L'etiope non si sbianca

L'etiope non si sbianca è una favola di Esopo.

Trama[modifica | modifica wikitesto]

Un'illustrazione dell'opera "The Raven and the Swan", 1919

La favola racconta di uno schiavo etiope liberato dal padrone; raggiunto uno stagno, cerca quindi di lavarvi via il colore scuro della sua pelle. In alcune versioni della favola, l'uomo è talmente preso dal pulirsi da morire affogato.

Morale[modifica | modifica wikitesto]

La morale della favola è che la natura umana non si può alterare; ogni tentativo di modificarla è vano.

Origine del proverbio[modifica | modifica wikitesto]

In un testo di Luciano compare la frase Αἴθοπα σμήχεις cosi' usata:

«Come l'etiope che cerca invano di lavarsi, perché non vi arrendete? Non ce la farete mai, sicuro quanto il tramonto stasera.»

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • "Lavare la pelle bianca e nera dell'Etiopia concettualizzare nell'Inghilterra del Rinascimento", Anu Korhonen, the Black Africans in Renaissance Europe, (Cambridge University Press, 2005), Cap.4, p. 94-112
  • "Dai proverbi greci alla pubblicità del sapone: lavare l'etiope", Jean Michel Massing, Journal of the Warburg e Courtauld Institute, Londra 1995, vol. 58, p. 180-201

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