Malattia di Batten

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Malattia di Batten
Malattia rara
Cod. esenz. SSNRFG020
Specialitàendocrinologia
EziologiaCongenita
Classificazione e risorse esterne (EN)
ICD-9-CM330.1
ICD-10E75.4
OMIM204200
Eponimi
Frederick Eustace Batten

La malattia di Batten o morbo di Batten[1] o Ceroidolipofuscinosi neuronale giovanile (JNCL) o malattia di Spielmeyer-Vogt-Sjögren, anche nella variante nota come Malattia da deficit della proteina palmitoil-tioesterasi, è una rarissima malattia congenita neurodegenerativa, su base genetica, con trasmissione autosomica recessiva. I primi sintomi (esordio) della malattia si manifestano generalmente nei bambini di 4 - 7 anni[2] e la prognosi è spesso sfavorevole, con esito fatale. La Malattia di Batten è la forma più comune di un raggruppamento di malattie chiamate ceroidolipofuscinosi neuronali (o con la sigla inglese NCL), di cui attualmente sono note 9 varianti umane. Questa malattia, insieme a tutte le Lipofuscinosi neuronali ceroidee fa parte dell'eterogeneo gruppo delle malattie da accumulo lisosomiale.

Sebbene la malattia di Batten sia generalmente considerata come la forma giovanile di NCL (o NCL di "tipo 3", NCL3), alcuni clinici utilizzano il termine "malattia di Batten" per descrivere tutte le forme di NCL.

Storicamente, le NCLs sono state classificate in base all'età di esordio della malattia:

  • la infantile o (INCL)
  • la tardo infantile o (LINCL)
  • la giovanile o (JNCL) o malattia di Batten vera e propria
  • dell'adulto o (ANCL)[3].

Sono stati identificati almeno nove geni associati alla malattia di Batten; ma la NCL giovanile, la forma maggiormente prevalente della malattia di Batten, è stata associata solo a mutazioni del gene CLN3[4][5].

Esiste anche una patologia veterinaria da accumulo di ceroidolipofuscine che colpisce i cani, la Ceroidolipofuscinosi canina.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Probabilmente la prima descrizione della malattia fu quella fatta dal pediatra inglese Frederick Batten nel 1903[6][7]. Ulteriori descrizioni furono fatte da Marmaduke Stephen Mayou nel 1904, da Heinrich Vogt nel 1905[8], e Walther Spielmeyer nel 1908[9]. Torsten Sjögren nel 1931 ha presentato uno studio su 115 casi di questa malattia[10].

La malattia di Batten è causata da un disturbo del metabolismo dei grassi e delle proteine; nel 1939 è stato dimostrato un ruolo dell'accumulo dei metaboliti delle lipofuscine. I metaboliti lipofuscininici si accumulano nelle cellule, formando un pigmento tossico per le stesse, come dimostrato nel 1963.

Nel 1995 si è compreso che un difetto genetico, dovuto alla perdita di un segmento di cromosoma, è la causa della malattia.

Nel 1998 si è compreso che la malattia è dovuta alla mancanza di un enzima o più enzimi lisosomiale/i necessario/i per l'eliminazione dei metaboliti tossici di ceroidolipofuscina; uno degli enzimi noti per la variante NCL1 (forma infantile) è la palmitoil-tioesterasi. Nella variante NCL2 l'enzima mancante è una proteasi acida che idrolizza le proteine. Nella variante NCL3 è stata già trovata la mutazione genetica, ma non è ancora stato individuato l'enzima difettoso.

Epidemiologia[modifica | modifica wikitesto]

Le ceroidolipofuscinosi neuronali rappresentano la più comune delle malattie degenerative neurologiche ereditarie, con una prevalenza di 1 su 25.000. Negli USA si stimano 2-4 casi ogni 100.000 nati[11].

L'incidenza varia in base al paese; essa è di 0,1-7 per 100.000 nascite. Quasi la metà dei casi segnalati sono in Finlandia, dove la prevalenza è di 1 su 21.000 nascite con un'incidenza di 4.8 su 100.000[12][13]. Pur trattandosi di una malattia rara, però la prevalenza e netta nei paesi più freddi del mondo e spesso la presentazione si può avere in più membri di una stessa famiglia.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Memoriale anonimo a Pickering, Ontario (Canada), dedicato alla memoria dei bambini vittime della malattia di Batten.

Le NCL Neuronal CereidLipofucinosis appartengono ad un eterogeneo gruppo di malattie genetiche umane da deficit di stoccaggio di enzimi nei lisosomi cellulari o malattie da accumulo lisosomiale.

Lo stesso argomento in dettaglio: Malattia da accumulo lisosomiale.

Clinica[modifica | modifica wikitesto]

I primi sintomi della NCL compaiono solitamente intorno ai 4-10 anni di età, con un esordio clinico caratterizzato da un aumento graduale di problemi alla vista, o convulsioni. Si hanno sottili cambiamenti della personalità e cambiamenti di comportamento, l'apprendimento diventa difficile o regredisce, si manifestano discorsi ripetitivi o ecolalia, goffaggine, o una tendenza all'inciampo nel camminare.

Ci possono essere il rallentamento della crescita sociale con regressione verso forme infantili, problemi di circolazione agli arti inferiori (gambe e piedi), diminuzione del grasso corporeo e della massa muscolare, della curvatura della colonna vertebrale, iperventilazione e/o apnee momentanee, digrignamento dei denti e costipazione.

Nel corso del tempo, i bambini affetti cominciano a soffrire di disabilità mentale, peggiorano le convulsioni e si ha perdita progressiva della vista, della parola e delle abilità motorie.

