Khamudi

Khamudi
Impressione di sigillo cilindrico con cartiglio reale che è stato tentativamente attribuito a Khamudi. Petrie Museum, UC11616.[1]
Capitano di un paese straniero
In caricaSecondo periodo intermedio
Incoronazionetra il 1540 a.C. ed il 1530 a.C. (± 50 anni)
PredecessoreIpepi
SuccessoreAhmose I (XVIII dinastia)
DinastiaXV dinastia egizia

Khamudi (... – ...; fl. XVI secolo a.C.) è stato un faraone della XV dinastia egizia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il nome Khamudi è l'unico, tra quelli dei sovrani della XV dinastia, conservatoci dal Canone Reale, di lui è noto anche un sigillo. Secondo Giuseppe Flavio l'ultimo sovrano della XV dinastia fu Assis (Arkhles secondo Sesto Giulio Africano) che ebbe un regno di 49 anni mentre attualmente gli viene attribuito un regno di una decina di anni. L'identificazione tra Khamudi e Assis non è supportata da documenti ma si basa sulla circostanza che le fonti epigrafiche lo indicano come ultimo sovrano della dinastia.
Khamudi fu l'avversario di Ahmose, fondatore della XVIII dinastia, che proseguì l'opera di riconquista dell'Alto Egitto iniziata dal fratello Kamose. La caduta di Avaris e quindi del dominio hyksos in Egitto dovrebbe essere avvenuta nell'11º anno di regno di Khamudi e quindi intorno al 1530 a.C..[2] Secondo i testi pervenutici Khamudi sarebbe stato inseguito fino alla fortezza palestinese di Sharuhen la cui caduta significò la fine del potere della XV dinastia.
Anche se non è possibile determinarne i confini, il racconto della guerra conferma che il controllo dei sovrani hyksos si estendeva anche a parte della Palestina. Sempre le stesse fonti epigrafiche riportano come Khamudi fosse alleato con il principe di Kush (nome con cui era indicata la Nubia) confermando la teoria per cui durante il Secondo periodo intermedio la Nubia fosse retta come regno indipendente con forti legami con le popolazioni semite installatesi nell'Alto Egitto.

Liste Reali[modifica | modifica wikitesto]

Giuseppe Flavio anni di regno Sesto Africano anni di regno Canone Reale Anni di regno reperti altre fonti
Assis 49 anni, 2 mesi Arkhles 49 10.20
M12G17D46
Z7 Z4
T14A1

ḫ3 m d w y - Khamudi
Nekhira

Titolatura[modifica | modifica wikitesto]

Titolo Traslitterazione Significato Nome Traslitterazione Lettura (italiano) Significato
G5
ḥr Horo
G16
nbty (nebti) Le due Signore
G8
ḥr nbw Horo d'oro
M23
X1
L2
X1
nsw bjty Colui che regna
sul giunco
e sull'ape
Ashera (?)
G39N5
s3 Rˁ Figlio di Ra
N5n
M3
ii
n kh j r՚ Nekhira

Datazioni alternative[modifica | modifica wikitesto]

Autore Anni di regno
Redford 1565 a.C. - 1555 a.C.
Dodson 1545 a.C. - 1535 a.C.
Ryholt 1541 a.C. - 1540 a.C.
von Beckerath intorno a 1525 a.C.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sigillo cilindrico UC11616 nel Petrie Museum.
  2. ^ tutte le date devono sempre essere considerate affette da un possibile errore quantificabile in alcune decine di anni.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Kim Ryholt - The Political Situation in Egypt during the Second Intermediate Period c.1800-1550 B.C.- Museum Tuscalanum Press, (1997)- ISBN 87-7289-421-0
  • Cimmino, Franco - Dizionario delle dinastie faraoniche - Bompiani, Milano 2003 - ISBN 88-452-5531-X
  • Gardiner, Alan - La civiltà egizia - Oxford University Press 1961 (Einaudi, Torino 1997) - ISBN 88-06-13913-4
  • Hayes, W.C. - L'Egitto dalla morte di Ammenemes III a Seqenenre II - Il Medio Oriente e l'Area Egea 1800 - 1380 a.C. circa II,1 - Cambridge University 1973 (Il Saggiatore, Milano 1975)
  • Wilson, John A. - Egitto - I Propilei volume I -Monaco di Baviera 1961 (Arnoldo Mondadori, Milano 1967)
  • Alan Gardiner - The Royal Canon of Turin - Griffith Institute, Oxford, 1987

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Signore dell'Alto e del Basso Egitto Successore
Ipepi I 15401530 a.C. Ahmose I (XVIII dinastia)

Dinastie contemporanee
XVIII dinastia egizia (Ahmose)