Letino

Letino
comune
Letino – Stemma
Letino – Bandiera
Letino – Veduta
Letino – Veduta
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Campania
Provincia Caserta
Amministrazione
SindacoPasquale Orsi (Vita Nova) dal 10-6-2018
Territorio
Coordinate41°27′N 14°15′E / 41.45°N 14.25°E41.45; 14.25 (Letino)
Altitudine961 m s.l.m.
Superficie31,59 km²
Abitanti629[1] (30-11-2023)
Densità19,91 ab./km²
Comuni confinantiGallo Matese, Prata Sannita, Roccamandolfi (IS), San Gregorio Matese, Valle Agricola
Altre informazioni
Cod. postale81010
Prefisso0823
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT061044
Cod. catastaleE554
TargaCE
Cl. sismicazona 2 (sismicità media)[2]
Cl. climaticazona E, 2 908 GG[3]
Nome abitantiletinesi
Patronosan Giovanni Battista
Giorno festivo24 giugno
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Letino
Letino
Letino – Mappa
Letino – Mappa
Posizione del comune di Letino nella provincia di Caserta
Sito istituzionale

Letino (Ru Tinu in dialetto letinese) è un comune italiano di 629 abitanti[1] della provincia di Caserta in Campania.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale si estende per 31 km², con un'altitudine che varia dagli 828 m s.l.m. della località Cavuto ai 1.725 della località Vallocchie Scure, ai piedi del monte Miletto.

Il centro abitato si trova a 961 metri sul livello del mare.

Lago di Letino[modifica | modifica wikitesto]

Il lago di Letino o di Cauto è un bacino artificiale situato poco lontano dal centro abitato.

Venne costruito agli inizi del XX secolo per alimentare la centrale idroelettrica di Prata Sannita.

Ha una superficie di 1,1 km², un volume d'acqua di 925000  e un limite massimo di invaso di 908 metri[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio comunale di Letino è stato sede di un insediamento sannita, come testimoniano alcune tracce archeologiche site in località "Campo delle Secine"[5].

Nel XVI secolo fu feudo dei baroni Della Penna, poi dei d'Aragona e successivamente dei Carbonelli.

Sotto la reggenza di Ippolita d'Aragona vennero approvati gli Statuti, che riconoscevano una certa autonomia amministrativa ai letinesi.

Nel 1531 il feudo di Letino venne valutato mille ducati, con una popolazione pari a settantadue famiglie ed una rendita di trentanove ducati[6].

Ultimo feudatario fu Marco Aurelio Carbonelli, che governò sino all'abolizione del feudalesimo (1806).

Nel 1877 fu proclamata la Repubblica sociale anarchica dalla Banda del Matese composta da militanti anarchici della Federazione anarchica italiana che, insieme alle masse popolari locali, issarono la bandiera rosso-nera nel comune, evento documentato per la prima volta in Italia e nel mondo[senza fonte]. I membri di questa banda furono arrestati delle autorità precostituite del Regno d'Italia e detenuti a lungo; processati per uno scontro precedente con un carabiniere che era stato ferito ed era poi deceduto, furono assolti.

Dal 1927 al 1945 appartenne alla provincia di Campobasso a causa della temporanea soppressione della provincia di Caserta[7].

Il 24 ottobre 1943, durante la Seconda guerra mondiale, i soldati tedeschi vi uccisero quattro giovani[8].

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Castello[modifica | modifica wikitesto]

Il Castello di Letino è sito su di un colle che domina l'abitato, a 1.200 metri sul livello del mare.

Fondato nell'XI secolo, ospitava una guarnigione permanente destinata a sorvegliare la zona dell'alto Matese.

Il lato maggiore, posto sull'asse est-ovest, è lungo 90 metri mentre il lato minore, posto sull'asse nord-sud, è lungo 40 metri[9].

Nel corso dei secoli il Castello ha subito numerose trasformazioni.

La poderosa cinta muraria, di forma irregolare, è intervallata da cinque torri d'avvistamento a pianta circolare.

All'interno della cinta muraria venne edificato intorno al XVII secolo il Santuario di Santa Maria del Castello, che assorbì buona parte dell'edificio. Attualmente non sono presenti altre costruzioni dentro le mura, tanto è vero che lo spazio interno ospita il cimitero di Letino[6].

Santuario di Santa Maria del Castello[modifica | modifica wikitesto]

All'interno della cinta muraria del Castello è sito questo antico luogo di culto, eretto nel Seicento ma restaurato nei secoli successivi.

Il Santuario è stato ricavato a ridosso della cinta muraria e nella sua struttura architettonica ha inglobato anche due delle cinque torri del Castello.

La facciata, in pietra locale, è a capanna e presenta un portale sovrastato da un oculo.

L'interno, ad unica navata, conserva quattro altari per lato più il maggiore, in posizione elevata rispetto agli altri.

Grotte di Cauto[modifica | modifica wikitesto]

Le Grotte di Cauto, site nei pressi del lago di Letino, sono un complesso di cavità naturali costituite da un ramo ancora percorso dall'acqua e da un ramo "fossile", visitabile[4].

La galleria superiore, che corrisponde al vecchio percorso del fiume Lete, è un susseguirsi di pozzi d'acqua, dislivelli, piccoli canyon.

Nella sala maggiore, alta oltre trenta metri, si possono ammirare pregevoli stalattiti e stalagmiti.

La galleria inferiore ha uno sviluppo di circa 500 metri ed un dislivello di circa 90 metri. Lungo le sue diramazioni è possibile ammirare diverse specie animali particolari, come degli insetti e dei crostacei dal guscio bianco, sprovvisti di occhi[4].

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[10]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Di particolare interesse è il costume tipico femminile di Letino, dai colori vivaci e dai ricchi decori[11]. La tradizione dell'indossare il costume è tuttora celebrata, soprattutto in agosto, mettendo in scena una specie di commedia, dimostrando ciò che i giovani dovevano fare per avere in sposa una ragazza del paese. In queste rappresentazioni sono presenti canti e balli interpretati dai ragazzi stessi e accompagnati dal suono dell'organetto.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Bilancio demografico mensile anno 2023 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ a b c Touring, p. 271.
  5. ^ Marrocco, p. 77.
  6. ^ a b Castello, p. 6.
  7. ^ Decreto legislativo luogotenenziale 11 giugno 1945, n. 373, articolo 1, in materia di "Ricostruzione della provincia di Caserta."
  8. ^ Marrocco, p. 78.
  9. ^ Castello, p. 4.
  10. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  11. ^ Touring, p. 270.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • AA.VV., Il Castello di Letino: il Santuario, le mura, il paesaggio, Comune di Letino, 2005.
  • AA.VV., L'Italia: Campania, Milano, Touring Club Italiano, 2005.
  • Giuseppe Pace, Letino tra mito, storia e ricordi, Padova, Energie Contemporanee Editrice, 2009.

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