendo vinto anche l'edizione del 2014. Esiste anche una edizione estiva del Carnevale, con piccole gare ludiche, musica e chioschi enogastronomici.

Biblioteche[modifica | modifica wikitesto]

Biblioteca comunale Edoardo Guglia

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Civico museo archeologico di Muggia[modifica | modifica wikitesto]

Il Civico museo archeologico di Muggia, inaugurato nel 1997, ha sede presso la Casa Veneta nel centro storico di Muggia, e offre un'esposizione di reperti ritrovati nei 25 siti sparsi sul territorio di Muggia, in particolare sul Monte Castellier: la stele dedicata al Dio Mitra, la Necropoli di Santa Barbara e il Castelliere di Elleri.

Museo d'arte moderna Ugo Carà[modifica | modifica wikitesto]

Il Museo d'arte moderna Ugo Carà, inaugurato il 7 marzo 2006 in seguito a una donazione del maestro al Comune di Muggia, rappresenta l’unico corpus di opere dello scultore e designer Ugo Carà (Muggia, 26 novembre 1908 - Trieste, 12 dicembre 2004) e offre ogni anno un fitto programma di mostre d'arte moderna e contemporanea.

Teatri[modifica | modifica wikitesto]

Sala teatrale Giuseppe Verdi[modifica | modifica wikitesto]

L'attuale sala teatrale fu costruita da Onorato Gorlato nel 1923 in via san Giovanni 4. Ospitò a lungo un cinema, chiuso nel 1986 per incompatibilità con le norme di sicurezza. Riaprì il 28 gennaio 1989 dopo un'opera di restauro. Il 16 novembre 1991 ospitò i Nirvana in una delle date italiane del loro tour, che coincise con l'esplosione internazionale della loro notorietà.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni e località[modifica | modifica wikitesto]

  • Aquilinia-Stramare (Žavlje-Štramar): 1779 ab.
  • Belpoggio (Beloglav): 50 ab.
  • Boa: 36 ab.
  • Chiampore (Čampore): 268 ab.
  • Farnei: 57 ab.
  • Lazzaretto-San Bartolomeo (Lazaret-Sveti Jernej): 61 ab.
  • Muggia (Milje), capoluogo comunale: 10.255 ab
  • Noghera o Noghere (Oreh): 44 ab.
  • Rabuiese (Rabujez): 75 ab.
  • San Rocco
  • Santa Barbara (Korošci)
  • Valico Rabuiese (Rabuješka Mejna): 59 ab.
  • Vignano (Vinjan): 125 ab.
  • Villaggio Castelletto: 66 ab.
  • Zindis

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Ferrovie[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Muggia e Ferrovia Parenzana.

Dal 1902 al 1935 era in funzione la Ferrovia Parenzana che collegava Trieste con Parenzo (oggi in Croazia) e anche Muggia aveva la sua stazione ferroviaria, che dopo la chiusura della linea fu demolita.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Il 5 agosto 1952 fu inaugurata la linea filoviaria 20 della azienda municipalizzata Acegat per collegare Muggia alla stazione ferroviaria di Trieste. Alle filovie sono subentrati negli anni Settanta gli autobus (oggi dell'azienda Trieste Trasporti), che compiono il medesimo percorso, pur con varie modifiche intervenute nei decenni. La linea 47 garantisce un collegamento tra Muggia e San Dorligo della Valle, mentre la linea 49/ permette di raggiungere l'ospedale di Cattinara. Altre linee della stessa azienda (7, 27, 31, 32, 90) svolgono il servizio soltanto all'interno del territorio comunale, rispettivamente dirette a Lazzaretto, Muggia Vecchia , Cerei, Santa Barbara; l'ultima svolge un servizio esclusivamente estivo in direzione di Lazzaretto.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il gonfalone comunale

Fonte[18]

