Moretta (Italia)

Moretta
comune
Moretta – Stemma
Moretta – Bandiera
Moretta – Veduta
Moretta – Veduta
Il centro storico
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoGiovanni Gatti (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°45′40.93″N 7°32′10.75″E / 44.76137°N 7.53632°E44.76137; 7.53632 (Moretta)
Altitudine262 m s.l.m.
Superficie23,99 km²
Abitanti4 082[1] (31-10-2023)
Densità170,15 ab./km²
FrazioniBoglio (Buj), Bogliotto (Bujot), Brasse (Brase), Brasse Piccolo (Brase Cit),Castelletto (Castlat), Pasco (Pasc), Piattera (Piatera), Pralungo (Pralunch), Prese (l'Prese), Roncaglia (Roncaja), Tetti Frati (Tej dj frà), Tetti Varaita (Tej de Vrèita)
Comuni confinantiCardè, Faule, Murello, Polonghera, Saluzzo, Torre San Giorgio, Villafranca Piemonte (TO), Villanova Solaro
Altre informazioni
Cod. postale12033
Prefisso0172
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004143
Cod. catastaleF723
TargaCN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 640 GG[3]
Nome abitantimorettesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
MottoNatura perficitur Arte
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Moretta
Moretta
Moretta – Mappa
Moretta – Mappa
Territorio comunale di Moretta nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Moretta (Morëtta [mʊ'rətta] in piemontese) è un comune italiano di 4 082 abitanti[1] in provincia di Cuneo in Piemonte.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Contornata dalle Alpi Cozie, è situata nella Pianura padana, tra i fiumi Po e Varaita, nella zona settentrionale della provincia di Cuneo. Dista circa 45 chilometri da Cuneo e circa 40 chilometri da Torino, capoluogo del Piemonte.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Si sono fatte molte ipotesi sull'origine del toponimo Moretta.

Secondo alcuni storici esso deriverebbe dal termine moreta, con il quale si designava un terreno con piantamenti di gelso (in piemontese moré, pr. muré), un tempo assai diffuso nella zona perché strettamente collegato alla bachicoltura, l'allevamento del baco da seta (Bombyx mori, L.). Tale teoria sarebbe suffragata dallo stemma comunale sul quale sono presenti l'immagine di un gelso e il motto "Natura perficitur arte" (la natura è resa perfetta dall'arte), un'allusione alla lavorazione della seta come perfezionamento del lavoro del baco. A sfavore di questa interpretazione gioca il fatto che Moretta era già nota con questo nome prima della diffusione della coltura del gelso (e della lavorazione della seta) in Piemonte, la quale, secondo i documenti storici, sarebbe iniziata soltanto a partire dal XVI secolo.

Un'altra teoria indicherebbe Moretta come base dei mori Saraceni, collegandone il nome alle invasioni saracene del X secolo, sulle quali, però, esistono pochissime informazioni certe.

L'ipotesi più accreditata è probabilmente quella che vede nel toponimo il vezzeggiativo del termine morra (in piemontese mora, pr. mura), con cui venivano indicate le stazioni rurali in cui sostavano i monaci benedettini con le loro greggi.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Moretta potrebbe essere stata, già prima dell'anno mille, una stazione di sosta dei monaci dell'Abbazia di S. Maria di Cavour.

Alcune tombe di epoca romana, rinvenute nei pressi della frazione Prese, indicano, però, che il territorio era abitato già in epoche assai precedenti.

Nel XII secolo il territorio di Moretta venne annesso ai domini dei marchesi di Busca, sotto il diretto controllo del marchese Guglielmo. Alla sua morte i figli si divisero i possedimenti.

Il feudo di Busca passò poi nelle mani della famiglia Pasella, che ebbe di conseguenza anche il controllo su Moretta.

Qui diede inizio alla costruzione del castello che ancora oggi domina con la sua mole il centro del paese.

Nel 1362, il territorio di Moretta divenne feudo dei conti Solari, originari di Asti, per opera del principe Giacomo d'Acaia.

