Mette-Marit Tjessem Høiby

Mette-Marit Tjessem Høiby
Principessa della Corona di Norvegia
Stemma
Stemma
In caricadal 25 agosto 2001
(22 anni e 243 giorni)
PredecessoreSonja Haraldsen
TrattamentoSua Altezza Reale
NascitaKristiansand, Norvegia, 19 agosto 1973 (50 anni)
DinastiaGlücksburg(Norvegia) per matrimonio
PadreSven Olav Bjarte Høiby
MadreMarit Tjessem
Consorte diHaakon Magnus
FigliMarius Borg Høiby (naturale)
Ingrid Alexandra
Sverre Magnus
ReligioneLuteranesimo norvegese

Mette-Marit Tjessem Høiby (Kristiansand, 19 agosto 1973) è la principessa ereditaria di Norvegia dal 2001, come moglie del principe ereditario Haakon.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Mette-Marit è nata a Kristiansand nel 1973, figlia del giornalista Sven Olaf Bjarte Høiby (1936-2007) e dell'impiegata di banca Marit Tjessem (1937).[1][2] È sorella minore di Espen Bjarte (1959), Per (1962) e Kristin (1964).[3] Dopo il divorzio dei genitori nel 1984, sua madre sposò Rolf Berntsen (1932-2008) e suo padre Renate Barsgård (1971).[4][5] Il suo fratellastro Trond Berntsen (1960-2011) morì durante gli attentati del 22 luglio.[6] In gioventù praticò la pallavolo, la vela, fece parte di un coro e degli scout.[7]

È cresciuta a Vågsbygd e nel 1980 entrò alla scuola Slettheia.[8] Dal 1987 frequentò la scuola secondaria inferiore Fiskå e, dopo aver studiato per metà anno alla scuola secondaria superiore Oddernes, trascorse un altro anno presso la Wangaratta High School in Australia.[9][10][11] Dal 1991 frequentò la Kristiansand Katedralskole e si diplomò nel 1994.[2][11] Studiò alla Bjørknes Privatskole di Oslo dal 1996 e si diplomò in cinque materie nella primavera del 1997.[2][10]

Nello stesso anno sostenne l'esame preliminare per l'università e successivamente gli esami in tecnologia dell'informazione e chimica all'Università di Agder, dove studiò ingegneria.[2][9][11] All'Università di Oslo studiò etica e antropologia sociale tra il 2000 e il 2002.[10][11] Nel 2003 entrò alla SOAS dell'Università di Londra, formandosi sulla crisi globale dei rifugiati, lo sviluppo e l'HIV/AIDS.[11]

Per tre mesi fu osservatrice all'Agenzia Norvegese per la Cooperazione allo Sviluppo (NORAD), ruolo che la portò a recarsi in Malawi e in Zambia, e si iscrisse alla BI Norwegian School of Management di Oslo nel 2008, ottenendovi un master of Management nel 2012.[7][11]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1995 e il 1996 conobbe Morten Borg (1968), incarcerato nel 1992 per guida in stato d'ebbrezza, possesso di droga e violenze.[9][12][13] Ebbero una breve relazione che terminò cinque mesi prima la nascita del figlio Marius Borg Høiby (1997).[9][13] Nel 1996 conobbe Haakon di Norvegia in occasione del Quartfestivalen, dove si incontrarono di nuovo nel 1999.[3][7] Iniziarono a convivere ad autunno del 2000 e il 1⁰ dicembre si fidanzarono ufficialmente.[2][7]

Come fidanzata dell'erede al trono, Mette-Marit non fu ben accolta dall'opinione pubblica, che la riteneva inadatta al ruolo di principessa ereditaria a causa di un presunto utilizzo di sostanze stupefacenti e della "vita dissoluta" condotta in passato.[7] Ad agosto del 2001, durante una conferenza stampa, parlò dei suoi trascorsi di "ribellione giovanile", condannando al contempo l'uso delle droghe e invitando la stampa a non soffermarsi ulteriormente sul suo passato.[14]

Principessa ereditaria[modifica | modifica wikitesto]

Mette-Marit e Haakon nel 2013

Mette-Marit e Haakon si sono sposati il 25 agosto del 2001 presso la cattedrale di Oslo.[3] In occasione del matrimonio istituirono il Kronprinsparets Fond, attivo a favore dell'inclusione e dello sviluppo dei giovani.[8] Nell'aprile 2006 ricevette l'incarico di Rappresentante Speciale dell'UNAIDS, viaggiando così in Nicaragua, Ucraina e Mali.[11]

