Mondello

Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Mondello (disambigua).
Mondello
frazione
Mondello – Veduta
Mondello – Veduta
Mondello da Monte Pellegrino
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Sicilia
Città metropolitana Palermo
Comune Palermo
Territorio
Coordinate38°06′56″N 13°21′41″E / 38.115556°N 13.361389°E38.115556; 13.361389 (Mondello)
Altitudinem s.l.m.
Abitanti12 150
Altre informazioni
Cod. postale90151
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Mondello
Mondello

Mondello (Munneḍḍu in siciliano) è una frazione litoranea e località turistica di Palermo, compresa nella VII Circoscrizione[1].

Sorge in una baia tra il Monte Pellegrino e il Monte Gallo, nella zona nord-ovest della città. Nota per la spiaggia di Mondello-Valdesi, considerata la più celebre del capoluogo e uno dei litorali siciliani di maggiore richiamo per il turismo[2], tale località è designata come unità morfologica e geografica di notevole interesse per via della peculiare conformazione della costa, dell'alta fitodiversità registrata nel territorio, nonché dell'estrema vicinanza con le due riserve naturali orientate comprese nel perimetro comunale: la R.N.O. Capo Gallo e la R.N.O. Monte Pellegrino. Queste ultime ricoprono una posizione di rilievo per lo studio della flora endemica siciliana, della geologia italiana, della paleontologia e dell'arte preistorica[3][4].

Alla baia di Mondello è connesso anche un interesse architettonico per la varietà di stili impiegati nel corso della sua trasformazione in città giardino nel primo Novecento, con particolare riferimento alle ville e strutture ricettive in stile Liberty costruite sotto l'operato della scuola di Ernesto Basile, che l'hanno resa un itinerario di rilievo per la storia dell'Art Nouveau in Italia e nel Mediterraneo[5].

La frazione è regolamentata dalla variante generale al P.R.G. di Palermo - approvata dall'Assessorato Regionale Territorio e Ambiente - che ne tutela il rispetto del verde storico e dell'edilizia esistente, in gran parte di un certo pregio[6]. In aggiunta, sull'area insiste un vincolo paesaggistico e monumentale entrato in vigore con il decreto del 6 settembre 1967[7] in materia di salvaguardia delle bellezze naturali e panoramiche della frazione, poi aggiornato e ampliato con il decreto del 23 marzo 1995[8].

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

Monte Pellegrino visto dal porticciolo di Piazza Mondello

Mondello sorge nella costa nord-occidentale di Palermo, attorno ad una baia semicircolare lunga circa 1.500 m e bagnata dalle acque del mar Tirreno meridionale, le cui estremità sono il Monte Pellegrino nel versante sud-orientale e il Monte Gallo in quello settentrionale. La frazione dista circa 12 km dal centro urbano del capoluogo, da cui risulta separata per mezzo del Parco della Favorita, area verde di 4 km² istituita nello spazio che in origine formava la vasta tenuta settecentesca del re Ferdinando IV di Borbone.

La spiaggia di Mondello-Valdesi, paragonabile per caratteristiche geologiche ai litorali del mare Caraibico, è caratterizzata da una sabbia di natura organica, che viene generata dalla decomposizione dei numerosi molluschi che vivono nella foresta di Posidonia al centro del golfo: tale pianta acquatica, che in inverno a seguito delle mareggiate ricopre il bagnasciuga emanando un forte odore di iodio, rappresenta dunque un elemento di fondamentale importanza per l'ecosistema dell'arenile[9]. La sabbia di questa peculiare tipologia di baia, essendo composta in buona parte da frammenti microscopici di gusci e conchiglie, si distingue per la consistenza fine e morbida e per l'aspetto rilucente, proprietà che garantisce una colonna d'acqua oltremodo cristallina[10]. Un suggestivo effetto cromatico è dato dalla presenza di Miniacina miniacea, che conferisce delle sfumature rosate alla battigia con un'intensità maggiore nella stagione primaverile[11].

Nel versante più vicino al Monte Pellegrino, inglobato nei 1.050 ettari dell'omonima riserva naturale, sono presenti grosse bancate di calcari algali e livelli bioclastici databili all'Eocene inferiore-medio, oltre che lembi di calcareniti, sedimenti consolidati del pavimento di alcune grotte e infine terre rosse continentali di riempimento di fessure, databili all'incirca tra il Pliocene superiore e il Pleistocene inferiore.[12] Questi affioramenti, già oggetto di studio da parte di naturalisti e paleontologi dal XX secolo, presentano notevole importanza per la moderna paleontologia per le faune vertebrate da essi restituite. Il carattere endemico di queste ultime, conseguente all'isolamento, fanno ritenere che la conformazione della Sicilia occidentale fosse a quel tempo molto articolata, con gli attuali rilievi componenti un arcipelago di cui Monte Pellegrino doveva costituire uno degli isolotti.[12]

Monte Gallo sullo sfondo della spiaggia di Mondello

La porzione di costa alle pendici del Monte Gallo, che chiude a nord il golfo di Mondello, è caratterizzato dal trottoir a vermeti, una piattaforma carbonatica rara nel Mediterraneo, composta da organismi viventi i cui gusci calcarei si calcificano a pelo d'acqua saldandosi l'uno a l'altro, costruendo un "marciapiede" biologico lungo circa 5 metri. È anche presente una scogliera, composta per la maggior parte da scogli fuoriuscenti dall'acqua, che delimita la sezione di spiaggia inclusa nella Riserva naturale orientata di Capo Gallo.[13]

Quest'ultima è un'area di quasi 586 ettari situata attorno al massiccio carbonatico formatosi tra il periodo del Mesozoico e l'Eocene. All'interno sono presenti numerose cavità e grotte, come la Fossa del Gallo, la Grotta Perciata, di notevole interesse paleontologico, dove sono stati ritrovati resti di vertebrati fossili quali l'elefante nano, l'ippopotamo ed il cervo risalenti al Paleolitico superiore, e la Grotta Regina, una vasta caverna formatasi per erosione marina ed utilizzata come santuario punico, oltre che come rifugio per piccole comunità di età tardo-romana, bizantina ed araba nel corso del tempo.[14]

Flora[modifica | modifica wikitesto]

L'appena citata riserva di Capo Gallo da un lato e la riserva naturale orientata di Monte Pellegrino dall'altro permettono a Mondello di vantare una ricca flora rupestre, che comprende diverse specie endemiche o rare. Le falesie a picco sul mare del versante settentrionale presentano le condizioni ottimali per la conservazione di specie tipiche degli habitat sub-montani della Sicilia e le pareti rocciose favoriscono l'insediamento di una componente floristica ricca sia di elementi ad ampia distribuzione, sia di numerose e rare entità endemiche di particolare interesse fitogeografico. Per tale motivo, Mondello ha una particolare rilevanza nello studio della flora endemica siciliana.[15] L'intera frazione è ricca di palme e palme nane, mentre le formazioni più diffuse di vegetazione arborea sono quelle miste di pini, eucalipti, cipressi e oleandri. Inoltre, in corrispondenza di viale degli Iris, nel tratto compreso tra il viale Principe di Scalea ed il viale dei Pioppi, è presenta una delle più belle gallerie di ficus benjamina della città.[16]

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

L'elevata diversità ambientale determina anche la varietà delle comunità faunistiche, garantendo i delicati equilibri caratteristici di ogni biotopo. L'eterogeneità delle tipologie vegetazionali riscontrate, sia a carattere naturale o semi-naturale, sia di tipo artificiale, come le colture arboree, insieme alla particolare geomorfologia del luogo, caratterizzata da versanti con esposizione differente, fanno sì che a Mondello possano coesistere una pluralità di habitat, tra cui spiccano quelli di interesse ornitologico.

L'avifauna comprende con certezza 41 specie nidificanti, distribuite sul territorio in maniera differente in relazione alle proprie necessità ecologiche. In tutta la zona si registra un'ampia e consolidata presenza di fringillidi come il verdone, il verzellino e il fringuello, la cui abbondanza è testimoniata dai tipici canti primaverili che compongono il paesaggio sonoro di Mondello fino al termine della stagione. Altre specie notevolmente distribuite sono il gabbiano reale, il gruccione, il fanello e il cuculo; tra gli svernati sono comunissimi il pettirosso e il lui piccolo. I boschi che si estendono in prossimità della Riserva di Monte Pellegrino rappresentano una delle tre esclusive aree di riproduzione in Sicilia del crociere delle pinete e del crociere fasciato: ciò rende di fondamentale importanza la salvaguardia delle formazioni arboree che oggi popolano il versante sud-orientale.[17]

Entrambe le riserve presentano le condizioni ottimali per ospitare alcuni rapaci legati alle pareti rocciose, quali il falco pellegrino, il gheppio e la poiana tra le specie diurne; l'allocco e il barbagianni tra quelle notturne. Tra i passeriformi si contano invece il corvo imperiale, il passero solitario, la passera spagnola, il merlo e la cinciallegra.

Inoltre, la particolare posizione della baia ha una grande importanza per la migrazione e la sosta invernale di numerose specie di uccelli, che seguendo la propria rotta passano quasi obbligatoriamente dalla zona di Mondello. Storico è il transito di gru e cicogne bianche, così come di tortore e quaglie (quest'ultimo descritto in maniera accurata dal naturalista Pietro Doderlein), nonché di predatori come il falco pecchiaiolo e il nibbio bruno. Numerose sono anche le specie che vi trascorrono l'intero inverno, quali lo storno comune, la ballerina bianca e la passera scopaiola.[18]

Tra i mammiferi, gli esemplari di maggiore interesse registrati nelle due riserve sono la volpe, la donnola, il coniglio selvatico e, di particolare rilievo, la crocidura siciliana, specie presente soltanto nell'Isola.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La spiaggia di Mondello

La mole del promontorio di Capo Gallo, schermando l'entroterra dai venti freddi di nord-ovest, contribuisce al clima mite che caratterizza la baia di Mondello e la Piana dei Colli, non riuscendo tuttavia a bloccare le raffiche che irrompono da ponente attraverso il corridoio di Sferracavallo, che in certi casi possono manifestarsi con particolare violenza. Le giornate sono spesso ventilate grazie alle continue brezze mediterranee e tirreniche, fatta eccezione per le settimane in cui lo scirocco porta le temperature a valori decisamente alti e con tassi di umidità poco elevati.

