Kwame Kilpatrick

Kwame Kilpatrick

Sindaco di Detroit
Durata mandato1º gennaio 2002 –
18 settembre 2008
PredecessoreDennis Archer
SuccessoreDave Bing

Dati generali
Partito politicoPartito Democratico

Kwame Kilpatrick (Detroit, 8 giugno 1970) è un politico statunitense, sindaco di Detroit dal 2002 al 2008.

Il suo mandato è stato tormentato da numerosi scandali e da dilaganti accuse di corruzione, che alla fine hanno costretto Kilpatrick a dimettersi dopo essere stato accusato di dieci accuse criminali, tra cui falsa testimonianza, e intralcio alla giustizia. Kilpatrick è stato condannato a quattro mesi di prigione dopo essersi proclamato colpevole per ridurre le accuse, ma con il premio di buona condotta concesso ai prigionieri delle prigioni delle contee in Michigan, fu rilasciato in libertà vigilata dopo aver trascorso solo 99 giorni in cella.

Il 25 maggio 2010 fu condannato da 18 mesi a 5 anni di prigione per aver violato la libertà vigilata[1] e fu mandato all'Oaks Correctional Facility nel nord-ovest del Michigan. Tuttora è sotto processo, a seguito di un rinvio al giudizio per altre accuse di corruzione, in quello che un pubblico ministero federale ha chiamato "un modello di estorsioni, bustarelle e frode" perpetrato da alcuni tra i più illustri funzionari pubblici di Detroit.[2] Nel 2005, la rivista TIME ha nominato Kilpatrick uno dei peggiori sindaci d'America.[3][4][5]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Primi anni, istruzione e famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Kilpatrick frequentò la Cass Technical High School di Detroit e si laureò in scienze politiche all'Università A&M della Florida (dove era membro della fratellanza Alpha Phi Alpha, nel 1992. Nel 1999 conseguì un dottorato in legge all'ex Detroit College of Law (oggi Michigan State University College of Law).[6] Anche il fratello di Kwame, Tim, frequentò l'Università A&M.

Sua madre è l'ex deputata Carolyn Cheeks Kilpatrick. Durante la campagna per la sua rielezione, nel 2010, le furono rivolte molte domande riguardo alle vicende giudiziarie del figlio Kwame.[7][8] Il canale Michigan Live riferì che la sua sconfitta alle elezioni potrebbe essere in parte attribuita agli scandali del figlio Kwame.[9] Il padre di Kwame, Bernard Kilpatrick, attualmente lavora per un'impresa di consulenze, la Maestro Associates, di Detroit.[10]

Carriera politica[modifica | modifica wikitesto]

Primo mandato da sindaco[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2001, Kilpatrick divenne il più giovane sindaco di Detroit, venendo eletto a 31 anni. Nel suo discorso inaugurale del 2002, Kilpatrick disse:

«Sono qui davanti a voi come un figlio della città di Detroit e di tutto quello che rappresenta. Sono nato qui, nella città di Detroit, sono cresciuto qui, nella città di Detroit, ho frequentato le scuole pubbliche di. Capisco questa città... Questa posizione per me è personale. Ed è molto più di semplice politica.[11]»

Fu criticato per aver usato dei fondi cittadini per affittare una macchina ad uso della sua famiglia e per aver usato la carta di credito emessa dalla città per addebitare migliaia di dollari di massaggi nelle spa, cene stravaganti, e vini costosi. Kilpatrick ripagò di tasca propria 9.000 dollari sui 210.000 addebitati,[11] il che equivale a meno del 5% del totale.

Durante il suo primo mandato chiuse il secolare zoo di Belle Isle e l'acquario. Il consiglio comunale scavalcò il veto per il finanziamento dello zoo, dandogli un budget di 700.000 dollari. Durante le elezioni del 2005, l'88% degli elettori di Detroit approvò la riapertura dell'acquario; tuttavia questa votazione non era vincolante, e l'acquario restò chiuso.

La rielezione del 2005[modifica | modifica wikitesto]

Nel maggio 2005, il Detroit Free Press riferì che nei primi 31 mesi del suo mandato, Kilpatrick aveva addebitato più di 210.000$ sulla sua carta di credito emessa dalla città per viaggi, pasti, e divertimenti.[12] Durante una manifestazione elettorale nel 2005, il padre di Kwame, Bernard, spiegò ostinatamente che il presunto party tenuto alla Manoogian Mansion, la residenza ufficiale del sindaco di Detroit, era in realtà una bugia e riferì che era "una bugia" come quella che gli Ebrei avessero causato i problemi della Germania degli anni Trenta e che aveva causato l'Olocausto in Europa.

Bernard più tardi si scusò pubblicamente.[13] Nell'ottobre dello stesso anno, un gruppo esterno che sosteneva Kilpatrick chiamato "Cittadini per un governo onesto" causò delle controversie con una pubblicità che comparava le critiche dei media rivolte a lui ai gruppi del linciaggio.[14] Kilpatrick e l'avversario, Freman Hendrix, entrambi democratici, inizialmente sostennero di aver vinto, ma più voti venivano contati, più diventava chiaro che Kilpatrick aveva terminato il suo periodo di impopolarità e aveva vinto le elezioni per la seconda volta.

