Montescudaio

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Montescudaio
comune
Montescudaio – Stemma
Montescudaio – Bandiera
Montescudaio – Veduta
Montescudaio – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Toscana
Provincia Pisa
Amministrazione
SindacoSimona Fedeli (lista civica) dal 26-5-2014 (2º mandato dal 27-5-2019)
Territorio
Coordinate43°19′34.29″N 10°37′32.45″E / 43.326191°N 10.625681°E43.326191; 10.625681 (Montescudaio)
Altitudine242 m s.l.m.
Superficie20,24 km²
Abitanti2 148[3] (31-8-2022)
Densità106,13 ab./km²
FrazioniFiorino[1]
Comuni confinantiCecina (LI), Guardistallo, Montecatini Val di Cecina, Riparbella
Altre informazioni
Cod. postale56040
Prefisso0586
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT050020
Cod. catastaleF640
TargaPI
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[4]
Cl. climaticazona D, 1 879 GG[5]
Nome abitantimontescudaino, montescudaini[2]
PatronoAssunzione di Maria
Giorno festivo15 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Montescudaio
Montescudaio
Montescudaio – Mappa
Montescudaio – Mappa
Posizione del comune di Montescudaio all'interno della provincia di Pisa
Sito istituzionale

Montescudaio è un comune italiano di 2 148 abitanti[3] della provincia di Pisa in Toscana.

Il paese di Montescudaio si trova nella Val di Cecina e fa parte della Maremma Pisana. Distante una decina di chilometri dal litorale, è inserito tra I borghi più belli d'Italia.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

«Castello ceduto dai Gherardesca ad un ramo di Conti loro consorti, i quali dai Pisani furono poi dichiarati Vicarii di Maremma, ma che divenuti ribelli si diedero ai Fiorentini. La porta dell'antico castello conserva un duplice antiporto. Le abitazioni del suo ricinto sono di meschino aspetto; angusta è la parrocchia posta in mezzo ad esso. Ma il borgo contiguo al castello è formato di belle abitazioni con ampia via ad esse interposta.»

Torre Civica

Il toponimo longobardo della roccaforte è attestato per la prima volta nel 1091.

Il secondo elemento del nome deriverebbe dal latino scutarius ("fabbricante di scudi"). Scutarius è anche un nome di persona romano. In ogni caso l'insediamento è molto più antico; infatti, numerosi reperti archeologici attestano presenze umane in questa zona sin dall'epoca villanoviana.[8]

Per altri il toponimo significa invece monte dello Skuldhais (Sculdascio), dal longobardo Skuld (debito) + haitan (chiamare, esigere); Montescudaio prenderebbe quindi il nome dal funzionario governativo locale preposto alla riscossione dei tributi, alla risoluzione di dispute minori e alla organizzazione militare della zona. Poco distante un altro toponimo longobardo è Guardistallo, da Warda (guardia) + Stal (ricovero, alloggio), probabilmente sede di un distaccamento militare.[9]

I primi documenti storici si hanno intorno all'XI secolo, epoca in cui l'abitato era costituito da un castello di proprietà della famiglia Della Gherardesca e della Badia di Santa Maria. Questi si insediarono a Montescudaio in pianta stabile e dettero origine ad una ramo autonomo della casata. I "Conti di Montescudaio" si resero protagonisti di diversi atti di ribellione contro la Repubblica di Pisa, che in epoca medievale dominava questi territori. Le rivolte furono domate, ma nel 1406, quando Pisa e tutto il contado furono venduti a Firenze, i conti si affrettarono a farsi accreditare presso la corte dei nuovi signori, riuscendo così a ottenere la nomina di vicari in Maremma. Tuttavia, gli abitanti di Montescudaio, con l'autorizzazione di Firenze, si costituirono in Comune; si dotarono di nuovi statuti e riuscirono a estromettere i conti dal castello.[10]

Il Comune cessò di esistere il 10 maggio 1648, quando tutta l'area divenne un feudo dei marchesi Ridolfi di Firenze. Il feudo fu retrocesso alla Corona nel 1727, che il 13 settembre 1735 lo infeudò di nuovo ai Ridolfi; questi lo tennero fino al 1778 con la tenuta di Casaglia, quando i feudi furono aboliti, ma la riforma agraria del 1770 non impedì una spartizione dei terreni tra due soli proprietari.

Nel 1846 si registrarono diversi danni a causa di un violento terremoto che distrusse le case più antiche del castello. Ulteriori devastazioni si ebbero col terremoto del 1871.

