Jon Fosse

Jon Fosse nel 2007
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la letteratura 2023

Jon Olav Fosse (Haugesund, 29 settembre 1959) è uno scrittore e drammaturgo norvegese, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura 2023.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Autore in lingua nynorsk, ottenne notorietà nel suo paese nel 1983, con la pubblicazione del romanzo Raudt, Svart (Rosso, Nero), il cui titolo è ispirato al romanzo Le rouge et le noir, dell'autore francese Stendhal. Nel 1993 ottenne anche notorietà internazionale, grazie alla sua prima opera teatrale, Nokom kjem til å kome (Qualcuno arriverà). Nel 2007 fu nominato cavaliere dell'Ordre national du Mérite in Francia, è considerato dal Daily Telegraph uno dei 100 geni viventi.[2] Il governo norvegese gli ha concesso, per meriti letterari, di risiedere nella residenza di Grotten, edificio risalente al XIX secolo situata nel cortile del Palazzo reale.[3]

Il 5 ottobre 2023 gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura "per le sue opere innovative e la sua prosa che danno voce all'indicibile".[4]

Il 5 marzo 2024 al Teatro Carignano di Torino, in prima nazionale, diretto e interpretato da Valerio Binasco, ha debuttato “La ragazza sul divano”, affascinante opera introspettiva tra presente e passato di una donna di mezza età, intenta a dipingere il ritratto di una ragazza seduta su un divano.

Nel 2012 si è convertito al cattolicesimo.[5]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Prosa[modifica | modifica wikitesto]

  • Raudt, svart (1983).
  • Stengd gitar (1985).
  • Blod. Steinen er (1987).
  • Naustet (1989).
  • Flaskesamlaren (1991).
  • Bly og vatn (1992).
  • Dyrehagen Hardanger (1993).
  • To forteljingar (1993).
  • Prosa frå ein oppvekst (1994).
  • Melancholia I (1995).
  • Melancholia II (1996).
  • Eldre kortare prosa med 7 bilete av Camilla Wærenskjold (1998).
  • Mattino e sera (Morgon og kveld, 2000), traduzione di Margherita Podestà Heir, Collana Oceani, Milano, La nave di Teseo, 2019, ISBN 978-88-934-4380-7.
  • Det er Ales (2004).
  • Andvake (2007).
  • Kortare prosa (2011).
  • Olavs draumar (2012).
  • Kveldsvævd (2014).
  • Trilogien (2014). [contiene le tre novelle: Andvake, Olavs draumar e Kveldsvævd]
  • L'altro nome. Settologia voll. I-II (Det andre namnet – Septologien I-II, 2019), traduzione di Margherita Podestà Heir, Collana Oceani, Milano, La nave di Teseo, 2021, ISBN 978-88-346-0457-1.
  • Io è un altro. Settologia voll. III-V (Eg er ein annan – Septologien III-V, 2020), traduzione di Margherita Podestà Heir, Collana Oceani, Milano, La nave di Teseo, 2023, ISBN 978-88-346-1512-6.
  • Un nuovo nome. Settologia voll. VI-VII (Eit nytt namn – Septologien VI-VII, 2021).

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

  • Qualcuno verrà (Nokon kjem til å komme, scritto nel 1992–93, rappresentato nel 1996).
  • E non ci separeremo mai (Og aldri skal vi skiljast, 1994).
  • Il nome (Namnet, 1995).
  • Barnet (1996).
  • Mor og barn (1997).
  • Sonen (1997).
  • Natta syng sine songar (1997).
  • Gitarmannen (1999).
  • Ein sommars dag (1999).
  • Sogno d'autunno (Draum om hausten, 1999).
  • Sov du vesle barnet mitt (2000).
  • Visite (Besøk, 2000).
  • Inverno (Vinter, 2000).
  • Pomeriggio (Ettermiddag, 2000).
  • Bellissimo (Vakkert, 2001).
  • Variazioni di morte (Dødsvariasjonar, 2001).
  • La ragazza sul sofà (Jenta i sofaen, 2002).
  • Lilla (2003).
  • Suzannah (2004).
  • I cani morti (Dei døde hundane, 2004).
  • Sa ka la (2004).
  • Caldo (Varmt, 2005), traduzione di Franco Perrelli, Imola, Cue Press, 2018, ISBN 978-88-321-6091-8.
  • Sonno (Svevn, 2005).
  • Rambuku (2006).
  • Ombre (Skuggar, 2006).
  • Io sono il vento (Eg er vinden, 2007).
  • Questi occhi (Desse auga, 2009).