Si rileva che nel corso dell'anno le temperature sono in media più basse rispetto a quelle registrate nel centro cittadino. Come per il resto di Palermo, le precipitazioni si concentrano con più intensità nel periodo compreso tra ottobre e marzo. Nella stagione autunnale, per quanto soleggiata, non è insolito che sulla città si abbattano nubifragi improvvisi e, in certi casi, parecchio irruenti. Le primavere sono tiepide, con possibilità che le temperature scendano in alcune settimane a causa delle bordate fredde dalla penisola balcanica.

Molto raramente Mondello - come altre località tirreniche della Sicilia - può essere ricoperta da un sottile quanto suggestivo nevischio. Ciò si verifica in casi di giornate invernali più fredde della norma, come nel caso del 30 e del 31 dicembre 2014[19].

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

L'origine etimologica del nome Mondello, che dalle testimonianze storiche risulta essere utilizzato già dal XVI secolo[20], è incerta e coesistono oggi più versioni. Secondo la più accreditata, si tratterebbe di una corruzione dell'arabo al mondellu, tradotto in "palude", poiché nei secoli di dominio islamico sulla Sicilia il territorio era caratterizzato dalla presenza di un vasto pantano. Altri studiosi ritengono che derivi dal latino Mons Deli, con cui si identificava l'attuale Monte Gallo, chiamato Monte di Delo in riferimento all'isola natale del dio Apollo. Potrebbe altresì provenire dalla parola siciliana munnieddu o munneddu, un'unità di misura di derivazione araba utilizzata fino al periodo borbonico ed equivalente a 272,82 are, che doveva corrispondere all'estensione dell'antica Mondello[21][22].

Per quanto riguarda la zona di Valdesi, questa prende il nome con buona probabilità da una tenuta seicentesca appartenuta alla famiglia spagnola dei Valdez, che in seguito ai cospicui guadagni ottenuti durante il periodo dell'inquisizione fece costruire in tale area un baglio, poi convertito in villa. Meno attendibile risulta l'ipotesi secondo cui la denominazione attuale faccia riferimento ad un'antica comunità valdese, di cui non si registrano sufficienti tracce[23].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Dalla Preistoria all'età bizantina[modifica | modifica wikitesto]

Uno dei graffiti rupestri rinvenuti negli anni Cinquanta nelle Grotte dell'Addaura

Nel Paleolitico e nel Mesolitico, alcune cavità formatesi intorno al Monte Pellegrino (note oggi come Grotte dell'Addaura), così come nel Monte di Capo Gallo e Billiemi, vennero abitate da gruppi umani, che vi trovavano un rifugio sicuro contro intemperie, assalti di tribù nemiche ed animali feroci. Al loro interno sono state ritrovate delle eccezionali incisioni in cui venivano raffigurati gli usi e costumi degli uomini preistorici. Ad oggi sono delle importantissime testimonianze dell'arte rupestre.

I primi abitatori della zona vivevano esclusivamente di caccia, ma con il trascorrere dei millenni questi hanno iniziato ad acquisire l'attitudine alla pesca per poi arrivare ad allevare animali e a coltivare la terra. Risalgono all'Eneolitico vari villaggi e necropoli, i cui resti sono stati ritrovati a Valdesi e a Partanna, una borgata agricola collegata al porticciolo di Mondello.[24]

In un periodo databile tra il V e il III secolo a.C., durante la dominazione fenicia (sotto la quale è stata fondata la città di Palermo), il golfo di Mondello è stato uno dei protagonisti della rete navale della Conca d'Oro. Alcune grotte del complesso montuoso di Capo Gallo hanno ospitato comunità puniche e libiche.

Durante la prima guerra punica, il generale e politico cartaginese Amilcare Barca approdò a Mondello per conquistare l'Heirktè (l'odierno Monte Pellegrino), dove impiantò il suo accampamento per tre anni. La mole calcarea del monte, per la sua asperità ed inaccessibilità, lo rendeva una vera e propria fortezza naturale, idonea a proteggere i soldati fenici dagli attacchi delle truppe romane e pianificare le continue incursioni ai danni di queste ultime. Si ritiene che in quel periodo il golfo di Mondello fosse molto più vasto di come appare oggi e che il mare s'internasse fino a lambire quasi l'attuale borgata di Partanna, tesi rafforzata dalla testimonianza dello storico greco Polibio che, come riportato da Tommaso Fazello nel suo Le due deche dell'historia di Sicilia, racconta di come Amilcare vi avesse visto un porto sicuro per il suo "numeroso naviglio"[25].

Nel corso delle due successive epoche, quella romana e quella bizantina, la fisionomia della città non venne modificata. Tuttavia, a causa dei disboscamenti, del riversamento a valle della terra superficiale dei monti delimitanti la piana e del ritirarsi del mare, la zona di Valdesi si trasformò in un porto fangoso. I depositi alluvionali e i detriti provenienti dai monti vicini, infatti, non poterono defluire liberamente in mare e trasformarono il terreno (già ricco d'acqua) in un'estesa palude[26].

Periodo arabo[modifica | modifica wikitesto]

Nei due secoli di dominazione araba, Mondello era conosciuta con il nome di Marsa 'at Tin che, tradotto letteralmente, vuol dire Porto del Fango, nome assegnatole per le caratteristiche acquitrinose assunte da buona parte del terreno a causa dei fenomeni precedentemente citati. Nell'estremo lembo settentrionale del golfo venne creato un piccolo villaggio di pescatori, mentre le parti più basse dell'attuale Valdesi, in comunicazione con il mare, venivano sfruttate come saline, come viene ancora oggi ricordato dal nome di una strada chiamata, appunto, via Saline. Nonostante la zona fosse lontana dal centro abitato arabo, venne interessata dai lavori pubblici che i dominatori musulmani effettuarono per migliorare la rete idrica cittadina, con la costruzione dei Qanat, un'enorme opera ingegneristica consistente in canali sotterranei che, intercettando le falde naturali del terreno, portavano acqua in superficie.

Lo storico Michele Amari nella sua opera Storia dei Musulmani in Sicilia riferisce, sulla base di una cronaca dell'epoca, che dopo la presa islamica di Palermo (nell'anno 831), proprio nel golfo di Mondello sarebbero approdate dieci navi bizantine con l'intento - poi vanificatosi - di riconquistare la città.[27]

Dal XV al XIX secolo[modifica | modifica wikitesto]

A partire dal XV secolo, la vita della comunità marinaresca fondata nel lembo settentrionale si arricchì tramite un intenso fiorire di attività agro-pastorali, legate sia alle coltivazioni degli orti e dei vigneti nella Piana del Gallo, che al taglio dei canneti e all'allevamento, ma soprattutto allo sfruttamento di un'ampia foresta, utilizzata come miniera di biomasse animali e vegetali. Lo sviluppo delle attività agricole venne facilitato dalla ricchezza idrica del suolo, garantita da una grossa sorgente di acqua potabile, l'Ayguade (riportata da una mappa francese di età settecentesca e individuata nella vasta tenuta che fu del Principe di Scalea).[28]

Nel 1455 venne costruita una tonnara, che divenne in poco tempo il fulcro della borgata grazie ai numerosi posti di lavoro offerti a maestranze specializzate (tra pescatori, cordai, falegnami, calafati e bottai), oltre che a marinai generici e lavoratori giornalieri. Le abitazioni del villaggio iniziarono a svilupparsi attorno al complesso di pesca e ad una piccola chiesa dedicata alla Madonna delle Grazie. Nel versante meridionale (oggi Mondello-Valdesi), rimasto paludoso, erano state mantenute le saline, di fondamentale importanza per il complesso di pesca date le grandi quantità di sale richieste per il tonno.

Tutti questi elementi rappresentarono, oltre che il fiore all'occhiello della novella imprenditoria palermitana, anche un forte richiamo di corsari e predoni, che partivano dalle munite basi della costa nord-africana per razziare il comprensorio. Per far fronte ai continui assalti pirateschi, gli abitanti intrapresero una serie di iniziative atte a proteggere la tonnara, le saline, i depositi alimentarti, le chiese, oltre che le vite umane. Uno dei progetti maggiormente perseguiti fu la vigilanza attuata da soldati a cavallo, che pattugliavano la costa con il compito di allertare tempestivamente le truppe di stanza al Castello a Mare. In particolare la vigilanza alla Fossa del Gallo si rese necessaria poiché la sinuosa fossa del Malopasso, sotto l'alta falesia del Monte Gallo, era in grado di offrire rifugio ai predoni, occultando la presenza dei vascelli.[28]

In seguito al perdurare dei raid pirateschi, il Senato Palermitano ordinò la costruzione di due torri difensive: la prima è oggi l'unica testimonianza rimasta dell'antica tonnara e forniva rifugio ai lavoratori del complesso di pesca; la seconda, situata in uno sperone roccioso di Capo Gallo, permetteva di intercettare in tempo le imbarcazioni corsare. Queste torri rappresentarono punti chiave della difesa del versante occidentale siciliano.