Nel 1369 le truppe mercenarie di Facino Cane, dopo aver devastato i campi e depredato gli abitanti delle cascine circostanti, assaltarono il paese.

Alla fine del XV secolo Moretta si presentava come un nucleo di case dominato dal castello e circondato da un'alta muraglia e da un fossato.

Dopo la stipula della Pace di Cateau-Cambrésis (1559), Moretta entrò nei possedimenti del Casato dei Savoia.

Nel 1860 venne annessa al Regno d'Italia

Alla fine del XIX secolo i fratelli Barberi di Torino individuarono nel territorio morettese il luogo ideale per costruire una moderna azienda casearia sul modello di quelle diffuse negli Stati Uniti. A questo primo grande stabilimento se ne aggiunse uno Fossano e uno a Vottignasco.Il "Burro centrifugato extra"che si produceva fu più volte premiato a diverse Esposizioni Universali.

Durante il periodo fascista (1936-1945) al comune di Moretta venne aggregato quello di Torre San Giorgio ma l'amministrazione municipale rimase a Moretta. A partire dagli anni ottanta sono sorte nuove zone residenziali situate nella periferia del paese in grado di ospitare oggi più di tremila persone contro le novecento che ospita il centro storico. Dall'analisi dei dati a disposizione e delle interviste è emerso che ad abitare la periferia di Moretta sono da una parte famiglie di origine Morettesi che abbandonano il centro storico per occupare case acquistate o costruite nelle campagne vicine e dall'altra i nuovi arrivati.

Alla fine degli anni settanta il mondo agricolo che per secoli era stato al centro della vita del paese stava scomparendo, pian piano le stalle e i fienili sparirono dal centro del paese per lasciar posto a serie di villette a schiera. Con esso sparirono anche le tradizioni più rurali, come le feste nelle varie frazioni e le confraternite (Crociata, San Rocco, ecc). Tradizione che invece non è andata persa è la Festa dei Coscritti per festeggiare la maggiore età che si tiene ogni anno la prima settimana di settembre.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Nello stemma comunale è raffigurato un albero di gelso, chiamato anche moro. Lo scudo è accompagnato dal motto Natura perficitur arte[4] ("La natura è resa perfetta dall’arte").

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Il castello

Fulcro della vita del paese è la piazza principale, dedicata a Umberto I, completamente pavimentata a porfido. Insieme a via Torino ed ai suoi portici, essa rappresenta la parte più caratteristica di Moretta. Attorno alla fontana e sul "muretto" del castello, i morettesi si incontrano quotidianamente e nelle occasioni importanti. Sulla piazza si affacciano, a nord il Palazzo Comunale, edificato intorno al 1830, e ad est, la Chiesa Parrocchiale.

Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giovanni Battista (Moretta).

La chiesa parrocchiale, dedicata al patrono del paese, fu edificata tra il 1704 e il 1716 e consacrata nel 1717. Esempio di architettura barocca, è caratterizzata da una grande volta centrale, raro esempio nella zona. Le ricche decorazioni murarie e gli affreschi attualmente visibili risalgono al 1886 e sono opera del pittore piemontese Costantino Sereno. L'unica navata centrale è contornata da sei cappelle, le cui pareti sono abbellite da opere pittoriche del Settecento e Ottocento. L'altar maggiore attuale risale all'inizio dell'Ottocento mentre del grande organo pneumatico e dell'orchestra si parla già nel 1777. Questo strumento, andato perduto, è stato sostituito verso la metà del XIX secolo da un organo costruito dalla casa Felice Bossi di Centallo (CN). Lo strumento, ancora esistente e funzionante, è stato lievemente modificato nel corso degli anni, in particolare nel 1927 da Francesco Vegezzi-Bossi, nipote di Felice e attualmente è usato saltuariamente.

