Montejurra

Montejurra
Jurramendi
Vista del Montejurra dal monastero di Irache
StatoBandiera della Spagna Spagna
Comunità autonomaNavarra
ProvinciaEstella
Altezza1 046 m s.l.m.
Prominenza363 m
CatenaPrepirenei
Coordinate42°37′52″N 2°02′41″W / 42.631111°N 2.044722°W42.631111; -2.044722
Altri nomi e significatiJeto, Xurra e Surra (desueti)

Jurramendi in basco

Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Spagna
Montejurra Jurramendi
Montejurra
Jurramendi

Montejurra (Jurramendi in basco) è una montagna alta 1042 metri situata nel nord della penisola iberica, nei Prepirenei, in Navarra.

Il monte mantiene un alto valore simbolico[1] ed è conosciuto dai carlisti come sacro monte della comunione tradizionalista.[2][3]

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Altezza, topografia e geologia[modifica | modifica wikitesto]

Due delle tre cime del monte
La grotta con l'altare poco sotto la cima

Situato ai primi contrafforti dei Prepirenei navarresi, in Spagna, sorge tra le valli di La Solana, San Esteban de La Solana e Condado de Lerín, vicino alla città di Estella.

Dalla vetta di questa cima isolata si gode di una vista eccellente sul distretto di Estella e sulle montagne adiacenti di Urbasa, Andía e Lóquiz.

Il monte si compone di 3 cime: 1042 m la settentrionale, 1044 m la cima meridionale che, pur essendo più bassa di quella centrale (1047 m) è di forma più appiattita. Tale particolarità, unitamente all'isolamento del monte, ha fatto sì che fosse realizzata una stazione con antenna TV.

Presso il lato nord si apre una grotta nei pressi della quale fu eretto il crocifisso e l'altare presso cui si svolge la messa durante i raduni.

Sono cinque i comuni nei quali è presente il monte: Aberin, Ayegui, Dicastillo, Estella e Iguzkiza.

Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto]

I lati si presentano boscosi composti principalmente da pini silvestri e larici.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Il gen. carlista Carlos Calderón a Montejurra

Durante il medioevo il monte ha ricevuto anche i nomi poi caduti in disuso di Jeto, Xurra o Surra.[4]

XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Guerre carliste e Linea di successione al trono di Spagna.

Nel novembre 1835 ai piedi del monte, tra il carlista Antonio García e il governativo Fernandez de Cordoba, viene combattuta una battaglia della prima guerra carlista, vinta dai carlisti, che recuperarono Estella.[5]

Nella terza guerra carlista fu difeso il 7, 8 e 9 novembre dai carlisti contro forze superiori e la resa arrivò solo dopo una battaglia cominciata il 18 febbraio 1876 decretando la fine della guerra e la sconfitta carlista sancita definitivamente dalla presa di Estella il 28 febbraio.[5]

Le battaglie occupano un ruolo di primo piano nell'immaginario carlista.[N 1]

Questo evento, unitamente alla vittoria della guerra civile spagnola (1936-1939) - termine improprio in quanto i carlisti la considerano una crociata - sarà all'origine delle celebrazioni del secolo successivo.

XX secolo[modifica | modifica wikitesto]

Maria Teresa di Borbone-Parma e un prete carlista al raduno negli anni '60

Dal 1939 anno della prima edizione è il luogo di celebrazioni religiose nelle concentrazioni annuali dei seguaci carlisti, in ricordo dei requeté caduti nel corso della guerra civile spagnola. In questi veri e propri pellegrinaggi, in alcuni anni i partecipanti raggiunsero la cifra di 100000 persone.

1976: Fatti di Montejurra[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Fatti di Montejurra.
Raduno del 1966 sulla cima settentrionale del monte

Il 9 maggio 1976, pochi mesi dopo la morte del generalissimo Franco, tali celebrazioni culminarono tragicamente con morti e feriti a seguito dei fatti di Montejurra, tra le due fazioni carliste, quella tradizionalista e quella, più recente, socialista.[6]

I morti a seguito di quegli eventi furono riconosciuti solo nel 2003 come vittime di terrorismo in quanto prima venivano banalizzati come una semplice diatriba interna tra i partitari di Sisto Enrico di Borbone-Parma e Carlo Ugo di Borbone-Parma, portatori di differenti idee politiche.[6] Parteciparono membri dell'internazionale di estrema destra di Argentina, Francia e Italia.[6] Tra questi ultimi vi erano Augusto Cauchi e Stefano Delle Chiaie.[6] I pochi arrestati furono rilasciati pochi mesi dopo, nel 1977, in seguito a un'amnistia generale.[6]

Questo fu un episodio della cosiddetta operazione Reconquista durante il periodo denominato transizione spagnola.

Dalle edizioni successive (dal 1977 a fine secolo) il numero dei partecipanti si ridusse in linea coi sempre minori risultati elettorali dei candidati carlisti.

Vie di accesso[modifica | modifica wikitesto]

Mappa con percorso ad anello dal monastero di Irache alla cima del monte
Il monastero di Irache, punto di partenza per l'ascesa

Punto di partenza per la salita è il vicino comune di Ayegui e, in particolare, il monastero di Irache. È possibile partire anche da uno degli altri 4 comuni alla base del monte tra: Aberin, Dicastillo, Estella o Iguzkiza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni
  1. ^ basti pensare alla battaglia di Oriamendi a cui è stata dedicata una canzone
Fonti
  1. ^ (ES) Caspistegui e Francisco Javier, 47, in «Montejurra, la construcción de un símbolo», Historia Contemporánea (UPV), 2013, pp. 527-557, ISSN 1130-2402 (WC · ACNP) (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2016).
  2. ^ (EN) Blinkhorn e Martin, The Decline of Carlism, in University of Nevada Press, 2000, p. 133, ISBN 9780874173444.
  3. ^ (ES) Exposición Montejurra. La montaña sagrada, su culturanavarra.es, 2016. URL consultato il 21/02/2022.
  4. ^ (EU) Caspistegui Gorasurreta e Francisco Javier, «Montejurra». Auñamendi Eusko Entziklopedia, 2011. URL consultato il 21/02/2022.
  5. ^ a b (ES) Clemente e Josep Carles, 43, in «Montejurra, el monte para la eternidad», Tiempo de Historia, IV, 1978, pp. 12-27.
  6. ^ a b c d e Montejurra, 1976. Il Partito Carlista, l’Operazione Reconquista e gli eversivi di destra italiani, su eholgersson.wordpress.com. URL consultato il 21/02/2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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