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1949 1964 Giordano Pacco Partito Comunista Italiano Sindaco
1964 1977 Gastone Millo Partito Comunista Italiano Sindaco
1977 1987 Willer Bordon Partito Comunista Italiano Sindaco
24 dicembre 1987 25 luglio 1989 Claudio Mutton Indipendente di sinistra Sindaco
26 luglio 1989 23 novembre 1989 Pasquale Vergone - Comm. straord.
24 novembre 1989 17 dicembre 1990 Jacopo Rossini Partito Socialista Italiano Sindaco
17 dicembre 1990 21 novembre 1993 Fernando Ulcigrai Partito Socialista Italiano Sindaco
21 novembre 1993 26 marzo 1996 Sergio Milo Indipendente di centro-sinistra Sindaco
26 marzo 1996 1º dicembre 1996 Pasquale Vergone - Comm. straord.
1º dicembre 1996 24 giugno 2001 Roberto Dipiazza indipendente di centro Sindaco
24 giugno 2001 10 aprile 2006 Lorenzo Gasperini Lega Nord Sindaco
10 aprile 2006 17 maggio 2011 Nerio Nesladek Coalizione di sinistra Sindaco I mandato
17 maggio 2011 5 giugno 2016 Nerio Nesladek Partito Democratico Sindaco II mandato
6 giugno 2016 4 ottobre 2021 Laura Marzi Sinistra Ecologia Libertà (confluito in Sinistra Italiana) Sindaco
5 ottobre 2021 in carica Paolo Polidori Lega Nord Sindaco

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città era l'A.S.D. Muggia 1945 che militava nella Eccellenza Friuli-Venezia Giulia. Nacque nel 1945. Giocava le partite interne presso lo stadio comunale Paolo Zaccaria sito in via dei Mulini; le altre società dilettantistiche del comune muggesano sono l'A.S.D. Muglia Fortitudo, nata nel 2004, che milita in prima categoria. Nel 2015 la società A.S.D. Muggia è fallita, quindi si è unita con il Muglia Fortitudo, l'unica squadra di calcio del comune. Oltre a questa società è presente anche l'A.S.D. Zaule Rabuiese, che rappresenta la zona di Aquilinia, frazione del comune muggesano, anch'essa militante nella Promozione del Friuli Venezia-Giulia.

Altri sport[modifica | modifica wikitesto]

A Muggia sono presenti altre società impegnate nella diffusione di altri sport, come la Pallacanestro Interclub, la Società Nautica Giacinto Pullino per il canottaggio, la Società Velica di Muggia ed il Tennis Borgolauro.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ (SL) Občinski statut (PDF).
  5. ^ Jacopo Cavalli, Reliquie ladine raccolte a Muggia d’Istria con un’appendice sul dialetto tergestino, in Archivio Glottologico Italiano, XII, 1893, p. 202.
  6. ^ Matteo Bartoli, Due parole sul neolatino indigeno di Dalmazia, in Rivista Dalmatica, III, II, 1900, p. 209. Nella nota a piè di pagina si legge: «L'ultimo che sapesse ancora il "tergestino" fu un G. de Jurco. morto nel 1889, l'ultimo dei "Muglizains" un Niccolò Bortoloni, morto nell'inverno 1898, pochi mesi dunque prima dell'ultimo "Dalmatico".»
  7. ^ Regio Decreto 31 ottobre 1923, n. 2549, che sostituì il Regio Decreto 18 gennaio 1923, n. 53, art. 3.
  8. ^ Muggia, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  9. ^ Comune di Muggia – (TS), su araldicacivica.it. URL consultato il 3 febbraio 2024.
  10. ^ http://www.istitutonastroazzurro.it/istituzionidecoratemedagliaargentovalormilitare.html
  11. ^ Storia di Muggia Vecchia - La fase medievale del Parco di Muggia Vecchia, dal portale ParcodiMuggiavecchia.it, su parcodimuggiavecchia.it. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2020).
  12. ^ La basilica di Santa Maria Assunta di Muggia Vecchia e gli antichi plutei longobardi
  13. ^ Museo dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio - La lapide di Cumiano, lastra identica ai plutei dell'antica chiesa di Muggia Vecchia, su cooltour.it. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 23 marzo 2021).
  14. ^ Storia e fasi costruttive della Basilica di Santa Maria Assunta, dal portale ParcodiMuggiavecchia.it, su parcodimuggiavecchia.it. URL consultato il 15 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2020).
  15. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012..
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  16. ^ Legge n. 38/2001
  17. ^ Censimento Istat 1971
  18. ^ Sindaci di Muggia (1993-2020), su tuttitalia.it.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Colombo, Storia di Muggia. Il comune aquileiese, Edizioni Italo Svevo, Trieste
  • Fabio Zubini, Muggia, Edizioni Italo Svevo, Trieste
  • Dario Alberi, Istria, storia, arte, cultura, Lint Editoriale Trieste
  • Fabio Amodeo, Tutto Istria, Lint Editoriale Trieste
  • AA. VV., Istria, Cherso, Lussino, guida storico artistica, Bruno Fachin Editore
  • Gaetano Longo, Terra d'Istria, Lint Editoriale Trieste

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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