L'origine della Mondello aristocratica[modifica | modifica wikitesto]

Tra il XVI e il XVIII secolo la città di Palermo costituiva un importante centro del bacino mediterraneo per i traffici economici ed era divenuta una capitale a livello europeo in cui sostavano o abitavano numerosi nobili. Essi furono attratti dall'aspetto bucolico di Mondello e vi videro il luogo ideale per soddisfare il bisogno di agiatezza della classe aristocratica: in tale periodo vennero edificate oltre 250 ville, tra cui 10 di notevole importanza.[29] Come testimoniato dallo storico Vincenzo Di Giovanni, tra i nobili che risiedevano a Mondello si ricordano il Marchese di Pescara e Giovanni d'Austria[30], così come la famiglia Valdes, dai cui campi estesi nell'estremo lembo meridionale prende il nome la zona di Valdesi.[31]

La nascita della Real Tenuta borbonica[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1798, Ferdinando IV di Borbone e la moglie Maria Carolina giunsero a Palermo dopo essere fuggiti da Napoli, allora ritenuta poco sicura a causa dei moti popolari. Il fascino che la città esercitava sul Re lo portarono a trattenersi per alcuni anni e a trasferire la sua residenza a Palermo, commissionando all'architetto Venanzio Marvuglia la costruzione di una dimora oggi conosciuta come Palazzina Cinese, con una veduta sulle attuali borgate di Mondello e Sferracavallo, più le scuderie reali. Il trasferimento della residenza di Ferdinando a Palermo, che permise di consolidare l'importanza della città e il potere dei nobili siciliani, portò alcune famiglie nobiliari (Niscemi, Airoldi, Malvagna e altre) a donare volentieri dei possedimenti nella zona delle falde del Monte Pellegrino, dove sorgeva la Palazzina, affinché il Re ne facesse la sua riserva di caccia. La proprietà venne chiamata "Real Tenuta della Favorita" in quanto egli amava molto soggiornarvi ed parte di essa è oggi diventata il Parco della Favorita, che separa Mondello dal centro cittadino.

In occasione dell'arrivo della corte borbonica a Palermo, le paludi di Mondello vennero aggregate alla Tenuta della Favorita e divennero riserva reale di caccia e pesca, prestandosi molto, per l'orografia del terreno, a tali attività. La riserva reale si estese in poco tempo al di là delle mura della Real Tenuta, inglobando il piccolo villaggio di Pallavicino, il pantano di Mondello e le falde del Monte Gallo in cui sorgeva la piccola tonnara.

Nel gennaio del 1799, il re Ferdinando di Borbone, innamoratosi della zona di Mondello, proibì la caccia all'interno della riserva reale e iniziò una parziale bonifica piantando numerosi alberi di Pino e attuando una sistemazione a giardino intorno alla piccola chiesa ubicata nell'attuale Piazza Caboto.

Come riportato dallo scrittore Vittorio Lo Jacono, ancora oggi resistono due cippi che delimitavano la riserva di caccia, a testimonianza di una Mondello ormai scomparsa: uno di questi, perfettamente conservato, si trova all'interno di una villa privata, mentre l'altro è inglobato nel muro di cinta di un circolo privato, il Country Time Club in via Castelforte.

Nel 1860, con la cacciata dei Borbone, la Real Tenuta - inclusa, quindi, anche la palude mondellese - divenne proprietà della famiglia Savoia.

La bonifica di fine '800[modifica | modifica wikitesto]

Durante la fine del XIX secolo, la zona paludosa di Mondello fu colpita da un'epidemia malarica indotta con estrema probabilità dall'innalzamento delle temperature medie, fenomeno che avrebbe generato l'ambiente ideale per la diffusione di insetti nocivi. Ciò fu causa di un tragico numero di morti nelle contrade dell'odierna Valdesi, dove abitavano i lavoratori delle pianure palustri e una parte dei pescatori. In tale periodo, Mondello venne segnata dalla macabra contrapposizione tra la comunità delle campagne, colpita da lutti sempre crescenti; e chi abitava al di là dell'area paludosa, come i tanti nobili che avevano le loro dimore nelle zone ricche di verde lussureggiante e corsi d'acqua potabile, così come la comunità marinara del porticciolo di Mondello e della spiaggia che come una bianca parentesi separava le terre dal percorso mare.

Una prima opera di gestione delle acque stagnanti fu messa in atto da Ferdinando IV di Borbone con la costruzione di canali di drenaggio. Ciononostante, il re non aveva intenzione di effettuare una vera e propria bonifica poiché era maggiormente interessato ai grossi cefali e alle anguille che vivevano nel pantano e che erano oggetto di conquista nelle avvincenti partite di pesca tra i canali. Per far fronte al crescente proliferare della parassitosi, il sistema borbonico venne ampliato dal municipio di Palermo utilizzando il progetto di due luminari dell'epoca, Giuseppe Albeggiani e Giuseppe Inzenga, che prevedeva la costruzione di una fitta rete che facesse da filtro tra il mare e la campagna. Il piano, tuttavia, si rivelò controproducente in quanto aggravò ancora di più il ristagno delle acque.[32]

Fortunatamente, la situazione cambiò con l'intervento di Francesco Lanza Spinelli, principe di Scalea e senatore del Regno d'Italia, che risiedeva nell'incantevole villa che dal suo casato trae il nome e che si trovava (e si trova tutt'oggi) nell'attuale Partanna-Mondello, ai margini dell'allora insalubre pantano di Valdesi. L'aristocratico, noto per essere un attento amministratore e un uomo di grande cuore[33], si adoperò per interrompere la luttuosa epidemia e a tal fine istituì, nel 1865, un comitato di propaganda a cui aderirono ben presto numerosi pescatori e agricoltori del luogo, avente come obiettivo la ricerca di una soluzione per bonificare le paludi in modo definitivo e debellare così la malaria. Sotto la guida del patrizio palermitano vennero promossi studi e tavole rotonde che portarono ad un susseguirsi di idee e progetti per circa venticinque anni. Il più funzionale tra questi si basava sull'abbandono dei canali di drenaggio, prevedendo di colmare gli acquitrini e costruire un collettore a ferro di cavallo che raccogliesse le acque a monte per scaricarle a mare. Il progetto venne approvato nel 1890 e i lavori iniziarono l'anno successivo per essere terminati nel giro di pochi anni.[34]

L'idea di sfruttare le correnti marine dall'Addaura fino a Capo Gallo si rivelò vincente: il mare, infatti, penetrava nel ferro di cavallo dal lato in cui prevaleva la corrente, spazzando in tal modo tutti i sedimenti. Alle porte del Novecento Mondello festeggiò la scomparsa della malaria e tornò ad essere visitata, in quantità maggiore rispetto al periodo precedente alla bonifica, dai palermitani che vi andavano in carrozza. Sorsero così le prime strutture turistiche balneari in legno, posizionate nello specchio d'acqua di fronte l'attuale Stabilimento. Pertanto, dal contributo salvifico del principe di Scalea nacque una nuova Mondello, più aperta ai visitatori occasionali e, per questo motivo, non più esclusiva dei patrizi e delle piccole comunità di lavoratori.[35]

Dal Novecento ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

La Belle Époque: l'epoca d'oro dei Florio e il "progetto Scaglia"[modifica | modifica wikitesto]

Vincenzo Florio (1883 - 1959)

L'inizio del XX secolo portò con sé un'ulteriore ondata di vitalità per la baia mondellese, grazie in primo luogo alla grande crescita economica che aveva investito la città di Palermo e che vedeva la famiglia Florio come protagonista. Quest'ultima, infatti, scelse Mondello - divenuta ormai da secoli uno dei siti favoriti per la villeggiatura dell'aristocrazia siciliana - come luogo in cui ospitare i reali europei, nonché organizzare gli incontri d'affari con le grandi dinastie industriali e finanziarie del tempo, tra cui i Krupp, i Rothschild, i Rockefeller, i Vanderbilt e, per un arco di tempo più longevo, la famiglia Whitaker, con la quale era stata avviata una solida collaborazione nel campo dell'armamento navale.[36]

Fu in special modo il carattere avanguardista dell'attività imprenditoriale di Vincenzo Florio a valorizzare il quartiere, coinvolto nelle elitarie manifestazioni sportive e culturali che venivano organizzate per aumentare il prestigio della famiglia nel panorama globale e che avevano altresì l'effetto di generare nella baia un importante flusso turistico, che accoglieva l'alta estrazione sociale e i personaggi più illustri della Belle Époque.

Particolare entusiasmo venne mostrato da un imprenditore milanese di origini agrigentine, Luigi Scaglia, che nel maggio del 1906 si trovava a Palermo in occasione della Targa Florio. Egli rimase impressionato dalla bellezza del litorale di Mondello e, vedendovi qualcosa di più importante dei primi stabilimenti estivi, predispose un ambizioso progetto di sfruttamento della zona che venne presentato al Comune di Palermo nel settembre dello stesso anno, nel quale si prevedeva la costruzione di un collegamento tranviario con il centro urbano e le borgate limitrofe, oltre che l'edificazione di una località di villeggiatura su Monte Pellegrino, collegata al litorale tramite una funivia elettrica. Il programma, che si basava su un attento studio delle più note stazioni balneari europee, venne accompagnato dalla nota seguente:

«Il fine precipuo, o Signori, che si propone di raggiungere la Società che io ho l'onore di rappresentare, è quello di exploiter Mondello. Chi ha veduto una volta sola questo lembo di paradiso non può non chiedersi meravigliato come mai esso non sia il ritrovo quotidiano di quanti cercano nella visione del Bello ristoro e conforto (…). Nessun pittore ebbe mai nella sua tavolozza tanta varietà di verde quanto ne offre all'occhio estasiato l'immenso bosco di agrumi, di ulivi, di carrubbi che circonda, digradante al mare, il bel golfo turchino, specchiantesi in un cielo più turchino, chiuso tra il superbo monte Gallo e il nostro Pellegrino, sacro al poeta».