Nel 2010 venne nominata Young Global Leader del Forum economico mondiale e nel 2012 entrò a far parte del consiglio di fondazione internazionale della Global Shapers Community.[11] Durante la primavera del 2014 intraprese il suo primo "tour letterario", un viaggio in treno svolto con l'assistenza delle ferrovie dello Stato e della Biblioteca Pubblica di Oslo.[15] Lo scopo dell'evento è promuovere la lettura attraverso l'apertura del treno al pubblico e l'organizzazione di incontri con gli autori presso biblioteche e stazioni locali.[15]

Nel 2015 fondò con la sostenitrice dei diritti umani Kate Roberts il Maverick Collective, iniziativa lanciata ufficialmente durante la Women Deliver Conference a Copenaghen nel 2016.[11] Si occupa di coinvolgere le donne nell'utilizzo di risorse finanziarie e intellettuali per contrastare la povertà e promuovere la salute femminile.[11] Nello stesso anno la Foreign Policy la nominò "Leading Global Thinker" e fu inclusa dalla Fast Company tra le persone più creative nel settore del business.[11]

Il 26 aprile 2017 divenne ambasciatrice in ambito internazionale per la letteratura norvegese e prese parte agli eventi della Fiera del libro di Francoforte nel 2019, in quanto la Norvegia venne scelta come ospite d'onore.[11] Nel gennaio 2024 è stata ospite d'onore alla Fiera internazionale del libro del Cairo.[15]

Controversie e salute[modifica | modifica wikitesto]

Dal 23 al 28 ottobre del 2012 Mette-Marit soggiornò a Nuova Delhi per accudire i due figli di una coppia gay nati da una madre surrogata.[16][17] Si occupò di loro nelle vesti di tata presso il Manav Medicare Centre, in quanto i due genitori non avevano ancora ottenuto il visto per recarsi in India.[17] Questi ultimi lavoravano al palazzo reale e nello stesso periodo era in corso in Norvegia un dibattito sulla pratica della surrogazione di maternità, attivamente scoraggiata dal governo.[16] La casa reale dichiarò che lo scopo di Mette-Marit non fosse prendere posizione sulla questione, quanto piuttoso "aiutare due neonati che erano soli".[16] Il 24 ottobre 2018 venne comunicato che la principessa è affetta da fibrosi polmonare.[18]

Nel 2019 il quotidiano Dagens Næringsliv rivelò che Mette-Marit incontrò in diverse occasioni Jeffrey Epstein tra il 2011 e il 2013 (anno in cui interruppero i contatti), condannato nel 2008 per reati sessuali.[19] Furono presentati da conoscenti in comune all'estero e la notizia venne ampliamente trattata dalla stampa norvegese.[20] La principessa affermò di aver messo fine al rapporto con Epstein dopo aver percepito che utilizzasse il rapporto con lei a danno di altre persone e comunicò il suo rammarico per non aver indagato sul suo passato.[19][20]

Patrocini[modifica | modifica wikitesto]

Mette-Marit Tjessem-Høiby è patrona di:[21]

  • Accademia di Scienze e Lettere di Agder;
  • Amandusfestivalen;
  • Festival dei Film per Bambini di Kristiansand;
  • Forum per le Donne e lo Sviluppo (FOKUS);
  • Nave Sørlandet;
  • Kirken SOS;
  • Festival della Musica Tradizionale e Mondiale di Førde;
  • Hamsun Days;
  • Consiglio Norvegese per la Salute Mentale;
  • Coro delle Ragazze Norvegesi;
  • Associazione Norvegese delle Guide e degli Scout;
  • Norwegian Library Association (NLA);
  • Croce Rossa Norvegese;
  • Norwegian Rheumatism Association;
  • Centro Culturale Nynorsk;
  • Festival internazionale di Musica da Chiesa di Oslo;
  • Festival della Musica da Camera di Risør;
  • Shameless Award;
  • Vivil Games.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Marius Borg Høiby

Mette-Marit Tjessem-Høiby e Morten Borg hanno un figlio:

  • Marius Borg Høiby (Oslo, 13 gennaio 1997).[12]

Con il marito Haakon di Norvegia ha una figlia e un figlio:[18]

Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

  • 19 agosto 1973 - 25 agosto 2001: Mette-Marit Tjessem-Høiby
  • 25 agosto 2001 - attuale: Sua Altezza Reale, la principessa ereditaria di Norvegia

Stemma e stendardi[modifica | modifica wikitesto]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Ole Christian Olsen Høiby Ole Andreas Knudsen  
 
Marit Olsdatter  
Bjarne Kristiansen Høiby  
Ellen Serine Bjørnsdatter Serine Bjørn Eriksen Høiby  
 
Elen Sofie Jonsdatter Bjørrnstad  
Sven Olaf Bjarne Høiby  
Osmund Salvesen Tvedt Salve Syvertsen Tvedt  
 
Anna Knutsdatter Kjetså  
Ingrid Andrea Tvedt  
Amalia Catrine Schølberg Adrian Andreassen Schjølberg  
 
