Karel Dujardin

Karel Dujardin autoritratto 1662.

Karel Dujardin o, più propriamente, Du Jardin (Amsterdam, 26 settembre 1622 (o 1626) – Venezia, 20 novembre 1678) è stato un pittore olandese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Karel Dujardins, Rappresentazione di commedia dell'arte, 1657 (Louvre)

Dopo un addestramento svolto sotto la guida di Nicolaes Berchem, si trasferì in Italia nel 1642, dove seppur giovanissimo entrò a far parte del gruppo di pittori Bentvueghels in Roma, presso i quali assunse il soprannome di "Barba di Becco" o "Bokkebaart".[1]

Indebitatosi, si sposò con una ricca signora più anziana di lui e dal 1650 al 1674 soggiornò in Francia ed nei Paesi Bassi, mentre invece ritornò a Roma nel 1675 su invito del suo grande amico Joan Renst, che lo invitò in un grande tour attraverso la penisola.[2][3][4]Risiedette a Roma e poi a Venezia fino alla morte.[3] Proprio a Venezia vi morì inaspettatamente nel 1678. Secondo Reynst, aveva detto: "perché dovrei avere fretta di tornare indietro? Sono dove voglio essere". Secondo il suo amico Johannes Glauber, che aveva incontrato in precedenza a Roma, stava dipingendo per un mercante olandese a Venezia quando improvvisamente si ammalò. Sebbene fosse un membro della Chiesa riformata olandese, fu sepolto in modo cattolico (avvolto in un sudario bianco) e fu portato nella sua tomba dai suoi amici Govert van der Leeuw e Glauber.

Il Dujardin è noto soprattutto come bambocciante, come pittore di tematiche naturali e animali, ma è stimato per lo più come paesaggista, per i suoi dipinti paesaggistici all’ italiana, genere nel quale si ispirò dapprima al Berchem e poi al Paulus Potter.[2]

Artista talentuoso e versatile, venne celebrato nel corso della sua vita da poeti e drammaturghi.

Fu apprezzato anche come ritrattista di singole persone o di gruppi, ha prodotto una serie di ritratti eleganti e aristocratici delle élite patrizie e mercantili di Amsterdam, insieme a splendidi e reconditi dipinti storici e allegorici, e svolse l'attività di incisore.[3]

Di un certo spessore i suoi ritratti di argomento religioso, soprattutto quelli riguardanti la vita di san Paolo.[2]

In tutte queste attività emerse come un maestro ricercato e ancora oggi un buon numero di sue opere è esposto presso il Rijksmuseum di Amsterdam, al Louvre, all’ Ermitage e alla National Gallery londinese.[2]

Tra i suoi alunni si annoverano Giacobbe II, figlio di Jacob van der Does, Martinus Laeckman e Erick van den Weerelt.

Opere di Dujardin[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Karel de Jardyn biography in De groote schouburgh der Nederlantsche konstschilders en schilderessen (1718) di Arnold Houbraken, grazie alla Digital Library for Dutch Literature
  2. ^ a b c d le muse, IV, Novara, De Agostini, 1964, p. 280.
  3. ^ a b c (EN) Karel Dujardin, su britannica.com. URL consultato il 16 luglio 2018.
  4. ^ Dujardin o Du Jardin, Karel, su sapere.it. URL consultato il 16 luglio 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (NL) Cornelis de Bie, Het Gulden Cabinet, 1662.
  • (NL) Godefridus Johannes Hoogewerf, De Bentvueghels, L'Aja, 1952.
  • (NL) Arnold Houbraken, Groote Schouwburgh der Nederlantsche konstschilders en schilderessen, 1721.
  • (EN) Roy Bolton, Karel Dujardin: A Horseman Holding a Roemer of Wine with an Ostler Tending the Horses, in The Collectors: Old Master Paintings, Londra, Sphinx Books, 2009.
  • (EN) Jennifer M. Kilian, The Paintings of Karel Du Jardin, 1626-1678, in Catalogue Raisonné, Amsterdam, John Benjamins, 2005.

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Controllo di autoritàVIAF (EN305405831 · ISNI (EN0000 0000 8083 7951 · BAV 495/169032 · CERL cnp00584437 · Europeana agent/base/82462 · ULAN (EN500000918 · LCCN (ENnr99035020 · GND (DE118672657 · BNE (ESXX950929 (data) · BNF (FRcb11962844d (data) · J9U (ENHE987007460146005171 · WorldCat Identities (ENlccn-nr99035020