In contemporanea, l'imprenditore ordinò la pubblicazione di un articolo su La Sicile Illustrée - mensile pubblicato a Parigi in lingua francese ed italiana - intitolato "Grandioso progetto per l'avvenire di Mondello”, in cui veniva illustrata la proposta della società milanese presentando Mondello come un lido superiore alle più famose località marittime del Vecchio Continente e con un lungomare più bello della nota Promenade des Anglais di Nizza.

L'interesse europeo e l'arrivo della Società Belga[modifica | modifica wikitesto]

La pubblicità di Scaglia generò una notevole eco nei salotti imprenditoriali dell'Europa occidentale e incuriosì in particolar modo un gruppo di affaristi belgi specializzati in elettricità e tranvie, che provvidero ad inviare alcuni emissari per accaparrarsi un accordo con l'amministrazione palermitana. Essi, appoggiati da personalità di grande levatura (industriali, ex-parlamentari, aristocratici, avvocati, ingegneri), riuscirono ad arrivare ad un compromesso nel 1907 e appena due anni dopo, il 10 agosto 1909, si costituì la denominata Le Tramways de Palerme, una società anonima con sede a Bruxelles che ebbe come primo presidente il ministro belga Francotte[37] e che tra i 52 azionisti contava anche la famiglia Solvay.[38] Questa si impegnò a provvedere all'espansione urbana di Mondello, facendosi carico di realizzare una città-giardino balneare in linea con quanto definito dal progetto originale di Luigi Scaglia. Il contratto prevedeva nello specifico che la società belga si facesse carico della costruzione di 300 ville di lusso, uno stabilimento costruito a palafitta sul mare, un Grand Hotel, un Kursal, una Cattedrale, un campo da golf a nove buche; oltre che la rete idrica, la rete fognaria e alcune opere di arredo urbano (chioschi, illuminazione, giardini, ecc.).

Nel 1910, il re Vittorio Emanuele III consentì che le terre della Real Tenuta - inclusa, quindi, anche la frazione mondellese - fossero dismesse a favore del Comune di Palermo e l'anno successivo iniziarono ufficialmente i lavori. Uno dei primi obiettivi della Società fu il collegamento tranviario tra Mondello e la Stazione Centrale di Palermo: la linea, che con i suoi 14,396 km risultava la più estesa della città, venne inaugurata il 1º novembre 1912 e nel 1916 annesse anche la borgata di Partanna. Seguì l'edificazione dell'imponente stabilimento balneare e delle prime ville private secondo i canoni estetici dello stile liberty, di cui Palermo si rese esponente di spicco grazie alla raffinatezza della scuola di Ernesto Basile. Quest'ultimo aveva già eletto Mondello a luogo ideale per la villeggiatura più elitaria, come testimoniato dai progetti teorizzati a cavallo tra la fine del XIX e i primi anni del XX secolo[39], e trovò con l'espansione del quartiere l'occasione perfetta per dare vita all'idea di un soggiorno balneare che primeggiasse per eleganza e originalità dei suoi elementi architettonici. Tra i suoi allievi nacque una sorta di competizione artistica per la raffinatezza di fregi, torrette, composizioni di ferri battuti e giardini,

È stata finora opinione diffusa che la progettazione dello stabilimento sul mare fosse stata affidata a un architetto belga, Rudolf Stualker[40], sulle cui opere non si hanno informazioni certe. Si riteneva che egli avesse disegnato l'ampia piattaforma su piloni immersi nell'acqua, adattando un lavoro originariamente pensato per la città di Ostenda. Tuttavia una recente ricerca mette in dubbio l'esistenza stessa di questo architetto, il cui nome risulterebbe dalla corruzione del nome di Rodolfo Stoelcker, ingegnere strutturale italo-tedesco, che molto probabilmente progettò o realizzò soltanto le strutture in calcestruzzo dell'edificio per la società Ferrobeton, che insieme all'impresa Rutelli costruì lo Stabilimento[41][42]. La struttura, unica nel suo genere in Europa, divenne in poco tempo il simbolo dell'intera Mondello e il luogo in cui si tenevano la maggior parte degli eventi culturali e mondani. A Mondello il 1º maggio del 1910 fu effettuato il primo esperimento in Sicilia di volo a propulsione con pilota a bordo[43]; il pilota Clemente Ravetto compì le prime evoluzioni su un velivolo Voisin 28.[44]

Dal 1914 al 1941[modifica | modifica wikitesto]

La Grande Guerra frenò la realizzazione delle opere e vide il ritorno di Vincenzo Florio, che insieme all'imprenditore italo-francese Vittorio Ducrot costituì la Vittoria Aeronautica Ducrot al fine di costruire idrovolanti per la Regia Marina.[45] La baia venne allora sfruttata per il collaudo dei velivoli che venivano prodotti su licenza della Franco-British Aviation Company, come l'idroricognitore biplano FBA Type H; e di alcuni modelli originali, come il Ducrot SLD progettato da Manlio Stiavelli, aereo da caccia ad alte prestazioni che divenne il fiore all'occhiello dell'azienda aeronautica. In prossimità di Punta Celesi - la parte di spiaggia che chiude a sud il litorale mondellese - vennero posizionati gli hangar per il deposito dei velivoli e lo scivolo per i MAS che erano d'appoggio alla fabbrica, rimasti attivi fino alla conclusione del secondo conflitto mondiale.

Nonostante la grave crisi economica dovuta al periodo bellico, Les Tramways de Palerme riuscì a continuare i lavori per Mondello grazie al supporto del governo federale del Belgio, da cui ottenne il consenso per azzerare il capitale originario ed emettere nuove azioni.

Questo permise di completare la realizzazione del campo da golf, entrato in funzione nel 1927, che si estendeva per 30 ettari a fianco del viale Regina Margherita , oggi Margherita di Savoia ,con la funzione di attirare turismo qualificato nazionale e internazionale , anche nella bassa stagione, attratto dalla mitezza del clima e dalla bellezza del panorama. Nello stesso 1927 , il circolo del golf di Palermo-Mondello fu tra i fondatori , insieme ai circoli di Firenze , Stresa , Torino e Como -Villa d'Este , della Federazione Italiana Golf[46].Il Campo era dotato di una club-house , un cottage-chalet , contraddistinto da tetto a capanna con prospetto decorato da motivi a muratura intelaiata . L'edificio, tuttora esistente, situato in viale Margherita di Savoia n. 50-52 , fu progettato dall'architetto belga Lucien François nel 1920[47][48]. Nell'estate del 1935 , sul terreno del circolo , venne ospitata la "Colonia Marina Arnaldo Mussolini"[49]. Del campo da golf sopravvivono tutt'oggi , entro i giardini di alcune ville , alcuni degli ulivi che ne punteggiavano il percorso .

Nel 1930 venne anche inaugurata la linea del vaporetto che, costeggiando il Monte Pellegrino, collegava il porto di Palermo con il molo di Mondello.

Dal secondo conflitto mondiale all'epoca contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Airone CANT Z.506 nella spiaggia di Mondello, 1943

Durante la seconda guerra mondiale, le caratteristiche della baia di Mondello vennero utilizzate nuovamente per fini strategici. I bombardieri alleati, che arrivavano dalle basi nord-africane, dovevano sorvolare Capo Gallo e invertire la rotta al largo del golfo di Mondello per poter colpire il centro palermitano: per tale motivo, un contingente della Luftwaffe installò sul Monte Gallo il radar Freya, uno strumento inedito prima di allora che permetteva di identificare con maggiore anticipo i velivoli ostili e poter avvisare le postazioni per cannoni e mitraglieri installate su tutta la costa. Il comando dell'antiaerea si installò al Castello Utveggio, sul Monte Pellegrino, che confermava ancora una volta la sua qualità di fortezza naturale grazie alle correnti ascensionali che impedivano ai bombardieri nemici di prendere la mira e picchiare sull'obiettivo[50].

Lo Stabilimento Balneare venne utilizzato come quartier generale, rispettivamente, dal comando dell'Esercito Nazionale Repubblicano; dalle SS, in seguito alla requisizione nel maggio del 1943; e, infine, dalle truppe americane, dopo la conquista del golfo mondellese avvenuta nel luglio dello stesso anno grazie al successo dell'operazione Husky. Il campo da golf venne invece trasformato in un parcheggio per mezzi blindati dal presidio nazista fino al termine del conflitto.

Stabilimento di Mondello in una cartolina degli anni Quaranta

La crisi dell'immediato dopoguerra rese impossibile la realizzazione di alcune opere, come ad esempio la Cattedrale, una grande ed imponente costruzione di cui sono rimasti solo i progetti e che doveva sorgere in un'area che si attestava all’ingresso all’attuale viale dei Pioppi (per una superficie di 1.500 mq.). Poi, ancora, il Kursal, uno splendido edificio in stile liberty che doveva insistere nell’area dell’attuale Palace Hotel, e che constava di casinò, salone delle feste, e circolo ricreativo, un teatro; un’immensa e bellissima struttura che occupava una superficie di oltre 2000 mq.

La missiva sottolinea la crisi dell’immediato dopoguerra evidenziando che la società belga “Les Tranwais de Palerme” non poteva far fronte a quello che era stato sottoscritto col contratto d’acquisto del 1910.