Nella fase terminale, i bambini con malattia di Batten diventano ciechi, dementi e sono costretti a letto. La malattia di Batten, e in generale le NCL, è una malattia che limita pesantemente la vita; la speranza di vita dei soggetti varia a seconda delle diverse varianti della malattia.

I bambini con NCL infantile hanno un aumentato rischio di ipotermia e bradicardia durante l'anestesia[14].

Non è ancora chiaro perché solo le cellule nervose si ammalino accumulando le cereidolipofuscina[15].

Un'ipotesi potrebbe essere legata al fatto che le cellule nervose, non replicandosi, non "diluiscono" l'accumulo di cereidolupofuscine nel citoplasma della cellula, al contrario delle altre cellule che duplicandosi riescono a ridurre il carico intracellulare di queste sostanze di rifiuto, che causa apoptosi cellulare.

Varianti cliniche[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono tre tipi principali di NCL; di queste, due varianti iniziano nella prima infanzia, ed una molto rara colpisce gli adulti. I sintomi di questi tre varianti sono simili a quelli della malattia di Batten vera e propria, ma si manifestano in età diverse e con una velocità di progressione della malattia diversa.

  • NCL - Variante Infantile (Malattia di Santavuori - Haltia): inizia tra i 6 mesi e i due anni di età e progredisce rapidamente. I bambini affetti non riescono a crescere e presentano una testa anomalmente piccola (microcefalia). Sono tipiche, seppur brevi, delle contrazioni muscolari chiamate spasmi mioclonici. I pazienti di solito muoiono prima dei 5 anni di età, anche se alcuni sono sopravvissuti, in stato vegetativo, altri pochi anni.
  • NCL - Variante della tarda infanzia (Malattia di Jansky - Bielschowsky): esordisce in età compresa tra i due e 4 anni. I primi segni tipici sono la perdita della coordinazione muscolare (atassia) e convulsioni che non rispondono ai farmaci. Questa forma progredisce rapidamente, e termina con la morte in un'età compresa tra gli 8 e i 12 anni.
  • NCL - Variante degli Adulti (Kufs malattia o morbo di Parry): di solito inizia prima dei 40 anni, provoca sintomi più lievi che progrediscono lentamente, e non causano cecità. Anche se l'età della morte è variabile tra i pazienti, la patologia riduce sicuramente l'aspettativa di vita.

In totale si conoscono 9 varianti cliniche delle ceroidolipofuscinosi, classificate come NCL(1→9), ed ordinate progressivamente in base alla data di scoperta della variante genetica implicata; esse sono:

Variante Classificazione Età di esordio Altri nomi Caratteristiche cliniche[16]
NCL1 INCL infantile Fine infanzia-età adulta Malattia di Santavuori-Haltia I bambini con INCL sono normali alla nascita; i sintomi sono generalmente presenti in forma acuta tra i sei e 24 mesi. I sintomi iniziali comprendono: ritardo di sviluppo, spasmi mioclonici e/o convulsioni, rallentamento della crescita testa, e specifici cambiamenti elettroencefalografici (EEG). I neonati affetti sviluppano cecità retinica e sequestri per età di due anni, seguita da progressivo deterioramento mentale.
NCL2 LNCL infantile(classica) Tarda infanzia Malattia di Jansky-Bielschowsky I primi sintomi di LINCL appaiono tipicamente di età compresa tra due e quattro anni, di solito iniziano con epilessia, seguita da una regressione delle tappe dello sviluppo, demenza, atassia ed extrapiramidali e piramidali. Il deficit visivo compare tipicamente in età 4-6 anni e progredisce rapidamente fino a cecità. L'aspettativa di vita varia da sei anni, fino ad un'età superiore ai 40 anni.
NCL3 JNCL giovanile (classica) Età scolastica Malattia di Spielmeyer-Vogt (VSS) o Malattia di Batten L'insorgenza di JNCL è di solito tra le età quattro e dieci anni. Progredendo rapidamente la perdita della vista con conseguente cecità totale entro 2-4 anni è spesso il primo segno clinico. Epilessia con crisi generalizzate tonico-cloniche, crisi parziali complesse, o crisi miocloniche compare tipicamente di età compresa tra i cinque e i 18 anni. L'aspettativa di vita va dai ragazzi fino a 30 anni.
CLN4 ANCL adulto (autosomica recessiva o dominante) Età adulta Malattia di Kufs-Syndrom o Malattia di Batten-Kufs I segni e sintomi iniziali della S. di Batten-Kufs compaiono solitamente intorno all'età di 30 anni, con la morte che si verificano circa dieci anni dopo. Gli individui affetti hanno o epilessia mioclonica progressiva, o anomalie di comportamento, e tutti hanno demenza, atassia e comparsa tardiva di segni piramidali ed extrapiramidali. Presenta 2 manifestazioni fenotipiche:
tipo A (con epilessia mioclonica progressiva e geometrica, atalassia, e sintomi piramidali ed extrapiramidali)
tipo B (con demenza prevalente, atassia e segni motori soprabulbari)
NCL5 NCL infantile (Finnica) Infanzia Variante finnica
CLN6 NCL (Indiana-Iberica) Infanzia Variante Indiana-Iberica
NCL7 NCL Turca Infanzia Variante Turca
NCL8 Epilepsia del Nord Europa (NE, Progressive Epilepsy with Mental Retardation, PEMR) Età scolare Epilessia del Nord Si caratterizza per le crisi tonico-cloniche o complessi parziale, ritardo mentale non grave, ma comunque percepibile, e disfunzioni motorie, non vi sono manifestazioni visive. L'esordio nella massima serie avviene in età compresa tra due e dieci anni, a volte i soggetti vivono fino a 93 anni.
CLN9 Senza nome Età scolare

Nel 2010 è stata proposta una nuova classificazione delle NCL. La nuova nomenclatura è un sistema di classificazione multi-assiale diagnostico simile a quelli utilizzati per l'epilessie e per i disturbi psichiatrici nei bambini (ICD-10); nella classificazione viene scoraggiato l'uso di eponimi, anche se il termine già adottato di malattia di Batten rimane[17].

