Mauro Antonio Tesi

Prospettiva (scenografia?)

Mauro Antonio Tesi detto il Maurino (Zocca, 15 gennaio 1730Bologna, 18 luglio 1766) è stato un pittore, incisore e architetto italiano del periodo rococò.

Vita e opere[modifica | modifica wikitesto]

Mauro Antonio Tesi, meglio conosciuto come Mauro Tesi o il Maurino nacque a Montalbano, una frazione di Zocca, sull'Appennino modenese, figlio di Domenico e Margherita Mozzali. Il padre, vedendo il figlio molto versato per il disegno, si trasferì a Bologna, e dopo un periodo di studio nelle Scuole Pie di questa città fu, nel 1750, messo a bottega dal pittore Carlo Morettini.

«...pittore di stemmi, d'armi, e di simili altre cose...»

Divenne uno dei maggiori quadraturisti emiliani del '700, coltivando la decorazione architettonica dei grandi palazzi nobiliari. Fu amico e protetto dell'erudito Francesco Algarotti che lo instradò nella ricerca pittorica derivata dai modelli dell'antichità e del Rinascimento. Collaborò con pittori della sua epoca che provvedevano a inserire delle figure umane nei suoi disegni prospettici, come successe con Francesco Zuccarelli, nella galleria del palazzo di Algarotti. Molto interessante fu la sua decorazione per Palazzo Zambeccari e a Firenze per Palazzo Gerini.

Tomba dell'Algarotti, su disegno del Tesi

Fu anche decoratore di chiese, la prima delle quali, riferisce l'Algarotti, è stata la chiesa di San Martino, a Bologna e in seguito decorò anche la chiesa di Santa Maria della Purificazione nella stessa città. Nella Chiesa di San Leone e in quella della Santissima Annunziata ambedue a Pistoia dipinse i fondali architettonici per gli affreschi di Vincenzo Meucci, insieme ad uno dei più famosi quadraturisti toscani: Lorenzo del Moro.

Fu spesso chiamato a inventare scenografie per vari teatri come era accaduto anche ad altri noti quadraturisti della sua epoca. Gli vennero commissionate le scenografie funebri per il Collegio Ungarico e la chiesa di Santa Maria del Baracano. Il primo per le esequie dell'Imperatore Francesco I di Lorena, mentre per la seconda fece l'apparato del Sepolcro per il Giovedì santo come ci conferma questo passaggio della Storia della letteratura italiana del secolo XVIII di Antonio Lombardi del 1829:

«...né dipingeva egli soltanto, ma possedeva un'abilità non comune nell'ideare e disegnare macchine grandiose per funerali e per oggetti di pubbliche feste...(p. 408)»

Morì a Bologna nel 1766 a soli 36 anni, fu sepolto nella Chiesa di San Petronio e, come dice l'Abate Lanzi, sulla sua tomba venne posta questa iscrizione:

«Mauro Tesi, elegantiae veteris in pingendo ornatu et architectura restitutori. an 1766[1]»

Fra i suoi allievi, pochi visto la brevità della sua vita, si ricorda Antonio Villa, pittore imolese.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Luigi Lanzi, Storia pittorica dell'Italia dal risorgimento delle belle arti fin presso al fine del XVIII secolo, Vol. 5, p. 215

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Raccolta di disegni originali di Mauro Tesi estratti da diverse collezioni, pubblicata da Lodovico Inig, calcografo in Bologna; aggiuntavi la vita dell'autore, Bologna, Istituto delle scienze, 1787 Anche on line su Internet Archive
  • Anna Maria Matteucci, I decoratori di formazione bolognese tra Settecento e Ottocento: da Mauro Tesi ad Antonio Basoli, Milano, Mondadori Electa, 2002, ISBN 9788843596379.
  • W. Bergamini, Mauro Tesi, in L'Arte del Settecento emiliano. Architettura, Scenografia e Pittura di paesaggio, catalogo della mostra, Bologna 1980, pp. 194–195.

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