Castello[modifica | modifica wikitesto]

Il castello è un antico edificio medioevale, risalente al XIV secolo; dal 1362 divenne dimora dei Conti Solari. Ha subito nel tempo notevoli rimaneggiamenti: i merletti delle mura, un tempo a cielo aperto, vennero inglobati nelle pareti e coperti da un tetto in tegole.

Santuario della Madonna del Pilone[modifica | modifica wikitesto]

Il santuario della Beata Maria Vergine del Pilone, edificato tra il 1685 e il 1691 con l'intervento di architetti ed artisti di Casa Savoia, rappresenta un esempio di barocco piemontese, interamente costruito in cotto a vista.

A lato del santuario e ad esso collegato, vi è l'edificio della foresteria. La struttura è chiusa tranne per la messa domenicale. Un tempo utilizzato per gli esercizi spirituali dei fedeli e come alloggio dei cappellani, è divenuto oggi la sede dell'Istituto Provinciale Lattiero Caseario e delle Tecnologie Alimentari: una scuola di specializzazione post-diploma e post laurea, che, con corsi teorici e pratici della durata di un anno, diploma giovani specializzati nella lavorazione del latte e delle carni.

Dal 1999 nell'edificio della foresteria è ubicata anche la sede decentrata della facoltà di medicina veterinaria dell'Università degli Studi di Torino con due scuole di specializzazione per medici veterinari:

  • Ispezione degli alimenti di origine animale
  • Patologia suina.

Sempre dal 1999 nella foresteria del santuario è presente l'Istituto Nord Ovest Qualità (INOQ) per la certificazione delle produzioni agroalimentari.

Chiesa della Madonna della Rosa[modifica | modifica wikitesto]

La chiesa della Madonna della Rosa è la chiesa che si trova al cimitero. Il progetto fu realizzato da Giuseppe Leoni, che lo depositò il 15 luglio 1845. A finanziare le opere fu il sindaco dell'epoca, il marchese Solari.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[5]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Moretta sono 318[6], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[7]:

  1. Albania, 116
  2. Romania, 102
  3. Marocco, 20

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Piuttosto attiva anche dal punto della gestione del "tempo libero", Moretta ha visto nascere un buon numero di associazioni, alcune di carattere prettamente ricreativo-sportivo, altre con finalità più spiccatamente culturali.

Scuole ed università[modifica | modifica wikitesto]

A Moretta hanno sede due master dell'università di veterinaria. Moretta è la sede del INOQ (Istituto Nord Ovest Qualità). Ed è sede dell'Istituto Lattiero Caseario di Moretta.

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Feste religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • Il 24 giugno si svolge la festa patronale, dedicata a S. Giovanni Battista. Durante la processione la statua del Santo patrono viene trasportata per le vie principali del paese, che vengono addobbate dagli abitanti con fiori e lumini.
  • La festa più importante è, però, quella dell'Assunta, celebrata il 15 agosto e legata al culto mariano del Santuario. Durante questo periodo cade anche la festa di San Rocco, in occasione della quale, nella via omonima, venivano organizzati per i bambini del paese giochi di strada.
  • Da alcuni anni si è ripresa la festa di Sant'Antonio Abate il 17 gennaio, nella quale durante la Santa Messa vengono benedetti i pani per gli animali e a cui segue l'incanto (Asta benefica) di prodotti e animali della campagna.
  • La frazione di Brasse festeggia il suo Patrono San Pietro Martire il 1º maggio con una festa paesana e Santa Messa presso la cappella frazionale.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

La stazione di Moretta era comune alle linee Airasca-Saluzzo e Moretta-Cavallermaggiore, attivate nel 1886 e soppresse rispettivamente nel 1986 e nel 1959.

Tra il 1881 e il 1950 il comune era inoltre servito dalla tranvia Torino-Saluzzo.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Sono presenti società che operano, anche a livello internazionale, nel settore dell'agroindustria specialmente nell'industria lattiero casearia con l'impianto di produzione di latte in polvere per consumo umano, alcune ditte legate all'impiantistica casearia, una ditta di trasporti refrigerati, una ditta di attrezzature antincendio. Era inoltre presente una ditta che si occupava della ristrutturazione e dell'ammodernamento di locomotori e carrozze ferroviarie.