Veterinaria[modifica | modifica wikitesto]

Esiste una variante che colpisce i cani, la CeroidoLipofuscinosi Canina (CLC), che di fatto rappresenta un modello animale della malattia.

In particolare sono colpite con esordio precoce le razze Dalmata[18][19], Australian cattle dog[20][21], con esordio intermedio: i Chihuahua[22], gli Zwergschnauzer[23] e i Westfälische Dachsbracke (bracco della Westfalia), con esordio tradivo: i Labrador Retriever[24] e i Corgi. Il Cocker Spaniel inglese[25][26][27] e il Pastore polacco di pianura (Polish Owczarek Nizinny)[28][29] con età di esordio variabile e il Bassotto con 2 età di presentazione.

Altre razze affette sono i Border Collie[30][31][32][33][34], il Setter inglese[35][36][37][38][39] , il Saluki[40].

Le specie animali studiate rispetto alle NCL, oltre alle razze di cani già viste, sono la pecora (4 razze), la mucca (1 razza) e il topo[41].

Studi pubblicati[modifica | modifica wikitesto]

A dispetto della sua rarità la malattia è molto studiata; sono infatti 1535 le pubblicazioni censite su Pubmed, e di queste ben 1265 sono sull'uomo[42]. Interessanti questi lavori di tipo review per la comprensione della malattia[43][44][45][46][47][48][49][50][51][52][53].

Eredità e diagnosi[modifica | modifica wikitesto]

Conservazione di corpi di Nissl e lipfuscina estratti da motoneuroni: immagine confocale di un estratto corpo cellulare dei neuroni motori isolato dal midollo lombare spinale umano e colorati con blu di metilene. Le strutture rosa (frecce piccole) sono corpi di Nissl e le strutture blu e giallo sono granuli di lipofuscina (freccia grande)

La malattia di Batten è un modello di eredità a carattere autosomico recessivo. La mutazione provoca l'accumulo di lipofuscine nei tessuti del corpo. Queste sostanze sono fatte di grassi e proteine, e formano caratteristici e distintivi accumuli - causa dei sintomi -, che possono essere visti al microscopio elettronico.

I lipopigmenti si accumulano nelle cellule del cervello, degli occhi, della pelle, dei muscoli e in molti altri tessuti formando depositi con forme particolari che possono essere visualizzate al microscopio elettronico. Alcuni sembrano mezze lune, altre si presentano come impronte digitali. I clinici, per diagnosticare la malattia di Batten, cercano questi particolari depositi quando esaminano un campione di pelle.

La diagnosi di malattia di Batten è basata sulla presenza di questi depositi di lipofuscine nei campioni di pelle, insieme ad altri criteri.

Sono stati identificati 6 geni che causano le diverse varianti della malattia di Batten o NCL sia nei bambini che negli adulti, altri però si pensa debbano essere ancora identificati. Due di questi geni codificano enzimi. La funzione della maggior parte di questi geni è ancora sconosciuta. La malattia di Batten vera o JNCL riconosce in una mutazione genica sul cromosoma 16 (delezione) la causa; questo mutazione genica è implicata nel 73% dei casi di malattia di Batten giovanile. Il resto sono il risultato di altri difetti dello stesso gene[54].

L'identificazione di questi geni apre la possibilità della terapia genica di sostituzione o di altri trattamenti genetici.

Atrofia del nervo ottico

La perdita della vista è spesso un segno precoce della malattia di Batten, che può essere, per questo motivo, rilevata per la prima volta durante un esame oculistico. Un oculista può rilevare una atrofia del nervo ottico che si verifica nelle tre forme infantili di NCL. Tuttavia, perché questa atrofia si verifica anche in altre malattie degli occhi, la malattia richiede ulteriori accertamenti per arrivare ad una diagnosi di certezza. Spesso, il medico specialista oculista o altro può sospettare la presenza di NCL e chiedere la consulenza neurologica.

Per diagnosticare NCL, il neurologo necessita della storia medica e vari esami di laboratorio del paziente. I test diagnostici utilizzati per individuare NCL sono:

  • Esami del sangue e delle urine: per la ricerca di una sostanza chiamata: dolicol presente nelle urine di molti pazienti con NCL.
I saggi di attività enzimatica della proteina tioesterasi palmitoil-1 (PPT1), il prodotto proteico del gene PPT1 e tripeptidil-peptidasi 1 (TPP-1), il prodotto proteico del gene TPP1, sono clinicamente disponibili. analisi genetica molecolare per gli otto geni noti per essere associati con NCL - PPT1, TPP1, CLN3, CLN5, CLN6, MFSD8, CLN8 e CTSD - è clinicamente disponibile[13].
  • Biopsie di pelle e tessuti, per un esame microscopico (microscopia elettronica) dei tipici depositi di lipofuscine, specie nelle ghiandole sudoripare.
Micrografia di tessuto epatico con epatociti a vetro smerigliato ripieni di lipofuscina.
  • EEG per verificare la eventuale presenza di fenomeni epilettici.
  • Elettroretinogramma per valutare il danno al nervo ottico.
  • Scansioni cerebrali alla TAC e/o RMN per evidenziare lesioni cerebrali da accumulo di lipofuscine.
  • Misura dell'attività enzimatica. La misurazione di attività tioesterasica della proteina acida palmitoil che è associata alla CLN1 e la misura delle proteasi acide associate alla CLN2 dei globuli bianchi o anche su colture di fibroblasti cutanei che possono essere usate per confermare la diagnosi di NCL.
  • Analisi del DNA. Se la famiglia sa che c'è una mutazione del gene CLN3 può essere utilizzata l'analisi del DNA dei familiari consanguinei per confermare la diagnosi o per effettuare una diagnosi prenatale di questa variante del morbo di Batten. Quando la mutazione è nota, l'analisi della DNA può essere utilizzata per individuare i portatori sani di questa condizione e per poter anche così fornire una consulenza genetica.

