Macchi C.203

Macchi C.203
Descrizione
TipoIdrovolante da ricognizione
Equipaggio2
ProgettistaMario Castoldi
CostruttoreBandiera dell'Italia Aeronautica Macchi
Esemplarinessuno
Dimensioni e pesi
Lunghezza14,34 m
Apertura alare20,90 m
Propulsione
Motoredue Fiat A.74, motore radiale a 14 cilindri raffreddato ad aria
Potenza870 CV (640 kW)
Armamento
Mitragliatricitre; una frontale, una dorsale, una ventrale.
BombeVano bombe interno
NoteIl dato relativo al motore è ipotetico

Dati tratti da "Ali Antiche" (n°109)[1], se non indicato diversamente.

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Con il nome di Macchi C.203, indicato anche come Aer.Macchi C.203, si identifica il progetto di un idrovolante a scarponi realizzato dall’ingegner Mario Castoldi per l’azienda aeronautica italiana Aeronautica Macchi S.A. nella seconda metà degli anni trenta.

Storia del progetto[modifica | modifica wikitesto]

Il Macchi C.203 era la risposta dell’Aeronautica Macchi al concorso indetto nel 1937 dal Ministero dell'aeronautica per la realizzazione di un idrovolante da ricognizione veloce destinato ai reparti della Regia Aeronautica[1].

Il concorso vide la partecipazione dei progetti Caproni Ca.124, Caproni Ca.410, IMAM Ro.55, CANT Z.510 e Fiat R.S.14 che alla fine risultò vincitore.

Il progetto del Macchi C.203 presenta linee somiglianti a quelle del Fiat R.S.14, caratterizzate dai due grossi galleggianti a scarponi ed ala bassa. Elementi particolari del progetto di Castoldi erano invece costituiti dal muso completamente privo di vetrature[N 1], fusoliera di sezione ridotta, equipaggio disposto in tandem e impennaggio bideriva[1].

La denominazione numerica "C.203" risale al 1937 e mette in evidenza un'anomalia nell'attribuzione delle denominazioni presso l'Aeronautica Macchi: infatti, mentre l'M.C.200 era un progetto risalente al 1936, l'M.C.201 datava al 1938 ed era quindi posteriore al "203". Secondo la fonte reperita le numerazioni "201" e "202" furono utilizzate per identificare disegni preliminari relativi a progetti mai conclusi e la rispettiva numerazione recuperata in un secondo tempo[1]. Anche il progetto del Macchi C.203 non lasciò mai il tavolo da disegno, ma la sigla non fu più utilizzata successivamente.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La stessa fonte che riporta il particolare, evidenzia che si tratta di una caratteristica non trascurabile se riferita ad un aereo destinato alla ricognizione veloce.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Massimello, Ali Antiche.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Massimello, Aer.Macchi C.203: un intruso tra i caccia della serie ‘200 (PDF), in Ali Antiche, n. 109, Torino, GAVS Torino, pp. 29–30 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2019).