Maggie Smith

Maggie Smith nel 1970
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice 1970
Statuetta dell'Oscar Oscar alla miglior attrice non protagonista 1979

Dame Margaret Natalie Smith (Ilford, 28 dicembre 1934) è un'attrice britannica, vincitrice di numerosi riconoscimenti tra cui due Premi Oscar, tre Golden Globe, cinque premi BAFTA, cinque Screen Actors Guild Awards, quattro Emmy Awards e un Tony Award per il suo lungo impegno in campo teatrale.

Tra le più apprezzate attrici cinematografiche britanniche, nel 1970 ha vinto l'Oscar alla miglior attrice per la sua interpretazione ne La strana voglia di Jean, mentre nel 1979 ha vinto l'Oscar alla miglior attrice non protagonista per California Suite.

I suoi altri ruoli per cui è stata candidata agli Oscar sono nei film Otello (1965), In viaggio con la zia (1972), Camera con vista (1986) e Gosford Park (2001). Negli anni novanta, ha interpretato l'anziana Wendy Darling in Hook - Capitan Uncino (1991) di Steven Spielberg e Lady Hester Random in Un tè con Mussolini (1999) di Franco Zeffirelli.

Negli anni 2000, ha continuato ad ottenere successo di pubblico, con la sua interpretazione di Minerva McGranitt nella saga cinematografica di Harry Potter (2001-2011) e con quella di Violet Crawley, la contessa madre di Grantham nella serie televisiva Downton Abbey (2010-2016) e nei due successivi film.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Maggie Smith nasce a Ilford (Essex) nel 1934 da Nathaniel Smith e Margaret Hutton Little. Ha due fratelli più grandi, i gemelli Alistair e Ian. Figlia di un professore di patologia all'Università di Oxford, dopo aver frequentato la "Oxford School for Girl", studia recitazione alla "Oxford Playhouse School". Nel 1959 entra a far parte della più prestigiosa compagnia inglese, quella dell'Old Vic (di cui sarà membro fino al 1963, anno dello scioglimento della compagnia), e negli anni seguenti si distinguerà come superba interprete di opere classiche e contemporanee.

Gli inizi[modifica | modifica wikitesto]

Comincia la sua carriera ancora molto giovane a teatro, sui palcoscenici inglesi dell'"Oxford Playhouse Theatre", facendosi in breve un buon nome come interprete shakespeariana. Trasferitasi negli Stati Uniti, oltre a continuare la sua attività sul palcoscenico, si dedica al cinema.

Il suo debutto come attrice televisiva avviene nel 1955 in uno show della BBC. Dopo alcune parti di poca importanza, nel 1958 ottiene il primo ruolo da protagonista nel film Senza domani di Seth Holt, che le vale la candidatura ai BAFTA Awards come miglior attrice debuttante. Da lì in poi il cinema le offre parti sempre più importanti in celebri film. Nei primi anni sessanta interpreta ruoli secondari, ma incisivi, in I cinque ladri d'oro (1962) di Michael Truman, International Hotel (1963) di Anthony Asquith, accanto a Elizabeth Taylor e Richard Burton, e Il magnifico irlandese (1965) di Jack Cardiff, ove affianca Rod Taylor e grazie al quale ottiene la seconda candidatura ai BAFTA.

Ma il ruolo che la consacra definitivamente icona del cinema è quello di Desdemona in Otello (1965), film di grande successo dove affianca Laurence Olivier. Acclamata dalla critica, ottiene la candidatura ai Golden Globe come miglior attrice e la prima delle sue tante candidature all'Oscar come miglior attrice non protagonista.

I due premi Oscar[modifica | modifica wikitesto]

Dopo avere interpretato un'infermiera apparentemente ingenua, ma in realtà molto astuta, in Masquerade (1967) di Joseph L. Mankiewicz, accanto a Rex Harrison, Susan Hayward e Capucine, nel 1968 interpreta Milioni che scottano di Eric Till, accanto a Peter Ustinov, e nel 1969 è la protagonista assoluta in La strana voglia di Jean di Ronald Neame, nei panni dell'anticonformista professoressa Jean Brodie. Per la sua intensa interpretazione, la Smith ottiene la candidatura ai Golden Globe, le viene assegnato il BAFTA Awards e vince il primo Oscar come miglior attrice protagonista nel 1970.

La sua classe e le sue capacità di interprete vengono sempre più richieste da registi come George Cukor, che la vuole per In viaggio con la zia (1972), che le vale la candidatura sia ai Golden Globe sia agli Oscar come miglior attrice protagonista. Seguono poi Invito a cena con delitto (1976) di Robert Moore, con tra gli altri Peter Falk, e il giallo Assassinio sul Nilo (1978), diretto da John Guillermin e tratto da un romanzo di Agatha Christie, in cui recita accanto a Peter Ustinov, Bette Davis, David Niven, Mia Farrow, Olivia Hussey e Angela Lansbury.

