Maurizio Orlandi

Maurizio Orlandi
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 176 cm
Peso 70 kg
Calcio
Ruolo Centrocampista, attaccante
Termine carriera 1991
Carriera
Giovanili
Cesena
Squadre di club1
1971-1975Cesena94 (10)
1975-1981Sampdoria175 (14)
1981-1985Lecce140 (10)
1985-1986Ancona20 (1)
1986-1987Pinerolo12 (1)
1987-1991Forlì114 (10)
Nazionale
1973Bandiera dell'Italia Italia U-212 (0)
1974-1975Bandiera dell'Italia Italia U-233 (0)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Maurizio Orlandi (Cesena, 14 febbraio 1953) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista o attaccante.

Giocava come centrocampista o ala.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nella sua carriera ha totalizzato complessivamente 102 presenze in Serie A con le maglie di Cesena, Sampdoria e Lecce realizzando 5 reti, tutte con la maglia del Cesena, incluso lo storico gol che ha permesso ai bianconeri di espugnare per la prima volta in assoluto San Siro, in occasione di Inter-Cesena 0-1 del 30 marzo 1975.[1][2] Ha totalizzato inoltre 314 presenze e 32 reti in Serie B, sempre con le maglie di Cesena, Sampdoria e Lecce.

Ha preso parte nella stagione 1972-1973 alla prima storica promozione del Cesena in Serie A, e nella stagione 1984-1985 alla prima conquista della massima serie da parte del Lecce.

Ha collezionato due presenze nella Nazionale Under-21 e tre nella Nazionale Under-23, primo giocatore del Cesena a debuttare in tali rappresentative.[3]

Alla soglia dei 70 anni è tuttora in attività con la maglia dell'Olimpia Crocetta, squadra del locale campionato UISP di calcio a 11 e nel campionato UISP Over 35, con la maglia della Apd Fiorenzuola di Cesena.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Miracolo a San Siro: Cesena batte Inter 1-0!, su cesenamio.it, 5 febbraio 2020.
  2. ^ Maurizio Orlandi, la ventiduesima leggenda bianconera, su cesenamio.it, 28 febbraio 2020.
  3. ^ Maurizio Orlandi è Leggenda Bianconera, su cesenafc.com, 22 febbraio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]