Locomotiva FS 849

Disambiguazione – Se stai cercando le locomotive poi immatricolate dalla Società Veneta nel gruppo 28, vedi Locomotive SV 81-84.
FS 849
fino al 1906 SV 81 ÷ 82
Locomotiva a vapore
Anni di costruzione 1905
Anni di esercizio 1905-anni Sessanta
Quantità prodotta 2
Costruttore Maffei
Dimensioni 9.600 x 4.220 x ? mm
Passo rigido 4.200 mm
Massa in servizio 43,8 t
Massa aderente 43,8 t(a scorte massime)
Massa a vuoto 39,0 t
Tipo di motore a vapore
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 60 km/h
Rodiggio 0-3-0
Diametro ruote motrici 1.400 mm
Distribuzione a cassetto
Tipo di trasmissione bielle
Numero di cilindri 2 esterni
Diametro dei cilindri 420 mm
Corsa dei cilindri 600 mm
Superficie griglia 1,48 
Superficie riscaldamento 83,2 m²
Pressione in caldaia 12 kg/cm²
Potenza continuativa 280 (a 30 km/h) kW
Dati tratti da:
Cornolò, op. cit, pp. 112-113

La locomotiva FS gruppo 849 era un tipo di locotender a vapore reimmatricolata nel parco delle Ferrovie dello Stato dopo il riscatto delle linee ferroviarie della Società Veneta, presso la quale erano numerate 81 e 82.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le locomotive erano state costruite per conto della Società Veneta dalla prestigiosa fabbrica di locomotive a vapore Maffei di Monaco di Baviera, su progetto dell'ingegnere Hammel, in numero di due e numerate come 81 e 82. Le macchine acquisite quando le linee ferroviarie facenti capo a Vicenza e Cittadella furono riscattate dalle FS nel 1906[1], vennero immatricolate come 849.001 e 849.002[2]. Nel 1938 vennero acquistate dalla SEFI, che le mise in servizio sulla ferrovia Roma-Lido; la 849.002 fu distrutta nel marzo 1944 in un bombardamento che colpì la stazione di Porta San Paolo[3], mentre l'altra fu ceduta nel 1948 all'impresa I.M.A. per le manovre presso il porto di Genova[4]: immatricolata I.M.A. n° 5, fu radiata e demolita all'inizio degli anni Sessanta[5].

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

La macchina, del tipo locotender, era a vapore saturo e a semplice espansione ed aveva la classica configurazione del rodiggio a 3 assi accoppiati. Il meccanismo motore era a 2 cilindri esterni con distribuzione a cassetto. Aveva una linea elegante e un'ampia cabina di guida. La massa complessiva a pieno carico era di 43,8 tonnellate, tutte aderenti. Raggiungeva una velocità massima di 60 km/h sviluppando una potenza continuativa, a 30 km/h, di 280 kW. La capacità delle casse d'acqua era di 5 m³ mentre le scorte di carbone erano di 1.200 kg[2]. Erano battezzate con nome proprio: la 81 era stata nominata A.Rossi, e la 82 Rocchette[6]; la SEFI battezzò la 849.002 Ausonia[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Cornolò, op. cit., pp. 92-93
  2. ^ a b Bonazzelli, L'album delle locomotive, p. 21.
  3. ^ Curci, op. cit., p. 33
  4. ^ Curci, op. cit., p. 49
  5. ^ Cornolò, op. cit., p. 93
  6. ^ Cornolò, op. cit., p. 216
  7. ^ Curci, op. cit., p. 26

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Bruno Bonazzelli, L'album delle locomotive, a cura di Zeta-Zeta, seconda parte, in Ho Rivarossi 58, Como, Editore Rivarossi, 1963.
  • Angelo Curci, La ferrovia Roma-Ostia Lido nel cinquantenario della sua apertura all'esercizio, Roma, edizioni G.R.A.F., 1974.
  • Giovanni Cornolò, La Società Veneta Ferrovie, Ponte San Nicolò (PD), Duegi Editrice, 2013, ISBN 88-900979-6-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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