Un algoritmo diagnostico preparato dalla NCL Resource è il seguente:[55].

Terapie[modifica | modifica wikitesto]

Terapie causali[modifica | modifica wikitesto]

Nessuna terapia specifica per la malattia di Batten o per le NCL in genere è oggi nota.

La supplementazione con Vit. C[56] ed E[57] ed un ridotto apporto di Vit. A sembrano essere utili, pur non modificando la prognosi della malattia[54]. Non è chiaro se il trattamento con Selenio possa avere una qualche utilità nella malattia[58].

È riportato l'uso sperimentale della Cisteamine bitartrate[59] Cystagon.

Ad Ottobre 2019 viene pubblicato sul New England Journal of Medicine uno studio condotto principalmente presso il Boston Children's Hospital che presenta i risultati iniziali (1 anno) dell'utilizzo di un nuovo farmaco appositamente sintetizzato per una singola paziente con Batten CLN7, il Milasen. Tale farmaco, intitolato a Mila Makovec, non ha comportato, al momento della pubblicazione, effetti avversi gravi con al contrario una riduzione significativa delle convulsioni, suscitando notevole interesse per ulteriori sviluppi del trattamento mirato della malattia di Batten[60]. È possibile leggere la storia sul sito della Mila's Miracle Foundation

Terapia sintomatica[modifica | modifica wikitesto]

La terapia attualmente è solo sintomatica[13]. Le convulsioni, la malnutrizione, il reflusso gastroesofageo, la polmonite, la scialorrea, l'iperattività e i problemi di comportamento, la depressione, la spasticità, i sintomi del Parkinson e la distonia possono essere gestite con terapie sintomatiche. I farmaci antiepilettici devono essere scelti con cautela. Le benzodiazepine possono aiutare il controllo delle crisi epilettiche, la gestione dell'ansia e la spasticità. Il Triessifenidil (Artane) migliora la distonia e la scialorrea. Le persone con problemi di deglutizione possono beneficiare del posizionamento di un tubo naso gastrico. Gli antidepressivi e gli antipsicotici sono talvolta indicati per le persone con JNCL.

Sono da evitare la carbamazepina (CZP) e la fenitoina, perché possono aumentare l'attività convulsiva e provocare un peggioramento clinico, e la lamotrigina che può esacerbare le convulsioni e il mioclono soprattutto nella LINCL/CLN2.

Terapie sperimentali[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Terapia di sostituzione enzimatica.

La ricerca di terapie efficaci nei confronti delle NCL segue diverse strategie; tra queste:

