Madonna del Don

Madonna del Don. Icona cosacca. Opera in mosaico della scuola dei mosaicisti di Spilimbergo. Dimostrata a Trento durante 91° adunata degli alpini il 12 maggio 2018

La Madonna del Don è una icona cosacca russa[1], proveniente dal monastero maschile ricavato nelle caverne sulla riva del fiume Don, fondato a Bielogorje da una donna cosacca nel 1819 in lode del Santo Pio principe Alessandro Nevskij, raffigurante Maria Madre del Figlio di Dio garante per i peccatori e ricercatrice dei perduti come la invocano i fedeli russi ortodossi, divenuta, dopo la ritirata di Russia, un simbolo per gli Alpini.[senza fonte] Sopra la testa della Madonna compare la scritta in greco "Madre del Figlio di Dio".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'icona era stata recuperata fra le macerie di un'isba di Belegorije nella provincia di Podgornoje (Oblast' di Voronež) della Federazione Russa, ed è arrivata in Italia, portata da un alpino in licenza, al quale era stata data in affidamento dal cappellano militare Narciso Crosara, frate cappuccino al seguito del battaglione alpini "Tirano".

L'icona una volta in Italia fu consegnata alla mamma del cappellano militare, dal 1967 è stata posta nella Chiesa dei Cappuccini a Mestre, ogni anno a settembre viene festeggiata dagli alpini, ogni anno a turno una sezione ANA degli alpini dona l'olio per la lampada perpetua[2].

L'attuale cornice in argento che pesa 14 kg è stata realizzata dall'artista Agelindo Modesto[3],

Il 13 ottobre 2002, con l'atto di affidamento è divenuta protettrice degli alpini:

Atto di affidamento degli alpini alla Madonna del Don

«Maria, Madre del Signore Gesù, Signora della neve e delle montagne. In quest'ora di letizia e di grazia, in cui a nome delle due sezioni di Bassano del Grappa e di Lecco, abbiamo offerto l'olio della lampada che arderà per tutto l'anno a nome di tutti gli alpini caduti sui diversi campi per l'adempimento del dovere e di quelli che servono ora la patria nelle molteplici opere di pace, noi ci rivolgiamo a Te, sublime pellegrina verso l'infinito, stella del mare, Regina della pace. A te, Madre del Don, tutto il popolo degli alpini di ieri e di oggi si consacra. Sopra di esso non scenda mai la notte dell'indifferenza, della dimenticanza e dell'incredulità. Aiutalo a essere una vera chiesa casa di fede, di solidarietà e di amicizia. Regina della pace, rendici operatori e costruttori di pace. Ci affidiamo a Te, vigila su tutti noi e in particolare sui nostri alpini impegnati al di là dei nostri confini. Essi si muovono senza odio o rancore alcuno, nell'unica prospettiva della pace.[4]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RU) monastero di Bielogorje. Home Воскресенский Белогорский мужской монастырь | Главная, su www.belmon.ru. URL consultato il 4 agosto 2018.
  2. ^ Storia dell'icona visto 5 aprile 2010
  3. ^ [1] visto 5 aprile 2010
  4. ^ Copia archiviata, su ana.it. URL consultato il 5 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013). Sito ANA - visto 5 aprile 2010

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]