Metronidazolo

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Metronidazolo
Nome IUPAC
2-(2-metil-5-nitro-1H-imidazol-1-il)etanolo
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC6H9N3O3
Massa molecolare (u)171,15
Numero CAS443-48-1
Numero EINECS207-136-1
PubChem4173
DrugBankDB00916
SMILES
CC1=NC=C(N1CCO)[N+](=O)[O-]
Dati farmacocinetici
Biodisponibilità100% per via orale
Legame proteico10% circa
Metabolismoepatico
Emivita6-7 ore
EscrezioneRenale (70% circa) e biliare (6-15%)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
tossico a lungo termine
attenzione
Frasi H351
Consigli P281 [1]

Il metronidazolo (C6H9N3O3) è un antibiotico appartenente alla classe dei composti nitroimidazoli, particolarmente efficace su batteri anaerobi e sui protozoi. In Italia è venduto dalla società farmaceutica Zambon Italia S.r.l. con il nome commerciale di Flagyl, nella forma farmaceutica di compresse da 250 mg e di ovuli vaginali da 500 mg.

Il farmaco venne scoperto intorno al 1950, e venne inizialmente utilizzato come antiprotozoario nelle infezioni da Trichomonas vaginalis. Successivamente studi clinici evidenziarono che metronidazolo possedeva attività anche contro i bacilli anaerobi, resistenti a moltissimi farmaci, come i Bacteroides e i Gram positivi quali i Clostridi.

Farmacocinetica[modifica | modifica wikitesto]

La somministrazione è possibile attraverso tutte le vie, avendo una buona biodisponibilità. Dopo somministrazione per via orale il farmaco è rapidamente assorbito dal tratto gastrointestinale. Il farmaco si lega scarsamente alle proteine sieriche (ha una biodisponibilità del 100% quando assunto per via orale), ha un'ottima distribuzione, difatti diffonde bene in quasi tutti i tessuti biologici e supera ottimamente la barriera placentare e la barriera ematoencefalica: le concentrazioni nella saliva, nel latte materno e nel fluido cerebrospinale sono paragonabili a quelle riscontrabili nel plasma.
Il farmaco viene metabolizzato a livello epatico e i metaboliti che compaiono nelle urine derivano principalmente dall'ossidazione della catena laterale e da un processo di glucuronoconiugazione. L'eliminazione è prevalentemente per via renale (70%) mentre con le feci viene eliminata una dose variabile tra il 6% e il 15%. Una quota minore viene eliminata tramite la saliva e il latte. Nelle donne rilevante è la quota eliminata attraverso la secrezione vaginale (circa il 15%).

Farmacodinamica[modifica | modifica wikitesto]

Il metronidazolo è un profarmaco, cioè diventa attivo all'interno dell'organismo dopo aver subito metabolismo. Nella fattispecie, affinché il farmaco diventi attivo, il nitrogruppo in posizione 5 dell'anello imidazolico deve essere ridotto a gruppo amminico. Una volta attivato, il metronidazolo aggredisce i microrganismi ospiti causando gravi danni al DNA e inibendo la sintesi degli acidi nucleici. Va altresì specificato che il farmaco non è in grado di eliminare microrganismi aerobi, in quanto l'ossigeno presente ossiderebbe l'ammina a nitrogruppo inattivando la molecola.

Usi clinici[modifica | modifica wikitesto]

Tricomoniasi sintomatica e asintomatica[modifica | modifica wikitesto]

Metronidazolo è indicato nel trattamento della tricomoniasi sintomatica, sia nei maschi sia nelle femmine, quando la presenza del protozoo è stata confermata da appropriate procedure di laboratorio (strisci umidi e/o colture). È inoltre indicato nel trattamento delle donne asintomatiche quando l'organismo è associato a endocervicite, cervicite o erosione cervicale.[2][3][4]

Trattamento di un partner asintomatico[modifica | modifica wikitesto]