  • Terapia genica, di seguito un sommario delle ricerche e sperimentazioni più importanti fatte fin qui:
    • Nel giugno 2004, una sperimentazione clinica di fase I è stata avviata presso il Weill Medical College della Cornell University per studiare un originale metodo di terapia genica per il trattamento dei segni e sintomi della ceroidolipofuscinosi neuronale della tarda infanzia (LINCL). Il farmaco sperimentale agisce inoculando grazie ad un vettore di trasferimento al cervello il gene chiamato AAV2CUhCLN2[61].
    • Nel 2008, i risultati confermano che la procedura, che prevedeva l'iniezione di un virus innocuo di un gene nel cervello, è sicura, e in media, è notevolmente rallentata la progressione della malattia durante il periodo dei 18 mesi di follow-up[62][63].
  • Terapia con le cellule staminali, questo approccio consente di indurre le cellule cerabrali a produrre le proteine difettose nel cervello.
    • Nel novembre del 2006, dopo aver ricevuto l'approvazione dell'Food and Drug Administration (FDA), il neurochirurgo Dott. Nathan Selden e il pediatra Dr. Robert Steiner e loro colleghi del Children's Hospital Doernbecher alla Oregon Health; Science University hanno iniziato uno studio clinico nel quale dopo aver purificato delle cellule staminali neurali, queste sono stati iniettate nel cervello di un bambino di sei anni, affetto dalla malattia di Batten, che aveva perso la capacità di camminare e parlare. Questo paziente è stato il primo di sei a ricevere l'iniezione di un prodotto a base di cellule staminali prodotto dalla società: StemCells Inc.,di Palo Alto biotech. È questo, in assoluto, il primo trapianto al mondo di cellule staminali fetali nel cervello umano[64]. All'inizio di dicembre, il bambino in questione, si era ripreso abbastanza bene da poter tornare a casa, ed è stato segnalato che ci sono stati alcuni segni di recupero della parola[65].
    Va sottolineato, però, che l'obiettivo principale della sperimentazione clinica di Fase I, era quella di esaminare la sicurezza del trapianto di cellule staminali e non sua la reale efficacia.
    Nel complesso, i dati della fase I, hanno dimostrato che alte dosi di cellule staminali neurali, seguita da una procedura di trapianto in siti multipli all'interno del cervello, seguito da dodici mesi di immunosoppressione farmacologica, sono state ben tollerate da tutti e sei i pazienti arruolati nello studio.
    Le condizioni mediche, neurologiche e neuropsicologiche, a seguito di questo trapianto, sono apparse coerenti con il corso normale della malattia[66].
    Il limite di questa terapia consisiste nel fatto che le proteine non riescono ad attraversare la BEE e pertanto le cellule vanno iniettate direttamente nel cervello.
  • Terapia enzimatica, questo approccio prevede l'inoculazione dell'enzima difettoso nel cervello direttamente attraverso uno shunt nel liquor LCR.
  • Terapia farmacologica, i farmaci in studio sono: l'EGIS-8332, il più promettente farmaco, attivo su un modello animale (topo) sui recettori AMPA[67][68][69] e il LY300164 (talampanel)[41] attivo su forme di epilessia[70][71][72] e ALS[73][74][75][76][77].
  • Terapia immunologica, in questo caso si studiano vari immunosoppressori[17].
  • Terapia con cisteamina[78][79][80] Due studi sono in corso con questo farmaco. Bambini con la classica forma infantile di NCL sono stati trattati e sembra che la progressione della malattia venga rallentata, ma gli effetti a lungo termine non sono ancora noti. Il razionale d'impiego del farmaco consiste nella prevenzione della morte cellulare dovuta all'accumulo d lipofuscine nelle cellule[17][80].
  • Altre Viene usato la flupirtina, un analgesico antagonista dell'AMPA[17][80].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Il termine morbo, dal latino Mòrbus, "malattia che conduce a morte", è stato storicamente utilizzato per indicare le malattie a decorso fatale, soprattutto perché sconosciute e quindi incurabili. Attualmente è un vocabolo in via di abbandono sia per rispetto del malato, sia perché di molte malattie è stata trovata l'origine e la cura.
  2. ^ Centro delle malattie rare - Regione Veneto Nelson, Textbook of Pediatrics, XVI Edition - anno 2000
  3. ^ Neuronal ceroid lipofuscinoses therapeutic strategies: Past, present and future, DOI:10.1016/j.bbadis.2006.08.004.
  4. ^ Rakheja D, Narayan SB, Bennett MJ, Juvenile neuronal ceroid-lipofuscinosis (Batten disease): a brief review and update, in Curr. Mol. Med., vol. 7, n. 6, settembre 2007, pp. 603–8, DOI:10.2174/156652407781695729, PMID 17896996. URL consultato il 1º novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2009).
  5. ^ Experimental Neurology : Moving towards therapies for Juvenile Batten disease?, DOI:10.1016/j.expneurol.2008.02.016.
  6. ^ Batten FE. Cerebral degeneration with symmetrical changes in the maculae in two members of a family. Trans Ophthal Soc UK 23: 386-390, 1903
  7. ^ Batten FE. Family cerebral degeneration with macular change (so-called juvenile form of family amaurotic idiocy). Quart J Med 7: 444-453, 1914
