Luigi Valotti

Luigi Valotti
NascitaBrescia, 15 aprile 1920
MorteLa Galite, 27 settembre 1941
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàCaccia
Reparto24º Gruppo
354ª Squadriglia
Anni di servizio1941
Gradosergente pilota
Guerreseconda guerra mondiale
Battaglieoperazione Halberd
Decorazionivedi qui
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Luigi Valotti (Brescia, 15 aprile 1920La Galite, 27 settembre 1941) è stato un aviatore italiano.

Scontro aeronavale nel mediterraneo

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Brescia nel 1920, figlio di Cesare, e si arruolò nella Regia Aeronautica dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, e in un anno di esami teorici e prove pratiche ottiene il brevetto di pilota militare. Egli aveva avuto un addestramento di ventisei ore sul Breda Ba.25, ventotto sul IMAM Ro.41 e di ventidue con il Fiat C.R.30 e Fiat C.R.32 come tutti i piloti da caccia dell'epoca. Il primo addestramento al volo lo ebbe con gli istruttori: Criscione, Viotto, Pozzi e Buffoli. Finita la sua prima licenza, partì per la Scuola Caccia di Gorizia, dove viene formato da istruttori famosi quali: Rizzani, Morselli e dal maresciallo Raffaele Chianese. Dopo alcuni voli a bordo di velivoli Fiat C.R.42 e Fiat G.50 lo ritennero abile al combattimento, anche acrobatico;[1] e fu quindi assegnato al 24º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre dislocato nell'aeroporto militare di Monserrato in Sardegna.

Missione del 27 settembre 1941[modifica | modifica wikitesto]

Il ventunenne sergente pilota, il cui reparto apparteneva alla 354ª Squadriglia del 24º Gruppo caccia, equipaggiata con i Fiat C.R.42 Falco, cadde con il suo aereo (matricola MM7195) a 30 miglia dall'isoletta de La Galite, non lontano dalla costa tunisina, nell'omonima battaglia aeronavale, avvenuta il 27 settembre 1941, durante l'attacco al convoglio dell'operazione Halberd. Quest'attacco aereo iniziò alle 13.00 e durò per circa 60 minuti, e vi parteciparono 28 aerosiluranti e 20 caccia biplani Fiat C.R.42, di cui uno era pilotato da Valotti.[2]

Durante una sortita dei 14 Savoia-Marchetti S.79 Sparviero del 130º Gruppo Autonomo Aerosiluranti e di 11 Savoia-Marchetti S.M.84 del 36º Stormo; ignorato dalla caccia avversaria che impegnava quest'ultimi, il sergente Vallotti cercò con evoluzioni di alta acrobazia aerea di distrarre l'artiglieria antiaerea inglese; evoluzioni acrobatiche che durarono per circa 6 minuti.[3] Ciò consentì l'avvicinamento degli aerosiluranti italiani, essendosi egli posto, da solo, nel lato opposto dell'attacco allo schieramento nemico. Non sparò alcun colpo prima di inabissarsi alle ore 13.59 del 27 settembre 1941.[4][5]

Il rapporto firmato dal Generale di Divisione Corrado Santoro parla dell'episodio.

«Alle 13.59 nel tentativo di distrarre i cannonieri antiaerei, il Sergente Maggiore Luigi Valotti, su un caccia Fiat CR.42 della 354 Squadriglia, ha iniziato eseguendo acrobazie sopra le teste delle navi artiglieri sbalorditi, che dopo un po' hanno iniziato a sparare contro di lui. La sua iniziativa è durata sei minuti prima di essere abbattuto e ucciso.»

Riconoscendogli l'atto di eroismo ancora continua:

«Nonostante il sacrificio di Valiotti (n.d.t. Valotti), il Capitano Grossi, dopo diversi tentativi falliti, si rese conto che non avrebbe mai potuto passare un simile fuoco di sbarramento e decide di rientrare alla base...»

Dell'episodio parla anche il marinaio George Gilroy del cacciatorpediniere HMS Lightning della Royal Navy.

(EN)

«I remember at one stage during an attack a Fiat fighter performing stunts over the convoy; some said that it was trying to divert attention from the incoming torpedo bombers. However, we shot him down.»

(IT)

«"Mi ricordo, ad un certo punto nel corso di un attacco, di un caccia Fiat eseguire acrobazie sopra il convoglio, alcuni hanno detto che stava cercando di distogliere l'attenzione dalle aerosiluranti in arrivo, tuttavia, lo abbiamo abbattuto.»

La sua azione è stata citata nel rapporto ufficiale stilato agli ammiragli Andrew Cunningham (comandante in capo della Mediterranean Fleet) e James Somerville (comandante della Force H); l'episodio viene riportata da Antonino Trizzino nel libro Navi e poltrone.[4]

Per l'azione di quel giorno vennero assegnate le Medaglie d'oro al valor militare al colonnello Riccardo Helmut Seidl ai capitani Bartolomeo Tomasino, Alfonso Rotolo e Giusellino Verna che perirono in combattimento insieme al sergente Luigi Valotti,[8][9] decorato di Medaglia di bronzo al valor militare alla memoria.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Pilota da caccia, chiedeva ed otteneva di partecipare ad una rischiosa azione in mare aperto contro una formazione navale nemica scortata da portaerei. Penetrando con grande audacia e sprezzo del pericolo nell'interno dello sbarramento contraereo, per difendere apparecchi aerosiluranti in attacco, si impegnava contro la caccia nemica. Dall'azione non faceva ritorno.Cielo del Mediterraneo, 27 settembre 1941.[10]»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ raf3, La prima azione del sergente Valotti, su asso4stormo.it (archiviato dall'url originale il 10 aprile 2016).
  2. ^ Greene & Massignani, pp.187-191
  3. ^ Alberto Leoni, STORIA/ Settembre 1941, gli eroi "disperati" dell'attacco all'Halberd, su IlSussidiario.net, 20 settembre 2021. URL consultato il 20 settembre 2021.
  4. ^ a b AA.VV., A Brescia oggi si vola: le vicende del circuito aereo di Montichiari tra cronaca e storia, EDUCatt - Ente per il diritto allo studio universitario dell'Università Cattolica, 6 maggio 2014, pp. 174–, ISBN 978-88-6780-165-7.
  5. ^ Regia Aeronautica - Community - Google+, su plus.google.com (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2016).
  6. ^ a b (EN) Corrado Santoro, Italian biplane fighter aces., su surfcity.kund.dalnet.se, surfcity.kund.dalnet.se/.
  7. ^ Operation Halberd Malta Convoy WS 11 X Archiviato il 17 ottobre 2012 in Internet Archive.
  8. ^ Gori 2006, p. 20.
  9. ^ Battaglia a "La Galite" (PDF), su qattara.it, www.qattara.it, p. 6.
  10. ^ http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/view_doc.php?img=am-1942%20vol_2/am1611.jpg

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Jack Greene, Alessandro Massignani, The Naval War in the Mediterranean 1940-1943, London, Chatham Publishing, 1998, ISBN 1-885119-61-5.
  • Cesare Gori, Ali d'Italia n.21. Savoia-Marchetti S.M.84, Torino, La Bancarella Aeronautica, 2006.
  • Franco Pagliano e Maurizio Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Mursia, 2004, p. 70, ISBN 978-88-425-3237-8.

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