L'infezione da Trichomonas vaginalis è una malattia venerea. Per questo motivo partner sessuali asintomatici di pazienti trattati devono essere trattati a loro volta se vi è evidenza di presenza del protozoo, al fine di prevenire la reinfezione del partner (infezione a "ping pong"). La decisione se trattare o meno un partner maschio asintomatico che ha eseguito un esame colturale con esito negativo (oppure del quale non esiste un esame colturale) è individuale. Nel prendere questa decisione, si deve tener presente che una donna può essere reinfettata se il suo partner non viene trattato: vi sono spesso notevoli difficoltà a isolare l'organismo da un portatore asintomatico maschio e strisci o colture negative possono non avere alcun significato.

Amebiasi[modifica | modifica wikitesto]

Metronidazolo è indicato nel trattamento dell'amebiasi intestinale acuta (cosiddetta dissenteria amebica) e degli ascessi epatici amebici. Nel caso di ascessi epatici amebici la terapia con l'antiprotozoario non elimina la necessità di aspirazione o del drenaggio del pus.

Altre infezioni[modifica | modifica wikitesto]

Viene inoltre utilizzato in caso di infezioni batteriche chirurgiche o ginecologiche per la sua attività sulla flora anaerobia, e in particolare sul Bacteroides fragilis.

Effetti collaterali e indesiderati[modifica | modifica wikitesto]

Molti degli effetti avversi correlati al trattamento con metronidazolo coinvolgono il sistema nervoso e sono le convulsioni,[5][6] l'encefalopatia,[7][8][9] la meningite asettica,[10][11] la neuropatia ottica[12][13] e periferica.[14][15][16][17], nei soggetti predisposti. Quest'ultima si associa in particolare ad alterazioni della componente sensitiva e si caratterizza per intorpidimento o parestesia di un arto. Questa neuropatia periferica, per quanto sia un effetto avverso raro ma grave, si ritiene sia correlata alla dose e alla durata della terapia. La maggior parte dei casi si verifica infatti dopo dosi variabili dai 1'000 mg ai 2'400 mg al giorno per almeno 30 giorni, oppure dopo una dose totale di 50 grammi. Come già accennato tende a verificarsi in particolar modo a carico degli arti inferiori e si presenta con intorpidimento, formicolio e parestesia. I soggetti in trattamento devono essere avvisati della necessità di interruzione del trattamento al manifestarsi di questi effetti.[18][19][20]
Altri disturbi segnalati a carico del sistema nervoso sono cefalea, capogiro, vertigini, sincope, incoordinazione motoria, atassia,[21][22][23] confusione mentale, disartria, agitazione, allucinazioni e insonnia, sempre nei soggetti già predisposti.

Fra gli effetti collaterali più frequenti vi sono quelli a carico dell'apparato gastrointestinale. Questi effetti sono relativamente comuni e includono nausea, vomito, anoressia, secchezza delle fauci, un sapore strano e sgradevole, talvolta di tipo metallico, diarrea, dolori addominali, disturbi epigastrici, crampi addominali, stitichezza, proctite, lingua impaniata, glossite e stomatite. In rari casi sono state segnalate ittero, epatite, pancreatite. Si ricorda che metronidazolo può essere utilizzato per il trattamento della colite pseudomembranosa ma anche che raramente può essere implicato come agente causale.[24][25][26] Questi rari casi di colite pseudomembranosa metronidazolo indotta possono essere trattati con successo con vancomicina.

Il trattamento con metronidazolo può anche comportare la comparsa di orticaria, rash eritematoso, la sindrome di Stevens-Johnson,[27][28] necrolisi epidermica tossica, vampate di calore, artralgie, malessere, febbre, prurito. Sono possibili effetti indesiderati ematologici quali leucopenia e neutropenia reversibile e trombocitopenia reversibile (rara).

