Movimento per i Diritti e le Libertà

Movimento per i Diritti e le Libertà
(BG) Движение за Права и Свободи (ДПС)
Dviženie za Prava i Svobodi (DPS)
(TR) Hak ve Özgürlükler Hareketi (HOH)
LeaderMustafa Karadayı
StatoBandiera della Bulgaria Bulgaria
SedeSofia
Fondazione4 gennaio 1990
IdeologiaInteressi della minoranza turca,[1]
Liberalismo sociale[2]
CollocazioneCentro/Centro-sinistra[1][2]
Partito europeoALDE
Gruppo parl. europeoRenew Europe
Affiliazione internazionaleInternazionale Liberale
Seggi Assemblea nazionale
36 / 240
(2023)
Seggi Europarlamento
3 / 17
(2019)
Sito webwww.dps.bg/

Il Movimento per i Diritti e le Libertà (in bulgaro: Движение за Права и Свободи - ДПС, trasl. Dviženie za Prava i Svobodi - DPS; in turco: Hak ve Özgürlükler Hareketi - HOH) è un partito politico bulgaro fondato nel 1990 da Ahmed Doğan.

Di orientamento social-liberale e centrista, si propone di rappresentare gli interessi della minoranza turca.

È membro dell'Internazionale Liberale e dell'ALDE.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Alle elezioni del 1991, le prime dopo la fine del regime comunista, il DPS ottenne il 6% dei voti e 23 seggi su 240. Alle elezioni dell'anno successivo il DPS ottenne il 7,6% dei voti e 24 seggi, entrando nel 1992 in un governo guidato dal Partito Socialista Bulgaro (BSP). L'esperienza governativa non favorì il partito che alle elezioni del 1994 scese al 5,4% dei voti e perse 10 seggi. Le politiche del 1997, nonostante il ritorno ai livelli del 1991 (7,6% e 19 seggi), segnano l'uscita del DPS dal governo, a guida SDS.

Le elezioni del 2001 videro l'affermazione del nuovo Movimento Nazionale Simeone II (NDSV), dell'ex re Simeone II, che ottenne il 42,7% dei voti e 120 au 240. Il DPS, che mantenne sostanzialmente inalterato il risultato delle elezioni precedenti, entrò così a far parte del nuovo governo guidato da Simeone Borisov Sakskoburggotski. Le elezioni del 2005, videro il crollo del NDSV ( - 21%) e l'incremento del DPS (12,7%, + 4,2%). NDSV e DPS sono entrati, così, a far parte del nuovo governo, guidato da Sergej Stanišev del BSP.

Alle elezioni europee del 2007, DPS ha ottenuto il 20% dei consensi, con un incremento del 6% rispetto alle precedenti politiche, ha eletto 4 euro-deputati, 2 dei quali di etnia bulgara. Alle politiche del 2009 DPS conseguì il 14,5% dei voti e 38 seggi e si pose all'opposizione del governo guidato dal conservatore Bojko Borisov. Nel 2013, a seguito delle proteste di piazza contro la crisi economica, Borisov diede le proprie dimissioni e le previste elezioni politiche furono anticipate di alcuni mesi[3]. Alle successive elezioni parlamentari del 2013 il DPS calò all'11,3%, eleggendo 36 deputati, ma entrando a far parte del nuovo governo di Plamen Oresharski insieme ai socialisti. Il nuovo governo non placò, però, le proteste popolari[4].

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Elezione Voti % Seggi Posizione
Parlamentari 1991 418.168 7,55
24 / 240
Opposizione
Parlamentari 1994 283.094 5,44
15 / 240
Opposizione[5]

Maggioranza[6]

Parlamentari 1997 323.429 7,40
19 / 240
Opposizione
Parlamentari 2001 340.395 7,45
21 / 240
Maggioranza
Parlamentari 2005 467.400 12,86
34 / 240
Maggioranza
Europee 2007 392.650 20,26
4 / 18
Europee 2009 364.197 14,14
3 / 17
Parlamentari 2009 610.521 14,45
38 / 240
Opposizione
Parlamentari 2013 400.466 11,31
36 / 240
Maggioranza
Europee 2014 386.725 17,27
4 / 17
-
Parlamentari 2014 487.134 14,84
38 / 240
Opposizione[7] Maggioranza[8]
Parlamentari 2017 315.976 9,24
26 / 240
Opposizione
Europee 2019 323.510 16,05
3 / 17
Parlamentari aprile 2021 336.306 10,36
30 / 240
Parlamentari novembre 2021 341.000 12,85%
35 / 240
Maggioranza
Parlamentari 2022 344 625 13,29
36 / 240
Maggioranza
Parlamentari 2023 346 437 13,72
36 / 240
Opposizione

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Parties and elections - Bulgaria, su parties-and-elections.eu. URL consultato il 5 gennaio 2013.
  2. ^ a b (EN) Nikolai Genov e Anna Krasteva, Recent Social Trends in Bulgaria, 1960-1995, McGill-Queen's Press - MQUP, 2001, p. 293, ISBN 978-0-7735-6825-9.
  3. ^ Borisov, dimissioni di rigore.
  4. ^ I 43 giorni di protesta contro il governo in Bulgaria - Giornalettismo Archiviato il 29 luglio 2013 in Internet Archive..
  5. ^ Governo Videnov
  6. ^ Governo Sofijanski
  7. ^ Governo Borrisov II
  8. ^ Governo Gerdzikov

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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