Joseph-Louis Duc

Medaglione dalla sua tomba al cimitero di Montmartre

Joseph-Louis Duc (Parigi, 25 ottobre 1802Parigi, 22 gennaio 1879) è stato un architetto francese. Venne alla ribalta presto, con il suo lavoro molto ben accolto alla Colonna di Luglio a Parigi, e trascorse gran parte del resto della sua carriera su un unico complesso di edifici, il Palazzo di Giustizia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò all'École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi, dove fu allievo di Percier. Vinse il Prix de Rome nel 1825 per un progetto di un municipio di Parigi. Durante il suo soggiorno di tre anni a Villa Medici a Roma, i suoi collaboratori furono Félix Duban, Henri Labrouste e Léon Vaudoyer.

Al suo ritorno da Roma la prima commissione significativa fu la decorazione per la Colonna di Luglio, realizzata dal 1831 al 1840. Nominato assistente di Jean-Antoine Alavoine, assunse l'intero progetto alla morte di Alavoine nel 1834. Il basamento della colonna è opera di Alavoine, mentre la colonna stessa è riconosciuta come opera esclusiva di Duc.[1]

Colonna di Luglio, Parigi, dedicata nel 1840

Subito dopo la dedica della Colonna di Luglio a metà del 1840, Duc ricevette l'incarico di architetto per il Palazzo di Giustizia dal rispettato Antoine Vaudoyer, membro dell'Institut de France e padre dell'amico e socio di Duc, Léon Vaudoyer. Contemporaneamente fu nominato Cavaliere della Legion d'onore. Duc trascorse i suoi restanti trentanove anni rinnovando e ampliando il Palazzo di Giustizia, ad esempio progettando la Corte di Cassazione. Quasi ultimato all'epoca della Comune di Parigi, il complesso fu incendiato il 24 maggio 1871 e parzialmente distrutto.

Altre commissioni di Duc, sebbene rare, includono la cappella del 1862 del piccolo collegio Louis-le-Grand, ora Lycée Michelet, a Vanves.

Duc ricevette la Royal Gold Medal dal Royal Institute of British Architects nel 1867, fu elevato a Commendatore della Legion d'onore[1] e fu eletto all'Académie des beaux-arts nel 1879. È sepolto al cimitero di Montmartre.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Transactions dal Royal Institute of British Architects, p. 210

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN25400711 · ISNI (EN0000 0001 1489 0831 · CERL cnp01386228 · Europeana agent/base/41792 · ULAN (EN500010704 · GND (DE118888870 · BNF (FRcb12127995q (data) · WorldCat Identities (ENviaf-25400711