Montenero (Livorno)

Montenero
Il santuario di Montenero
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Toscana
Provincia  Livorno
CittàLivorno
Codice postale57128
Altitudine190 m s.l.m.
Abitanti3 850 ab.[1]
Nome abitantimontenerese, monteneresi;[2] montinerese, montineresi[2]
PatronoGiulia di Corsica
Giorno festivo22 maggio

Montenero è un quartiere collinare del comune di Livorno, celebre per la presenza del Santuario della Madonna di Montenero, patrona della Toscana.

L'abitato in origine costituiva una frazione isolata dalla città, mentre nel ventunesimo secolo è collegato al quartiere di Ardenza mediante una fascia urbanizzata posta lungo la via di Montenero.[3] Tuttavia il luogo mantiene alcune caratteristiche tipiche dei piccoli borghi di campagna: ad esempio il quartiere è dotato di un proprio cimitero posto nella parte più bassa della collina.[4]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Villa Azzurra

«Questo, che può dirsi il colle fiesolano de 'Livornesi, essendo sparso d'ogn'intorno di amenissime case, casini, palazzi di campagna e borgate, costituisce l'ultimo sprone litoraneo dei monti che si avvicinano 5 miglia a scirocco della città di Livorno, nella parrocchia di S. Maria a Montenero, Comunità Giurisdizione e Diocesi medesima di Livorno»

Abitato dall'uomo sin dall'età neolitica, di cui ne sono testimonianza i numerosi manufatti trovati sulle sue pendici ed in particolare quelli del 1855 presso la "Buca delle Fate", nell'antichità questo colle (nel ventunesimo secolo denominato Monte Nero) era noto col nome di Monte del Diavolo, per la presenza di un folto bosco che incuteva timore ai viaggiatori. Amministrato direttamente dal "Capitanato" di Livorno[5] e divenuto importante bandita di caccia dei Medici (1618), fu zona di passaggio obbligato per la strada che da Livorno scendeva verso Rosignano Marittimo e la Maremma fino a quando, nella prima metà del XIX secolo, fu ampliata e rettificata la vecchia litoranea del "Romito".[6]

Il suo sviluppo si deve alla realizzazione del Santuario mariano, fortemente rimaneggiato e ampliato a partire dal Settecento. Proprio in questo periodo Montenero divenne anche un ricercato luogo di villeggiatura con la costruzione di numerose ville, tanto che Carlo Goldoni vi ambientò la commedia Le avventure della villeggiatura. Tra queste residenze si ricordano la Villa delle Rose, dove soggiornò George Gordon Byron, la cui presenza è attestata sin dalla fine del Seicento, la Villa del Buffone, originariamente sorta come casolare mediceo, la Villa Carboni (XVIII secolo) e quella delle Pianacce, posta sulla via omonima e d'origine seicentesca.

La vocazione turistica del colle avrebbe dovuto concretizzarsi anche nella realizzazione, all'inizio del Novecento, di un lussuoso complesso per la villeggiatura: in realtà l'impresa fu portata a termine solo in minima parte, con la sola costruzione di una villa riconducibile allo stile Liberty (la cosiddetta Villa Azzurra) che ancora nel ventunesimo secolo precede l'arrivo alla piazza di Montenero. Nello stesso periodo fu messa in esercizio una caratteristica funicolare per collegare la parte bassa della località (Montenero Basso) con la sommità dell'abitato (Montenero Alto) e il suo Santuario.[7] Contestualmente alla funicolare fu attivata anche la tranvia delle Pianacce, linea peculiare della rete tranviaria di Livorno, che fu attiva fino all'inizio degli anni trenta.

Durante il Fascismo, sotto Costanzo Ciano, la frazione ospitò diverse gare automobilistiche con i migliori piloti del mondo (Coppa Ciano) e, nel 1937, la competizione fu valida per il Gran Premio d'Italia. Lo stesso Ciano, alla sua morte, avrebbe dovuto essere sepolto in un mausoleo posto sulle pendici della collina, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale interruppe per sempre i lavori (si veda la voce Mausoleo di Ciano).

Dal 15 maggio 1947, ogni anno si recano al Santuario di Montenero tutte le diocesi toscane per donare l'Olio santo alla "Mater Etruriae".

Luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

La stazione a valle della funicolare di Montenero in una foto d'inizio Novecento

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dati della CEI.
  2. ^ a b Teresa Cappello, Carlo Tagliavini, Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron Editore, 1981, p. 345.
  3. ^ Il quartiere non viene infatti menzionato nell'elenco ISTAT Archiviato il 6 ottobre 2014 in Internet Archive. delle località abitate del comune di Livorno, essendo incluso nel perimetro urbano della città.
  4. ^ Qui sono sepolti la cantante Gemma Bellincioni ed il marito, il tenore Roberto Stagno.
  5. ^ G. Oberhausen, Istoria della miracolosa immagine di Nostra Signora di Montenero, Lucca 1745, p. 64.
  6. ^ A. Del Lucchese, Stradario storico della città e del comune di Livorno, Livorno 1973, pp. 63-64.
  7. ^ La funicolare di Montenero, inaugurata nel 1908 a cura della Società Livornese di Trazione Elettrica e gestita dalla Société Anonyme des Tramways de Livourne (SATL), è alimentata mediante l'ausilio di un impianto fotovoltaico (sito ufficiale Archiviato il 4 agosto 2007 in Internet Archive.).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • R. Ciorli, Le "ville" di Montenero, Livorno, 1986
  • R. Ciorli, Livorno. Storie di ville e palazzi, Ospedaletto (Pisa), 1994.
  • A. Del Lucchese, Stradario storico della Città e del Comune di Livorno, Livorno, 1973.
  • G. Piombanti, Guida storica ed artistica della città e dei dintorni di Livorno, Livorno, 1903.
  • P. Vigo, Montenero. Guida storica artistica, Livorno 1902.
  • P. Volpi, Guida del Forestiere per la città e contorni di Livorno, utile ancora al livornese che brama di essere istruito dei particolari della sua patria, Livorno, 1846.
  • G.Zucchelli, F.Zucchelli, Montenero da scoprire e da amare, Livorno, Debatte editore, 2011

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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