Monumenti e luoghi di interesse[modifica | modifica wikitesto]

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

Chiesa parrocchiale di Maria SS. Assunta, su via Mater Dei
  • Chiesa parrocchiale di Maria SS. Assunta, in via Mater Dei. Consiste in una parrocchia di notevoli dimensioni, la cui confraternita è stata fondata da Ferdinando IV di Borbone nel 1806, come ricorda la lapide marmorea posta sopra la porta principale dell'edificio. Successivamente è passata in mano alla Real Casa dei Savoia, alla quale si deve l'intitolazione all'Assunta[51].
  • Chiesa parrocchiale di S. Girolamo, in via Fortuna (Piazza Mondello). Fondata nel 1924 da alcune famiglie locali, che in seguito alla chiusura dell'antica chiesa quattrocentesca dedicata alla Madonna delle Grazie (quest'ultima rimasta attiva fino al 1921, prima di essere convertita in magazzino per il complesso di pesca dai nuovi proprietari della tonnara di Mondello) acquistarono un edificio per proseguirne il culto. La nuova parrocchia venne gravemente danneggiata dai bombardamenti di Palermo nella seconda guerra mondiale, per poi essere ricostruita e dedicata a San Girolamo dal cardinale Ernesto Ruffini, nel 1952[52].

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

L'Antico Stabilimento Balneare.

L'importanza di Mondello all'interno del patrimonio cittadino è legato in buona parte alla varietà e raffinatezza delle architetture civili, tra cui si distinguono gli esempi in stile Liberty. Si tratta per lo più di ville e strutture ricettive destinate all'aristocrazia e all'alta borghesia palermitana tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, periodo in cui la città era una capitale europea di notevole spessore e protagonista del fermento culturale legato alle ricchezze espressive del modernismo e dell'Art Nouveau[53].

La fase di prosperoso benessere che il capoluogo siciliano stava attraversando durante la Belle Époque coincideva con il rinnovato turismo nel golfo di Mondello, che in seguito alla bonifica di Valdesi era divenuta una delle scenografie degli eventi di richiamo internazionale organizzati dalle famiglie più facoltose del tempo, tra cui si distinsero i Florio e i Whitaker. Il fascino esercitato dalle bellezze naturali della baia la rese oggetto di un illuminato sviluppo edilizio, affidato dopo varie trattative alla società belga Les Tramways de Palerme nel 1909. Quest'ultima organizzò, oltre alla realizzazione di infrastrutture, anche la vendita di lotti di terreno liberi e di villini tratti da un catalogo di prospetti tipo realizzato dall'ingegnere ed architetto Giuseppe Caronia Roberti nel 1911[47][48].

Ernesto Basile, considerato l'anima del nuovo movimento modernista internazionale, aveva già rivolto le sue attenzioni a Mondello nel 1894, come documenta il progetto di un atelier per il pittore Rocco Lentini che verrà realizzato soltanto nel 1910. Il via al progetto di riqualificazione in chiave turistica e balneare diede ad egli e alla sua scuola - tra cui si ricorda Salvatore Caronia Roberti per l'originalità delle soluzioni estetiche - la possibilità di far nascere una città-giardino nella ricca costa nord-occidentale.

Villini in stile Liberty su viale Regina Margherita

Tra le costruzioni in stile Liberty più iconiche:

  • Villino Lentini, su via Alvise Cà da Mosto. Progettato da Ernesto Basile, presenta una facciata decorata con motivi floreali realizzati ad affresco dallo stesso Lentini[48].
  • Antico Stabilimento Balneare, su viale Regina Elena.
  • Villino Fernanda, su viale Regina Margherita.
  • Villino Maria, su viale Regina Margherita
  • Villino Sofia, su viale Regina Margherita
  • Villino Maria Assunta, su viale Regina Margherita. L’edificio, in stile eclettico con balcone continuo angolare, al primo piano presenta motivi decorativi floreali nei capitelli.
  • Villino Franca, su viale Regina Margherita. Progettato nel 1912 da Salvatore Caronia Roberti, presenta il paramento murario a finti ricorsi di mattoni, gli stucchi decorativi nel portico di ingresso e una fascia maiolicata a motivi floreali blu e bianchi, posta al di sotto del cornicione[54].
  • Villino Società Canottieri Roggero di Lauria, su viale Regina Elena. Progettato nel 1915 da Salvatore Caronia Roberti, mescola elementi di carattere English Domestic Revival ad altri, come le fasce bicrome in facciata, di derivazione mediterranea.
  • Villino Gregorietti, su viale Regina Elena. Progettato nel 1924 da Ernesto Basile per il pittore Salvatore Gregorietti. Le forme, le volumetrie e gli apparati decorativi che vedono l’uso del mosaico, in maniera diffusa, richiamano la produzione precedente del Basile, di cui il Villino Gregorietti rappresenta “l’ultima stagione”[55].

Nonostante lo stile floreale dell'Art Nouveau costituiscano l'elemento più rappresentativo di Mondello, alcune delle architetture più rilevanti della frazione sono rappresentate da un certo numero di villini in stile cottage-chalet, con caratteristico tetto a capanna - piuttosto acclive - e facciate decorate con motivi a muratura intelaiata[56]. Tra questi spiccano la sede del già citato circolo del golf (viale Margherita di Savoia n. 50-52 ed il villino Attilia (via Regina Elena n. 7-9), entrambi opera dell'architetto belga Lucien François progettate nel 1920[47]; i villini Matta (viale Margherita di Savoia n. 3-5) e Grunau-Cottage Dagnino (viale Principe di Scalea 37), progettati dall'Ingegnere Nicolò Mineo, rispettivamente nel 1918 e nel 1914; ed il villino Pojero (viale Regina Elena n.1) realizzato nel 1915 da Giuseppe Caronia Roberti[48] . il contrasto tra il contesto climatico e geografico, marcatamente mediterraneo e sub-tropicale, con tali esempi di architettura vernacolare nordica, collegati al movimento internazionale del Revival Gotico, richiama il sincretismo tipico delle ambientazioni coloniali[56]. Tra le abitazioni costruite a Mondello in questo periodo , si distinguono anche alcuni esempi di stile Revival Moresco: il villino Crippa-Girgenti realizzato nel 1923 dagli ingegneri Luigi e Nicolò Mineo, sito in via Argonauti n. 7[57]; il villino in via Regina Elena 37-39; il villino Monica in via Principe di Scalea n. 46-48; ed il villino Lina in via Regina Elena n. 3, opera dell'ingegnere G. Giaccone realizzata nel 1927[48]. Vi sono anche due interessanti esempi di stile Neo Classico-Pompeiano: il villino sito in via Principe di Scalea n. 42[58] ed il villino Matilde in viale dei Lillà n. 7-9. In stile pompeiano è anche una celebre villa denominata dai palermitani "casa dei fantasmi", che si trova di fronte al "Palace Hotel"[59][58]

Architetture militari[modifica | modifica wikitesto]

Torre della Tonnara, in Piazza Mondello

Le due torri quattrocentesche costituiscono una testimonianza del sistema difensivo che venne attuato nella costa siciliana settentrionale dalla fine del Quattrocento fino al Settecento, periodo in cui le borgate marinare di Palermo dovettero fronteggiare una lunga serie di assalti da parte dei corsari barbareschi. Costruite intorno al 1455 per volere del Senato di Palermo, fanno parte dell'ampio sistema delle torri costiere della Sicilia.

La Torre della Tonnara, situata in Piazza Mondello e parzialmente inglobata in una incongrua cortina edilizia, presenta una poderosa struttura cilindrica poggiante su una base troncoconica scarpata e culminante con un coronamento a beccadelli[60]. La sua funzione era quella di proteggere gli abitanti del borgo e il comprensorio durante le incursioni piratesche ed era presidiata da soldati che, attraverso le tre piccole finestre del piano superiore, avevano la possibilità di avvistare in tempo i predatori e preparare la resistenza. Quella della tonnara di Mondello, da un punto di vista tipologico, fu tra le prime torri efficienti e autosufficienti ad essere impiantate nel territorio palermitano, risultando un'evoluzione del modello della Torre del Rotolo, costruita all'inizio del XV secolo al confine tra l'Addaura e la località di Vergine Maria, rispetto alla quale risultava più grande, solida e adatta a sostenere il peso dell'artiglieria. Era inoltre munita di una cisterna per la raccolta dell'acqua potabile, ricavata tra il piano di calpestio e la prima elevazione.

La Torre del Fico d'India, eretta su un eminente sperone di roccia calcarea nell'estrema punta occidentale del golfo di Mondello, venne costruita in seguito al perdurare degli attacchi contro la ricca imprenditoria della borgata e i possedimenti terrieri nelle vicine campagne. La scelta della posizione è documentata da un accurato studio topografico da parte degli strateghi del tempo, che mise in evidenza come l'erta scogliera fosse il punto ideale per costituire un baluardo a difesa della costa. Capo Gallo detiene infatti il primato geografico di sperone roccioso più avanzato della Sicilia nord-occidentale e, per tale ragione, permette una vista a dominio di un'ampia fascia costiera. La costruzione si eleva a 25 m s.l.m. e dal punto di vista strutturale trova puntuali confronti con altre torri della marineria occidentale siciliana: è di forma cilindrica, edificata con pietrame informe su un piano di roccia spianato e costituita da due elevazioni fuori terra, con il piano terreno in parte occupato dalla cisterna per la raccolta delle acque piovane e la prima elevazione costituita da un unico, ampio vano circolare. Dal primo piano si diparte una scala semicircolare ben inserita negli spessori murari, che conduce al terrazzo da cui si ammira ad oriente un suggestivo paesaggio verso Capo Zafferano e Cefalù[61]. L'unico ingresso era costituito da una piccola apertura al piano superiore, rivolta verso settentrione e raggiungibile, un tempo, per mezzo di una scala di corda o di legno, allo scopo di togliere al nemico ogni possibile appiglio, in caso di prolungato assedio. In origine era presente un dislivello di circa 6 m, utile accorgimento architettonico per rendere la torre più sicura in caso di attacco, oggi non più esistente in favore di un moderno terrapieno, costruito nella prima metà del Novecento per facilitare l'accesso alla struttura. Fu una strategica torre di avvistamento e di difesa della marina, della Piana del Gallo e della Piana dei Colli: l'elevata posizione del manufatto rispetto alla media altimetrica dei luoghi, infatti, permetteva agli occupanti di individuare l'aggressore al suo apparire all'orizzonte e di difendersi più agevolmente, colpendo dall'alto le imbarcazioni ostili. Inoltre, la collocazione delle finestre permetteva di allertare in contemporanea le popolazioni locali e le squadre marittime o i cavalieri che periodicamente pattugliavano le coste. La caratteristica sagoma della torre, emergente dal territorio e ben visibile da grandi distanze, viene ricordata da numerosi marinai, studiosi e viaggiatori, tra cui il duca Giovanni Andrea Massa nell'opera La Sicilia in prospettiva e il Marchese di Villabianca, che nelle sue memorie storiche puntualizza come il nome dell'edificio derivi dalla pianta che cresce spontanea nella penisoletta tra gli anfratti della scogliera, riparati dai venti di scirocco e maestrale[62]. Dalla fine degli anni Cinquanta tale costruzione è conglobata all'interno dello Splendid Hotel La Torre.

