Meato uretrale esterno

Meato uretrale esterno
Sezione del pene
Anatomia del Gray(EN) Pagina 1235
Nome latinoOrificium urethrae externum
Identificatori
FMA19650

Il meato urinario, noto anche come orifizio uretrale esterno[1], è l'apertura esterna dell'uretra. È il punto esterno in cui sbocca l'urina sia nei maschi che nelle femmine. Nei maschi viene espulsa, da qui, l'urina durante la minzione, o lo sperma durante l'eiaculazione maschile. Nelle femmine è localizzato nel vestibolo della vagina e nei maschi nella estremità finale del glande del pene.[2][3][4]

Nei maschi[modifica | modifica wikitesto]

Meato urinario di un uomo

L'orifizio uretrale esterno maschile è l'apertura esterna dell'intero apparato genitale, normalmente situato sulla punta del glande, alla sua giunzione con il frenulo. Si presenta come una fessura verticale, eventualmente limitata da entrambi i lati da due piccole proiezioni in tessuto più scuro e continua longitudinalmente lungo la linea anteriore del glande, che facilitano la minzione. A causa della flessibilità del pene e del meato, il flusso di urina nel maschio può essere manipolato e mirato. In diverse culture vengono impiegate diverse posizioni di minzione. In alcuni casi l'apertura può essere più arrotondata e questo può verificarsi naturalmente o anche come effetto collaterale della rimozione eccessiva di pelle durante la circoncisione. Il meato è una parte sensibile del sistema riproduttivo maschile.

La stenosi è una complicazione tardiva della circoncisione, che si verifica in circa il 10-20 per cento dei neonati circoncisi dopo la perdita della protezione del prepuzio.[5]

Nelle femmine[modifica | modifica wikitesto]

Meato urinario femminile, localizzato tra la clitoride e l'apertura vaginale

L'orifizio uretrale esterno femminile si trova circa 2,5 cm dietro il clitoride e immediatamente davanti alla vagina nel vestibolo vulvare, facente parte dei genitali femminili. La sua funzione è quella di espellere l'urina durante la minzione. A sinistra e a destra di esso vi sono le aperture delle ghiandole di Skene.

In altri mammiferi[modifica | modifica wikitesto]

A differenza della maggior parte degli altri mammiferi, nelle femmine di iene maculate il meato urinario si trova sul glande del clitoride.[6][7]

Patologia[modifica | modifica wikitesto]

Un esempio di disturbo congenito del meato, nei maschi, è l'epispadia, ovvero la errata collocazione nell'aspetto superiore del pene e la ipospadia cioè l'errata collocazione nella parte inferiore del pene. Una dislocazione congenita può causare il restringimento (stenosi) che causa un blocco urinario parziale o totale o la biforcazione del flusso urinario. Un blocco uretrale può anche essere causato da materiale estraneo, calcoli renali o vescicali (litiasi).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Enciclopedia medica italiana: Tonometria oculare-Zucchero, USES edizioni scientifiche, 1988, ISBN 9788803002445. URL consultato il 31 agosto 2017.
  2. ^ MEATO URETRALE - Dizionario medico - Corriere.it, su corriere.it. URL consultato il 31 agosto 2017.
  3. ^ Trattato completo di anatomia descrittiva del barone Boyer, Sansone Coen, 1836. URL consultato il 31 agosto 2017.
  4. ^ Piccolo manuale di anatomia descrittiva ovvero Descrizione succinta di tutti gli organi dell'uomo di A. L. I. Bayle ... volgarizzato da Cesare Vassallo. Volume 1.-2: Vol. 2, 1830. URL consultato il 31 agosto 2017.
  5. ^ (EN) Canadian Paediatric Society, Newborn male circumcision | Canadian Paediatric Society, su cps.ca. URL consultato il 18 novembre 2018.
  6. ^ Gerald R. Cunha, Gail Risbridger e Hong Wang, Development of the External Genitalia: Perspectives from the Spotted Hyena (Crocuta crocuta), in Differentiation; research in biological diversity, vol. 87, n. 0, 2014, pp. 4–22, DOI:10.1016/j.diff.2013.12.003. URL consultato il 18 novembre 2018.
  7. ^ C. M. Drea, N. J. Place e M. L. Weldele, Exposure to naturally circulating androgens during foetal life incurs direct reproductive costs in female spotted hyenas, but is prerequisite for male mating, in Proceedings. Biological Sciences, vol. 269, n. 1504, 7 ottobre 2002, pp. 1981–1987, DOI:10.1098/rspb.2002.2109. URL consultato il 18 novembre 2018.

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