Lotto Sport Italia

Lotto Sport Italia
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1973 a Montebelluna
Fondata da
Sede principaleTrevignano
Persone chiave
Settoreabbigliamento
Prodotti
  • scarpe
  • vestiti
  • equipaggiamento sportivo
  • accessori di moda
Fatturato114 milioni di [1] (2017)
Utile netto2 milioni di (2017)
Dipendenticirca 500 (2017)
Sito webwww.lotto.it/

La Lotto Sport Italia S.p.A. è una società italiana di calzature ed abbigliamento sportivo, con sede a Trevignano in provincia di Treviso. Fondata nel giugno 1973, ha accresciuto nel tempo i suoi mercati a livello internazionale affermandosi come marchio sportivo. Lotto produce e commercializza calzature, abbigliamento ed accessori per sport e tempo libero. Detiene i marchi Lotto, Lotto Leggenda, Lotto Works, Mya.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I fratelli Caberlotto[modifica | modifica wikitesto]

Viene fondata dai tre fratelli Giovanni, Sergio e Alberto Caberlotto, una delle famiglie storiche del distretto calzaturiero, successivamente proprietaria anche della squadra di calcio del Treviso. Il marchio dalla doppia losanga equivale alla porzione finale del cognome Caberlotto[2] mentre quella iniziale era stata utilizzata dai tre fratelli per una azienda di scarponi di sci in plastica, la Caber, poi venduta agli americani della Spalding.[3] Originariamente la Lotto produce scarpe da tennis, che rimane l'attività principale dell'azienda per tutti gli anni settanta. In seguito comincia a commercializzare anche calzature, abbigliamento ed accessori per altri sport (pallacanestro, sport nel quale Lotto sponsorizza la Virtus Bologna campione d'italia nel 1979 e 1980, pallavolo, atletica e calcio).

Il calcio in particolare, a partire dagli anni ottanta, diventa un focus importante anche attraverso le sponsorizzazioni, come quelle con Dino Zoff e Ruud Gullit; questo decennio è anche il periodo nel quale comincia in modo più sensibile la distribuzione dei prodotti all'estero, processo che poi andrà via via rafforzandosi nel tempo. Inoltre, nell'atletica, Lotto è al fianco di campioni olimpici quali Said Aouita e Alessandro Andrei, oro alle Olimpiadi di Los Angeles 1984. Negli anni novanta spiccano gli accordi con Milan, Svizzera, Croazia e Paesi Bassi, cui seguono negli anni duemila quelli con la Juventus e con Luca Toni. Nel tennis, negli stessi anni, vengono vestiti dal marchio trevigiano Boris Becker e Martina Navrátilová.

La cordata di Andrea Tomat[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine degli anni novanta, in seguito alla morte di due dei tre fondatori Caberlotto, la società si trova vicino al concordato preventivo e viene rilevata nel giugno 1999 con un'operazione di management buy out da una cordata di imprenditori già attivi nel settore sportivo. La cordata è capeggiata da Andrea Tomat (Stonefly e ex Lotto), Adriano Sartor (Stonefly), Roberto Danieli (Diadora, prima di cederla a Invicta), Franco Vaccari (prima Nordica e poi Dolomite), Giancarlo Zanatta (Tecnica), Gianni Lorenzato. Tomat e amici rilevano la società battendo la concorrenza di Invicta (Diadora) e la ribattezzano Lotto Sport Italia S.p.A.[3]

Tomat, alla guida dell'azienda, classe 1957, presidente prima degli industriali di Treviso e in seguito di Confindustria Veneto, ripensa il marchio concentrandosi sul calcio e sul tennis, delocalizza nel Far East circa il 90% della produzione di scarpe e abbigliamento, crea una struttura logistica a Hong Kong che funziona come centro distributivo, investe nella ricerca. E nei mondiali di calcio del 2006 lancia "Zhero Gravity", la prima calzatura sportiva senza lacci. L'anno dopo lancia "SynPulse", una scarpa per il tennis che assorbe gli urti e li trasforma in energia.[3]