Strade e piazze[modifica | modifica wikitesto]

A Mondello si trova una delle più belle gallerie di ficus benjamina della città di Palermo. La galleria si trova nel viale degli Iris, nel tratto compreso tra il viale Principe di Scalea ed il viale del Pioppi, non lontano dalla piazza Valdesi alle spalle del Commissariato di Polizia.[16][63]

Piazze[modifica | modifica wikitesto]

  • Piazza Valdesi, dove convergono viale Regina Margherita, viale Regina Elena e viale Principe di Scalea. Qui è collocato il busto del principe e senatore Francesco Lanza Spinelli di Scalea, promotore dell'opera di bonifica del pantano di Valdesi alla fine del XIX secolo.
  • Piazza Caboto, tra viale Regina Margherita e viale Principe Umberto. Al centro della piazza è presente una stele commemorativa dedicata al pioniere dell'aviazione Clemente Ravetto, che il 1º maggio 1910 effettuò in tale luogo il primo esperimento in Sicilia di volo a propulsione con pilota a bordo. Per l'evento, organizzato dall'imprenditore Vincenzo Florio jr, venne utilizzato un velivolo Voisin 28[64].
  • Piazza Mondello, dove convergono via Torre di Mondello e via Mondello. Nel suo perimetro rientrano la torre difensiva dell'antica tonnara e la chiesa parrocchiale del quartiere. Al centro è posta la singolare statua di una sirena dotata di due code, realizzata nel 1976 dallo scultore palermitano Nino Geraci[65]. Oggi la piazza è rivolta alla ristorazione e al turismo. Nella stagione estiva del 2021 è stato effettuato il test di una zona a traffico limitato sotto iniziativa della giunta comunale di Leoluca Orlando[66], non venendo poi confermata in via definitiva[67].

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

Il golfo di Mondello è considerato un'area di dispersione archeologica, alla luce della quantità di reperti di varie epoche custoditi nei suoi fondali. Tra gli anni Cinquanta e Ottanta vennero individuate tracce di frequentazione di epoca ellenistica nell'estremità meridionale della baia, in corrispondenza della cosiddetta Punta Priola. Nel 1995 la Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Palermo, in collaborazione con l'Arma dei Carabinieri, effettuò un'attenta perlustrazione delle acque della baia antistanti l'antico borgo di pescatori e lo stabilimento balneare, localizzando un'area di dispersione di materiale archeologico estesa per circa 200 mq e collocata ad una profondità compresa tra i 5 e i 12 metri. In tale porzione di golfo sono stati rinvenuti reperti non riconducibili ad un'unica dimensione cronologica, sebbene vi sia una prevalenza di manufatti di epoca medievale[68].

Le grotte[modifica | modifica wikitesto]

Nel Paleolitico e nel Mesolitico, alcune cavità formatesi intorno a Monte Pellegrino (note oggi come Grotte dell'Addaura) vennero abitate da gruppi umani. Al loro interno vennero ritrovate delle eccezionali incisioni in cui venivano raffigurati gli usi e costumi degli uomini preistorici. Ad oggi sono delle importantissime testimonianze dell'arte rupestre.

Nel promontorio di Capo Gallo, che separa i golfi di Mondello e di Sferracavallo, alcune grotte, scavate dall'erosione marina, hanno costituito fin dalla fine del Pleistocene un ricovero naturale per l'uomo che cacciava l'Equus hydruntinus, un equide estinto. Durante l'Ottocento e il Novecento le cavità furono esplorate da archeologi come Anca, Gemellaro e De Gregorio, con la conseguente scoperta di pitture rupestri, frammenti di attrezzi lavorati ed ossa di animali. I ritrovamenti costituiscono oggi un'importantissima testimonianza storica e provano che il golfo di Mondello affonda le sue radici nella Preistoria, quando si formarono delle comunità antropiche proprio all'interno delle grotte, che offrivano riparo dalle piogge e formavano un baluardo naturale contro i venti provenienti da nord.

Sempre sul promontorio di Monte Gallo, alle pendici nord-orientali, si trova la Grotta Regina, costituita da un vasto ambiente e divenuta famosa per i disegni e le iscrizioni in caratteri punici e neopunici ritrovati nelle pareti laterali. Di estrema importanza è il disegno della nave cartaginese, poiché oltre a costituire una notevole documentazione, si tratta dell'unica rappresentazione intera di una nave da guerra punica.

Nelle vicinanze di Grotta Regina sono presenti anche Grotta Perciata, Grotta del Capraio e la Grotta dei Vaccari, in cui è stato rinvenuto del materiale ceramico che va dal Neolitico all'Età del bronzo.

Vennero ritrovate anche delle cave di marmo, utilizzate in realtà già nel Seicento (come dimostrano le colonne e l'altare del Duomo di Palermo).

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: Premio Mondello.

Il Premio Mondello, fondato nel 1975, è una kermesse letteraria oggi organizzata dalla Fondazione Sicilia insieme al Salone Internazionale del Libro di Torino[69].

Eventi[modifica | modifica wikitesto]

Lo stesso argomento in dettaglio: World Festival on the Beach.

Dal 1985, Mondello è sede del World Festival on the Beach (noto come Windsurf World Festival fino al 2001[70]), evento che raggruppa annualmente varie manifestazioni sportive di rilevanza internazionale. Il festival è stato ideato ed è tuttora organizzato dal club Albaria, noto grazie ai successi ottenuti da alcuni iscritti.

Il programma sportivo prevede principalmente gare di vela e windsurf per quattro classi, tra cui la ormai celebre Windsurfer Legend Race, una competizione su percorso a slalom riservata ai campioni continentali e mondiali, i due Campionati Europei e la regata regionale Windsurf Sicily Grand Prix. Durante la settimana si tengono anche incontri a livello nazionale di scherma, surf da onda, beach volley, kayak, nuoto e corsa. Una notevole importanza è dedicata anche alle esibizioni di Kitesurfing, Wakeboard, Air Show (con la Pattuglia Blu Circe), Idrovolanti ed alle coreografie degli aquiloni. Nelle ultime edizioni è stato istituito un raduno per il SUP (Stand Up Paddle), uno sport emergente a livello globale praticato soprattutto nelle Isole Hawaii.

Un ruolo centrale è dato anche alle attività artistiche e culturali: sono numerosi infatti i concerti e contest fotografici, che si susseguono durante la settimana. Dal 2004 viene organizzato un concerto di musica classica su un auditorium in riva al mare, denominato "Sinfonia on the Beach".

Grazie alla collaborazione con il CETRI (Centro Europeo di Terza Rivoluzione Industriale), durante il festival vengono sostenute le ricerche per risorse energetiche pulite ed è stata inserita un'area tematica per sensibilizzare i giovani sulle questioni legate all'ambiente e alle energie rinnovabili. Lo slogan è "Più sport.. Più musica.. Più energia per un mondo migliore.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Urbanistica[modifica | modifica wikitesto]

L'impianto urbano di Mondello rappresenta una rilettura critica - e con molti gradi di autonomia - dei modelli di città balneari del Belgio e della Francia. Il sistema viario, composto da un impianto a maglia regolare nell'area di Valdesi e da un altro adattato all'area e all'arco della spiaggia di Mondello, ricorda il particolare modello a maglie viarie raccordate per fulcri e arterie che venne adottato per l'ampliamento ottocentesco della città di Ostenda. Il grande disegno a promenades, ordinate su maglia ippodamea e su comparti radiali raccordati fra loro da un fulcro, è invece riconducibile ad una scala di quartiere suburbano basata sul modello della città giardino, di derivazione anglosassone[71].

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Mondello è una delle mete vacanziere più gettonate nella provincia e il turismo rappresenta oggi un elemento chiave per l'economia locale. Nonostante lo sviluppo urbano della frazione sia nato come un progetto economico-fondiario residenziale e non per un investimento turistico - come dimostrato dalla presenza di due soli alberghi - la fama acquisita nel corso del tempo grazie agli eventi culturali e mondani, così come la pubblicità internazionale generata dalle competizioni sportive organizzate dai circoli velici e la popolarità della spiaggia nel panorama cittadino, hanno permesso di intercettare i flussi turistici e di rendere tale località balneare particolarmente frequentata e redditizia nella stagione estiva. La crescita dei visitatori ha dato il via ad un fenomeno di trasformazione degli usi dei suoli (quello terrestre e quello marino), che guarda al settore terziario come una forma di riconversione economica delle risorse esistenti. Tra le forme più visibili di tale processo vi sono la trasformazione di molte residenze in bed & breakfast e case vacanze, così come il passaggio dalla pesca tradizionale al pescaturismo[72].