Nello stesso anno viene scelta per California Suite di Herbert Ross, commedia brillante suddivisa in vari capitoli. La Smith interpreta un'attrice nevrotica e lunatica - affiancata da Michael Caine - ruolo per cui si aggiudica il suo secondo Oscar come miglior attrice non protagonista nel 1979. Riceve inoltre il primo Golden Globe e un'ennesima candidatura ai BAFTA.

Anni ottanta e novanta[modifica | modifica wikitesto]

Durante gli anni ottanta interpreta Scontro di titani (1981) di Desmond Davis, Quartet (1981) di James Ivory, Delitto sotto il sole (1982) di Guy Hamilton, tratto da un romanzo di Agatha Christie, Profumo di mare (1983) di Bryan Forbes, con David Niven e Art Carney, Pranzo reale (1984) di Malcolm Mowbray, in cui offre una interpretazione particolarmente ironica, e Camera con vista (1985) diretta da James Ivory, in cui interpreta Charlotte, dama di compagnia di Helena Bonham Carter, ruolo che le fa guadagnare un'altra candidatura all'Oscar e il secondo Golden Globe come miglior attrice. Il decennio si chiude con La segreta passione di Judith Hearne (1987) di Jack Clayton (che l'aveva già diretta nel 1964 in Frenesia del piacere), affiancata da Bob Hoskins, per cui riceve il BAFTA alla miglior attrice.

Nel 1990 vince il Tony Award come miglior attrice per lo spettacolo teatrale Lettice and Lovage. Nel 1991 Steven Spielberg le affida il ruolo di Wendy Darling nel film Hook - Capitan Uncino, affiancata da Dustin Hoffman, Robin Williams, Julia Roberts, Bob Hoskins.

Ma è soprattutto da ricordare la sua presenza nel celebre film Sister Act - Una svitata in abito da suora (1992) e nel sequel Sister Act 2 - Più svitata che mai (1993), in entrambi i quali interpreta la Madre Superiora del Convento, a fianco di Whoopi Goldberg nei panni di una scatenata (e improvvisata) suora.

Interpreta poi famosi film come Riccardo III (1995), Il club delle prime mogli (1996), Washington Square - L'ereditiera (1997), Amori e ripicche (1998) e chiude il fortunato decennio diretta da Franco Zeffirelli in Un tè con Mussolini (1999), a fianco di Cher e di Judi Dench. Grazie a questo film vince il suo settimo BAFTA Award.

Anni duemila[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2002 è ancora candidata agli Oscar per Gosford Park (2001) di Robert Altman.

Nel nuovo millennio si fa apprezzare dalle nuove generazioni grazie all'interpretazione della professoressa Minerva McGranitt nella fortunata serie Harry Potter, in cui appare per la prima volta in Harry Potter e la pietra filosofale (2001), seguito da Harry Potter e la camera dei segreti (2002), Harry Potter e il prigioniero di Azkaban (2004), Harry Potter e il calice di fuoco (2005), Harry Potter e l'Ordine della Fenice (2007), e Harry Potter e il principe mezzosangue (2009), che riesce a completare malgrado sia colpita da un cancro al seno. Riprende il ruolo nel conclusivo Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2 (2011). Il pubblico giovane la apprezza nei panni della severa ma buona professoressa e riceve ottime recensioni anche dalla critica.

Oltre alla saga di Harry Potter negli ultimi anni interpreta svariati film come La mia casa in Umbria (2003), che le fa guadagnare il suo primo Emmy Award come miglior attrice. Nel 2007 prende parte al film Becoming Jane e nel 2010 recita con Emma Thompson in Tata Matilda e il grande botto.

Anni duemiladieci[modifica | modifica wikitesto]

Dal 2011 fa parte del cast della serie televisiva Downton Abbey nel ruolo di Violet, Contessa Madre di Grantham. Grazie a questa interpretazione riceve due premi Emmy, nel 2011 e 2012, rispettivamente come migliore attrice non protagonista in una miniserie e migliore attrice non protagonista in una serie drammatica. Ottiene inoltre una candidatura al Golden Globe 2012, vince il premio nel 2013, e una candidatura al BAFTA come miglior attrice non protagonista nel 2012. La serie conquista un grande successo, registrando ascolti altissimi in tutto il mondo.

Sempre nel 2011 presta la voce al personaggio di Lady Bluebury nel film d'animazione Gnomeo e Giulietta. Nel 2012 interpreta i film Marigold Hotel e Quartet, diretto da Dustin Hoffman, che le vale la candidatura ai Golden Globe quale miglior attrice in una commedia musicale. Nel 2015 prende parte al film The Lady in the Van di Nicholas Hytner, per il quale ottiene la candidatura al Golden Globe come miglior attrice in una commedia musicale e la nomination ai BAFTA come miglior attrice.