  8. ^ Vogt H. Über familiäre amaurotische Idiotie und verwandte Krankheitsbilder. Monatsschrift für Psychiatrie und Neurologie, Basel, 1905, 18: 161-171, 310-357.
  9. ^ Spielmeyer W. Klinische und anatomische Untersuchungen über eine besondere Form von familiärer amaurotische Idiotie. Freiburg im Breisgau, Gotha, 1907. Reprinted in Nissl: Histologische und histopathologische Arbeiten über die Grosshirnrinde 1908, 2: 193-213.
  10. ^ Sjogren, T. Die juvenile amaurotische Idiotie. Klinische und erblichkeitsmedizinische Untersuchungen. Hereditas 14: 197-426, 1931.
  11. ^ What is Batten disease, late infantile, juvenile NCL? : Batten Disease Support and Research Association, su bdsra.org. URL consultato il 5 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2009).
  12. ^ NCL, su jncl.fi. URL consultato il 31 luglio 2010.
  13. ^ a b c CEROID LIPOFUSCINOSIS, NEURONAL, 3; CLN3 - OMIM Result, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 5 agosto 2010.
  14. ^ Miao N, Levin SW, Baker EH, et al., Children with infantile neuronal ceroid lipofuscinosis have an increased risk of hypothermia and bradycardia during anesthesia, in Anesth. Analg., vol. 109, n. 2, agosto 2009, pp. 372–8, DOI:10.1213/ane.0b013e3181aa6e95, PMC 2743022, PMID 19608805. URL consultato il 5 agosto 2010.
  15. ^ NCL-Netz, Informationen rund um NCL, su ncl-netz.de. URL consultato il 1º agosto 2010.
  16. ^ Neuronal Ceroid-Lipofuscinoses [GeneReviews. 1993] - PubMed result, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 1º agosto 2010.
  17. ^ a b c d NCL resource, su ucl.ac.uk. URL consultato il 1º agosto 2010.
  18. ^ HH. Goebel, T. Bilzer; E. Dahme; F. Malkusch, Morphological studies in canine (Dalmatian) neuronal ceroid-lipofuscinosis., in Am J Med Genet Suppl, vol. 5, 1988, pp. 127-39, PMID 3146312.
  19. ^ HH. Goebel, E. Dahme, Ultrastructure of retinal pigment epithelial and neural cells in the neuronal ceroid-lipofuscinosis affected Dalmatian dog., in Retina, vol. 6, n. 3, pp. 179-87, PMID 3025985.
  20. ^ DP. O'Brien, ML. Katz, Neuronal ceroid lipofuscinosis in 3 Australian shepherd littermates., in J Vet Intern Med, vol. 22, n. 2, pp. 472-5, DOI:10.1111/j.1939-1676.2008.0079.x, PMID 18371036.
  21. ^ DB. Sisk, DC. Levesque; PA. Wood; EL. Styer, Clinical and pathologic features of ceroid lipofuscinosis in two Australian cattle dogs., in J Am Vet Med Assoc, vol. 197, n. 3, agosto 1990, pp. 361-4, PMID 2391273.
  22. ^ M. Kuwamura, R. Hattori; J. Yamate; T. Kotani; K. Sasai, Neuronal ceroid-lipofuscinosis and hydrocephalus in a chihuahua., in J Small Anim Pract, vol. 44, n. 5, maggio 2003, pp. 227-30, PMID 12779175.
  23. ^ DN. Palmer, J. Tyynelä; HC. van Mil; VJ. Westlake; RD. Jolly, Accumulation of sphingolipid activator proteins (SAPs) A and D in granular osmiophilic deposits in miniature Schnauzer dogs with ceroid-lipofuscinosis., in J Inherit Metab Dis, vol. 20, n. 1, marzo 1997, pp. 74-84, PMID 9061571.
  24. ^ JH. Rossmeisl, R. Duncan; J. Fox; ES. Herring; KD. Inzana, Neuronal ceroid-lipofuscinosis in a Labrador Retriever., in J Vet Diagn Invest, vol. 15, n. 5, settembre 2003, pp. 457-60, PMID 14535546.
  25. ^ L. Minatel, SC. Underwood; JC. Carfagnini, Ceroid-lipofuscinosis in a Cocker Spaniel dog., in Vet Pathol, vol. 37, n. 5, settembre 2000, pp. 488-90, PMID 11055878.
  26. ^ A. Kirchhoff, C. Kobe, [Generalized ceroid lipofuscinosis in cocker spaniels], in Zentralbl Veterinarmed A, vol. 41, n. 10, dicembre 1994, pp. 731-40, PMID 7653111.
  27. ^ JS. Nimmo Wilkie, EB. Hudson, Neuronal and generalized ceroid-lipofuscinosis in a cocker spaniel., in Vet Pathol, vol. 19, n. 6, novembre 1982, pp. 623-8, PMID 6890736.
  28. ^ C. Drögemüller, A. Wöhlke; O. Distl, Evaluation of the canine TPP1 gene as a candidate for neuronal ceroid lipofuscinosis in Tibetan Terrier and Polish Owczarek Nizinny dogs., in Anim Genet, vol. 36, n. 2, aprile 2005, pp. 178-9, DOI:10.1111/j.1365-2052.2005.01254.x, PMID 15771740.
  29. ^ K. Narfström, A. Wrigstad, Clinical, electrophysiological, and morphological findings in a case of neuronal ceroid lipofuscinosis in the Polish Owczarek Nizinny (PON) dog., in Vet Q, 17 Suppl 1, aprile 1995, pp. S46, PMID 7571313.
  30. ^ SA. Melville, CL. Wilson; CS. Chiang; VP. Studdert; F. Lingaas; AN. Wilton, A mutation in canine CLN5 causes neuronal ceroid lipofuscinosis in Border collie dogs., in Genomics, vol. 86, n. 3, settembre 2005, pp. 287-94, DOI:10.1016/j.ygeno.2005.06.005, PMID 16033706.
  31. ^ H. Koie, H. Shibuya; T. Sato; A. Sato; K. Nawa; Y. Nawa; M. Kitagawa; M. Sakai; T. Takahashi; Y. Yamaya; O. Yamato, Magnetic resonance imaging of neuronal ceroid lipofuscinosis in a border collie., in J Vet Med Sci, vol. 66, n. 11, novembre 2004, pp. 1453-6, PMID 15585966.
  32. ^ RM. Taylor, BR. Farrow, Ceroid lipofuscinosis in the border collie dog: retinal lesions in an animal model of juvenile Batten disease., in Am J Med Genet, vol. 42, n. 4, febbraio 1992, pp. 622-7, DOI:10.1002/ajmg.1320420438, PMID 1319117.