Dato il carattere prettamente residenziale assunto dalla frazione, gli altri settori non sono stati sviluppati. Le attività di agricoltura e pesca, che per secoli hanno costituito le principali risorse economiche della vecchia borgata, rivestono oggi un ruolo secondario e in gran parte subordinato alle esigenze del quartiere.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Strade[modifica | modifica wikitesto]

Il quartiere è connesso all'autostrada A29 tramite l'uscita Tommaso Natale - Mondello, inaugurata nel 2002[73].

Il principale punto di accesso al centro cittadino è rappresentato dai viali del Parco della Favorita, che permettono un'agevole transizione tra il viale Regina Margherita - nella zona di Valdesi - e il quartiere Libertà. Inoltre, poco prima dell'ingresso al parco si raccorda la strada proveniente dal quartiere di Pallavicino.

Un altro collegamento che interessa la frazione è la strada statale 113 Settentrionale Sicula, che unisce il confine sud-est di Mondello con il lungomare Cristoforo Colombo e, superate le borgate dell'Addaura, Vergine Maria e Arenella, permette di raggiungere il quartiere Montepellegrino.

Mobilità urbana[modifica | modifica wikitesto]

Mondello è connessa alla rete di trasporto pubblico della città di Palermo attraverso quattro linee autobus urbane gestite dall'azienda municipalizzata AMAT. Queste sono la linea 544 (Piazzale John Lennon - Mondello); la linea 603 (Stadio - Partanna - Mondello); la linea 614 (Stadio - Mondello); e la linea 806 (Piazza Croci - Mondello). Nelle ore notturne è operativa la linea N1, che connette i quartieri della costa nord con Piazza Indipendenza.

Durante la stagione estiva, oltre a essere aggiunta la linea 606 (Stadio - Mondello), è attivo il servizio di navette gratuite che permettono di collegare varie zone residenziali del quartiere alla spiaggia. Tale servizio è affidato solo a due linee: 84 (Parcheggio Galatea - Valdesi - Mondello Torre) e 87 (Mondello Torre - Partanna) contro le due linee precedentemente operative che collegavano anche i quartieri di Addaura e Sferracavallo.

A più riprese si è tentato di istituire una zona pedonale lungo il viale Regina Elena, che costeggia il litorale di Mondello-Valdesi. Dal 2012 una modesta porzione della strada, corrispondente al tratto che dal circolo Albaria porta all'estremità di Punta Celesi, è divenuta isola pedonale permanente[74]. L'ultimo esperimento di chiusura alle auto dell'intero viale, attuato nell'estate del 2021, prevedeva due distinte zone a traffico limitato[75] ed è in attesa di un'attuazione definitiva[76]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Panormus (PDF), su web.archive.org, 22 luglio 2011. URL consultato il 29 novembre 2022 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2011).
  2. ^ Mondello, su Portale del Turismo - Comune di Palermo. URL consultato il 24 dicembre 2021.
  3. ^ Flora, su Riserva di Capo Gallo. URL consultato il 3 aprile 2021.
  4. ^ G. Hardouin, I graffiti dell'Addaura, Tipolitografia Kefa, 1986.
  5. ^ Fabio Benzi (a cura di), Liberty sui litorali italiani, in Il Liberty in Italia, 1ª ed., Milano, Federico Motta, 2001, p. 349.
  6. ^ Variante Generale al P.R.G. (PDF), su comune.palermo.it.
  7. ^ Decreto 23 marzo 1995, su gazzettaufficiale.it, Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. URL consultato il 23 dicembre 2021.
    «Visto il decreto del presidente della regione siciliana n. 4993 del

    6 settembre 1967, pubblicato nella Gazzetta ufficiale della regione siciliana n. 40 del 16 settembre 1967, che sottoponeva a vincolo paesaggistico ai sensi della legge n. 1497/1939 parte del territorio

