Lago della Vacca

Lago della Vacca
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Lombardia
Provincia  Brescia
Comunestemma Breno
Coordinate45°57′17″N 10°26′19″E / 45.954722°N 10.438611°E45.954722; 10.438611
Altitudine2 358 m s.l.m.
Dimensioni
Superficie0,256 km²
Idrografia
Origineartificiale
Bacino idrografico1,56 km²
Immissari principalinessuno
Emissari principaliRio Laione
Mappa di localizzazione: Italia
Lago della Vacca
Lago della Vacca

Il lago della Vacca è un bacino lacustre artificiale situato a 2358 m s.l.m. nell'alta valle del Caffaro, in provincia di Brescia, ai piedi della parete ovest del Cornone di Blumone, in Lombardia.

Deve il nome a una curiosa formazione rocciosa situata nelle vicinanze, al passo della Vacca (2355 m), la cui forma ricorda quella di un grosso bovino soprattutto se vista da lontano.

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Di dimensioni ristrette (25,6 ha), si colloca in una conca di origine glaciale, all'estremità meridionale del massiccio montuoso dell'Adamello, circondata da vette che superano i 2500 metri di quota. Il lago non ha veri e propri immissari: trae alimentazione dalle precipitazioni estive che cadono nel modesto bacino imbrifero (156 ha) e dallo scioglimento progressivo della coltre nevosa che copre nel periodo invernale i pendii delle montagne circostanti, nel periodo tra aprile e giugno. L'unico emissario, a valle dello sbarramento, è il rio Laione (o Lajone), affluente del Caffaro.
Il volume medio di acqua contenuta nell'invaso è di 2,4 milioni di metri cubi[1].

La diga (Q47780554)
Il lago (Q47780554)
Scorcio della diga

Lo sbarramento del lago della Vacca è un manufatto in calcestruzzo, del tipo conosciuto come diga a gravità, di 5600 m3 di volume, 17,5 m di altezza massima e 87 m di sviluppo al coronamento superiore[1]. Fu completata nel 1927, pochi anni dopo il disastro del Gleno che pose un interrogativo sull'affidabilità della tecnica all'epoca utilizzata nella costruzione degli sbarramenti idroelettrici.

L'utilizzo principale dell'invaso è la produzione di energia elettrica. Alimenta, infatti, la sottostante centrale idroelettrica del Gaver, gestita ora dalla Edison S.p.A. e prima dalla società concessionaria Caffaro.

Presso la sponda sud-orientale del bacino sono situati due rifugi alpini: il Tita Secchi, di proprietà della società Ugolini di Brescia e gestito da Alessandra Serina è aperto al pubblico nei mesi estivi (le chiavi del locale invernale, quando chiuso, sono custodite dai guardiani della diga), e il Gabriele Rosa, dismesso da alcuni anni.

Percorsi[modifica | modifica wikitesto]

La "Vacca" presso il passo della Vacca.

Il lago, vista la sua altitudine, è raggiungibile a piedi o in mountain bike mediante sentieri, oppure in elicottero (la piazzola di atterraggio è collocata nelle vicinanze del rifugio Tita Secchi). Un primo percorso ha inizio al rifugio Bazena (1800 m), posto lungo la ex SS 345 e quindi raggiungibile in auto; lungo circa 8 km, si inizia ripido, ma prosegue pianeggiante, e richiede in media 3 ore di cammino. Il percorso valica il Passo di Val Fredda a 2338 m di quota: in prossimità del valico inizia, tra l'altro, la via normale al monte Frerone. Il segnavia porta il numero 1, in quanto questo percorso rappresenta il tronco iniziale dell'Alta via dell'Adamello[2].

Il secondo percorso parte dalla cosiddetta Corna Bianca (2120 m) (nel dialetto locale corna, se detto con voce nasale, significa precipizio, rupe) ed è lungo circa 1 km e mezzo; piuttosto ripido, richiede pressappoco 2 ore. La Corna Bianca è collegata alla strada del Passo di Croce Domini (località Cadino della Banca, 1799 m) da un tratto di strada sterrata, vietato al transito dei mezzi motorizzati, ma facilmente percorribile a piedi. Il segnavia porta il numero 19.

Il terzo percorso inizia in località Gaver (1575 m). Ripido, sebbene discretamente panoramico, il percorso richiede in media 2 ore e 30 minuti. Il segnavia porta il numero 17.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Diga del Lago della Vacca su ors.regione.lombardia.it Archiviato il 18 luglio 2007 in Internet Archive.
  2. ^ su alcune carte tuttavia può essere indicato il numero 18, vecchia numerazione del sentiero

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