  33. ^ VP. Studdert, RW. Mitten, Clinical features of ceroid lipofuscinosis in border collie dogs., in Aust Vet J, vol. 68, n. 4, aprile 1991, pp. 137-40, PMID 2069541.
  34. ^ RM. Taylor, BR. Farrow, Ceroid-lipofuscinosis in border collie dogs., in Acta Neuropathol, vol. 75, n. 6, 1988, pp. 627-31, PMID 3376765.
  35. ^ H. Shibuya, PC. Liu; ML. Katz; AN. Siakotos; DJ. Nonneman; GS. Johnson, Coding sequence and exon/intron organization of the canine CLN3 (Batten disease) gene and its exclusion as the locus for ceroid-lipofuscinosis in English setter dogs., in J Neurosci Res, vol. 52, n. 3, maggio 1998, pp. 268-75, PMID 9590435.
  36. ^ F. Lingaas, T. Aarskaug; M. Sletten; I. Bjerkås; U. Grimholt; L. Moe; RK. Juneja; AN. Wilton; F. Galibert; NG. Holmes; G. Dolf, Genetic markers linked to neuronal ceroid lipofuscinosis in English setter dogs., in Anim Genet, vol. 29, n. 5, ottobre 1998, pp. 371-6, PMID 9800325.
  37. ^ K. Kitani, M. Senda; H. Toyama; K. Miyasaka; S. Kanai; M. Ohta; GO. Ivy; N. Koppang, Decline in glucose metabolism in the brain in neuronal ceroid lipofuscinosis (NCL) in English setter--evidence by positron emission tomography (PET)., in Gerontology, 41 Suppl 2, 1995, pp. 249-57, PMID 8821336.
  38. ^ N. Koppang, English setter model and juvenile ceroid-lipofuscinosis in man., in Am J Med Genet, vol. 42, n. 4, febbraio 1992, pp. 599-604, DOI:10.1002/ajmg.1320420434, PMID 1609842.
  39. ^ N. Koppang, The English setter with ceroid-lipofuscinosis: a suitable model for the juvenile type of ceroid-lipofuscinosis in humans., in Am J Med Genet Suppl, vol. 5, 1988, pp. 117-25, PMID 3146311.
  40. ^ EC. Appleby, JA. Longstaffe; FR. Bell, Ceroid-lipofuscinosis in two Saluki dogs., in J Comp Pathol, vol. 92, n. 3, luglio 1982, pp. 375-80, PMID 6890561.
  41. ^ a b NCL resource, su ucl.ac.uk. URL consultato il 3 agosto 2010.
  42. ^ Alla data del 31/07/2010
  43. ^ LB. Augestad, J. Diderichsen, [Neuronal ceroid lipofuscinoses], in Tidsskr Nor Laegeforen, vol. 126, n. 15, agosto 2006, pp. 1908-10, PMID 16915312.
  44. ^ JJ. Shacka, KA. Roth, Cathepsin D deficiency and NCL/Batten disease: there's more to death than apoptosis., in Autophagy, vol. 3, n. 5, pp. 474-6, PMID 17495518.
  45. ^ C. Pierret, JA. Morrison; MD. Kirk, Treatment of lysosomal storage disorders: focus on the neuronal ceroid-lipofuscinoses., in Acta Neurobiol Exp (Wars), vol. 68, n. 3, 2008, pp. 429-42, PMID 18668166.
  46. ^ D. Ramirez-Montealegre, PG. Rothberg; DA. Pearce, Another disorder finds its gene., in Brain, vol. 129, Pt 6, giugno 2006, pp. 1353-6, DOI:10.1093/brain/awl132, PMID 16738059.
  47. ^ JJ. Shacka, KA. Roth, Cathepsin deficiency as a model for neuronal ceroid lipofuscinoses., in Am J Pathol, vol. 167, n. 6, dicembre 2005, pp. 1473-6, PMID 16314462.
  48. ^ C. Hartzell, Z. Qu; I. Putzier; L. Artinian; LT. Chien; Y. Cui, Looking chloride channels straight in the eye: bestrophins, lipofuscinosis, and retinal degeneration., in Physiology (Bethesda), vol. 20, ottobre 2005, pp. 292-302, DOI:10.1152/physiol.00021.2005, PMID 16174869.
  49. ^ G. Anderson, VV. Smith; M. Malone; NJ. Sebire, Blood film examination for vacuolated lymphocytes in the diagnosis of metabolic disorders; retrospective experience of more than 2,500 cases from a single centre., in J Clin Pathol, vol. 58, n. 12, dicembre 2005, pp. 1305-10, DOI:10.1136/jcp.2005.027045, PMID 16311352.
  50. ^ CW. Lee, H. Bang; YG. Oh; HS. Yun; JD. Kim; CJ. Coe, A case of late infantile neuronal ceroid lipofuscinosis., in Yonsei Med J, vol. 44, n. 2, aprile 2003, pp. 331-5, PMID 12728477.
  51. ^ RS. Howard, DM. Kullmann; NP. Hirsch, Admission to neurological intensive care: who, when, and why?, in J Neurol Neurosurg Psychiatry, 74 Suppl 3, settembre 2003, pp. iii2-9, PMID 12933908.
  52. ^ H. Alonso-Navarro, FJ. Jiménez-Jiménez; I. Puertas-Muñoz; J. Rábano; JG. de Yébenes; JL. Sarasa-Corral, [Klüver-Bucy syndrome as the initial symptom of adult-type ceroid lipofuscinosis (Kufs' disease)], in Rev Neurol, vol. 40, n. 2, pp. 93-8, PMID 15712163.
  53. ^ RS. Howard, RW. Orrell, Management of motor neurone disease., in Postgrad Med J, vol. 78, n. 926, dicembre 2002, pp. 736-41, PMID 12509691.
  54. ^ a b What is Batten disease, late infantile, juvenile NCL? : Batten Disease Support and Research Association, su bdsra.org. URL consultato il 1º agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2009).
  55. ^ www.ucl.ac.uk (PDF), su ucl.ac.uk. URL consultato il 5 agosto 2010.
  56. ^ JO. Sass, D. Skladal; M. Brunner-Krainz, Normal ascorbic acid in cerebrospinal fluid of patients with infantile neuronal ceroid-lipofuscinosis., in Metab Brain Dis, vol. 14, n. 1, marzo 1999, pp. 67-70, PMID 10348315.
  57. ^ P. Santavuori, H. Heiskala; T. Westermarck; K. Sainio; R. Moren, Experience over 17 years with antioxidant treatment in Spielmeyer-Sjögren disease., in Am J Med Genet Suppl, vol. 5, 1988, pp. 265-74, PMID 3146324.
  58. ^ S. Naidu, I. Maumanee; J. Olson; J. Borel; H. Moser, Selenium treatment in neuronal ceroid-lipofuscinosis., in Am J Med Genet Suppl, vol. 5, 1988, pp. 283-9, PMID 3146327.
