La bestia in calore

La bestia in calore
Due scene del film
Lingua originaleItaliano
Paese di produzioneItalia
Anno1977
Durata91 min
Genereguerra, erotico, drammatico, orrore
RegiaLuigi Batzella (come Ivan Katansky)
SoggettoLuigi Batzella (come Ivan Katansky)
SceneggiaturaLuigi Batzella, Lorenzo Artale
ProduttoreXiro Papas (Ciro Papa)
Produttore esecutivoRoberto Pérez Moreno
Distribuzione in italianoIndipendenti Regionali
FotografiaUgo Brunelli
MontaggioLuigi Batzella (come Ivan Katansky)
MusicheGiuliano Sorgini
Interpreti e personaggi

La bestia in calore è un film del 1977 scritto e diretto da Luigi Batzella. Lorenzo Artale si è invece occupato dei dialoghi. È una pellicola facilmente classificabile nel filone nazisploitation con tema comune nazismo, torture e violenze in generale.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

La dottoressa Kratsch, ufficiale dell'esercito del Terzo Reich, è riuscita grazie ai suoi disumani esperimenti a creare una sottospecie di essere umano che rappresenta un passo in avanti per la creazione della razza perfetta. Il momento non è però dei migliori per l'esercito tedesco costantemente ostacolato dai partigiani italiani i quali, resistendo a rappresaglie e violenze, riescono a sconfiggere le armate del Führer. L'essere creato dalla dottoressa Kratsch, una sorta di bestia che, fra le altre cose, ha attributi sessuali molto sviluppati, finisce col ribellarsi alla sua creatrice. La dottoressa morirà fra atroci sofferenze, seviziata, uccisa e stuprata dalla sua abominevole creatura.

Produzione[modifica | modifica wikitesto]

Girato con pochi mezzi e utilizzando spezzoni di Quando suona la campana (lavoro precedente del regista) e del film jugoslavo Inchiodate l'armata sul ponte, è un film del genere naziporno o nazisploitation, in voga negli anni settanta. Il regista Batzella preferisce ambientare il racconto in una roccaforte controllata dalle truppe naziste dove la protagonista, la dottoressa Kratsch è libera di dedicarsi agli esperimenti, praticando ogni sorta di violenza e di sadismo estremo, insistendo sulla sua "abominevole creatura" (interpretata dal caratterista Salvatore Baccaro).

La svastica sulle divise è orientata inversamente rispetto a quella nazista, ovvero con gli uncini in senso antiorario.

Distribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Il film uscì nelle sale cinematografiche italiane nel novembre del 1977[1] con un regolare visto censura (il n° 70279 del 10 giugno 1977).

Accoglienza[modifica | modifica wikitesto]

Nel Regno Unito, nei primi anni ottanta, il film venne incluso nella lista censoria dei cosiddetti video nasty e soggetto a divieto totale di distribuzione[2].

Titoli alternativi[modifica | modifica wikitesto]

  • SS hell camp - SS experiment: part 2 - Beast in heat (USA).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ La Stampa - Consultazione Archivio, su archiviolastampa.it. URL consultato il 29 novembre 2019.
  2. ^ (EN) Matt Wavish, The Beast in Heat (AKA SS Hell Camp) (1977), su Horror Cult Films, 27 febbraio 2011. URL consultato il 29 novembre 2019.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]