Nell'aprile del 2019, dopo dodici anni di assenza dalle scene, torna a recitare a teatro nella pièce di Christopher Hampton A German Life, in scena al Bridge Theatre di Londra, in cui interpreta la segretaria di Joseph Goebbels, Brunhilde Pomsel. Sempre nel 2019 reinterpreta la contessa madre Violet nel film Downton Abbey, sequel dell'omonima serie televisiva.[1][2]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Maggie Smith è stata sposata due volte: la prima nel 1967 con l'attore Robert Stephens, dal quale ha avuto due figli, Chris Larkin e Toby Stephens; entrambi hanno intrapreso la carriera di attori. Nel 1975 divorzia da Stephens e nello stesso anno si risposa con il drammaturgo Beverley Cross, morto nel 1998.

Nel marzo 2008 all'attrice venne diagnosticato un tumore al seno, ma lei insistette per continuare a girare le sue scene in Harry Potter e il principe mezzosangue. Viene data successivamente la notizia della sua completa guarigione dalla malattia.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Attrice[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrice[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Doppiatrici italiane[modifica | modifica wikitesto]

Nelle versioni in italiano delle opere in cui ha recitato, Maggie Smith è stata doppiata da:

  • Paola Mannoni in Pranzo reale, Il giardino segreto, Harry Potter e la pietra filosofale, Harry Potter e la camera dei segreti, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Harry Potter e il calice di fuoco, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, Harry Potter e il principe mezzosangue, Downton Abbey (serie televisiva e film), Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2, Downton Abbey II - Una nuova era
  • Marzia Ubaldi ne Il club delle prime mogli, Gosford Park, I sublimi segreti delle Ya-Ya sisters, Quartet (film 2012), My Old Lady, The Lady in the Van, Un tè con le regine - Quattro attrici si raccontano
  • Maria Pia Di Meo in Scontro di titani, Delitto sotto il sole, Hook - Capitan Uncino, La famiglia omicidi, The Miracle Club
  • Gabriella Genta in Otello, Sister Act - Una svitata in abito da suora, Riccardo III
  • Alina Moradei in Profumo di mare, Washington Square - L'ereditiera, Tata Matilda e il grande botto
  • Sonia Scotti in Un tè con Mussolini, Last September, La mia casa in Umbria
  • Claudia Giannotti in Camera con vista, Ladies in Lavender
  • Micaela Giustiniani in International Hotel
  • Fiorella Betti in Masquerade
  • Anna Miserocchi in La strana voglia di Jean
  • Isa Bellini in In viaggio con la zia
  • Valeria Valeri in Invito a cena con delitto
  • Flaminia Jandolo in Assassinio sul Nilo
  • Ada Maria Serra Zanetti in California Suite
  • Silvia Monelli in Quartet (film 1981)
  • Eva Ricca ne Il missionario
  • Paola Piccinato in La segreta passione di Judith Hearne
  • Solvejg D'Assunta in Sister Act 2 - Più svitata che mai
  • Angiolina Quinterno in Amori e ripicche
  • Rita Savagnone in Becoming Jane - Il ritratto di una donna contro
  • Daniela Debolini ne Il segreto di Green Knowe - From Time to Time
  • Aurora Cancian in Marigold Hotel
  • Ludovica Modugno in Ritorno al Marigold Hotel
  • Angiola Baggi in Un bambino chiamato Natale

Da doppiatrice è sostituita da:

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Membro dell'Ordine dei Compagni d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
«Per i servizi all'arte drammatica.»
— 14 giugno 2014[5][6][7]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Chris Wiegand, Maggie Smith returns to theatre to play Goebbels’ secretary Brunhilde Pomsel, in The Guardian, 13 febbraio 2019. URL consultato il 6 aprile 2019.
  2. ^ (EN) Andrew Gans, Maggie Smith Returns to London Stage April 6 in Christopher Hampton’s A German Life, su Playbill, Sat Apr 06 00:00:00 EDT 2019. URL consultato il 6 aprile 2019.
  3. ^ Viewing Page 9 of Issue 44999, su london-gazette.co.uk, 30 dicembre 1969. URL consultato il 22 maggio 2012.
  4. ^ Viewing Page 7 of Issue 51981, su london-gazette.co.uk, 29 dicembre 1989. URL consultato il 22 maggio 2012.
  5. ^ Kirsty McCormack, Dame Maggie Smith to be made a Companion of Honour by the Queen, su Daily Express, 13 giugno 2014. URL consultato il 13 giugno 2014.
  6. ^ Theatrical artists in The Queen's Birthday Honours 2014, in londontheatre.co.uk, 14 giugno 2014. URL consultato il 15 giugno 2014 (archiviato dall'url originale il 1º luglio 2014).
  7. ^ Downton Abbey star Dame Maggie Smith honoured, in itv.com, 13 giugno 2014. URL consultato il 15 giugno 2014.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Oscar alla miglior attrice Successore
Katharine Hepburn
per Il leone d'inverno
&
Barbra Streisand
per Funny Girl
1970
per La strana voglia di Jean
Glenda Jackson
per Donne in amore
Predecessore Oscar alla miglior attrice non protagonista Successore
Vanessa Redgrave
per Giulia
1979
per California Suite
Meryl Streep
per Kramer contro Kramer
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