La maschera della morte rossa (film 1964)

La maschera della morte rossa
La Morte Rossa
Titolo originaleThe Masque of the Red Death
Lingua originaleinglese e latino
Paese di produzioneStati Uniti d'America, Regno Unito
Anno1964
Durata85 min
Rapporto2,35:1
Genereorrore
RegiaRoger Corman
SoggettoEdgar Allan Poe (racconto)
SceneggiaturaCharles Beaumont e R. Wright Campbell
ProduttoreRoger Corman
Casa di produzioneAlta Vista Productions
FotografiaNicolas Roeg
MontaggioAnn Chegwidden
Effetti specialiGeorge Blackwell
MusicheDavid Lee
ScenografiaDaniel Haller
TruccoElsie Alder e George Partleton
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

La maschera della morte rossa (The Masque of the Red Death) è un film horror del 1964, diretto da Roger Corman, tratto dai racconti La maschera della morte rossa e Hop-Frog di Edgar Allan Poe. Al film partecipano due importanti attori del genere horror, Vincent Price e Hazel Court.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Siamo nel Medioevo: una vecchietta mentre raccoglie della legna viene fermata da una figura vestita di rosso, che le dona una rosa rossa e le dice che presto giungerà la liberazione. La vecchia ritorna al suo villaggio e racconta il fatto agli altri abitanti, che prendono la figura come un santo e la liberazione come la fine della tirannia del principe Prospero, un crudele signore che domina il luogo.

Poco tempo dopo giunge, con la sua sontuosa carrozza, proprio il principe Prospero: egli si prende gioco dei contadini paragonandole a delle bestie. Un uomo, Ludovico, e un giovane, Gino, rispondono all'offesa raccontando la profezia della figura rossa; Prospero per tutta risposta li fa arrestare dalle guardie della sua scorta con l'intenzione di torturarli nel suo castello. Francesca, figlia di Ludovico e moglie di Gino, implora allora il signore di lasciarli andare: questo le dice che lei stessa dovrà scegliere tra i due chi salvare. In quel mentre si sentono delle grida: Prospero le segue e scopre, nella sua capanna, la vecchia che si era imbattuta nella figura rossa. Essa ha il viso ricoperto di piaghe rosse ed è in pieno delirio: la Morte Rossa, una terribile pestilenza, ha raggiunto il villaggio. Prospero ordina di far bruciare il villaggio e poi fugge nel suo castello, trascinando con sé Francesca e i due prigionieri. Arrivato, imprigiona Gino e Ludovico e obbliga la sua sposa, Juliana, ad accudire la contadina. Dopodiché la obbliga a togliersi il rosario che porta al collo, rivelandole poi di praticare il satanismo assieme a Juliana. La sera stessa, durante una festicciola con amici e cortigiani, fa un discorso: tutti quelli al castello rimarranno lì finché la Morte Rossa se ne andrà, e poi rivela che tra breve tempo ci sarà un ballo in maschera.

Il giorno dopo ordina a Gino e a Ludovico di battersi, in modo che uno dei due morirà e l'altro verrà espulso dal castello: i due però rifiutano e Prospero è costretto ad escogitare un altro espediente. La notte Juliana dopo un rito satanico entra nella camera di Francesca e le propone un piano di fuga: scenderà nelle prigioni, libererà Gino e Ludovico e con l'aiuto di una guardia scapperanno dal castello. Francesca, eccitata e speranzosa, fa esattamente quello che le viene detto e i tre trovano la guardia che si rivela Prospero. Il principe ora ha una scusa per far morire uno dei due. A cena li fa venire nella sala da pranzo davanti agli ospiti del castello: essi dovranno prendere uno dei coltelli sulla tavola e farsi un taglietto sul braccio; uno dei coltelli è avvelenato e chi si taglierà con quello morirà in breve tempo. A morire, sotto gli occhi terrorizzati di Francesca, sarà Ludovico: mentre si tagliava con l'ultimo coltello Prospero aveva sguainato la sua spada e lo aveva trapassato. Dopodiché Gino viene liberato come promesso: il giovane incrocia gli ultimi superstiti del villaggio e scopre che si stanno dirigendo verso il castello per chiedere asilo. Prospero invece li uccide tutti colpendoli con delle frecce, ad eccezione di Gino e di una bambina. Intanto Juliana con un altro rito "sposa" il demonio, per poi venire uccisa anch'essa dal principe.

Inizia il ballo in maschera: il nano Rospo, furioso del modo in cui Alfredo ha mal trattato Esmeralda, la sua collega ballerina affetta da nanismo, riesce a convincerlo di travestirsi da gorilla per un'esibizione speciale. Durante il loro numero, tuttavia, Rospo issa Alfredo in aria dopo averlo legato a una lumiera e lo bagna di brandy per bruciarlo vivo, vendicandosi di quello che ha fatto a Esmeralda. Nonostante l'orribile morte dell'amico, Prospero ordina che Rospo sia premiato per lo spettacolo, ma il nano è già fuggito. Prospero e Francesca poi scorgono tra la folla la figura rossa dell'inizio del film: i due la seguono fino alla stanza in cui Juliana faceva i suoi riti. La figura uccide tutti i nobili del castello semplicemente toccandoli: questi cadono a terra ricoperti di piaghe rosse. La figura non è altro che la Morte Rossa, che è riuscita a raggiungere il castello. Francesca si salva fuggendo dal salone, mentre Prospero fa la stessa orrenda fine degli altri.

Francesca raggiunge Gino e insieme fuggono con la bambina sopravvissuta; nella scena finale, la Morte Rossa incontra altre figure di altri colori (la Piaga Bianca, Gialla, Dorata, Blu, Viola e Nera) che si scambiano il numero delle persone che hanno ucciso. La Morte Rossa rivela che solo sei persone le sono scampate: Gino, Francesca, la bambina, Rospo, Esmeralda e un vecchietto del villaggio.

Il film si chiude con le seguenti parole tratte dal racconto di Poe: «...e l'Oscurità e il Decadimento e la Morte Rossa ebbero illimitato dominio su tutto.»

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Roger Corman avrebbe voluto girare questo film subito dopo I vivi e i morti, ma accantonò il progetto per alcuni anni perché pensava che alcuni elementi della trama lo facessero assomigliare troppo a Il settimo sigillo di Ingmar Bergman.

Le riprese del film durarono circa cinque settimane.

Note[modifica | modifica wikitesto]


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