Libera Università Mediterranea

Libera Università Mediterranea
Ubicazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
CittàCasamassima
Dati generali
Fondazione1995
FondatoreGiuseppe Degennaro
TipoPrivata Legalmente Riconosciuta
ScuoleLum School of Management
DipartimentiManagement, Finanza e Tecnologia - Medicina e Chirurgia - Scienze giuridiche dell'impresa - Ingegneria[1]:
RettoreAntonello Garzoni[2]
Studenti1 555 (2017)[3]
Mappa di localizzazione
Map
Sito web

La Libera Università Mediterranea (LUM "Giuseppe Degennaro"[4]; sino ad agosto 2020 LUM "Jean Monnet"[5]) è un ateneo universitario privato promosso dall'associazione per la libera università mediterranea e dalla fondazione "Caterina Degennaro", nata nel 1995 a opera di Giuseppe Degennaro. La sede dell'università si trova a Casamassima, nella città metropolitana di Bari presso il complesso commerciale e direzionale "il Baricentro".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'ateneo è stato istituito con decreto ministeriale nel 1999[6], mentre lo statuto e il regolamento didattico sono stati approvati dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il 10 aprile 2000, con la costituzione delle facoltà di economia e giurisprudenza. Il rettore è Antonello Garzoni.

Struttura[modifica | modifica wikitesto]

L'università è articolata in quattro Dipartimenti[1]:

  • Dipartimento di Management, Finanza e Tecnologia;
  • Dipartimento di Scienze giuridiche dell'impresa;
  • Dipartimento di Medicina e Chirurgia;
  • Dipartimento di Ingegneria.

Controversie[modifica | modifica wikitesto]

Negli anni duemiladieci alcuni docenti dell'Ateneo sono stati coinvolti in un'inchiesta della Procura della Repubblica di Bari denominata Do ut des riguardante presunte irregolarità nei concorsi pubblici per professori ordinari. La stessa indagine, che complessivamente ha riguardato trentacinque docenti, ha visti coinvolti anche insegnanti di altre Università: l'Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l'Università degli Studi di Sassari, l'Università della Valle d'Aosta, l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, l'Università degli Studi di Trento, l'Università degli Studi Roma Tre e l'Università Europea di Roma.[7][8][9]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Offerta formativa, su Libera Università Mediterranea. URL consultato il 16 novembre 2021.
  2. ^ Organi e governance, su Libera Università Mediterranea. URL consultato il 17 ottobre 2020.
  3. ^ MIUR Anagrafe Nazionale Studenti
  4. ^ Statuto (PDF), su lum.it, 16 luglio 2020. URL consultato il 3 luglio 2021.
    «In vigore dal 16 agosto 2020»
  5. ^ Storia e valori, su lum.it. URL consultato il 3 luglio 2021.
  6. ^ Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, d.m. 513 del 21/06/1999, su miur.it. URL consultato il 6 maggio 2021.
  7. ^ Università di Bari: i concorsi truccati sono solo l'ultimo scandalo di un Ateneo corrotto. Ecco la vera storia, su storie.it, 10 ottobre 2013. URL consultato il 4 febbraio 2014 (archiviato dall'url originale il 4 febbraio 2014).
  8. ^ Antonio Massari, Scandalo università, il commissario Ocse: "Concorsi in mano a un comitato occulto", in il Fatto Quotidiano, 6 ottobre 2013. URL consultato il 2 aprile 2019.
  9. ^ Carlo Bonini e Giuliano Foschini, Denunciati cinque saggi di Letta. "Hanno truccato i concorsi", in la Repubblica, 5 ottobre 2013. URL consultato il 2 aprile 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN135248385 · ISNI (EN0000 0001 2290 2409 · LCCN (ENno2007038596 · GND (DE1248447-7 · BNF (FRcb15041320c (data) · WorldCat Identities (ENlccn-no2007038596
  Portale Università: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di università