    comunale di Mondello»
  8. ^ Vincoli paesaggistici nel territorio della Regione Siciliana Provincia di Palermo Monreale Palermo Partinico Petralia Soprana Petralia Sottana Piana degli Albanesi Polizzi Generosa Polizzi Generosa Pollina S. Mauro Castelverde Santa Flavia Scillato Sclafani Bagni Termini Imerese Terrasini Trabia Trappeto Ustica Alia Alimena, su ambientediritto.it. URL consultato il 23 gennaio 2022.
  9. ^ Riccardo Agnello, Mondello ieri e oggi, Flaccovio Editore.
  10. ^ Giuseppe Marsala, DILUIRE MONDELLO. Descrizioni per un progetto. (PDF), Caracol, 2012.
    «Questa tipologia di baia, paragonabile per caratteristiche geologiche solo alle spiagge tropicali, non essendo alimentata da sedimenti di acqua fluviale, presenta una colonna d'acqua particolarmente trasparente ed una sabbia particolarmente chiara e brillante sotto i raggi del sole.»
  11. ^ Infinitamente piccolo: i tesori invisibili della sabbia di Mondello, su www.settimanaterra.org, Settimana del Pianeta Terra. URL consultato il 7 agosto 2023.
  12. ^ a b La riserva di Monte Pellegrino, su palermoweb.com. URL consultato il 21 maggio 2020.
  13. ^ La spiaggia della Riserva Naturale di Capo Gallo, su Le spiagge della Sicilia, 25 agosto 2015. URL consultato il 20 maggio 2020.
  14. ^ Riserva Capo Gallo, Mondello - Palermo Italy, su palermoweb.com. URL consultato il 20 maggio 2020.
  15. ^ Flora, su Riserva di Capo Gallo. URL consultato il 21 maggio 2020.
  16. ^ a b http://www.albaria.com/1pagina/1pagina07/mondello_clemente_ravetto.htm
  17. ^ Descrizione Riserva di Capo Gallo, Mondello - Palermo, su palermoweb.com. URL consultato il 20 aprile 2021.
  18. ^ La riserva di Monte Pellegrino, su palermoweb.com. URL consultato il 20 aprile 2021.
  19. ^ Palermo piomba nel gelo, Capodanno con rischio neve, su PalermoToday. URL consultato il 14 settembre 2023.
  20. ^ Saverio Schirò, Il litorale di Palermo, da Acquasanta a Sferracavallo, su palermoviva.it, 29 agosto 2016. URL consultato l'8 novembre 2022.
  21. ^ mondèllo in Vocabolario - Treccani, su www.treccani.it. URL consultato il 10 agosto 2023.
  22. ^ Perchè Mondello si chiama... Mondello? Storia e origini della località balneare simbolo di Palermo, su Giornale di Sicilia. URL consultato il 5 novembre 2022.
  23. ^ Alla scoperta di Mondello, il borgo del cane che dorme, su Le Vie dei Tesori Magazine, 20 gennaio 2020. URL consultato l'8 novembre 2022.
  24. ^ Lo Jacono
  25. ^ Amilcare "il fulmine" a mondello, su albaria.com. URL consultato il 22 maggio 2020.
  26. ^ Mondello, da palude a paradiso ritrovato | www.palermoviva.it, su palermoviva.it, 15 dicembre 2020. URL consultato il 15 dicembre 2020.
  27. ^ Michele Amari, Storia dei musulmani di Sicilia, Felice Le Monnier, 1854. URL consultato il 26 maggio 2020.
  28. ^ a b Pippo Lo Cascio, Due torri a difesa della Tonnara, Pre-testi, su storiamedievale.net. URL consultato il 28 maggio 2020.
  29. ^ Mondello ville e torri
  30. ^ Vincenzo Di Giovanni, De' viceré e cose notabili fino al duca di Ossuna, in Palermo Restaurato, libro quarto, 1615.
  31. ^ Mondello Web - Associazione Mondello Azzurra - 2004, su palermoweb.com. URL consultato il 28 maggio 2020.
  32. ^ Riccardo Agnello, Mondello ieri e oggi, Flaccovio, 2017, p. 9.
  33. ^ Riccardo Agnello, Mondello ieri e oggi, Flaccovio, 2017, p. 8.
  34. ^ Lo Jacono, pp. 28-29.
  35. ^ Lo Jacono, pp. 29-30.
  36. ^ Simone Candela, I Florio, collana La Diagonale, 1ª ed., Sellerio, 4 aprile 1986, p. 374.
  37. ^ Riccardo Agnello, Mondello ieri e oggi, 2017, p. 10.
  38. ^ (FR) Josette Gousseau (a cura di), Il capitale belga in Sicilia, in Sicilia e Belgio, specularità e interculturalità - Annali della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Palermo, vol. 21, Università degli studi di Palermo, 1995, pp. 59-63.
  39. ^ Ettore Sessa e Eliana Mauro, Itinerario V – Vocazione ludica e arte della villeggiatura (Palermo, Santa Flavia, Casteldaccia, Termini Imerese), in Iris UNIPA, Grafill, 2010, p. 6.
  40. ^ Stabilimento balneare di Mondello, su arteliberty.it. URL consultato il 16 giugno 2021.
  41. ^ Riccardo Carioti, L'enigma di Rudolf Stualker verso una soluzione ? Il mistero rimane., in Architettonici Lavori - Quaderni di Libera Cultura Muratoria, 3 - 2020, 7 agosto 2020, pp. 7 – 9, DOI:10.5281/zenodo.5569707. URL consultato il 22 ottobre 2021.
  42. ^ Riccardo Carioti, La verità su Rudolf Stualker.
  43. ^ Clemente Ravetto su albaria.com
  44. ^ Mario Pintagro, Cent'anni fa a Mondello decollava il primo volo, in La Repubblica, 30 aprile 2010, p. 16. URL consultato il 20 novembre 2010.
  45. ^ Ettore Sessa, Ducrot, mobili e arti decorative (PDF), in IRIS Unipa, Università degli studi di Palermo, p. 78.
    «Durante il Primo Conflitto Mondiale gli impianti vengono adattati alla costruzione di biplani idrovolanti caccia-bombardieri per i governi italiano, francese e inglese; viene realizzato, pertanto, un distaccamento delle officine sull’arenile della città balneare di Mondello.»
  46. ^ "Golf" - Autori : Luciano Marsala e Alberto Viotti - Mondadori 1990 - pag. 19.
  47. ^ a b c "Lettere dalla Sicilia - un architetto belga a Palermo 1919 - 1921" - Autore : Alice Veraine Corbion - Edizioni di Storia e Studi Sociali 2018.
  48. ^ a b c d e "Mondello - sviluppo storico urbanistico e analisi delle architetture del primo 900'" - Autori : Laura Crimi , Renato Zappulla - Edizioni Grifo 1991.
  49. ^ La colonia elioterapica Arnaldo Mussolini a Mondello, su Archivio Storico Luce. URL consultato il 4 ottobre 2021.
  50. ^ http://biografiadiunabomba.anvcg.it, Bombe su Palermo, ecco perché gli alleati colpivano la montagna | Biografia di una bomba | Il blog di Giovanni Lafirenze, su biografiadiunabomba.anvcg.it. URL consultato il 26 maggio 2020.
  51. ^ La chiesa di Valdesi, su palermoweb.com. URL consultato il 5 giugno 2021.
  52. ^ La storia della Parrocchia, su sangirolamomondello.diocesipa.it. URL consultato il 4 giugno 2021 (archiviato dall'url originale il 24 giugno 2021).
  53. ^ Tra revival e liberty: Palermo e la Belle Epoque - Associazione Italiana Giovani per l'UNESCO, su Google Arts & Culture. URL consultato il 25 gennaio 2022.
  54. ^ Villino Franca, su Portale del Turismo - Comune di Palermo. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  55. ^ Villino Gregorietti, su Portale del Turismo - Comune di Palermo. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  56. ^ a b Titolo : "Osservazioni sull'Art Nouveau a Palermo " - Autore : Giulio Aliverti - Atti del Convegno "La Libera Muratoria nell' Architettura , da Hiram a Victor Horta - Palermo 7-8 ottobre 1996 "
  57. ^ "Palermo la città ritrovata - itinerari fuori le mura dalla Conca d'oro ai colli a Mondello" - Autore : Adriana Chirico - Dario Flaccovio Editore - 2006.
  58. ^ a b La villa stregata di Mondello | www.palermoviva.it, su palermoviva.it. URL consultato l'11 dicembre 2020.
  59. ^ Le storie al riguardo risultano molto confuse, soprattutto perché vengono associate anche ad un'abitazione in stile Liberty, "Villa Caboto". Secondo la versione più diffusa, l'infestazione sarebbe dovuta ad un episodio avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale. Si dice infatti che la villa venne utilizzata dai soldati fascisti e nazisti come bordello: una notte, gli Alleati avrebbero fatto irruzione al suo interno, uccidendo tutti i presenti. Un'altra versione vuole che siano stati invece i soldati tedeschi ubriachi ad effettuare il massacro in seguito ad un litigio. La residenza è attualmente abitata, dopo molti anni di abbandono.[senza fonte]
  60. ^ Carmelo Bajamonte, Palermo l'arte e la storia. Il patrimonio artistico in 611 schede, collana Itinerari d'arte, Edizioni d'arte Kalós, p. 460, ISBN 978-88-9877-735-8.
  61. ^ Ernesto Oliva, Quando la torre di Mondello non era ancora un albergo, su ReportageSicilia, domenica 23 luglio 2017. URL consultato il 12 marzo 2022.
  62. ^ Pippo Lo Cascio, Due torri a difesa della Tonnara, Pre-testi, su storiamedievale.net. URL consultato il 16 marzo 2022.
  63. ^ Copia archiviata, su alleterrazze.it. URL consultato il 3 luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2011).
  64. ^ Mario Pintagro, Cent'anni fa a Mondello decollava il primo volo, in La Repubblica, 30 aprile 2010, p. 16. URL consultato il 20 novembre 2010.
  65. ^ La fontana della Sirenetta, su Minube. URL consultato il 6 gennaio 2023.
  66. ^ Palermo, scatta la zona pedonale a Mondello: orari e mappa dei divieti, Ztl in piazza, su L'Opinione della Sicilia, 15 giugno 2021. URL consultato il 6 gennaio 2023.
  67. ^ Mondello, tornano le auto: isola pedonale addio. “L’ordinanza è scaduta”, su la Repubblica, 4 ottobre 2022. URL consultato il 6 gennaio 2023.
  68. ^ Sebastiano Tusa, La nave del tesoro, su www.palermoweb.com. URL consultato il 6 gennaio 2023.
  69. ^ Dal 1975... - La storia del premio - Premio letterario internazionale Mondello, su premiomondello.it. URL consultato il 1º aprile 2021.
  70. ^ Chi Siamo, breve storia dell'Albaria, su Albaria Mondello. URL consultato il 20 aprile 2021.
  71. ^ Eliana Mauro e Ettore Sessa, ITINERARIO V: Vocazione ludica e arte della villeggiatura (PDF), in Architettura e Storia, Grafill, 2010.
  72. ^ Diluire Mondello. Descrizioni per un progetto (PDF), su casaportale.com.
  73. ^ PALERMO: TRAFFICO, INAUGURATO SVINCOLO TOMMASO NATALE, su www1.adnkronos.com. URL consultato il 5 settembre 2021.
  74. ^ Mondello, nuova isola pedonale nei mesi invernali, su Balarm.it. URL consultato il 27 marzo 2022.
  75. ^ Redazione PL, Mondello, da oggi cambio alla viabilità: isola pedonale e Ztl, su PalermoLive, 15 giugno 2021. URL consultato il 27 marzo 2022.
  76. ^ Palermo, a Mondello resta l’isola pedonale: sarà sperimentale sino al 31 ottobre, su Giornale di Sicilia. URL consultato il 27 marzo 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Touring Club Italiano. Guida pratica ai luoghi di soggiorno e di cura d’Italia, parte I: Le stazioni al mare, Vol. I: Le stazioni del mare Ligure e del mare Tirreno, Milano, Stabilimento Arti Grafiche Bertarelli, 1932, ISBN 256-04-2912-771-2.
  • Agnello R., Mondello ieri e oggi, Palermo, Flaccovio, 2017, ISBN 978-88-5790-743-7.
  • Carioti R., L'enigma di Rudolf Stualker verso una soluzione? Il mistero rimane, in : Architettonici Lavori - Quaderni di Libera Cultura Muratoria, 3 - 2020, 7 agosto 2020, pp. 7-9
  • Carioti R., La verità su Rudolf Stualker , https://www.researchgate.net/publication/369786966_La_verita_su_Rudolf_Stualker
  • (FRIT) Corbion A.V., Lettere dalla Sicilia. Un architetto belga a Palermo, traduzione di Streitberger C.N., Palermo, Ediz. Storia e Studi Sociali, 2018, ISBN 978-88-9916-832-2.
  • Crimi L. e Zappulla R., Mondello. Sviluppo storico, urbanistico e analisi delle architetture del primo Novecento, Palermo, Grifo, 1992, ISBN non esistente.
  • (FRIT) Gousseau J. (a cura di), Sicilia e Belgio. Specularità e Interculturalità, collana Studi e ricerche, Vol. 21, Palermo, Analisi della facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Palermo, 1995, ISBN non esistente.
  • Leone G., Il sogno rubato, Palermo, Mondellolido, 2007, ISBN non esistente.
  • Leone N.G. (a cura di), Edoardo Caracciolo. Urbanistica, architettura, storia, collana Urbanistica, Palermo, Franco Angeli ed., 2014, ISBN 978-88-917-1053-6.
  • Leone N.G. e Sessa E., Architettura urbanistica tra Ottocento e Novecento, collana Storia della Sicilia. Arti figurative e architettura in Sicilia, Vol. X, Roma, Editalia - Edizioni d'Italia Domenico Sanfilippo ed., ISBN non esistente.
  • Lo Jacono V., Mondello e "dintorni", collana Sicilia, Palermo, Spazio Cultura, 2017, ISBN 978-88-9957-222-8.
  • Marafon Pecoraro M. e Rubbino G., L'antico Stabilimento Balneare di Mondello, Palermo, Krea, 2009, ISBN 978-88-96053-09-6.
  • Marsala M.T., Le città balneari dell'Ottocento, collana Talismani, Palermo, L'Epos, 2002, ISBN 978-88-8302-172-5.
  • Mauro E., Mondello, città balneare, in Pirrone G., Palermo, una capitale. Dal Settecento al Liberty, collana Documenti di architettura, N. 45, Milano, Mondadori Electa, 1990, ISBN 978-88-4353-014-4.
  • Palazzotto E. e Sbacchi M., Progettare Mondello, a cura di Andrea Sciascia, Palermo, Allinea, 2009, ISBN 978-88-6055-404-8.
  • Paternò G., Quando il tram arrivava a Mondello. Storia dei ragazzi di via Papireto, collana I libri del sole, Palermo, Qanat, 2017, ISBN 978-88-9641-417-0.
  • Pirrone G., Palermo. Architettura del XX secolo in Italia, Genova, Vitali E Ghianda ed., 1972, ISBN non esistente.
  • Quartarone C., Sessa E. e Mauro E., Itinerario V. Vocazione Ludica e Arte della Villeggiatura. Palermo, Santa Flavia, Casteldaccia, Termini Imerese, collana Arte e architettura Liberty in Sicilia, Palermo, Grafill, 2010, ISBN 978-88-8207-324-4.
  • Sciascia A., Architettura contemporanea a Palermo, collana Andropolis, Palermo, L'Epos, 1998, ISBN 978-88-8302-095-7.
  • Verda Scajola M.T., Liberty sui litorali italiani, a cura di Benzi F., collana Il Liberty in Italia, Milano, Motta, 2001, ISBN non esistente.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Palermo: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Palermo