Monterenzio

Monterenzio
comune
Monterenzio – Stemma
Monterenzio – Bandiera
Monterenzio – Veduta
Monterenzio – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoIvan Mantovani (lista civica) dal 27-5-2019
Territorio
Coordinate44°17′46.59″N 11°25′38.85″E / 44.296276°N 11.427457°E44.296276; 11.427457 (Monterenzio)
Altitudine207 m s.l.m.
Superficie105,26 km²
Abitanti6 096[1] (31-10-2023)
Densità57,91 ab./km²
FrazioniBisano, Cà di Bazzone, Cassano, Castelnuovo, Farneto, Pizzano, Rignano, San Benedetto del Querceto, San Clemente, Sassuno, Savazza, Vignale, Villa Sassonero, Farneto, Cà del Vento, Villa di Cassano, Bisano, Cà Merla, Cà Corradini, Fiumetto
Comuni confinantiCasalfiumanese, Castel del Rio, Castel San Pietro Terme, Firenzuola (FI), Loiano, Monghidoro, Ozzano dell'Emilia, Pianoro
Altre informazioni
Cod. postale40050
Prefisso051
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037041
Cod. catastaleF597
TargaBO
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 490 GG[3]
Nome abitantimonterenziani
PatronoCristo Re
Giorno festivoterza domenica di novembre
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Monterenzio
Monterenzio
Monterenzio – Mappa
Monterenzio – Mappa
Posizione del comune di Monterenzio nella città metropolitana di Bologna
Sito istituzionale

Monterenzio (Måntränz in dialetto bolognese cittadino[4], Muntarènzi in dialetto bolognese montano medio) è un comune italiano di 6 096 abitanti[1] della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna. È uno dei cinque comuni membri dell'Unione dei comuni Savena-Idice.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il comune si estende lungo l'alta vallata del fiume Idice, nell'Appennino bolognese, lambendo anche la vallata confinante del Sillaro; A occidente si stendono i gruppi montuosi del Monte Bibele e del Monte delle Formiche.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale è caratterizzato da varie aree archeologiche che attestano la presenza di popolazioni etrusche e celtiche.

Il primo documento che attesta in modo indiretto l'esistenza di un insediamento detto Monte Renzolo (Mons Renzuli) risale al 998, da un placito di Olderico quale giudice dell'imperatore Ottone III[5].

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Lo stemma del Comune di Monterenzio è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 2 ottobre 1939.[6]

«Di rosso, al pino nodrito sulla cima più alta di un monte all'italiana di 6 colli, d’oro; al capo abbassato di azzurro, al lambello di quattro pendenti, di rosso, alternati da tre gigli d'oro.»

Il capo d'Angiò è tipico di molti comuni del contado di Bologna.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

  • Chiesa di Cristo Re
  • Chiesa di Sant’Alessandro di Bisano
  • Chiesa di San Benedetto del Querceto
  • Chiesa di Santa Maria del Suffragio di Pizzano
  • Chiesa di Santa Maria e San Giuseppe di Cassano
  • Chiesa dei Santi Clemente e Cassiano di Rignano
  • Chiesa dei Santi Michele Arcangelo e Cristoforo di Sassuno

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Al 31 dicembre 2022 la popolazione straniera è di 755 persone[8], pari al 12,40% dei residenti.

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Nel comune è ricompresa l'Area archeologico-naturalistica di Monte Bibele, con i siti archeologici di Pianella di Monte Savino e la necropoli di Monte Tamburino, risalenti all'epoca etrusca e celtica. Nel capoluogo è stato istituito il museo archeologico Luigi Fantini allo scopo di conservare e illustrare i reperti rinvenuti nel territorio, tra cui quelli di Monte Bibele e di Monterenzio Vecchio.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni e località[modifica | modifica wikitesto]

Appartengono al comune di Monterenzio le frazioni e località di Monterenzio (capoluogo), Bisano, Cà di Bazzone, Cassano, Castelnuovo, Farneto, Pizzano, Rignano, San Benedetto del Querceto, San Clemente, Sassuno, Savazza, Vignale, Villa Sassonero, Cà del Vento, Villa di Cassano, Cà Merla, Cà Corradini e Fiumetto.