Berthe Kathrine Jensdatter  
Mette-Marit Tjessem Høiby  
Johannes Samuelson Tjessem Samuel Olsen Folkvord  
 
Serine Svendsdatter Figved  
Sverre Johannesson Tjessem  
Elisabeth Tollaksdatter Mysse Tollak Tollaksen Nedre Mysse  
 
Berte Sofie Didriksdatter Y Mydland  
Marit Tjessem  
Tormod Torsteinson Fosso Torstein Tormodson Fosso  
 
Gurid Sjursdatter Aksnes  
Brita Tormodsdatter Fosso  
Eli Olafsdatter Kjosås Olav Jonson Rykkje  
 
Eli Hallgerisdotter Tjosås  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze norvegesi[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Mette-Marit Tjessem Hoiby, su genealogics.org, 5 novembre 2001. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  2. ^ a b c d e (NO) Knut Are Tvedt, Mette-Marit, su snl.no, 14 febbraio 2009. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  3. ^ a b c (EN) Susan Flantzer, Wedding of Crown Prince Haakon of Norway and Mette-Marit Tjessem Høiby, su unofficialroyalty.com, 24 agosto 2017. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  4. ^ (EN) Crown Princess's father marries stripper, su smh.com.au, 13 marzo 2005. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  5. ^ (EN) Marit Tjessem, su genealogics.org, 20 giugno 2020. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  6. ^ (EN) Trond Berntsen, su geni.com, 24 maggio 2018. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  7. ^ a b c d e (NO) Håkon Stavrum, Mette-Marit av Norge: Kristiansands Askepott, su krs.no, 13 agosto 2023. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  8. ^ a b (NOSEEN) Kronprinsesse Mette-Marit, su kongehuset.no, 24 agosto 2020. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  9. ^ a b c d (NO) En dronning blir til, su vg.no, 2 dicembre 2000. URL consultato il 26 gennaio 2024.
  10. ^ a b c (EN) Miss Mette-Marit Tjessem Høiby, su nrk.no, 2 aprile 2002. URL consultato il 24 gennaio 2024.
  11. ^ a b c d e f g h i j k l (ENNOSE) Her Royal Highness Crown Princess Mette-Marit, su royalcourt.no, 29 maggio 2018. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  12. ^ a b (EN) Marius Borg Hoiby, su genealogics.org, 18 aprile 2007. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  13. ^ a b (EN) Nicolas Fontaine, Le nouveau métier du fils de Mette-Marit de Norvège, su histoiresroyales.fr, 14 settembre 2020. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  14. ^ (EN) Imre Karacs, Norway's future queen admits to wild past, su independent.co.uk, 23 agosto 2001. URL consultato il 28 gennaio 2024.
  15. ^ a b c (ENNOSE) In focus: Literature, su royalcourt.no, 24 gennaio 2024. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  16. ^ a b c (EN) Mette-Marit aided surrogate parents, su newsinenglish.no, 3 dicembre 2012. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  17. ^ a b (EN) Joseph McCormick, Norway: Princess took secret India trip to care for gay palace employee’s newborn twins, su thepinknews.com, 4 dicembre 2012. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  18. ^ a b (EN) Scott Mehl, Crown Princess Mette-Marit of Norway, su unofficialroyalty.com, 18 agosto 2013. URL consultato il 23 gennaio 2024.
  19. ^ a b (NO) Marcus Brenden, Kronprinsesse Mette-Marit og Jeffrey Epstein: Dette sier utlandet om skandalen, su dagbladet.no, 4 dicembre 2019. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  20. ^ a b (NO) Gard Oterholm e Tore Gjerstad, Kronprinsesse Mette-Marit møtte sexforbryteren Jeffrey Epstein flere ganger: – Jeg burde undersøkt Jeffrey Epsteins fortid nærmere, og beklager at jeg ikke gjorde det, su dn.no, 19 dicembre 2019. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  21. ^ (ENNOSE) Organisations under the patronage of The Crown Princess, su royalcourt.no, 20 marzo 2023. URL consultato il 30 gennaio 2024.
  22. ^ Elenco degli insigniti
  23. ^ - website typischich.at, su typischich.at. URL consultato il 13 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2015).
  24. ^ DECRETO DE 5 DE SETEMBRO DE 2007 - website JusBrasil
  25. ^ a b The Royal Court
  26. ^ The Royal Forums, State visit of japan in Norway, May 2005, Photo Archiviato il 16 giugno 2013 in Internet Archive.
  27. ^ Vanitatis
  28. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  29. ^ Immagine
  30. ^ https://www.vestnesis.lv/op/2015/55.12/
  31. ^ Photographic image (JPG), su 1.vgc.no. URL consultato il 1º marzo 2017.
  32. ^ Lithuanian Presidency, Lithuanian Orders searching form
  33. ^ Bollettino Ufficiale di Stato

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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