Dopo l'unità d'Italia l'abitato conobbe un lento sviluppo; nel 1927 si contavano quasi tremila abitanti, ma dopo la seconda guerra mondiale si verificò un crollo demografico dovuto all'immigrazione verso i nuovi centri della costa livornese.[11]

Nella seconda metà del Novecento si registra l'espansione dell'abitato nella frazione di Fiorino, nelle immediate vicinanze di Cecina, mentre la vicina località di Poggio Gagliardo costituisce la principale zona industriale e artigianale del comune.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

  • Villa Marchionneschi, di fine Ottocento, posto lungo la via della Libertà.
  • Palazzo della Contessa, palazzo settecentesco, di proprietà della famiglia Guerrini ed in seguito acquistato dalla famiglia Bacci, la figlia, Elmira Bacci sposando il Conte Carli acquisì il titolo nobiliare e da qui il nome "Palazzo della Contessa".
  • Palazzo Surbone, in via della Libertà, che fu residenza dei marchesi Ridolfi[12] e dove fu ospitato il granduca Leopoldo II di Toscana durante la visita in occasione del terremoto del 1846.
  • Piazza Matteotti, centro dell'abitato.
  • Casa natale dello scultore Italo Griselli. Lo stesso Griselli scolpì il monumento ai Caduti situato in via Vittorio Veneto (1924).
  • Palazzo del Municipio.
  • Torre Civica, che segna l'ingresso al castello medievale. Risale al XII secolo nella parte inferiore, ma la parte superiore fu ricostruita intorno al 1850. Dinnanzi alla chiesa di Santa Maria Assunta, nell'angolo nord-occidentale della vasta piazza, si trova la Guardiola, l'unica torre d'avvistamento del paese, oggi utilizzata come belvedere.[13]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Uscendo dal paese in direzione di Cecina e del fiume omonimo, si arriva al sito archeologico della Badia di Santa Maria di Montescudaio, un monastero benedettino femminile di cui si erano perse le tracce e che è stato riportato alla luce dagli scavi archeologici tra il 2005 ed il 2010.

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[14]

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

L'unica frazione del comune di Montescudaio è quella di Fiorino (14 m s.l.m., 503 abitanti), situata al confine con il territorio comunale di Cecina, provincia di Livorno.[1]

Altre località minori del territorio sono quelle di Bandello, Buon Riposo, Casagiustri, Poggio Gagliardo, Rio del Sole.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
28 aprile 1988 20 maggio 1990 Florio Niccolai Partito Socialista Italiano Sindaco [15]
20 maggio 1990 24 aprile 1993 Patrizio Brucciani Partito Comunista Italiano, Partito Democratico della Sinistra Sindaco [15]
28 maggio 1993 24 aprile 1995 Tommaso Cotronei - Sindaco [15]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Tommaso Cotronei centro-sinistra Sindaco [15]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Tommaso Cotronei lista civica Sindaco [15]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Aurelio Pellegrini centro-sinistra Sindaco [15]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Aurelio Pellegrini centro-sinistra Sindaco [15]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Simona Fedeli lista civica Democratici Sindaco [15]
27 maggio 2019 in carica Simona Fedeli lista civica Fare comunità Sindaco [15]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Statuto comunale di Montescudaio, Art. 3.
  2. ^ Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 348.
  3. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  4. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  5. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  6. ^ rete.toscana.it, Classificazione sismica in Toscana (pdf) (PDF) [collegamento interrotto], su rete.toscana.it. URL consultato il 17-08-2013.
  7. ^ Attilio Zuccagni-Orlandini, Indicatore topografico della Toscana granducale, Giuseppe Polverini Editore, Firenze 1856, p. 231.
  8. ^ S. Mordhorst, Guida alla Val di Cecina, Siena 1996, p. 31.
  9. ^ Ugolino della Gherardesca, I della Gherardesca dai Longobardi alle soglie del Duemila, Edizioni ETS, Pisa, 1995
  10. ^ S. Mordhorst, Guida alla Val di Cecina, Siena 1996, p. 32.
  11. ^ S. Mordhorst, Guida alla Val di Cecina, Siena 1996, p. 34.
  12. ^ Palazzo Surbone di Montescudaio, su visitvaldicecina.com. URL consultato il 30 giugno 2022.
  13. ^ S. Mordhorst, Guida alla Val di Cecina, Siena 1996, pp. 34-39.
  14. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  15. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/
  16. ^ Copia archiviata, su castril.es. URL consultato il 22 giugno 2007 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2007).
  17. ^ [1]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giuseppe Caciagli, Pisa e la sua provincia, vol. 2, Pisa, Colombo Cursi Editore, 1972, pp. 587–599.
  • P.R. Coppini (a cura di), Storia di Montescudaio, Pisa 2009.
  • S. Mordhorst, Guida alla Val di Cecina, Siena 1996.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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