Julius Aghahowa

Julius Aghahowa
Nazionalità Bandiera della Nigeria Nigeria
Altezza 179 cm
Peso 73 kg
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 2012
Carriera
Squadre di club1
1995-1999Bendel Insurance? (?)
1999-2000Espérance? (?)
2000-2007Šachtar87 (32)
2007-2008Wigan20 (0)
2008-2009Kayserispor29 (6)
2009-2010Šachtar10 (1)
2010-2011Sevastopol'10 (1)
2011-2012Šachtar0 (0)
Nazionale
1999Bandiera della Nigeria Nigeria U-201+ (1)
2000Bandiera della Nigeria Nigeria olimpica? (?)
1999-2007Bandiera della Nigeria Nigeria32 (14)
Palmarès
 Coppa d'Africa
Argento Ghana-Nigeria 2000
Bronzo Mali 2002
Bronzo Tunisia 2004
Bronzo Egitto 2006
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Julius Aghahowa (Benin City, 12 febbraio 1982) è un ex calciatore nigeriano, di ruolo attaccante.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Ha iniziato la carriera nei Police Machines, squadra locale della polizia nigeriana, per trasferirsi successivamente ai Bendel Insurance. Ha poi firmato un contratto con l'Herning Fremad, squadra che poi si è fusa con l'Ikast per dare vita al Midtjylland. Le buone prestazioni del calciatore ai campionati africani Under-19 del 1999, però, hanno attirato le attenzioni di club maggiormente importanti. Infatti, ha firmato un contratto con l'Espérance, squadra tunisina, che ha rilevato il precedente accordo tra il nigeriano e il club danese.

A metà della stagione 2000-2001 si è trasferito allo Šachtar, che di lì a poco avrebbe vinto il campionato ucraino. Uno dei momenti più importanti in questa squadra, è stato quando ha deciso la sfida del 2006 contro la Dynamo Kyïv, con un colpo di testa nei minuti di recupero dell'incontro e che gli ha permesso anche di essere nominato migliore in campo. Dopo oltre sei anni nel club ucraino, Aghahowa si è trasferito al Wigan Athletic. I termini dell'accordo sono rimasti privati e il permesso di lavoro gli è stato concesso il 30 gennaio 2007.[1]

Ha esordito con il nuovo club il 3 febbraio, nella vittoria per uno a zero contro il Portsmouth.[2] In un anno e mezzo con la squadra inglese, Aghahowa non ha segnato alcuna rete. Così, il 20 giugno 2008, è stato ufficializzato il suo passaggio ai turchi del Kayserispor.[3]

Dopo una stagione con il Kayserispor, condita da 6 reti in 36 apparizioni, ha rescisso il contratto ed è tornato allo Šachtar, manifestando il suo grande desiderio di giocare con la sua vecchia squadra.[4] Con lo Šachtar vince il campionato 2009-2010, giocando solo 10 partite e segnando un gol. Nella stagione 2010-2011 prestato al PFC Sevastopol, per poi rientrare allo Šachtar nella stagione successiva. È stato svincolato alla fine della stagione 2011-12 ed ha annunciato il suo ritiro dal calcio ad aprile 2013.

Attualmente lavora in proprio ed ha anche una scuola calcio[5]con giocatori di diverse fasce di età, dai 13 ai 23 anni, la Oasis Football Academy.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]

Ha disputato 32 partite con la Nigeria, collezionando anche 14 reti, inclusa l'unica marcatura della squadra nel campionato del mondo 2002, contro la Svezia. È stato il capocannoniere della selezione nella Coppa delle nazioni africane 2002. Inoltre, ha partecipato alla XXVII Olimpiade.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Espérance: 1999-2000
Šachtar: 2001-2002, 2004-2005, 2005-2006, 2009-2010
Šachtar: 2001-2002, 2003-2004

Individuale[modifica | modifica wikitesto]

2002 (3 reti)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Aghahowa close to Wigan deal, su teamtalk.com. URL consultato il 22 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 17 febbraio 2012).
  2. ^ (EN) Tactical Formation, su football-lineups.com. URL consultato il 22 agosto 2010.
  3. ^ (EN) Striker Aghahowa makes Wigan exit, su news.bbc.co.uk, bbc.co.uk. URL consultato il 22 agosto 2010.
  4. ^ (DE) Aghahowa wieder in Donezk, su transfermarkt.de. URL consultato il 22 agosto 2010.
  5. ^ Aghahowa e la sua Oasis Football Academy, su gamereligion.it. URL consultato l'8 giugno 2018.

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