Monterenzio (capoluogo)

Sede dell'Amministrazione comunale, di un museo etrusco-celtico, della piscina e dei principali servizi comunali, in anteguerra la frazione era del tutto rurale e si trovava in alta collina. Gradualmente, e soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, il capoluogo si è insediato lungo il torrente Idice (come peraltro le altre principali frazioni).

Bisano

La frazione è a monte di Savazza e a valle di San Benedetto del Querceto. Il nucleo antico (del tutto rurale) sorge attorno ad una chiesa del 1911 che è l'ultima evoluzione di un antico castello medievale già attestato al 1109 e credibilmente più antico, oramai totalmente scomparso. Nell'800 si estraeva il rame in una miniera che rimase attiva vari anni. Sono tuttora presenti sorgenti sulfuree a ciò collegate.

Savazza - Cassano
Savazza

La frazione è Villa di Cassano ma la parte popolata e più a valle (costeggiante il fiume Idice) è conosciuta come Savazza che in effetti sarebbe una semplice "località".

La frazione di Savazza era inizialmente costituita da un piccolo nucleo urbano di poche case, sviluppatosi alla fine del secolo IX, attorno ad un mulino che fungeva anche da locanda per i viandanti. All'interno delle locanda campeggiava la scritta (in dialetto locale):

(EML)

«Que s'magna ben e s'bevv dal bon ven ch'ogni furestir s'avvazza.»

(IT)

«Qui si mangia bene e si beve del buon vino che ogni forestiero si avvezza»

Da quest'ultima parola (s'avvazza, in italiano "s'avvezza") deriverebbe il nome della località.

San Benedetto del Querceto

La frazione di San Benedetto del Querceto è situata al confine sud del territorio comunale. La comunità cattolica presente venera la Madonna della Cintura, cui è dedicata l'ultima domenica di agosto con la tradizionale Festa Grossa.

Il 23 dicembre 2006 un'esplosione dovuta a una fuga di gas metano ha causato la morte di cinque persone e il crollo di alcuni edifici.[9]

Pizzano

È la frazione più a valle del comune e comprende principalmente le località di Cà di Bazzone e Cà Merla. È nota anche perché legata alla figura di Christine de Pizan (in italiano Cristina da Pizzano), famosa letterata francese figlia di Tommaso da Pizzano, proprietario terriero del luogo.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Sul versante del comune insistente sulla valle del Sillaro, presso la frazione di Rignano, è presente una stazione termale.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
12 giugno 1985 26 maggio 1990 Luciano Menestrina Partito Comunista Italiano Sindaco [10]
26 maggio 1990 16 febbraio 1993 Luciano Menestrina PCI, PDS Sindaco [10]
15 marzo 1993 24 aprile 1995 Oriano Leoni Partito Democratico della Sinistra Sindaco [10]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Liviano Malaguti lista civica Sindaco [10]
14 giugno 1999 14 giugno 2004 Liviano Malaguti centro-sinistra Sindaco [10]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Giuseppe Venturi lista civica Sindaco [10]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Giuseppe Venturi lista civica Sindaco [10]
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Pierdante Spadoni centro-sinistra: PSI-PD-SEL Sindaco [10]
27 maggio 2019 in carica Ivan Mantovani lista civica: Monterenzio Aperta Sindaco [10]

Gemellaggi[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Luigi Lepri e Daniele Vitali, Dizionario Bolognese-Italiano, Italiano-Bolognese / Luigi Lepri, Daniele Vitali, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
  5. ^ Bologna Diocesi, Le chiese parrocchiali della diocesi di Bologna, ritratte e descritte, vol. 2, Bologna, Tipografia di San Tommaso D'Aquino, 1847, p. 3.
  6. ^ Monterenzio, decreto 1939-10-02 DCG, riconoscimento di stemma, su Archivio Centrale dello Stato, Ufficio araldica, busta 109, fascicolo 10319. URL consultato l'11 settembre 2021.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Bilancio demografico popolazione straniera, su demo.istat.it.
  9. ^ Scoppio a San Benedetto del Querceto: assolti in appello i tecnici Hera, su Repubblica.it, 26 aprile 2016. URL consultato il 27 aprile 2016.
  10. ^ a b c d e f g h i http://amministratori.interno.it/

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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