Kenny Logan

Kenny Logan
Dati biografici
Paese Bandiera del Regno Unito Regno Unito
Altezza 185 cm
Peso 94 kg
Rugby a 15
Union Bandiera della Scozia Scozia
Ruolo Tre quarti ala
Ritirato 2005
Carriera
Attività provinciale
1989-1996Stirling County
1996-1997Glasgow
Attività di club[1]
1997-2004London Wasps112 (862)
2005London Scottish
Attività in franchise
2004-2005Glasgow15 (25)
Attività da giocatore internazionale
1992-2003Bandiera della Scozia Scozia70 (220)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito

Statistiche aggiornate all’8 maggio 2014

Kenneth McKerrow Logan (Stirling, 3 aprile 1972) è un ex rugbista a 15 internazionale per la Scozia, in carriera attivo nel ruolo di tre quarti ala. Militante a livello professionistico a Londra e Glasgow, vanta 70 presenze internazionali e tre partecipazioni alla Coppa del Mondo; al 2023 è uno dei componenti della squadra scozzese che vanta la più recente vittoria nel Cinque Nazioni.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in una famiglia di agricoltori proprietaria di 300 acri di terreno (~130000 )[1] a Stirling, divenne a 20 anni atleta di interesse nazionale, tanto da essere messo sotto osservazione dal management tecnico della federazione scozzese in ottica di inserimento nella prima squadra in vista del tour del 1992 in Australia[2]; il 21 giugno di quello stesso anno debuttò a Brisbane contro gli Wallabies[3].

Nel 1995 fece parte della squadra scozzese che partecipò alla Coppa del Mondo in Sudafrica[1] e nel 1996, con l'introduzione del professionismo nella disciplina, fu tra i primi giocatori della formazione di Glasgow allestita per partecipare alle neoistituite competizioni europee[4].

Con l'avvento di Premiership Rugby nell'organizzazione del campionato inglese, Logan fu ingaggiato dal Wasps a partire dalla stagione 1997-98[5].

Il 1999 fu la più soddisfacente stagione internazionale per Logan che, con la squadra scozzese, si aggiudicò il Cinque Nazioni sotto la guida di Jim Telfer[6], al 2023 più recente affermazione nel torneo della nazionale del Cardo; a fine anno la Scozia raggiunse i quarti di finale alla Coppa del Mondo in Galles, eliminata 30-18 dalla Nuova Zelanda al termine di un incontro in cui iscrisse 5 punti personali a referto.

Tra i titoli maggiori raggiunti con il London Wasps figurano due Premiership nel 2003 e nel 2004, parte di altrettanti double con, rispettivamente, la Challenge Cup e l'Heineken Cup. Il 2004 fu anche l'ultima stagione di Logan negli Wasps; in quell'anno si trasferì al London Scottish con cui chiuse la carriera a 33 anni a fine stagione, suggellata da un invito dei Barbarians per giocare proprio contro un XV della Scozia[7].

Dopo il ritiro agonistico Kenny Logan, nel frattempo sposatosi con la conduttrice televisiva gallese Gabby Yorath, rivelò di essere affetto da una forma di dislessia che fu causa del suo abbandono scolastico, in quanto fino a trent'anni era quasi incapace di leggere e scrivere correttamente[8]; dopo la rieducazione al linguaggio ha continuato gli studi e fondato una propria agenzia di marketing sportivo, Logan Sports Marketing.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Mark Alban, Young guns go for glory, in The Observer, 21 maggio 1995, p. 181.
  2. ^ (EN) Sole to lead nine newcomers in Scotland's tour of Australia, in The Guardian, 28 marzo 1992, p. 19.
  3. ^ (EN) Greg Growden, Tourists overrun, in The Guardian, 22 giugno 1992, p. 21.
  4. ^ (EN) Kerr clinches play-off to put Perth on Europe map, in The Guardian, 6 aprile 1996, p. 23.
  5. ^ (EN) Robert Armstrong, Logan buries home ties to become the finished finisher, in The Guardian, 11 ottobre 1997, p. 35.
  6. ^ (EN) Telfer delight as Scots take title, in BBC, 11 aprile 1999. URL consultato il 14 febbraio 2021.
  7. ^ (EN) Logan to end career against Scots, in BBC, 20 aprile 2005. URL consultato il 15 luglio 2023.
  8. ^ (EN) Anuskha Asthana, Why a million UK adults cannot read this headline, in The Observer, 2 marzo 2008. URL consultato il 15 luglio 2023.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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