Controindicazioni[modifica | modifica wikitesto]

Il farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad altri nitroimidazolo derivati oppure a uno qualsiasi degli eccipienti della formulazione farmaceutica. Nelle pazienti affetti da tricomoniasi metronidazolo è controindicato nel primo trimestre di gravidanza.

Dosi terapeutiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Amebiasi intestinale: adulti 800 mg bambini 200–400 mg a seconda dell'età, si somministra ogni 8 ore
  • Amebiasi extra-intestinale: 400–800 mg
  • Trichomoniasi vaginale: 200–500 mg (a seconda della dose varia la tempistica di somministrazione)
  • Giardiasi: 2 g al giorno

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sigma Aldrich; rev. del 26.03.2013
  2. ^ WD. Hager, RP. Rapp, Metronidazole., in Obstet Gynecol Clin North Am, vol. 19, n. 3, settembre 1992, pp. 497-510, PMID 1436927.
  3. ^ JR. Schwebke, Metronidazole: utilization in the obstetric and gynecologic patient., in Sex Transm Dis, vol. 22, n. 6, pp. 370-6, PMID 8578410.
  4. ^ CD. Freeman, NE. Klutman; KC. Lamp, Metronidazole. A therapeutic review and update., in Drugs, vol. 54, n. 5, novembre 1997, pp. 679-708, PMID 9360057.
  5. ^ SR. Snavely, GR. Hodges, The neurotoxicity of antibacterial agents., in Ann Intern Med, vol. 101, n. 1, luglio 1984, pp. 92-104, PMID 6329054.
  6. ^ MK. El-Bitar, RM. Boustany, Common causes of uncommon seizures., in Pediatr Neurol, vol. 41, n. 2, agosto 2009, pp. 83-7, DOI:10.1016/j.pediatrneurol.2009.04.011, PMID 19589454.
  7. ^ MM. Bottenberg, KA. Hegge; DK. Eastman; R. Kumar, Metronidazole-induced encephalopathy: a case report and review of the literature., in J Clin Pharmacol, vol. 51, n. 1, gennaio 2011, pp. 112-6, DOI:10.1177/0091270010362905, PMID 20220041.
  8. ^ JA. Desai, J. Dobson; M. Melanson; G. Pari; AY. Jin, Metronidazole-induced encephalopathy: case report and review of MRI findings., in Can J Neurol Sci, vol. 38, n. 3, maggio 2011, pp. 512-3, PMID 21515514.
  9. ^ YT. Huang, LA. Chen; SJ. Cheng, Metronidazole-induced Encephalopathy: Case Report and Review Literature., in Acta Neurol Taiwan, vol. 21, n. 2, giugno 2012, pp. 74-8, PMID 22879116.
  10. ^ AP. Corson, JH. Chretien, Metronidazole-associated aseptic meningitis., in Clin Infect Dis, vol. 19, n. 5, novembre 1994, p. 974, PMID 7893894.
  11. ^ S. Khan, B. Sharrack; WA. Sewell, Metronidazole-induced aseptic meningitis during Helicobacter pylori eradication therapy., in Ann Intern Med, vol. 146, n. 5, marzo 2007, pp. 395-6, PMID 17339628.
  12. ^ D. Putnam, FT. Fraunfelder; M. Dreis, Metronidazole and optic neuritis., in Am J Ophthalmol, vol. 112, n. 6, dicembre 1991, p. 737, PMID 1957918.
  13. ^ NM. McGrath, B. Kent-Smith; DM. Sharp, Reversible optic neuropathy due to metronidazole., in Clin Experiment Ophthalmol, vol. 35, n. 6, agosto 2007, pp. 585-6, DOI:10.1111/j.1442-9071.2007.01537.x, PMID 17760644.
  14. ^ L. Pita-Ramírez, V. Castillo-Cruz; E. Huerta-Díaz; L. Muñoz-Fernández, [Neuropathy caused by metronidazole. Report of a case and review of the literature]., in Rev Invest Clin, vol. 42, n. 4, pp. 281-4, PMID 2091179.