Solo tre mesi prima delle elezioni, la maggioranza dei commentatori aveva dichiarato che la sua carriera politica era finita dopo che era stato il primo sindaco in carica di Detroit a risultare secondo nelle primarie. I sondaggi di opinione prima delle elezioni predicevano una larga vittoria per Hendrix; tuttavia, Kilpatrick vinse col 53% dei voti.[15][16] La rielezione di Kilpatrick causò molte controversie, con i lavoratori delle case di riposo che sostenevano che dei membri del comitato elettorale di Kilpatrick fossero entrati negli ospizi per "aiutare" degli anziani con il morbo di Alzheimer a "completare" i loro voti.

Secondo mandato[modifica | modifica wikitesto]

A Kilpatrick fu diagnosticata una diverticolite e fu ricoverato a Houston nel luglio 2006. Il suo medico personale indicò che le condizioni di Kilpatrick potevano essere state causate da una dieta dimagrante iperproteica.[17] Il consiglio comunale di Detroit votò all'unanimità l'approvazione del piano delle tasse proposto da Kilpatrick, che secondo le sue aspettative, avrebbe fornito soccorso ai proprietari delle case di Detroit contro le alte tasse sulla proprietà. I tagli andavano dal 18 al 35%, a seconda del valore della proprietà.[18]

Risultati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

  • Elezioni comunali 2005 (Detroit)
    • Kwame Kilpatrick (D) (in carica), 53%
    • Freman Hendrix (D), 47%
  • Elezioni comunali 2005 (Detroit) (Primarie)
    • Freman Hendrix (D), 45%
    • Kwame Kilpatrick (D) (in carica), 34%
    • Sharon McPhail (D), 12%
    • Hansen Clarke (D), 8%
  • Elezioni comunali 2001 (Detroit)
    • Kwame Kilpatrick (D), 54%
    • Gil Hill (D), 46%

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Nick Bunkley, Prison Term for Ex-Mayor of Detroit, in The New York Times, 25 maggio 2010. URL consultato il 25 maggio 2010.
  2. ^ (EN) Ex Detroit Mayor Faces New Corruption Charges, in NPR, 15 dicembre 2010.
  3. ^ (EN) Jyoti Thottam, Kwame Kilpatrick / Detroit, su time.com, TIME magazine, 17 aprile 2005. URL consultato il 22 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 febbraio 2013).
  4. ^ (EN) Steven Gray, Can Kwame Kilpatrick Grow Up?, su time.com, TIME magazine, 20 settembre 2007. URL consultato il 22 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2013).
  5. ^ (EN) Danny Hakim, In Troubled Detroit, Mayor's Race Is a Referendum on Style, in The New York Times, 10 luglio 2005.
  6. ^ (EN) Jim Schafer, Joe Swickard e Ben Schmitt, Kilpatrick gets 1.5 to 5 years, loses his job, in Detroit Free Press, Detroit, 25 maggio 2010.
  7. ^ (EN) Quinn Klinefelter, Kwame Kilpatrick's Woes Tinge Mother's Campaign, in NPR, 29 luglio 2010.
  8. ^ (EN) Brian Montopoli, Michigan Election Results Mean End of Kilpatrick Era, in CBS News, 4 agosto 2010.
  9. ^ (EN) Sheena Harrison, Kwame Kilpatrick's legal troubles play into Rep. Carolyn Cheeks Kilpatrick's defeat, in MLive.com, 4 agosto 2010.
  10. ^ (EN) Alexandra Marks, 'Hip hop mayor' aims to rev Motor City engine, su csmonitor.com, The Christian Science Monitor, 7 agosto 2002. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  11. ^ a b (EN) Elizabeth Stanton, Midwest: Michigan: Minority Leader Will Run For Mayor, in The New York Times, 19 maggio 2001.
  12. ^ (EN) Records: Detroit Mayor Charged $210K for Wining, Dining, Fox News/Associated Press, 3 maggio 2005. URL consultato il 19 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 marzo 2008).
  13. ^ (EN) David Josar, Mayor's father is sorry for remarks. Bernard Kilpatrick apologizes for calling stories about son akin to lies of the Nazis, su detnews.com, The Detroit News, 19 maggio 2005.
  14. ^ (EN) Ronald J. Hansen, Lynching' ad heats up hot mayor's race, in The Detroit News, 28 ottobre 2005.
  15. ^ (EN) Julia F. Heming e Drew Philp, Four More Years: Kilpatrick pulls ahead [collegamento interrotto], in The Michigan Daily, 9 novembre 2005. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  16. ^ (EN) Paul Clemens, A Comeback Kid for a Dead-End Town, in The New York Times, 13 novembre 2005. URL consultato il 19 febbraio 2008.
  17. ^ (EN) Marisol Bello e Kim Norris, Diet May Be To Blame In Kilpatrick's Illness, in Detroit Free Press, 10 luglio 2006, p. A.1. URL consultato il 14 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 16 luglio 2006).
  18. ^ (EN) Marisol Bello, Detroiters’ efforts pay off: Council approves tax relief, in Detroit Free Press, 29 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2008).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN58745190 · ISNI (EN0000 0000 4169 3510 · LCCN (ENno2002023847