Marco Bortolami

Marco Bortolami
Dati biografici
Paese Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 196 cm
Peso 110 kg
Rugby a 15
Ruolo Seconda linea
Ritirato 2016
Carriera
Attività di club[1]
1999-2004Petrarca84 (40)
2004-2006Narbona41 (0)
2006-2010Gloucester50 (5)
Attività in franchise
2010-2012Aironi28 (0)
2012-2016Zebre51 (5)
Attività da giocatore internazionale
2001-2015Bandiera dell'Italia Italia112 (35)
Attività da allenatore
2016-2021BenettonAll. touche
2021-Benetton

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate al 18 novembre 2020

Marco Bortolami (Padova, 12 giugno 1980) è un allenatore di rugby a 15 ed ex rugbista a 15 italiano, in carriera seconda linea professionista in Italia, Francia ed Inghilterra con i club di Petrarca, Narbona, Gloucester, Aironi e Zebre; 112 volte internazionale per l'Italia, nel 2014 detenne il record di presenze in nazionale maggiore, superato nel novembre dello stesso anno da Sergio Parisse.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nativo di Padova, ma cresciuto ad Abano Terme e, successivamente, a Casalserugo, Bortolami fu avviato alla pratica rugbistica dal padre intorno all'età di 10 anni.[1] Più tardi entrò nel centro di formazione del Petrarca, storica formazione rugbistica padovana.[1]

Durante la frequenza del liceo si impegnò nell'organizzazione di tornei studenteschi di rugby,[1] ed entrò nell'orbita della nazionale giovanile; dopo la maturità esordì in prima squadra nel Petrarca nel 2000, contemporaneamente alla frequenza della facoltà di Ingegneria all'Università di Padova.

Un anno più tardi fu convocato in nazionale, della quale divenne capitano dopo solo un anno di militanza.

Nel 2004 si trasferì in Francia, al Narbona, e nel 2006 arrivò l'ingaggio da parte degli inglesi del Gloucester, dei quali fu anche capitano nel corso della stagione 2007-08.

In Nazionale prese parte alle Coppe del Mondo del 2003, 2007 e 2011, oltre che a tutti i Sei Nazioni tra il 2002 e il 2010 e, ancora, nel 2012 e 2014

Nel marzo 2010, poco dopo l'ampliamento all'Italia della Celtic League, competizione tra squadre di Galles, Irlanda e Scozia, Bortolami firmò un ingaggio triennale con la franchise italiana degli Aironi, a partire dalla stagione di Celtic League 2010-11.[2] Tuttavia, allo scioglimento della squadra nel 2012 e il subentro nella rinnovata Pro12 delle Zebre, Bortolami passò in tale ultima squadra dalla stagione 2012-13[3] con i gradi da capitano.[4]

In occasione dell'incontro con un XV dell'Australia a Twickenham nel novembre 2011, Bortolami fu invitato a far parte della selezione dei Barbarians;[5] il 1º febbraio 2014 a Cardiff, nell'incontro di apertura del Sei Nazioni contro il Galles, Bortolami totalizzò la sua centesima presenza internazionale,[6] quinto italiano a raggiungere tale traguardo dopo, nell'ordine, Alessandro Troncon, Andrea Lo Cicero, Sergio Parisse e Martín Castrogiovanni;[7] nel corso del 2014 è divenuto il recordman di presenze per l'Italia con 107,[8] venendo superato da Sergio Parisse nel novembre dello stesso anno.

Il 7 maggio 2016 appende gli scarpini al chiodo, congedandosi con la vittoria delle Zebre sui Newport Gwent Dragons per 47 a 22.[9] Appena un mese dopo viene ingaggiato come allenatore per la touche dal Benetton Rugby Treviso,[10] ruolo per il quale è stato confermato fino al 2020.[11] A partire dal 2017, è anche allenatore specifico per la touche al Centro di formazione permanente Under-18 della FIR a Treviso.[12]

Tra gli altri riconoscimenti alla sua prestigiosa carriera, Bortolami venne selezionato per fare parte della squadra ad inviti dell'Emisfero Nord nella partita contro l'Emisfero Sud disputata a Twickenham il 5 marzo 2005.

Nonostante non sia mai stato considerato un giocatore violento, il suo stile di gioco ruvido e diretto ed il suo rapporto a volte conflittuale con gli arbitri hanno portato Bortolami a collezionare nella sua lunga carriera internazionale ben sette cartellini gialli, superato in questa poco invidiabile classifica solo dall'australiano Michael Hooper e dal georgiano Viktor Kolelishvili con otto.[13]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valore atletico - nastrino per uniforme ordinaria
«Oltre 20 presenze in nazionale (brevetto 27870)»
— 2006

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Profilo di Marco Bortolami, su MarcoBortolami.com. URL consultato il 30 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2009).
  2. ^ Daniele Petroselli, Rugby: Bortolami primo colpo degli Aironi, in RsNews, 12 marzo 2010. URL consultato il 14 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 30 agosto 2014).
  3. ^ Massimo Calandri, Squadra giovane e ambiziosa. La Zebre pronte a partire, in la Repubblica, 2 luglio 2012. URL consultato il 5 ottobre 2012.
  4. ^ Bortolami capitano delle Zebre 2012-13, su zebrerugby.eu, Zebre Rugby, 21 agosto 2012. URL consultato il 30 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2013).
  5. ^ (EN) Barbarians hope Wales' Stephen Jones can face Australia, in BBC. URL consultato il 23 novembre 2011.
  6. ^ Marco Pastonesi, Tutto il Millennium per i 100 cap di Bortolami: "Un'emozione forte", in la Gazzetta dello Sport, 1º febbraio 2014. URL consultato il 30 agosto 2014.
  7. ^ Paolo Mulazzi, Bortolami: «Così ho collezionato i miei 100 caps», in Gazzetta di Parma, 7 febbraio 2014. URL consultato il 30 agosto 2014 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2014).
  8. ^ Roberto Parretta, Rugby, Italia in Giappone con B&B per salvare il Tour, in la Gazzetta dello Sport, 19 giugno 2014. URL consultato il 30 agosto 2014.
  9. ^ Pro12: Zebre a valanga e Champions in tasca. A Parma Newport cade 47-22, su onrugby.it, 7 maggio 2016. URL consultato il 17 dicembre 2020.
  10. ^ Benetton Treviso, ufficiale il nuovo staff tecnico per la prossima stagione, su onrugby.it, 2 giugno 2016. URL consultato il 17 dicembre 2020.
  11. ^ Bortolami e Ongaro biancoverdi fino al 2020, in Il Gazzettino, 11 gennaio 2018. URL consultato il 17 dicembre 2020.
  12. ^ A Mattia Dolcetto la Nazionale U18 e il Cdf di Treviso, in rovigooggi.it, 25 luglio 2017. URL consultato il 17 dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 17 aprile 2019).
  13. ^ (EN) James Richardson, Serial sinners: The five most yellow-carded players in Test rugby, in The South African, 7 aprile 2020. URL consultato il 5 aprile 2021.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]