  59. ^ Cystagon (Cysteamine Bitartrate) Drug Information: Uses, Side Effects, Drug Interactions and Warnings at RxList, su rxlist.com. URL consultato il 1º agosto 2010.
  60. ^ (EN) Jinkuk Kim, Chunguang Hu e Christelle Moufawad El Achkar, Patient-Customized Oligonucleotide Therapy for a Rare Genetic Disease, in New England Journal of Medicine, 9 ottobre 2019, pp. NEJMoa1813279, DOI:10.1056/NEJMoa1813279. URL consultato l'11 ottobre 2019.
  61. ^ Clinical Trial: Safety Study of a Gene Transfer Vector for Children With Late Infantile Neuronal Ceroid Lipofuscinosis, su clinicaltrials.gov. URL consultato l'8 giugno 2007.
  62. ^ Cornell Chronicle: Gene therapy for Batten D9isease, su Cornell Chronicle.
  63. ^ S. Worgall, D. Sondhi; NR. Hackett; B. Kosofsky; MV. Kekatpure; N. Neyzi; JP. Dyke; D. Ballon; L. Heier; BM. Greenwald; P. Christos, Treatment of late infantile neuronal ceroid lipofuscinosis by CNS administration of a serotype 2 adeno-associated virus expressing CLN2 cDNA., in Hum Gene Ther, vol. 19, n. 5, maggio 2008, pp. 463-74, DOI:10.1089/hum.2008.022, PMID 18473686.
  64. ^ "A stem cell first at OHSU Archiviato il 6 febbraio 2012 in Internet Archive." The Portland Tribune, Nov 24, 2006
  65. ^ https://www.technologyreview.com/read_article.aspx?id=17888&ch=biotech
  66. ^ StemCells: Enter Date, su stemcellsinc.com (archiviato dall'url originale il 12 settembre 2012).
  67. ^ JD. Cooper, Moving towards therapies for juvenile Batten disease?, in Exp Neurol, vol. 211, n. 2, giugno 2008, pp. 329-31, DOI:10.1016/j.expneurol.2008.02.016, PMID 18400221.
  68. ^ AD. Kovács, DA. Pearce, Attenuation of AMPA receptor activity improves motor skills in a mouse model of juvenile Batten disease., in Exp Neurol, vol. 209, n. 1, gennaio 2008, pp. 288-91, DOI:10.1016/j.expneurol.2007.09.012, PMID 17963751.
  69. ^ G. Gigler, K. Móricz; M. Agoston; A. Simó; M. Albert; A. Benedek; G. Kapus; S. Kertész; M. Vegh; J. Barkóczy; B. Markó, Neuroprotective and anticonvulsant effects of EGIS-8332, a non-competitive AMPA receptor antagonist, in a range of animal models., in Br J Pharmacol, vol. 152, n. 1, settembre 2007, pp. 151-60, DOI:10.1038/sj.bjp.0707362, PMID 17603549.
  70. ^ PK. Aujla, MR. Fetell; FE. Jensen, Talampanel suppresses the acute and chronic effects of seizures in a rodent neonatal seizure model., in Epilepsia, vol. 50, n. 4, aprile 2009, pp. 694-701, DOI:10.1111/j.1528-1167.2008.01947.x, PMID 19220413.
  71. ^ SN. Rakhade, C. Zhou; PK. Aujla; R. Fishman; NJ. Sucher; FE. Jensen, Early alterations of AMPA receptors mediate synaptic potentiation induced by neonatal seizures., in J Neurosci, vol. 28, n. 32, agosto 2008, pp. 7979-90, DOI:10.1523/JNEUROSCI.1734-08.2008, PMID 18685023.
  72. ^ JF. Howes, C. Bell, Talampanel., in Neurotherapeutics, vol. 4, n. 1, gennaio 2007, pp. 126-9, DOI:10.1016/j.nurt.2006.11.001, PMID 17199027.
  73. ^ G. Siciliano, C. Carlesi; L. Pasquali; S. Piazza; S. Pietracupa; F. Fornai; S. Ruggieri; L. Murri, Clinical trials for neuroprotection in ALS., in CNS Neurol Disord Drug Targets, vol. 9, n. 3, luglio 2010, pp. 305-13, PMID 20406180.
  74. ^ RM. Pascuzzi, J. Shefner; AS. Chappell; JS. Bjerke; R. Tamura; V. Chaudhry; L. Clawson; L. Haas; JD. Rothstein, A phase II trial of talampanel in subjects with amyotrophic lateral sclerosis., in Amyotroph Lateral Scler, vol. 11, n. 3, maggio 2010, pp. 266-71, DOI:10.3109/17482960903307805, PMID 19961264.
  75. ^ L. Van Den Bosch, W. Vandenberghe; H. Klaassen; E. Van Houtte; W. Robberecht, Ca(2+)-permeable AMPA receptors and selective vulnerability of motor neurons., in J Neurol Sci, vol. 180, n. 1-2, novembre 2000, pp. 29-34, PMID 11090861.
  76. ^ BJ. Traynor, L. Bruijn; R. Conwit; F. Beal; G. O'Neill; SC. Fagan; ME. Cudkowicz, Neuroprotective agents for clinical trials in ALS: a systematic assessment., in Neurology, vol. 67, n. 1, luglio 2006, pp. 20-7, DOI:10.1212/01.wnl.0000223353.34006.54, PMID 16832072.
  77. ^ O. Hurko, FS. Walsh, Novel drug development for amyotrophic lateral sclerosis., in J Neurol Sci, vol. 180, n. 1-2, novembre 2000, pp. 21-8, PMID 11090860.
  78. ^ Neuronal Ceroid-Lipofuscinoses -- GeneReviews -- NCBI Bookshelf, su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 1º agosto 2010.
  79. ^ JY. Lu, LA. Verkruyse; SL. Hofmann, The effects of lysosomotropic agents on normal and INCL cells provide further evidence for the lysosomal nature of palmitoyl-protein thioesterase function., in Biochim Biophys Acta, vol. 1583, n. 1, giugno 2002, pp. 35-44, PMID 12069847.
  80. ^ a b c JY. Lu, SL. Hofmann, Inefficient cleavage of palmitoyl-protein thioesterase (PPT) substrates by aminothiols: implications for treatment of infantile neuronal ceroid lipofuscinosis., in J Inherit Metab Dis, vol. 29, n. 1, febbraio 2006, pp. 119-26, DOI:10.1007/s10545-006-0225-z, PMID 16601878.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Generali sulle malattie rare[modifica | modifica wikitesto]

Specifici per la M. di Batten[modifica | modifica wikitesto]