Edizioni italiane[modifica | modifica wikitesto]

  • Teatro. E non ci separeremo mai, Qualcuno verrà, Il nome, a cura di Vanda Monaco Westerståhl, Collana I Testi, Imola, CUE Press, 2023, ISBN 978-88-551-0308-4.
  • Teatro, a cura di Rodolfo Di Giammarco, trad. di G. Perin e F. Ferrari, Collana Scritture, Roma, Editoria & Spettacolo, 2006, ISBN 978-88-890-3664-8. [contiene: Il nome, Qualcuno arriverà, E la notte canta, Sogno d'autunno, Inverno, La ragazza sul divano]
  • Tre drammi. Variazioni di morte, Sonno, Io sono il vento, trad. e cura di Vanda Monaco Westersthåhl, Collana Lo spirito del teatro, Siena, Titivillus, 2012, ISBN 978-88-721-8342-7.
  • La ragazza sul divano, traduzione di Graziella Perin, Collezione di teatro n.465, Torino, Einaudi, 2024, ISBN 978-88-062-6400-0.

Saggistica[modifica | modifica wikitesto]

  • Frå telling via showing til writing (1989).
  • Saggi gnostici (Gnostiske essay, 1999), a cura e traduzione di Franco Perrelli, Imola, Cue Press, 2018, ISBN 978-88-997-3777-1.
  • An Angel Walks Through the Stage and Other Essays, trad. inglese di May-Brit Akerholt, Dalkey Archive, 2015.

Poesia[modifica | modifica wikitesto]

  • Engel med vatn i augene (1986)
  • Hundens bevegelsar (1990)
  • Hund og engel (1992)
  • Dikt 1986–1992 (1995). edizione riveduta
  • Nye dikt 1991–1994 (1997)
  • Dikt 1986–2001 (2001). Samla dikt. Lyrikklubben
  • Auge i vind (2003)
  • Dikt i samling (2009)
  • Songar (2009)
  • Dikt i samling (2011)
  • Stein til stein (2013)
  • Poesiar (2016)
  • Ro mitt Hav (2019)

Premi e riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Margherita Podestà Heir, Fausto Paolo Filograna e Virginia Ciampi, Sul silenzio – Intervista a Jon Fosse, su Almanacco de Lo Spazio Letterario, 11 gennaio 2023. URL consultato l'8 settembre 2023 (archiviato l'8 settembre 2023).
  2. ^ (EN) Top 100 living geniuses, su telegraph.co.uk. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  3. ^ (NB) Jon Fosse flytter inn i Grotten, su vg.no, 16 maggio 2011. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  4. ^ a b (EN) The Nobel Prize in Literature 2023, su NobelPrize.org. URL consultato il 5 ottobre 2023.
  5. ^ Chi è Jon Fosse, il Nobel che si è convertito al cattolicesimo, su avvenire.it, 5 ottobre 2023.
  6. ^ a b (NN) Copia archiviata, su nm.no. URL consultato il 5 ottobre 2023 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
  7. ^ (EN) Aschehoug Prize - 1997 | Winners & Nominees, su awardsandwinners.com. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  8. ^ (NO) Vidar Iversen, Doblougprisen, in Store norske leksikon, 14 settembre 2022. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  9. ^ (NO) Jon Fosse får norsk kulturråds ærespris 2003, su teaternett.no. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  10. ^ (EN) Brage Prize - 2005 | Winners & Nominees, su awardsandwinners.com. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  11. ^ (SV) Jon Fosse prisas av Svenska Akademien, su Nummer, 13 marzo 2007. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  12. ^ (DE) Hörspielpremiere: «So ist das» von Jon Fosse im Norddeutschen Rundfunk, su Theaterverlage. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  13. ^ (NO) Jon Fosse | Nationaltheatret, su nationaltheatret.no. URL consultato l'11 gennaio 2023.
  14. ^ Laureate 2014 (Press Release) (PDF), su dalkeyarchive.com, City of Strasbourg, 19 novembre 2014. URL consultato il 21 dicembre 2014.
  15. ^ (EN) Prize ceremony 2015, su norden.org. URL consultato l'11 gennaio 2023 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2015).
  16. ^ (EN) Jon Fosse awarded The Brage Prize, su Winje Agency. URL consultato l'11 gennaio 2023.

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