  15. ^ A. Coxon, CA. Pallis, Metronidazole neuropathy., in J Neurol Neurosurg Psychiatry, vol. 39, n. 4, aprile 1976, pp. 403-5, PMID 180258.
  16. ^ WG. Bradley, IJ. Karlsson; CG. Rassol, Metronidazole neuropathy., in Br Med J, vol. 2, n. 6087, settembre 1977, pp. 610-1, PMID 198056.
  17. ^ Metronidazole neuropathy., in Br Med J, vol. 2, n. 6090, settembre 1977, p. 832, PMID 912357.
  18. ^ EG. Boyce, ET. Cookson; WS. Bond, Persistent metronidazole-induced peripheral neuropathy., in DICP, vol. 24, n. 1, gennaio 1990, pp. 19-21, PMID 2154078.
  19. ^ LF. Duffy, F. Daum; SE. Fisher; J. Selman; SM. Vishnubhakat; HW. Aiges; JF. Markowitz; M. Silverberg, Peripheral neuropathy in Crohn's disease patients treated with metronidazole., in Gastroenterology, vol. 88, n. 3, marzo 1985, pp. 681-4, PMID 2981752.
  20. ^ G. Said, J. Goasguen; C. Laverdant, [Neuropathy in long term treatment with metronidazole (author's transl)]., in Rev Neurol (Paris), vol. 134, n. 8-9, pp. 515-21, PMID 749126.
  21. ^ CK. Horlen, CF. Seifert; CS. Malouf, Toxic metronidazole-induced MRI changes., in Ann Pharmacother, vol. 34, n. 11, novembre 2000, pp. 1273-5, PMID 11098341.
  22. ^ K. Takase, Y. Santa; S. Ohta; T. Yoshimura, [MRI and SPECT findings in a case of metronidazole-induced reversible acute cerebellar ataxia]., in Rinsho Shinkeigaku, vol. 45, n. 5, maggio 2005, pp. 386-9, PMID 15960179.
  23. ^ K. Patel, I. Green-Hopkins; S. Lu; AR. Tunkel, Cerebellar ataxia following prolonged use of metronidazole: case report and literature review., in Int J Infect Dis, vol. 12, n. 6, novembre 2008, pp. e111-4, DOI:10.1016/j.ijid.2008.03.006, PMID 18511323.
  24. ^ A. Morelli, A. Del Favero; F. Narducci; F. Menichetti; MA. Pelli, [Antibiotics and pseudomembranous colitis]., in Recenti Prog Med, vol. 67, n. 3, settembre 1979, pp. 368-81, PMID 118498.
  25. ^ G. Thomson, AH. Clark; K. Hare; WG. Spilg, Pseudomembranous colitis after treatment with metronidazole., in Br Med J (Clin Res Ed), vol. 282, n. 6267, marzo 1981, pp. 864-5, PMID 6783223.
  26. ^ MR. Keighley, DW. Burdon, Metronidazole in the aetiology of pseudomembranous colitis., in Br Med J, vol. 2, n. 6190, settembre 1979, pp. 607-8, PMID 497724.
  27. ^ G. Piskin, JR. Mekkes, Stevens-Johnson syndrome from metronidazole., in Contact Dermatitis, vol. 55, n. 3, settembre 2006, pp. 192-3, DOI:10.1111/j.1600-0536.2006.00904.x, PMID 16918620.
  28. ^ KT. Chen, SJ. Twu; HJ. Chang; RS. Lin, Outbreak of Stevens-Johnson syndrome/toxic epidermal necrolysis associated with mebendazole and metronidazole use among Filipino laborers in Taiwan., in Am J Public Health, vol. 93, n. 3, marzo 2003, pp. 489-92, PMID 12604501.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • British national formulary, Guida all’uso dei farmaci 4 edizione, Lavis, agenzia italiana del farmaco, 2007.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  • Tinidazolo (simile al metronidazolo ma con durata d'azione più lunga)

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]