Lotto e Stonefly[modifica | modifica wikitesto]

Nel frattempo l'azionariato subisce qualche scossone. Nel 2003 esce Danieli, nel 2005 lasciano Vaccari e Zanatta. Nel 2007 Lotto Sport Italia acquisisce il marchio americano Etonic, attivo nel running tecnico, nel golf e nel bowling. Alla fine del 2016 la società, che ha attraversato un periodo economico non felice ritornando all'utile (circa un milione di euro) solo nel 2015 e sta procedendo nella ristrutturazione dell'esposizione verso le banche (una quarantina di milioni), ha ufficializzato l'integrazione tra la Lotto (280 milioni di ricavi nel 2016) e la Stonefly (fatturato di 80 milioni).[4] Non si tratta di una fusione: le due realtà resteranno distinte sia come marchio sia come situazione legale ma ottimizzeranno una serie di funzioni. Lotto, i cui prodotti sono distribuiti in 114 paesi nel mondo, segue sport e fashion, a Stonefly i settori urban e comfort.

Nel 2017 nuova turbolenza nell'azionariato. Lascia l'ex vicepresidente Lorenzato per cui la proprietà della Lotto rimane così completamente nelle mani di Tomat e Sartor. Il 2 agosto Lorenzato, che deteneva il 12%, ottiene da un lodo arbitrale del tribunale di Treviso il pignoramento delle quote azionarie degli ex soci per un valore superiore ai 3 milioni di euro nell'ambito della causa civile intentata per violazione dei patti parasociali.[5] La guerra milionaria va avanti: in settembre Lorenzato chiede il fallimento della holding finanziaria che ha il controllo del gruppo, la Futura 5760 srl; nel novembre 2018 il tribunale di Treviso ne dichiara il fallimento mentre Tomat affida ai suoi avvocati il ricorso.[6] Successivamente è stato revocato il fallimento della Futura5760 srl da parte della corte d'appello di Venezia e i due contendenti sono giunti a un accordo di transazione per azzerare tutte le pendenze legali con la cessione delle quote del Lorenzato al Tomat. [7] Due anni dopo arriva l'accordo con il fondo americano WHP che ha acquisito i diritti mondiali del marchio sportivo Lotto Sport Italia. [8]

Sponsorizzazioni[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2022, dopo due stagioni d'assenza, Lotto torna in Serie A come sponsor del Monza, che debutta per la prima volta nella massima divisione del calcio italiano.

Dati economici[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2016 il gruppo ha registrato un fatturato consolidato di 93,4 milioni con una perdita di 726.000 euro.[9] Nel 2017 i ricavi consolidati hanno raggiunto i 114 milioni di euro con un utile di 2 milioni. I debiti pesano per 86 milioni.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberta Paolini, Lotto, l'ultima carta di Tomat: nuovi alleati contro il fallimento, Affari&Finanza, 26 novembre 2018, p. 29
  2. ^ Un affare preso per i piedi, su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 25 novembre 2017.
  3. ^ a b c Tomat, l'uomo che ha le scarpe nel cervello, su ilgiornale.it. URL consultato il 20 novembre 2017.
  4. ^ Lotto-Stonefly, integrazione al via, su mffashion.com. URL consultato il 20 novembre 2017 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).
  5. ^ Montebelluna: debiti e guerra interna, i timori per il futuro della Lotto, su tribunatreviso.gelocal.it, 7 settembre 2017. URL consultato il 20 novembre 2017.
  6. ^ Fallisce Futura, la società di Andrea Tomat che controlla Lotto, su trevisotoday.it, 16 novembre 2018. URL consultato il 26 novembre 2018.
  7. ^ Lotto, un accordo di transazione chiude il caso: Tomat azionista unico, su laconceria.it, 1º luglio 2019.
  8. ^ Lotto: accordo con WHP, rileva diritti e apporta risorse, su ansa.it, 18 agosto 2021.
  9. ^ LOTTO SPORT ITALIA S.P.A., su reportaziende.it. URL consultato il 17 settembre 2018.

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