Importante nell'economia morettese è anche l'agricoltura, ben sviluppata fin dalle origini del paese grazie alla campagna molto fertile che la circonda. Negli ultimi anni ha visto un notevole incremento il settore dell'allevamento bovino (produzione di carne e latte). Nel territorio morettese operano, inoltre, alcune aziende specializzate nell'allevamento dei suini e nelle colture cerealicole (soprattutto mais).

Un tipo di coltivazione particolare, presente già nel passato, che ha avuto un notevole impulso negli ultimi anni, riguarda la coltivazione di erbe officinali e, in particolare, della menta piperita.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Il municipio
  • Municipio: Piazza Umberto I n. 1
Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
1985 1990 Mario Piovano DC Sindaco [8]
1990 1991 Giovanni Groppo PSI Sindaco [9] Dimissionario
1991 1995 Aurelio Saccheggiani PSI Sindaco [10]
1995 1999 Mario Piovano Lista civica Sindaco [11]
1999 2004 Mario Piovano Lista civica Sindaco [12]
2004 2009 Enrico Prat Lista civica Sindaco [13]
2009 2014 Sergio Banchio Lista civica Sindaco [14]
2014 2019 Sergio Banchio Lista civica Sindaco [15]
2019 in carica Giovanni Gatti Lista civica Sindaco [16]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 aprile 2002 è stato ufficializzato il gemellaggio con la cittadina francese di Vouneuil-sous-Biard. Il gemellaggio viene curato da un apposito comitato che organizza, di quando in quando, manifestazioni di incontro tra le due cittadine.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Calcio[modifica | modifica wikitesto]

La principale squadra di calcio della città è l'A.S.D. U.S. Moretta, che milita nel girone B piemontese e valdostano di Eccellenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Comune di Moretta, Statuto (PDF), su comune.moretta.cn.it. URL consultato il 5 ottobre 2021.
  5. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  6. ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 22 agosto 2018.
  7. ^ Dati superiori alle 20 unità
  8. ^ Elezioni 1985
  9. ^ Elezioni 1990
  10. ^ Subentrato
  11. ^ Elezioni 1995
  12. ^ Elezioni 1999
  13. ^ Elezioni 2004
  14. ^ Elezioni 2009
  15. ^ Elezioni 2014
  16. ^ Elezioni 2019, su elezioni.interno.gov.it. URL consultato il 28 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2019).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Le informazioni contenute nel presente articolo sono state estratte dal sito istituzionale del Comune di Moretta, rielaborate e integrate.
Per ulteriori approfondimenti si rimanda ai seguenti testi:

  • Storia di Moretta. Edizione anastatica del 1977 che raggruppa tre volumi:
    • Una pagina di storia di Moretta. Mons. Francesco Lardone, ed. 1929
    • Biografie di morettesi illustri. Giovanni Craveri, ed. 1893
    • Istoria della prodigiosa immagine della SS. V. Maria del Pilone. Pier Giacinto Gallizia, ed. 1886
Il libro non è più in commercio ma è consultabile presso la Biblioteca Comunale.
  • Tesori d'arte a Moretta. Franco Monetti, Arabella Cifani, Savigliano, 1998.
  • Sergio Soave, "Un eretico della sinistra", Angelo Tasca dalla militanza alla crisi politica, con la collaborazione del Comune di Moretta, Franco Angeli, 1995.
  • Giuseppe Tuninetti, Monsignor Francesco Lardone (1887-1980). Il Nunzio Apostolico precursore della Östpolitik, 1997.
  • L'altar maggiore del santuario di Moretta (CD-ROM). Almerino De Angelis (con la collaborazione di Bernardino Cagliero e Giorgio Rossi), ed. 1999.
  • Tiziano Vindemmio e Giorgio Di Francesco, Moretta tra cronaca e storia, Pinerolo, Alzani, 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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